Crotone

Crotone

Club History

Il Football Club Crotone, noto più semplicemente come Crotone, è una società calcistica italiana con sede nella città di Crotone. Attualmente milita in Serie B.

Fu costituita nel 1910 con la denominazione di “S.S. Crotona”,[4] ma fu affiliata alla FIGC e partecipò ai primi tornei del calcio italiano nel 1921.[5] Il club fu rifondato nel 1945, dopo la guerra, assumendo il nome di US Crotone.[4] Il sodalizio fallì nel 1979, quando venne rifondato con il nome di AS Crotone, che cambierà più volte denominazione fino all’esclusione dai ranghi della FIGC, nel 1991.[6] Per dare continuità al calcio crotonese un’altra società cittadina chiamata A.P. Nuova Crotone M.J. divenne la naturale continuazione del vecchio sodalizio.[6] L’attuale denominazione fu assunta al termine della stagione 2000-2001, nel campionato di debutto in Serie B.[7]

I colori sociali sono il rosso e il blu[8]. Disputa le partite casalinghe allo stadio Ezio Scida.[3][9]

Nel 2016 i rossoblù hanno ottenuto la loro prima promozione in Serie A: il Crotone è stata la terza squadra calabrese (dopo Catanzaro e Reggina) a raggiungere la massima serie. Il miglior piazzamento in A è il 17º posto ottenuto nella stagione 2016-2017. Nel suo palmarès il Crotone annovera la vittoria del girone I del Campionato Nazionale Dilettanti 1996-1997, del girone B del campionato di Serie C1 1999-2000 e il conseguente raggiungimento della finale della Supercoppa di Lega di Serie C, poi persa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini agli anni settanta[modifica | modifica wikitesto]

Foto ufficiale della Società Sportiva Crotona. In piedi da sinistra: De PaceOmbrelloPuglieseAlfìZurloDe SoleTorrominoCilibertoCavaliere. Seduti da sinistra: LiguoriDe MiglioG. AsturiA. Asturi (presidente), SalviatiLupiaCadoni. Seduto per terra: Mori. Foto scattata il 2 aprile 1923 davanti al Regio Istituto Tecnico di Crotone.

La prima società calcistica crotonese nasce nel 1910, con il nome di Società Sportiva Crotona. Il primo consiglio di presidenza è costituito da F. Turano, A. Lucifero, Francesco Torromino e M. Morace.[4] Partecipa ai tornei minori, con qualche apparizione in Prima Divisione Calabra[10][11]. Le partite vengono disputate al Campo Sportivo della Marinella, in terra battuta e ubicato in prossimità del lungomare cittadino, e i giocatori sono per la maggior parte gente del luogo che gioca a calcio per passione.

La società cambia denominazione durante gli anni venti e trenta: il nome di Società Sportiva Milone è chiaramente un riferimento al grande atleta crotoniate che dominava nei primi giochi olimpici ai tempi della Magna Graecia. Durante il ventennio fascista la società viene ribattezzata Società Sportiva Fascista Crotone[12].

Al termine del periodo di inattività per motivi bellici, nel 1945 ha inizio l’era ventennale del presidente Silvio Messinetti. La squadra crotonese si iscrive al campionato di Serie C con la nuova denominazione di Unione Sportiva Crotone[13]. A Crotone arriva l’allenatore ungherese Lajos Politzer e nel campionato 1946-1947 i rossoblù sfiorano la Serie B, venendo sconfitti negli spareggi da Messina e Reggina. La stagione 1950-1951 termina con una salvezza. Il giocatore dell’anno è senz’altro Luciano Comaschi, esterno di ruolo, che mette a segno ben 7 gol in 23 partite, attirando su di sé le attenzioni del Napoli che a giugno lo ingaggia facendolo esordire in Serie A.

Nel 1951-1952 la squadra retrocede in quarta serie, nonostante un discreto decimo posto in campionato, a seguito del riordinamento strutturale dei campionati nazionali. La stagione 1952-1953 passa agli annali per aver proposto il primo vero testa a testa in campionato tra Crotone e Catanzaro, che si contendono la promozione. La stagione del “derby della provincia di Catanzaro” è amara per i rossoblù: è la compagine catanzarese a trionfare per soli tre punti in classifica. Seguono altri sei anni consecutivi nella quarta serie, ma il 1959 è l’anno del ritorno in Serie C: l’attacco rossoblù è il migliore del campionato, con 66 gol in 34 partite, e al termine della stagione la squadra riesce a vincere in volata su Akragas e Avellino, assicurandosi il primo posto grazie a un solo punto di vantaggio sulla squadra agrigentina.

Una formazione dell’U.S. Crotone 1961-1962:
Giannatasio (p), Giuffrida, Castoldi, Cherubini, Forin, Marcos, Paolini, Rovelli, Rampazzo, Pisani, Fino.

Dopo alcuni campionati con alti e bassi, nel 1962-1963 il Crotone retrocede per soli 2 punti in quarta serie. L’anno successivo disputa un campionato molto positivo riuscendo a riconquistare immediatamente la Serie C dopo un lungo testa a testa con il Barletta. Seguono così quattordici campionati consecutivi in terza serie,[10] durante i quali la squadra crotonese lancia nel grande calcio diversi giovani di valore come Giorgio FantiGaetano MontenegroBruno PetroniOscar Righetti e Michelangelo Sulfaro.

Il presidente Pizzuti premia Paolini (150 presenze) e Francia (100), stagione 1965-1966.

Nella stagione 1976-1977 il Crotone del presidente Merigliano, allenato da Gianni Corelli, disputa un campionato al termine del quale finisce terza alle spalle di Bari e Paganese, sfiorando la promozione in Serie B. Nonostante alcune vittorie di rilievo, ad esempio il successo nel derby contro la Reggina per 2-1 grazie alla doppietta di Natale, a condannare i crotonesi sono anche le sconfitte negli scontri diretti contro il Bari, vittorioso per 3-2 sia all’andata che al ritorno.

L’annata 1977-1978 inizia negativamente. Malgrado la squadra allestita dal presidente Merigliano annoveri anche giocatori che hanno militato in Serie A, come Abbondanza, le cose si complicano dall’inizio. Il nuovo allenatore Pirazzini esclude dalla squadra la stella Piras; i risultati non arrivano, e a gennaio la squadra viene affidata all’allenatore delle giovanili Luigi Maifredi, alla sua prima esperienza su una panchina. Le cose non vanno meglio e dopo poche partite arriva Oronzo Pugliese, ma non c’è più niente da fare e il Crotone conclude il campionato al penultimo posto. A seguito della modifica del campionato di Serie C, suddiviso in Serie C1 e Serie C2, il Crotone viene retrocesso in Serie C2 per poi essere dichiarato fallito al termine della stagione 1978-1979[10] che lo vede, per la prima volta nella storia, terminare un campionato all’ultimo posto.

Gli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

La sfida contro il Bari allo Stadio Della Vittoria.

Nel 1979 la società riparte dalla settima serie, la Prima Categoria,[10] con una nuova denominazione: Associazione Sportiva Crotone. La compagine vince sia il campionato di prima categoria che quello di promozione dell’anno successivo, e nella stagione 1981-1982 disputa così il Campionato Nazionale Dilettanti. I rossoblù, seppur neopromossi, collezionano subito diverse vittorie, tra cui un 6-2 in casa alla Rosarnese. La diretta antagonista per la promozione è la Gioiese, guidata da Franco Scoglio, e le due formazioni in pratica si giocano il campionato negli scontri diretti. Nel primo confronto, in casa, il Crotone non va oltre lo 0-0, con relativi incidenti per un gol annullato e campo squalificato per una giornata. La successiva gara interna, Crotone-Juve Stabia, viene giocata sul neutro di Cosenza, imbiancato da una grande nevicata, e vinta 2-0. Tuttavia i risultati non sono continui, malgrado l’esonero di Pulvirenti e l’arrivo di Mimmo Comito, e la squadra arriva a giocarsi il campionato in casa della Gioiese: il match viene però perso per 1-0 a causa di un autogol. Anche l’Ischia va a precedere in classifica la formazione crotonese.

