La decisione è stata ratificata dal consiglio di Zurigo: 16 gironi da 3 squadre, con un incremento di ben 16 partite. L’Eca non ci sta: “Decisione politca”. Per Zoff, anche lui contrario, le priorità sono economiche: “In ballo un sacco di milioni, ma non sentivo la necessità di cambiare”. Lega spagnola: “Infantino come Blatter, non rispetta nessuno”…

 

ZURIGO – Nonostante le critiche da parte delle leghe europee, la Fifa va avanti. Dall’edizione del 2026 il mondiale di calcio si giocherà con 48 squadre. La decisione è stata ratificata dal consiglio della della Federazione mondiale riunito a Zurigo. La prima fase del torneo avrà 16 gironi da 3 squadre con un incremento del numero delle partite dalle attuali 64 a 80. Le prossime due edizioni dei mondiali, Russia 2018 e Qatar 2022, vedranno ancora il vecchio format a 32 squadre. Il nuovo format è stato voluto fortemente dal presidente della Fifa Gianni Infantino. L’organo di calcio mondiale deve ancora scegliere la sede del Mondiale 2026.

INFANTINO: “IL FOOTBALL E’ GLOBALE” – Le perplessità, anche tra chi non ha espresso una posizione, non mancano. Il Presidente Infantino prova a chiarire alcun: “Questo nuovo format potrà esser giocato nello stesso numero di giorni, le squadre che passeranno potranno giocare un massimo di 7 match così come oggi. Il numero di stadi impegnati sarà di 12, come oggi. Dall’altra parte ci saranno 16 nuove nazioni che avranno la chance di partecipare e vincere. Dal nostro punto di vista è una buona scelta per lo sviluppo del calcio”. Sulla spettacolarità della competizione, Infantino non ha dubbi: “Un altro aspetto da considerare con la formula dei 16 gironi da tre squadre con la qualificazione delle prime due è che ogni match sarà decisivo. Abbiamo visto l’esempio degli Europei di Francia dove si è passati da 16 a 24 squadre, una settimana in più, i risultati sono stati confortanti e speriamo che i risultati siano ancora maggiori”. Il numero uno del calcio mondiale rifiuta di dar peso ai critici: “Siamo nel 21esimo secolo e dobbiamo guardare al futuro sapendo che il football è globale. Questo evento può aiutare lo sviluppo di questo sport. La febbre del calcio per una nazione qualificata è la più forte spinta allo sviluppo del mondo del pallone”.

L’ECA PER IL NO – L’Associazione dei Club Europei (Eca) ha criticato oggi l’espansione della Coppa del Mondo da 32 a 48 squadre, spiegando che la decisione della Fifa è stata politica e non sportiva: “Siamo consapevoli che questa decisione sia stata presa sulla base di motivi politici piuttosto che sportivi e sotto una notevole pressione politica, cosa che l’ECA considera sfortunata”, ha sottolineato in un comunicato l’organizzazione presieduta da Karl-Heinz Rummenigge, presidente del Bayern Monaco. “Non vediamo i vantaggi di cambiare il format corrente a 32 squadre, che si è rivelata la formula perfetta da tutti i punti di vista”, ha aggiunto l’ECA.

LEGA SPAGNOLA: “INFANTINO COME BLATTER” – Anche la Lega spagnola si è espressa duramente sull’operato della Fifa: “Infantino ha incontrato due mesi fa l’associazione Mondiale delle Leghe calcio e ci ha assicurato che ci avrebbe consultato sulle questioni che possono influenzare il calcio professionistico. Lui non l’ha fatto, questi non sono modi. Infantino si comporta come Blatter, che prendeva le sue decisioni a prescindere da tutti”. Il presidente della Lega calcio spagnola, Javier Tebas, non le manda a dire al numero uno del calcio. “Abbiamo informato del nostro dissenso la Fifa e il suo presidente – aggiunge Tebas all’Equipe -, al quale abbiamo inviato una lettera alla fine della scorsa settimana. Il metodo utilizzato non è accettabile”.

ZOFF: “STO COI TEDESCHI” – “Il Mondiale a 48 squadre? Io mi alleo con i tedeschi: a loro non piace e non piace nemmeno a me. Alla fine è sempre una questione di soldi e di investimenti, ma così la qualità ne risente. Per non parlare della tradizione”. Dino Zoff storce il naso di fronte alla rivoluzione del torneo calcistico per antonomasia. Il nuovo format debutterà nel 2026, ma secondo il portiere e capitano dell’Italia campione del Mondo nel 1982 non se ne sentiva il bisogno: “Trentadue squadre mi sembra la quota perfetta, ma loro vogliono allargare. Certo, si parla di un sacco di milioni e della possibilità per tantissime squadre di partecipare. Ma io sono meno ottimista. Vediamo i cinesi come si stanno comportando, poi arriverà qualcun altro. Sarà anche un’opportunità, ma è soprattutto un discorso economico”.

Per Zoff il sistema era già inclusivo: “E poi -prosegue l’ex ct azzurro- parliamo della competizione più importante al mondo. Dicono che così sarà un Mondiale aperto a tutti, ma lo era anche prima con le qualificazioni. E noi di certo perdiamo un po’ di tradizione. Prendiamo l’Europa League, che ha sostituito la coppa Uefa: si parte da lontano con tante partite, ma gli stadi non sono sempre pieni. In Italia, poi, non ne parliamo. Oggi contano le televisioni e i diritti tv, ma poi si fanno un sacco di partite che non sempre hanno un grande interesse”.

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