Nella stagione seguente la squadra rimane competitiva, ed è ancora in lotta per la promozione tra i professionisti: giocatore chiave è il giovane mediano crotonese Luciano De Paola, mentre il nuovo acquisto Pepe risulterà il capocannoniere dei suoi con 12 gol. Guidato dal nuovo allenatore Mario Santececca il Crotone si trova così a rivaleggiare per la promozione con l’Afragolese, appena retrocessa dalla Serie C per irregolarità. All’undicesima giornata c’è il confronto diretto tra le prime della classe, ma all’Ezio Scida la formazione ospite ottiene la vittoria. I rossoblù riconquistano comunque presto il primato in classifica, perdendolo nuovamente dopo la partita con la Juve Stabia giocata a Gragnano. La trasferta di Nola può riportare il Crotone a riagganciare l’Afragolese, ma in terra campana finisce 1-1: il campionato si decide quindi nello scontro diretto. La partita vede la vittoria dei campani per 2-0, e per il secondo anno di fila falliscono di poco la promozione.

Gli ultras rossoblù nel settore distinti nei primi anni 1980.

Alla fine della stagione Santececca viene esonerato insieme al direttore sportivo Pulvirenti. Partono anche tanti elementi della formazione titolare: Giovanni Lucente è il nuovo presidente, e il calciomercato porta gli innesti di Crisofulli, Berlingheri, Storace e Scarfone. La stagione 1983-1984 prende avvio con diversi risultati negativi – la rosa è praticamente priva dei titolari – e dopo lo 0-0 interno con la Vibonese il pubblico comincia a contestare la squadra. A novembre, però, vengono acquistati Fantozzi e Bertuzzo, e piano piano Pelle e Bonanni ritornano in condizione: insieme ai rientri arrivano le vittorie, 1-0 sul Cassino e 2-0 sul Corigliano. E malgrado la successiva sconfitta sul campo della capolista Nardò, il Crotone vince a Siderno avvicinandosi alla compagine leccese. Si arriva alla sfida di vertice, disputata all’Ezio Scida e vinta 1-0 con rigore di Pelle; dopo il successo contro il Castrovillari alla penultima, nell’ultima giornata contro il Siderno arriva la promozione in Serie C2: le reti decisive nell’occasione sono di Pelle su rigore e Chiappella. Tuttavia è un ritorno in Serie C2 negativo: la squadra è costretta a lottare per la salvezza, non regge il salto di categoria e al termine della stagione retrocede per tre punti. Dopo la stagione di transizione 1985-1986, in cui la società cambia denominazione in Kroton, il campionato 1986-1987 segna il ritorno in C2: i crotonesi risultano i più forte grazie al miglior attacco e alla miglior difesa del torneo, concludendo la stagione al primo posto con una sola sconfitta al passivo. Questa volta il Crotone del neo-presidente Capogreco si fa trovare pronto e disputa un bel campionato di Serie C2, concludendo la stagione al quarto posto.

Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Un’azione di gioco del Crotone targato Vrenna negli anni 1990.

Al termine del campionato di Serie C2 1990-1991 arriva la retrocessione per un solo punto e successivamente il secondo fallimento. Dal 1991 al 1993 la Nuova Crotone, altra società cittadina fondata nel 1956, disputa campionati di prima categoria regionale indossando una divisa a strisce verticali gialle e nere.

Nel 1992-1993 la Nuova Crotone assume la denominazione Football Club Crotone Calcio, alla cui guida va il giovane presidente Raffaele Vrenna.[10]

Sin dal primo campionato la società inizia a inanellare una serie di promozioni che nel giro di pochi anni la portano alle soglie delle massime divisioni: in due anni il Crotone passa dalla Promozione calabrese al Campionato Nazionale Dilettanti (C.N.D.). Alla prima stagione nel C.N.D. (1995-1996) il Crotone riesce a conquistare solo l’undicesimo posto in classifica. Nella stagione successiva, quella 1996-1997, dopo un testa a testa con il Locri, riesce invece a conquistare la promozione in Serie C2.

I giocatori festeggiano la promozione in Serie C1 dopo lo spareggio vinto contro il Benevento a Lecce, con oltre 5 000 tifosi al seguito.

Nella stagione 1997-98, dopo un buon campionato, la squadra crotonese si trova di fronte il Benevento nella finale dei play-off. La partita si tiene sul campo neutro “Via del Mare” di Lecce, ma accorrono comunque migliaia di tifosi. Al 44′ minuto del primo tempo Petitto porta in vantaggio il Benevento; nel secondo tempo i rossoblù rimontano, raggiungendo il pareggio al 53′ con un gol di Moschella su calcio di rigore e siglando il sorpasso 19 minuti più tardi con Balestrieri al termine di un’azione da Playstation. In entrambi i gol dei calabresi c’è lo zampino di uno straordinario Pino Tortora. La stagione 1998-1999, giocata in C1, si chiude con il Crotone salvo al nono posto, con Alessandro Ambrosi capocannoniere del campionato (19 reti).

Nella stagione 1999-2000 la società crotonese prova a conquistare la prima promozione in Serie B. Arrivano il giovane portiere Generoso RossiSalvatore AronicaAndrea Fabbrini, Firmino Elia, Alfredo CardinaleMarco Pecorari e Andrea Deflorio; lo zoccolo duro è invece costituito da Domenico GiampàJimmy FialdiniRubens Pasino e il capitano Vito Grieco. Alla guida della squadra arriva l’ex giocatore della JuventusAntonello Cuccureddu.

Nell’estate 1999 viene ultimata la costruzione della curva nord ed è lì che si sposta il cuore pulsante della tifoseria rossoblù. Alla prima giornata il Crotone pareggia 2-2 sul campo del Castel di Sangro. Arriva l’atteso debutto casalingo in campionato, in un impianto ingrandito con l’aggiunta della curva nord: è ospite la Viterbese, allenata da Carolina Morace, e il Crotone si impone 5-2 grazie alle doppiette di Pasino e Deflorio e alla rete di Grieco. A seguire giungono le vittorie su LodigianiGiulianova e Marsala, e un pareggio con l’Avellino. All’ottava giornata il Crotone gioca in posticipo serale con l’Atletico Catania: in quella gara, conclusa 1-1, sbagliano tre rigori, con Pasino, Fabbrini e ancora Pasino. Dopo due pareggi consecutivi con Ascoli e Catania, il 21 novembre la squadra si impone per 1-0 al La Favorita contro il Palermo; a seguire ecco le vittorie su Benevento, Nocerina e Gualdo; il 23 dicembre la trasferta di Ancona, diretta antagonista per la vetta, ai conclude sull’1-1. Alla 19ª giornata il Crotone patisce la prima sconfitta stagionale sul campo della Viterbese, ma a seguire mette a referto cinque vittorie consecutive con Lodigiani, Marsala, Avellino, Atletico Catania e Arezzo. La seconda sconfitta arriva sul campo del Catania, mentre il 2 aprile contro il Palermo è un gol di Fabbrini a regalare la vittoria ai calabresi.

Il 30 aprile 2000 è il giorno dell’aritmetica promozione in Serie B. Si gioca allo Scida, ospite è la Juve Stabia. Dopo neanche un minuto segna Parisi di testa, al quarto d’ora raddoppia Deflorio su calcio di rigore. In contemporanea l’Ancona gioca in casa della Lodigiani, e se non vince, il Crotone è matematicamente in B. A 20 minuti dalla fine arriva la notizia del vantaggio dei romani, la Juve Stabia ne approfitta per pareggiare (2-2 sarà il finale) ma la sconfitta dell’Ancona premia il Crotone, e i tifosi possono festeggiare la promozione con la consueta invasione di campo. L’ultima di campionato è proprio Crotone-Ancona, e si chiude sul 4-2; con la tripletta nel match finale Andrea Deflorio che porta a 28 le sue realizzazioni, nuovo record assoluto per tutti i campionati di Serie C.[14]

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

La curva sud nel primo campionato di Serie B.

Nella prima stagione fra i cadetti, il Crotone alterna risultati altalenanti che costeranno l’esonero al tecnico Cuccureddu, sostituito da Giuseppe Papadopulo, il quale riuscirà a condurre la squadra alla salvezza e quindi al mantenimento della seconda categoria nazionale.

La stagione 2001-2002 si apre con un rinnovamento tecnico che porterà sulla panchina dei rossublù Antonio Cabrini. Il tecnico cremonese fa bella figura in un triangolare in cui tiene testa alla Fiorentina (sconfitta dopo 45′ 0-1) sfidata per la prima volta in amichevole, verrà sollevato dall’incarico dopo due sconfitte consecutive. A guidare la squadra viene chiamato quindi Stefano Cuoghi, che tuttavia non riesce a far meglio del suo predecessore. Verrà chiamato quindi in sostituzione Giuseppe Materazzi, che verrà anch’esso esonerato dopo aver racimolato una vittoria, diversi pareggi e altrettante sconfitte. Per le ultime sette partite arriva Franco Selvaggi, che non riuscirà comunque a evitare la retrocessione in Serie C1. La stagione successiva inizia con un nuovo stravolgimento tecnico. Della rosa della precedente annata rimangono in pochi, e la squadra verrà affidata a Gaetano Auteri. La punta di diamante è l’ex Torino Ciccio Artistico, ma nonostante una buona rosa il Crotone conclude il girone di andata al secondo posto, tuttavia al girone di boa collezionerà una serie di sconfitte che costerà il posto al tecnico siciliano, sostituito da Luigi De Rosa. La sua esperienza sarà breve. Viene richiamato Auteri, che concluderà il campionato al sesto posto.

L’allenatore Gian Piero Gasperini conquistò la seconda promozione in Serie B, nel 2003-2004.

Per il campionato 2003-2004, la direzione viene affidata al tecnico torinese Gian Piero Gasperini, ex allenatore delle giovanili bianconere. La prima sconfitta del torneo arriva nel derby contro il Catanzaro, con il quale condurranno un lungo testa a testa per il primo posto in classifica. A prevalere saranno i giallorossi, condannando quindi i rivali alla disputa dei play-off. Dopo aver eliminato Benevento e Viterbese, i rossoblù conquisteranno la promozione in Serie B. Il neopromosso Crotone condurrà un campionato di Serie B altalenante, culminato con la salvezza a un solo punto dalla zona play-out, nonostante una penalizzazione nel corso della stagione di 3 punti, dopo aver alternato alla propria guida tecnica Andrea Agostinelli e il riconfermato Gasperini. La salvezza si decide all’ultima giornata nella partita casalinga serale contro la Salernitana vinta per 3 a 0, mandando la tifoseria in festa. La stagione successiva sarà positiva e, dopo vittorie importanti, tra cui nel derby col Catanzaro, la squadra si classificherà al nono posto, non agguantando i play-off nella penultima giornata nella sfida in casa dell’Albinoleffe persa in rimonta 3-2.

I tifosi del Crotone festeggiano dopo la promozione in Serie B del 2009, a Benevento.

Nell’estate 2006, in seguito a cessioni importanti durante la sessione estiva di calciomercato, l’obiettivo dichiarato sarà la salvezza, in questa stagione otterrà una vittoria importante contro il Napoli e sfiderà per la prima volta la Juventus. Partito Gasperni, direzione Genoa, verrà chiamato in panchina Elio Gustinetti. Il campionato è un continuo susseguirsi di risultati negativi, e con l’arrivo del nuovo anno, Gustinetti rassegna le proprie dimissioni. Verrà sostituito da Guido Carboni, che dopo una serie di risultati mediocri, non riuscirà a evitare la retrocessione.

Agli albori del campionato di Serie C1 2007-2008, la società ingaggia la guida tecnica di Paolo Indiani e investe nel settore giovanile, affidando la formazione Berretti all’ex tecnico rossoblù Luigi De Rosa. La rosa è competitiva e alterna risultati positivi in casa e altalenanti in trasferta. Al Crotone, dove milita un giovane Angelo Ogbonna, le 20 reti siglate dall’algerino Abdelkader Ghezzal, consentono di raggiungere una posizione play-off a fine campionato. Quivi i calabresi verranno eliminati nella doppia sfida dal Taranto. A fine stagione, Ghezzal verrà acquistato dal Genoa in cambio di tre milioni di euro, cifra record per la società crotonese.[15]

Dopo quindici anni alla guida della squadra, nel 2008 il presidente Raffaele Vrenna lascia il timone della società, e al suo posto viene nominato presidente Salvatore Gualtieri, mentre Gianni Vrenna assume la carica di Amministratore delegato. La panchina è affidata all’allenatore Francesco Moriero. Nel girone di andata della Lega Pro Prima Divisione 2008-2009, il Crotone totalizza trenta punti in classifica, dopo essere stato anche in testa al campionato. Le sconfitte negli scontri diretti col Gallipoli risulteranno decisive ai fini del campionato. I pugliesi conquisteranno la promozione diretta in Serie B, e il Crotone dovrà passare attraverso i play-off. Dopo aver eliminato nelle rispettive doppie sfide Arezzo e Benevento, la squadra conquisterà il salto di categoria.

La stagione 2009-2010 inizia con un avvicendamento in panchina: Moriero si accasa Frosinone e al suo posto arriva Franco Lerda. La squadra mette a segno un solo gol nelle prime sei gare. Nel frattempo arrivano due punti di penalizzazione in classifica per irregolarità amministrative che porta la squadra al penultimo posto. Tuttavia, grazie a una rimonta in classifica, nel finale di campionato, il Crotone risale fino in zona play-off, vincendo 3-2 a Lecce contro il Gallipoli. Nonostante tutto, i risultati altalenanti di fine campionato estrometteranno i rossoblù dalla corsa agli spareggi, fuori dalla corsa play-off alla penultima giornata nella sfida in casa del Cittadella, vinta dai veneti 3-0, il Crotone chiude ottavo.

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Caetano Calil, 28 reti durante la sua militanza nel Crotone.

Il campionato 2010-2011, porta l’ingaggio del nuovo allenatore, Leonardo Menichini. La prima uscita ufficiale, valida per il primo turno di Coppa Italia, vede il Crotone prevalere di misura sulla Triestina. Il campionato invece inizia con derby calabrese contro la Reggina che si conclude a reti inviolate. Dopo sei giornate il Crotone si ritrova imbattuto, tuttavia, nonostante la posizione in classifica a ridosso dei play-off, Menichini verrà esonerato e la squadra affidata a Eugenio Corini. Dopo dieci partite verrà però richiamato Menichini, che concluderà la stagione all’undicesimo posto. Il campionato successivo inizia in sordina. Il 15 novembre 2011, in accordo con il consiglio di amministrazione ratifica la carica di presidente per Gianni Vrenna, con il fratello di Raffaele, che resta ancora fuori dalla società, Leonardo Menichini verrà esonerato il 23 gennaio e la squadra verrà affidata al viceallenatore, il crotonese Massimo Drago.

Il 9 febbraio, la famiglia Vrenna, con il presidente Gianni Vrenna, viene premiata per il traguardo raggiunto dei vent’anni alla guida del club. Per il secondo anno consecutivo, il Crotone terminerà il campionato all’undicesimo posto in classifica.

Il 5 giugno 2012, il CdA della società vota all’unanimità la rielezione a presidente di Raffaele Vrenna già in passato presidente della società che succede al fratello Gianni Vrenna il quale diventa Consigliere di Amministrazione.

Massimo Drago, conquista nella stagione 2013-2014 il sesto posto in Serie B.

La stagione 2012-2013 vede un’altra partenza in sordina del Crotone, che chiuderà il girone di andata con un risicato vantaggio sulla zona play-out. Il 2013 si apre con la festa del novantennale per il calcio crotonese. Per l’occasione, due gigantografie di oltre trenta metri verranno poste nel settore tribuna scoperta dello stadio: una la Società Sportiva Crotona, fondata nel 1910, ma iscritta ai campionati a partire dal 1921, e un’altra raffigurante la squadra della stagione in corso. Nel girone di ritorno, il Crotone, collezionerà importanti risultati positivi, nonostante il pareggio interno subito all’ultimo secondo nel derby contro la Reggina, che gli permetteranno di ottenere la salvezza.

La stagione 2013-2014 inizia con vari stravolgimenti nel mercato estivo. I rossoblù si renderanno protagonisti del miglior campionato, fino a quel momento della storia della società; la squadra è formata da giovani di cui alcuni verranno convocati nel corso della stagione nella nazionale maggiore dal Ct Prandelli. A cinque giornate dalla fine il Crotone raggiunge il terzo posto, a soli quattro punti dal secondo posto occupato dall’Empoli. L’ipotetica promozione diretta in massima serie verrà vanificata proprio dalla sconfitta nello scontro diretto contro la formazione toscana. Il Crotone concluderà il campionato al sesto posto, ottenendo una qualificazione ai play-off, dove verrà eliminato al turno preliminare dal Bari.

Coreografia della Curva Sud durante l’ultima giornata del campionato 2014-2015.

Anche la stagione 2014-2015 è caratterizzata da importanti cessioni, smantellando di fatto la rosa che era riuscita a conquistare i play-off nel campionato precedente. La società attua un mercato molto intenso, con 18 giocatori ceduti e 20 giocatori ingaggiati in estate, tra cui spiccano i ritorni, ufficializzati l’ultimo giorno disponibile, di Raffaele Maiello e di Camillo Ciano[16], con quest’ultimo che al termine della stagione totalizzerà 17 reti[17], risultando decisivo per le sorti della compagine calabrese. Il Crotone soffrirà oltremodo durante tutta la stagione, toccando addirittura l’ultimo posto in classifica. Nella seconda parte di stagione la squadra recupererà molti punti, soprattutto nelle partite giocate all’Ezio Scida, conquistando la salvezza matematica solo all’ultima giornata, sopravanzando di un solo punto le squadre obbligate a disputare i play-out per non retrocedere in Lega Pro[17].

Nel 2015-2016, sotto la guida del nuovo tecnico Ivan Jurić, parte bene in Coppa Italia, battendo la FeralpiSalò e la Ternana entrambe con il risultato di 1-0, qualificandosi al 4º turno dove incontra per la prima volta nella sua storia il Milan: nel match disputato a San Siro, con 5.000 tifosi rossoblù al seguito, la partita finisce 1-1 nei tempi regolamentari, e 3-1 al termine dei supplementari[18]. In campionato all’ottava giornata il Crotone raggiunge la vetta in solitaria della classifica – per la prima volta nella sua storia – che sarà riconquistata al termine della sedicesima giornata e conservata per tre giornate. Chiude il girone d’andata comunque al secondo posto a quota 45 punti, a un solo punto dalla capolista Cagliari e con un considerevole vantaggio sulla zona play-off. Complessivamente il Crotone è la squadra che ha totalizzato più punti di tutte nell’arco del solo 2015 (72) stabilendo un record per quanto riguarda il campionato cadetto[19]. Nel 2016, il girone di ritorno si aprirà con la vittoria per 3 a 1 proprio contro il Cagliari, regalando nuovamente la vetta solitaria della classifica ai pitagorici[20]. Il 30 gennaio arriva la prima sconfitta in casa contro il Perugia, termina la striscia di imbattibilità all’Ezio Scida che durava da un anno. Nel mese di febbraio la DDA di Catanzaro apre un’inchiesta sulla presunta vicinanza del patron Raffaele Vrenna e di suo fratello Gianni Vrenna all’omonimo clan del crotonese, chiedendo la confisca di tutte le società del Gruppo Vrenna compreso il Crotone Calcio.[21] Il 28 novembre del 2016 la Corte d’Appello di Catanzaro respinge la richiesta di sequestro della DDA[22] che non proporrà appello, per cui la sentenza di assoluzione diverrà definitiva.[23]

Sul fronte puramente tecnico, il Crotone riconquista la vetta della classifica nel mese di marzo.

Il 29 aprile 2016, dopo la partita pareggiata per 1-1 in trasferta contro il Modena, il Crotone guadagna la certezza aritmetica, con tre giornate d’anticipo rispetto alla fine del campionato, la prima promozione in Serie A della propria storia[24]. Al termine della stagione la squadra chiude al secondo posto con 82 punti, alle spalle del Cagliari con 83.

Nella sua prima stagione in Serie A il Crotone conquista il suo primo punto in campionato alla quarta giornata contro il Palermo[25], il suo primo punto esterno lo ottiene contro la Fiorentina (1-1) al Franchi e la sua prima vittoria il 30 ottobre 2016, in casa contro il Chievo, grazie alle reti di Trotta su rigore e di Falcinelli.[26] Il 2 aprile 2017, contro lo stesso Chievo, ottiene la sua prima vittoria esterna in A (2-1), grazie ai gol di Ferrari e Falcinelli.[27] Una settimana dopo il Crotone ottiene una storica vittoria contro l’Inter, battuta per 2-1 allo Scida grazie a una doppietta di Falcinelli.[28] Il 30 aprile ottiene un altro punto storico, in casa contro il Milan (1-1). Il 28 maggio, al termine di una grande rimonta, sconfigge la Lazio (3-1) e ottiene la salvezza nella sua stagione di esordio in Serie A, complice la sconfitta dell’Empoli in casa del Palermo.La salvezza del Crotone, che aveva chiuso il girone di andata a soli 9 punti, viene celebrata in tutto il mondo come la “Missione impossibile”. La favola della salvezza del Crotone viene raccontata dai giornali di tutto il Mondo: mai prima del Crotone una squadra era riuscita a salvarsi ottenendo così pochi punti nel girone di andata: una vera e propria impresa sportiva. Nella miracolosa salvezza del Crotone gioca un ruolo fondamentale Raffaele Vrenna, figlio del presidente Gianni, che era diventato Direttore generale della società.

Per la sua seconda stagione in massima serie, nel 2017-2018, il Crotone conferma alla guida della squadra l’allenatore Davide Nicola, mentre l’assetto societario cambia, con l’insediamento a nuovo presidente di Gianni Vrenna, in carica dal 23 marzo 2017, che rileva tutta la società, la promozione a direttore generale di Raffaele Vrenna jr. e la conferma del direttore sportivo Peppe Ursino, in carica da oltre 25 anni. Nel dicembre del 2017 l’allenatore Davide Nicola rassegna le proprie dimissioni. Gli subentra Walter Zenga, che ottiene la sua prima vittoria contro il Chievo Verona. A causa di alcuni risultati negativi nelle ultime giornate e anche di un calendario complicato, il Crotone, pur rimanendo in corsa sino all’ultima giornata, non riesce nella salvezza: il 20 maggio 2018, dopo la sconfitta per 2-1 al San Paolo contro il Napoli, retrocede in Serie B.

La stagione seguente, malgrado i favori dei pronostici, vede il Crotone in difficoltà nel campionato di Serie B. Il nuovo allenatore Giovanni Stroppa è esonerato nell’ottobre 2018 dopo 9 giornate e rimpiazzato da Massimo Oddo, che ottiene solo 2 punti in 7 giornate e si dimette negli ultimi giorni di dicembre. Al suo posto viene richiamato Stroppa, che porterà il Crotone ad una salvezza all’ultima giornata di campionato, dopo un girone di ritorno da protagonista con ben 30 punti conquistati sul campo.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria del Football Club Crotone
  • 1910 – Fondazione della Società Sportiva Crotona.[4]
  • 1921 – La S.S. Crotona si affilia per la prima volta alla F.I.G.C.[5]
  • 1927 – La Società Sportiva Crotona si affilia al Direttorio Regionale per la Calabria e la Basilicata della F.I.G.C., cambiando denominazione dall’anno successivo in Società Sportiva Crotone.
  • 1927-1937 – La società disputa i campionati regionali calabresi, ma non è nota l’eventuale partecipazione della compagine crotonese.
  • 1937 – Il sodalizio si riaffilia alla FIGC con la denominazione di Società Sportiva Fascista Crotone.[29]
  • 1937-1938 – ?º nel girone calabrese della Prima Divisione.
  • 1938-1939 – ?º nel girone calabrese della Prima Divisione.
  • 1939-1940 – ?º nel girone calabrese della Prima Divisione.




Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1979 – La società, al termine della stagione, fallisce finanziariamente e non viene ammessa al campionato di Serie D per delibera della F.I.G.C. Nel frattempo, viene fondata l’Associazione Sportiva Crotoneche riparte dal campionato regionale di Prima Categoria.
  • 1979-1980 – 1º nel girone B della Prima Categoria Calabria. Promosso in Promozione.

  • 1980-1981 – 1º nel girone unico della Promozione Calabria. Promosso nel Campionato Interregionale.
 ? in Coppa Italia Dilettanti.
  • 1981-1982 – 2º nel girone I del Campionato Interregionale.
 ? in Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
  • 1982-1983 – 2º nel girone I del Campionato Interregionale.
 ? in Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
 ? in Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
  • 1984-1985 – 18º nel girone D della Serie C2Retrocesso nel Campionato Interregionale.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1985-1986 – 11º nel girone L del Campionato Interregionale.
 ? in Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
 ? in Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
  • 1987 – La società cambia la denominazione in Kroton Calcio s.r.l.
  • 1987-1988 – 4º nel girone D della Serie C2.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
 ? di Coppa Italia Serie C.

  • 1990-1991 – 15º nel girone D della Serie C2Retrocesso nel Campionato Interregionale.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1991 – Il sodalizio fallisce e non viene ammesso al Campionato Interregionale per delibera della F.I.G.C. Nel frattempo, un’altra società cittadina, la Nuova Crotone Associazione Polisportiva Mini Juventus – fondata nel 1956 e partecipante al campionato regionale di Prima Categoria – diventa la naturale continuazione della società precedente.
  • 1991-1992 – 1º nel girone B della Prima Categoria Calabria. Promosso in Promozione.
  • 1992-1993 – 3º nel girone B della Promozione Calabria.
  • 1993-1994 – 1º nel girone A della Promozione Calabria. Promosso in Eccellenza.
  • 1994 – Cambia denominazione in Football Club Crotone Calcio.
  • 1994-1995 – 1º nel girone unico dell’Eccellenza Calabria dopo aver vinto lo spareggio-promozione. Promosso nel Campionato Nazionale Dilettanti.
Vince la Coppa Italia Dilettanti Calabria (1º titolo).
Finalista di Coppa Italia Dilettanti (Fase Eccellenza)
  • 1995-1996 – 11º nel girone I del Campionato Nazionale Dilettanti.
Fase a gironi della Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
 ? della Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.).
  • 1997-1998 – 2º nel girone C della Serie C2Promosso in Serie C1 dopo aver vinto i play-off.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Finalista di Supercoppa di Lega di Serie C.

Fase a gironi di Coppa Italia.
  • 2001 – Il sodalizio cambia denominazione in Football Club Crotone.
  • 2001-2002 – 20º in Serie BRetrocesso in Serie C1.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2003-2004 – 2º nel girone B della Serie C1Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Semifinali di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
Partecipa alla Coppa Italia.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Il difensore Giuseppe Abruzzese con la classica divisa a strisce verticali rossoblù.

Fin dalla fondazione, il club adotta i colori sociali rosso e blu, mutuati dallo stemma araldico di Crotone. Il tradizionale completo da gioco è costituito da maglietta palata rossoblù, calzoncini blu con dettagli rossi e calzettoni rossoblù. Il completo da trasferta è solitamente bianco con dettagli rossoblù, mentre la terza divisa è sovente caratterizzata da colori estranei alla suddetta gamma cromatica, quali giallo o verde (talora declinati in una gradazione fluorescente).[32][33][34][35]

Dal 2010, anno d’inizio della partnership con il fornitore tecnico Zeus Sport, sulle divise da gioco del Crotone sono stati sovente inseriti richiami alla simbologia della squadra e anche alla storia della città, fiorente colonia magno-greca: ne sono un esempio le tre lettere KRO, ricamate in caratteri greci arcaici sulla parte sommitale del dorso.[33][34][35]

Una significativa parentesi nell’ambito dei colori sociali si ebbe nel biennio 1991-1993, allorché il ruolo di prima squadra della città fu ricoperto dalla Nuova Crotone, adottante le tinte giallo e nero. Il template rossoblù venne poi ripristinato con l’inizio della gestione del gruppo Vrenna.[36]

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo storico della società è lo squalo. Da ciò ne consegue il soprannome assunto da calciatori e tifosi, ovvero squali.[1] Altro soprannome legato alla squadra e ai propri sostenitori è pitagorici, in onore di Pitagora, filosofo greco antico, che fondò a Crotone una scuola.[2]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Logo utilizzato dal 1999 al 2011

Uno dei primi loghi conosciuti legati al club è quello dell’U.S. Crotone, che semplicemente riprendeva il simbolo araldico della città.[37]

Nel 1986, a seguito del fallimento del precedente sodalizio, il subentrante Kroton Calcio implementò quale logo un gagliardetto a tre punte a strisce rossoblù, contenente lo stemma della città.[37]

Nella stagione 1997-1998 lo stemma del F.C. Crotone, militante in Serie C2, era uno squalo stilizzato di colore blu. A partire dalla stagione 1999-2000 venne adottato un nuovo logo, composto da uno scudo spagnolo palato rosso e blu recante nella parte centrale il tripode d’argento (simbolo della città) attorniato da due squali. Nella parte superiore il logo recava una banda blu con la denominazione societaria in giallo.[37]

Tale stemma venne sostituito nella stagione 2011-2012 da un ancile palato rossoblù, decorato centralmente dal medesimo stemma summenzionato (con tripode e squali). La denominazione societaria, inscritta in capo allo scudo, passa inoltre dal colore giallo al bianco.[37]

Inno[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ma il cielo è sempre più blu.

L’inno ufficiale del Crotone, che accoglie le squadre in campo prima dell’inizio delle partite casalinghe, è Ma il cielo è sempre più blu, brano inciso nell’estate 1975 dal cantautore crotonese Rino Gaetano.[38]

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

La mascotte ufficiale della squadra calabrese è “PaSqualo”, uno squalo di colore blu, simbolo societario, indossante la classica divisa palata del Crotone. Fu introdotta nel 2006.[39]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Ezio Scida e Stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia.

Il Crotone disputa le proprie partite interne allo stadio Ezio Scida. L’impianto è intitolato all’omonimo calciatore crotonese, morto prematuramente durante una trasferta con la squadra.[9]

Avviati i lavori nel 1935 e inaugurato nel 1946, negli anni ha cambiato molte volte il suo aspetto; fino al 1999 lo stadio non conteneva più di cinquemila persone, constando principalmente di un settore laterale, una tribuna e una curva.

Nel 1999 viene edificata la curva Nord, avente una capienza di 980 posti, e successivamente vengono ingrandite la tribuna scoperta, fino a 2 500 posti, la tribuna coperta, 2 329 posti, e il settore ospiti, collocato in curva nord, dotato di 834 posti.

Nel 2000, con la promozione in Serie B, viene riedificata la curva sud, che attualmente ha una capienza di 2 940 posti ed è il cuore del tifo organizzato rossoblù. L’anno successivo la stessa curva sud viene intitolata al tifoso Giorgio Manzulli.[40]

Il 28 novembre 2012 lo Scida ha ospitato una partita amichevole tra la B Italia e la PFN Russia (nazionale di seconda divisione), terminata 0-0.

Ultimo intervento di restyling riguardante l’impianto crotonese avviene nel febbraio 2014, allorché il Comune di Crotone ha provveduto alla riverniciatura della tribuna scoperta con i colori della società.[41]

In seguito alla promozione in Serie A conquistata nel 2016, il Crotone si sposta allo Stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia di Pescara, disputandovi le prime otto partite del primo campionato di massima serie della sua storia, a causa dell’inadeguatezza strutturale dello stadio Scida.[42] Il ritorno nell’impianto crotonese avviene alla nona giornata, contro il Napoli, in seguito ai lavori di ampliamento della tribuna per cui avviene l’omologazione provvisoria per 13 503 posti.[43]

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Il campo di allenamento ufficiale del Crotone è il centro sportivo Park Jonio di Steccato di Cutro, frazione del comune di Cutro.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Dal sito Internet ufficiale della società.[44][45]

Staff dell’area amministrativa
Dirigenza
  • Italia Giovanni Vrenna – Presidente
  • carica vacante – Vicepresidente
  • carica vacante – Amministratore delegato
  • Italia Raffaele Marino – Consigliere
Area operativa
  • Italia Raffaele Vrenna jr. – Direttore generale
  • Italia Anselmo Iovine – Segretario generale/Supporters liaison officer
  • Italia Rosario Panebianco – Responsabile amministrazione
  • Italia Valentino Pedullà – Addetto agli arbitri
  • Italia Luigi Porchia – Responsabile settore giovanile
  • Italia Pier Francesco Garrubba – Segretario settore giovanile
  • Italia Francesco Farina – Delegato progetto “Giovani rossoblu”
Comunicazione e marketing
  • Italia Luciano Ierardi – Responsabile ufficio stampa
  • Italia Luigi Le Rose – Operatore di ripresa FCTV
  • Italia Giovanna Romeo – Area vendita
  • Italia Luigi Pignolo – Area vendita
  • Italia Antonio Vellone – Grafico
  • Italia Francesco Arabia – Sistemi ICT/Webmaster
Area stadio
  • Italia Guerino Scida – Responsabile sicurezza
  • Italia Giuseppe Falbo – Addetto manutenzione manto erboso
  • Italia Franco Alessi – Responsabile magazzino
  • Ucraina Ruslan Zgashchak – Magazziniere
  • Italia Bruno Figliuzzi – Magazziniere
  • Italia Rodolfo Scalise – Magazziniere

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Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Crotone.[46][47]

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1981-1993 Banca Popolare di Crotone
  • 1993-1994 Video Calabria
  • 1994-1996 …
  • 1996-1997 Ganimede
  • 1997-2000 Provincia di Crotone
  • 2000-2001 Guglielmo Caffè
  • 2001-2003 Sovreco
  • 2003-2004 Città di Crotone
  • 2004-2005 Sovreco
  • 2005-2008 Sovreco/Media Service
  • 2008-2009 Sovreco/Media Service/Frais Monde
  • 2009-2010 Città di Crotone/Sovreco/Gres 2000
  • 2010-2013 Sovreco
  • 2013-2015 V&V Group/NGM (sponsor istituzionale)
  • 2015-2016 Metal Carpenteria, V&V Group/Frais Monde
  • 2016-2017 Sovreco, Metal Carpenteria, Vieni in Calabria
  • 2017-2018 Lewer, Abramo, Metal Carpenteria
  • 2018-2019 Envì Group, Metal Carpenteria
  • 2019-2020 San Vincenzo Salumi, Envì Group, Vumbaca Ford

Impegno nel sociale[modifica | modifica wikitesto]

Il Crotone è molto attivo anche per quanto riguarda l’impegno nel sociale. Nella stagione 2013-2014, in occasione delle sfide contro il Trapani e il Palermo, la società rossoblù ha indossato una divisa speciale con lo stemma decorato da un albero natalizio dorato. Sempre in oro erano i dettagli della partita con la data e il main sponsor.[48] Tutte le divise verranno battute all’asta su eBay con un importo iniziale di 50 euro e l’intero ricavato sarà devoluto alla Mensa dei poveri Padre Pio di Crotone. La mensa, gestita da oltre 40 volontari, accoglie ogni giorno a pranzo centinaia di persone ed è un punto di riferimento per le famiglie bisognose e gli extracomunitari.[48]

Il 20 gennaio 2016 i rossoblù sono stati all’Istituto Nautico per parlare di integrazione sociale.[49] Questa è un’iniziativa della Lega Serie B chiamata “Un giorno per la nostra città”, realizzato in collaborazione con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e con il patrocinio di AIC (Associazione Italiana Calciatori) e AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) che prevede che ognuna delle 22 Società dedichi un giorno al mese alla propria città, volta a rafforzare i legami tra le Società di calcio e il tessuto sociale.[49]

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Il settore giovanile del Crotone è formato da tre squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera, Under 17 A/B, Under 15).[50] Nel 2006 è stata fondata da Gino Porchia (responsabile del settore giovanile del club) l’Academy, un progetto mirato a fornire ai suoi giovani atleti i mezzi migliori per esaltare il proprio talento, impegnando le energie dei componenti lo staff a dare a tutti l’opportunità di ricevere gli input necessari all’interno di questo progetto, nel 2019 l’under 15 vince la fase regionale del campionato nazionale femminile.[51]

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del F.C. Crotone

Il primo allenatore straniero nella storia del Crotone è stato Lajos Politzer: dopo aver allenato nel biennio 1936-1938 le giovanili dei pitagorici, nel 1945 passa a guidare la prima squadra in Serie C sino alla stagione 1946-1947, annata in cui sfiorerà la promozione in Serie B.[52] Farà ritorno in Calabria, dove trascorre l’intera stagione 1949-1950, conquistando un ulteriore sesto posto in terza serie. Tornerà un’altra volta in IV Serie nella stagione 1953-1954, nella stagione 1954-1955 mentre ritornerà una quarta e ultima volta con cui nella stagione 1958-1959 vince il Campionato Interregionale, con conseguente promozione in Serie C.

Allenatore indimenticato dall’ambiente crotonese è Antonello Cuccureddu, che conquistò la prima promozione in Serie B con quattro giornate di anticipo, dopo aver vinto la Serie C1 1999-2000. La separazione dai crotonesi avviene l’anno successivo, quando è esonerato dopo alcune giornate venendo sostituito da Giuseppe Papadopulo.[53] Il tecnico di Casale Marittimo, porta i calabresi alla salvezza conquistando il nono posto finale con 53 punti. Nella stagione 2001-2002 il Crotone retrocede all’ultimo posto con soli 25 punti, tornando dopo sole due stagioni in Serie C1, cambiando ben cinque allenatori in stagione: il primo è Antonio Cabrini, poi Francesco Strangio, a partire dall’ottava giornata, Stefano Cuoghi dalla decima alla diciassettesima[54]Giuseppe Materazzi dalla diciottesima alla trentunesima[55] e Franco Selvaggi fino al termine della stagione.[56]

Nella stagione 2003-2004, è Gian Piero Gasperini a riportare i rossoblù in Serie B dopo due stagioni in terza serie. Verrà esonerato e sostituito da Andrea Agostinelli nel dicembre 2004[57] per tornare in carica il 20 aprile dell’anno seguente.[58] Dopo il periodo Gasperini, nella stagione 2006-2007 si alternarono in quattro periodi diversi Guido Carboni ed Elio Gustinetti, con conseguente retrocessione in Serie C1. Nel biennio in terza serie, nel 2007-2008 Paolo Indiani guida il Crotone ai play-off persi contro il Taranto mentre in Lega Pro Prima Divisione 2008-2009Francesco Moriero porta i calabresi alla promozione due anni dopo l’ultima volta.[59]

Nella Serie B 2009-2010, il Crotone raggiunge l’ottavo posto in campionato con Franco Lerda in panchina, piazzamento mai raggiunto prima. Il tecnico torinese, lascerà dopo una sola stagione, con il merito di aver lanciato il centrocampista brasiliano Gabionetta.[60] Dal 2012 al 2015 è Massimo Drago, crotonese doc, a entrare nella storia del club stabilendo un nuovo record con la conquista del sesto posto nel campionato 2013-2014, raggiungendo dunque i play-off promozione persi poi contro il Bari. Per la stagione 2015-2016 torna a Crotone da allenatore Ivan Jurić[61], dopo avervi militato da calciatore dal 2001 al 2006, riuscendo a centrare la promozione in serie A, per la prima volta nella storia della società calabrese. Nella stagione 2016-2017 viene nominato Davide Nicola come nuovo allenatore della prima squadra[62].

Allenatori

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Presidenti del F.C. Crotone

Complessivamente, i presidenti noti del Crotone sono stati 14.

Il primo presidente conosciuto ad aver assunto la guida della società è stato Adolfo Asturi, che rimase in carica per 17 anni: dal 1923 al 1940. Dal 1945, per 10 anni è stato presidente Silvio Messinetti fino al 1965, anno in cui arrivò Francesco Pizzuti.

Il presidente più longevo nella storia del Crotone è stato Raffaele Vrenna: prende le redini della squadra nel 1992, conducendola alla prima promozione in Serie B nel 2001. Nella stagione 2008-2009, assume la carica di presidente Salvatore Gualtieri, con Giovanni Vrenna (fratello dell’ex presidente Raffaele) vicepresidente. Sotto la guida di Gualtieri il Crotone riconquisterà la Serie B nella stagione 2009-2010. Dopo il triennio con alla guida Salvatore Gualtieri, nella stagione 2011-2012 è il fratello Giovanni Vrenna ad assumere il ruolo di presidente.[63]

Dopo questa breve parentesi, ritorna alla guida nel 2012 Raffaele Vrenna.[64]

La DDA di Catanzaro a fine 2015, a causa della presunta vicinanza del patron all’omonimo clan mafioso del crotonese, avanza una richiesta di sequestro preventivo dei beni del Presidente che coinvolgerebbe anche l’FC Crotone. La richiesta di sequestro viene rigettata e nelle motivazioni viene spiegato come il Presidente non solo sarebbe estraneo al suddetto clan, ma anzi per i continui rifiuti di collaborazione avrebbe addirittura subito minacce e vessazioni.

Presidenti
  • 1910-1923 …
  • 1923-1940 Italia Adolfo Asturi
  • 1945-1965 Italia Silvio Messinetti
  • 1965-1970 Italia Francesco Pizzuti
  • 1970-1974 Italia Domenico Campagna
  • 1974-1975 Italia Domenico Campagna
    Italia Domenico Merigliano (comm. str.)
  • 1975-1979 Italia Domenico Merigliano
  • 1980-1981 Italia Silvestro Crugliano
  • 1981-1983 Italia Gregorio Ciliberto
  • 1983-1984 Italia Giovanni Lucente
  • 1984-1987 Italia Silvestro Crugliano
  • 1987-1990 Italia Giuseppe Capogreco

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del F.C. Crotone

Capitani[modifica | modifica wikitesto]

Il Crotone e le Nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Il primo calciatore del Crotone a essere mai stato della Nazionale italiana di calcio è stato il difensore Gian Marco Ferrari, convocato dal ct Gian Piero Ventura in occasione dell’amichevole con la selezione uruguayana e per la partita valida ai fini delle qualificazioni ai Mondiali 2018 contro il Liechtenstein dove non ha giocato.[65] Successivamente è stato convocato dal CT Roberto Mancini nel maggio 2018 il centrocampista Rolando Mandragora per le amichevoli contro Arabia SauditaFrancia e Paesi Bassi, giocando titolare contro la Francia.[66][67]

Per quanto riguarda le selezioni italiane minori invece, in nazionale Under-16 è stato convocato il difensore Felice Natalino nel 2008;[68] in nazionale Under-17 Manuel Nicoletti nel 2014;[69] in nazionale Under-20 Generoso Rossi tra il 1999 e il 2000,[70] l’attaccante Giuseppe Sculli nel 2001,[71] il difensore Antonio Bocchetti nel 2000,[72] il centrocampista Andrea Mazzarani tra il 2009 e 2010[73] il portiere Daniele Padelli nel 2006, Giovanni Crociata, Niccolò Zanellato e Federico Valietti nel 2018, Alessandro Tripaldelli e Gabriele Bellodi nel 2019, Rolando Mandragora e Riccardo Marchizza invece con la nazionale Under-21 sempre nel 2018.[74] Vid BelecMilan ĐurićValentin CojocaruMoussa Diaby e Nicola Nanni invece sono stati convocati da nazionali giovanili estere.[75][76][77][78][79]

Il difensore macedone Stefan Ristovski, che ha militato nel Crotone nella stagione 2011-2012, ha esordito in nazionale macedone il 10 agosto 2011 nella partita amichevole contro l’Azerbaigian, durante la loro militanza nel Crotone, sono stati convocati anche Djamel Mesbah (Coppa d’Africa con l’Algeria), Aleksandăr Tonev (qualificazione mondiali 2018 con la Bulgaria), Marcus Rohdén (presente nel ritorno della disfatta dell’Italia che venne eliminata dalla Svezia ai play-off per qualificarsi ai Mondiali 2018 ai quali è stato convocato), Nnamdi Oduamadi infine Arlind Ajeti (qualificazioni ai mondiali 2014 e 2018), Stefan SimičSimy (convocato ai mondiali 2018), Adrian StoianAhmad BenaliSauli Väisänen e Aristóteles Romero.[80][81][82][83][84][85][86][87][88] https://www.fccrotone.it/news/italia-under-20-esordio-vincente-per-bellodi/

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

1999-2000 (girone B)
1958-1959 (girone H)
1983-1984 (girone I)1986-1987 (girone L)
1963-1964 (girone F)
1996-1997 (girone I)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1994-1995
1994-1995
1980-1981, 1993-1994 (girone A)
1979-1980 (girone B), 1991-1992

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 2015-2016
Terzo posto: 1976-1977 (girone C)
Secondo posto: 1997-1998 (girone C)
Secondo posto: 1992-1993 (girone B)
Semifinalista: Coppa Italia Serie C 2003-2004
Finalista: 2000
Semifinalista: 1994-1995 (finalista della Fase Eccellenza)

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record del Football Club Crotone.

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 2 2016-2017 2017-2018 2
Serie B 14 2000-2001 2019-2020 14
Serie C 25 1945-1946 1977-1978 31
Serie C1 5 1998-1999 2007-2008
Lega Pro Prima Divisione 1 2008-2009
IV Serie 5 1952-1953 1956-1957 14
Campionato Interregionale 1 1958-1959
Serie D 1 1963-1964
Serie C2 7 1978-1979 1997-1998
Campionato Interregionale – 2ª Cat. 1 1957-1958 8
Campionato Interregionale 5 1981-1982 1986-1987
Campionato Nazionale Dilettanti 2 1995-1996 1996-1997

In 66 stagioni sportive disputate a livello nazionale dopo la Seconda guerra mondiale. I tornei di Serie C includono 7 campionati di Serie C2. Sono escluse le annate post fallimentari 1979/81 e 1991/95, giocate a livello regionale, oltre alla IV Serie paragonabile sempre alla serie C2.

Partecipazione alle coppe nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Torneo Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 19 2000-2001 2019-2020 19
Coppa Italia Semiprofessionisti 7 1972-1973 1978-1979 19
Coppa Italia Serie C 11 1984-1985 2007-2008
Coppa Italia di Lega Pro 1 2008-2009
Supercoppa di Lega di Serie C 1 1999-2000 1

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

La vittoria per 32-0 contro la Palmese del 20 novembre 1994 rappresenta un record per quanto riguarda la storia dei campionati italiani.[89][90][91] Inoltre negli oltre vent’anni di gestione della società calcistica crotonese da parte della famiglia Vrenna, solamente il Göteborg in Europa vanta altrettante vittorie di campionati professionistici e play-off.[63]

Il Crotone è stata la quarta squadra calabrese a raggiungere la seconda serie (dopo il Catanzaro, il Cosenza e la Reggina) e, nel 2016, la terza squadra calabrese a raggiungere la Serie A (dopo il Catanzaro nel 1971 e la Reggina nel 1999).

Il miglior piazzamento di sempre in Serie B è il secondo posto raggiunto nel campionato 2015-2016, che ha permesso ai pitagorici lo storico salto in Serie A. In tale campionato furono diverse le giornate in cui il Crotone era saldamente al comando della classifica; ma nell’ultima giornata perse il primato per una sola lunghezza a vantaggio del Cagliari.

Con 14 stagioni in Serie B all’attivo, il Crotone ha disputato 542 partite nella serie cadetta, di cui 183 vinte, 156 pareggiate e 203 perse. Sono stati 649 i goal realizzati e 688 quelli subiti.[92]

Il Crotone ha inoltre preso parte a 19 edizioni della Coppa Italia, conquistando il miglior piazzamento nelle edizioni 2011-20122015-20162017-20182018-2019, con il raggiungimento del quarto turno, a ridosso degli ottavi di finale.[93] A partire dall’edizione 2004-2005, sono state disputate 33 partite, di cui 17 vinte, 2 pareggiate e 14 perse.[94]

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Galardo, recordman di presenze con i calabresi.

Il calciatore con più presenze nella storia dei Pitagorici è Antonio Galardo, per anni capitano del club, che vanta 401 gare ufficiali dal 1995 al 1998, e dal 2002 al 2015. L’ultima gara giocata da Galardo, è stato l’incontro di Coppa Italia del 9 agosto 2015 contro la FeralpiSalò.[95]

I 28 gol in 31 partite segnati da Andrea Deflorio nella stagione 1999-2000 in Serie C1 rappresentano un record assoluto di marcature per la terza serie italiana.[14] L’attaccante è anche il miglior marcatore di sempre in Serie C della storia del Crotone e il miglior marcatore di sempre con 54 reti in 103 presenze con una media gol di 0,52.[96]

I migliori marcatori in un’unica stagione di Serie B sono il brasiliano Caetano Calil nella stagione 2011-2012, e Camillo Ciano nella stagione 2014-2015, hanno siglato entrambi 17 reti.[97] In coabitazione con Ciano, è Denilson Gabionetta il miglior marcatore di sempre nella serie cadetta con 27 reti in 93 presenze,[97] davanti a Deflorio (26 reti).[98]

Di seguito le top 10 dei primatisti di presenze e reti.

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

(1/3)

Coreografia durante Crotone-Cagliari: prima giornata di ritorno della Serie B 2015-2016

La tifoseria crotonese, conosciuta anche come “Pitagorica“, ha come principale gruppo organizzato la “Curva Sud Crotone”, nata in seguito alle varie leggi adottate per contrastare il fenomeno ultras in Italia, intorno al 2007. Essa nasce dalle ceneri di “Nasty Boys”, “Crotoniati” e “Vecchio Stampo”, con diverse sezioni sparse in tutta la provincia.[99]

Il tifo organizzato crotonese nasce negli anni 1970, quando nel settore distinti furono costituiti i due gruppi “Commando Ultrà” e “Teddy Boys” che poi si fonderanno in un unico gruppo nella stagione 1984-1985. Negli anni 1980vi erano altri gruppi che riportavano al Commando come i “Fighters”. Tra il 1988 e il 1992, il gruppo vede un periodo di crisi dovuto ai pessimi risultati sul campo con conseguente fallimento dell’U.S. Kroton. La svolta avviene agli inizi degli anni 1990 oltre al già noto “CUTB” si affianca la “Fossa Ionica” che in seguito diventerà il gruppo portante del tifo crotonese rinominandosi “Nasty Boys”. In quel periodo sono molti i gruppi attivi che riportano ai Nasty Boys, ed è a seguito di numerose modifiche all’impianto che i supporter rossoblù sposteranno diverse volte la propria postazione passando dai distinti alla curva sud soprannominata “curva matta”, nella stagione 99-2000 si sposterà nella curva nord e nella stagione 2000-01, terminati i lavori dell’impianto, si stabilirà definitivamente nell’attuale Curva Sud. Nel 2007 viene stravolto il mondo ultras, i Nasty Boys rimarranno nella sud fino al loro 15º anno di permanenza nel 2011, dopo di che avviene un cambio generazionale.

Altro gruppo organizzato attivo è la “Curva Nord”, nata dalle ceneri della “Gioventù Pitagorica”. La Gioventù Pitagorica nasce nel 1997, nel 2004 viene rigenerato come “Assenze Arbitrarie” passando dalla Curva Sud ai Distinti, dal 2011 milita in Curva Nord, non ha un nome preciso, è conosciuto semplicemente come “gruppo della nord”.

La curva sud dello Stadio Ezio Scida è intitolata dal 2001 a Giorgio Manzulli[40], tifoso rossoblù deceduto tragicamente.

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Calabria.

I principali rapporti di amicizia sostenuti dai supporters crotonesi sono quelli con i tifosi di CataniaEmpoli (ex gemellaggio fra i gruppi Gioventù Pitagorica e i toscani Desperados), CosenzaCaveseAnconaBologna (col gruppo Forever ultras) e con i greci del Panachaïkī.[99]

Altre vecchie amicizie, alcune delle quali ancora in essere, con i tifosi di Rende (nel 1984 nacque un gemellaggio grazie al Commando Ultras Teddy Boys), Marsala[100]RagusaSambenedettese (tra Gioventù Pitagorica e i marchigiani Onda d’urto), Ostuni (negli anni 1980 vi fu un gemellaggio), Leonzio e Lanciano. Recentemente vi è anche un’amicizia duratura con la Virtus Entella, nata al seguito di un ritrovamento di un portafoglio di un tifoso chiavarese da parte di un ultrà pitagorico.[99]

Le rivalità maggiori sono con i corregionali di CatanzaroReggina e i campani del Benevento. Nel dettaglio, contro i giallorossi calabresi si disputa il “Derby dell’ex Provincia di Catanzaro”, così soprannominato poiché la città di Crotone fece parte fino al 1992 dell’omonima provincia. L’incontro è stato caratterizzato spesso da duri scontri fra le frange più calde di tifosi.[99][101][102]

Contro la Reggina si gioca invece il cosiddetto “Derby della Magna Grecia”.[103] Si è disputato in Serie B a partire dal 2001. La vittoria del Crotone in casa della Reggina, nel 2014, sancì la retrocessione in Lega Pro dei rivali amaranto.[99][104]

Altri attriti importanti e degni di nota (alcuni ormai affievoliti) si registrano con i tifosi di VeronaAvellinoPalermoJuve StabiaFoggiaBari e Vigor Lamezia (fino a metà degli anni 1980 la rivalità più accesa).[99]

Organico