Pisa

Pisa

Club History

L’Associazione Calcio Pisa 1909, nota semplicemente come Pisa, è una società calcistica italiana con sede nella città di Pisa.

Fondata nel 1909 con la denominazione di Pisa Sporting Club — tuttora usata nella sua identità societaria —, e ricostituita in tre occasioni (nel 1994 come Associazione Calcio Pisa, poi come Pisa Calcio e infine di nuovo come Associazione Calcio Pisa 1909 nel 2009), vanta quale massimo successo 7 partecipazioni alla Serie A e 33 alla Serie B; nella stagione 1920-21 ha inoltre partecipato alla finale per il titolo nazionale di massima serie. Nel palmarès annovera inoltre due Coppe Mitropa, due campionati di Serie B e una Coppa Italia Serie C.

Nella stagione 2019-2020 milita in Serie B.

Storia

Nata nel 1909, la squadra si affilia alla FIGC e sfiora il titolo italiano nel campionato di Prima Categoria 1920-1921: dopo aver vinto il proprio girone, e una successiva fase a gironi, batte il Livorno nella finale centro-meridionale e si gioca la vittoria del campionato nella finalissima con la Pro Vercelli, perdendo 2-1. Nel 1926 retrocede nella serie cadetta e tre stagioni più tardi, retrocede nella terza categoria. Nel 1934, il Pisa ritorna in seconda divisione e dopo aver sfiorato la promozione in A, all’inizio degli anni cinquanta fa prima ritorno in Serie C, poi retrocede in quarta divisione.

Dopo aver riconquistato la Serie C, negli anni sessanta la formazione toscana approda nuovamente in Serie B. Nel 1968, per un solo anno, il Pisa milita in Serie A prima di tornare in terza serie negli anni settanta. Nel 1978 Romeo Anconetani rileva la presidenza della squadra e risolleva il Pisa dalla C alla A, portandolo fino alla semifinale di Coppa Italia nel 1989 e a vincere anche le sue prime storiche competizioni europee: nel 1986 e nel 1988, i toscani s’impongono in Coppa Mitropa. Per volontà dello stesso Anconetani, nel 1989 si gioca l’unica edizione della Supercoppa Mitropa tra le ultime due vincenti temporali della Mitropa: il Pisa affronta i cecoslovacchi del Baník Ostrava, perdendo il doppio confronto. Dopo diversi anni nella massima serie, negli anni novanta il Pisa retrocede in B, quindi fallisce una prima volta e riparte dall’Eccellenza.

 

Negli anni duemila torna tra i professionisti, vince una Coppa Italia di Serie C nel 2000 e ritorna a giocare in Serie B, tuttavia fallisce nuovamente nel 2009 e riparte dalla Serie D. Nel 2017 il Pisa gioca in Serie B per una sola stagione, prima di tornare in terza serie, che dura fino a giugno 2019, quando, con la vittoria nell’ultimo turno play-off per 3-1 a Trieste con gli alabardati dopo i tempi supplementari, viene di nuovo promossa in cadetteria.

Cronistoria

Cronistoria dell’Associazione Calcio Pisa 1909
  • aprile 1909 – Fondazione del Pisa Sporting Club.



Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1936 – Assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa.
  • 1936-1937 – 5º in Serie B.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1943-1945 – Attività sospesa per la seconda guerra mondiale. Alla ripresa agonistica, la società ripristina l’originaria denominazione di Pisa Sporting Club, iscrivendosi in Serie C per problemi logistici ed economici.
  • 1945-1946 – 10º nel girone C della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C in qualità di ospite. A fine stagione torna in Serie B come da titolo sportivo acquisito nel 1943.
  • 1946-1947 – 16º nel girone B della Serie B dopo aver vinto lo spareggio contro l’Ancona.
  • 1947-1948 – 2º nel girone C della Serie B.
  • 1948-1949 – 9º in Serie B.
  • 1949-1950 – 9º in Serie B.

Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Girone eliminatorio di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Mitropa Cup.svg Vince la Coppa Mitropa (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Mitropa Cup.svg Vince la Coppa Mitropa (2º titolo).
Semifinalista di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista della Supercoppa Mitropa.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Finalista della Coppa Mitropa.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.
  • 1993-1994 – 17º in Serie B dopo aver perso lo spareggio contro l’AcirealeRetrocesso e successivamente non iscritto.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi del Torneo Anglo-Italiano.
  • 1994 – Il Pisa Sporting Club viene dichiarato fallito per dissesto finanziario e viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa affiliata al Comitato Regionale Toscano e iscritta in Eccellenza Toscana.
  • 1994-1995 – 8º nel girone A dell’Eccellenza ToscanaAmmesso al Campionato Nazionale Dilettanti per meriti sportivi. A stagione in corso, cambia la denominazione in Pisa Calcio.
  • 1995-1996 – 1º nel girone A del Campionato Nazionale DilettantiPromosso in Serie C2.
Sedicesimi di finale della fase C.N.D. della Coppa Italia Dilettanti.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Coccarda Coppa Italia.svg Vince la Coppa Italia Serie C (1º titolo).

Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2006-2007 – 3º nel girone A della Serie C1Promosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno Coppa italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 2009 – Il Pisa Calcio viene escluso dai professionisti dalla CO.VI.SOC. per dissesto patrimoniale e viene fondata una nuova società che assume la denominazione di Associazione Calcio Pisa 1909 in soprannumero in Serie D.
  • 2009-2010 – 1º nel girone D della Serie DPromosso in Lega Pro Seconda Divisione e in seguito ammesso in Lega Pro Prima Divisione a completamento organici.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.

Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2015-2016 – 2º nel girone B della Lega ProPromosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Quarto turno di Coppa Italia.
  • 2017-2018 – 3º nel girone A della Serie C. Perde gli ottavi di finale dei play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 2018-2019 – 3º nel girone A della Serie CPromosso in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Quarto turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Terzo turno di Coppa Italia.

Colori e simboli

Colori

La squadra del 1982-1983 in campo col secondo completo giallo dell’epoca; il colore riprende lo stemma della provincia pisana.

Alla sua nascita, nel 1909, i colori ufficiali del Pisa erano il bianco e il rosso presi a prestito dal gonfalone cittadino. Questi sopravvissero pochi mesi poiché, in onore della vittoria dell’Inter nel campionato italiano del 1909-1910, lasciarono presto il posto al nero e all’azzurro del club meneghino.[2]

Da allora le due tinte divennero quindi anche quelle della squadra pisana, quasi sempre disposte sulla maglia casalinga in strisce verticali, la cui ampiezza può variare di stagione in stagione[3]; la società toscana derogò alla tradizione solo sul finire degli anni 1980 quando, seguendo le mode del tempo, adottò una casacca ripartita esattamente a metà con sottili righe nere e blu nella parte sinistra, e azzurre e celestri nella zona destra[4]. Per quanto concerne il resto della tenuta, inizialmente alla maglia nerazzurra erano abbinati pantaloncini bianchi[3], che in seguito divennero neri o blu a seconda delle esigenze, così come le calze.

Nei completi da trasferta, principalmente si sono alternati soprattutto gli storici colori delle origini, ovvero il bianco (con inserti nerazzurri) e il rosso[3]. Nel corso dei decenni non sono tuttavia mancate le più diverse sperimentazioni cromatiche, su tutti il giallo; proprio il rosso e il giallo sono due tinte storicamente legate al territorio pisano – rispettivamente, alla città e alla provincia[5].

Simboli ufficiali

Simboli iconicamente associati al club nerazzurro sono la torre pendente cittadina e la bandiera rossa con croce bianca patente, ritrinciata e pomata (comunemente definita “Pisana”, simbolo araldico civico e retaggio del periodo indipendentista della repubblica marinara)[6] o come secondo stemma in abbinamento a quello sociale[5].

Stemma

I suddetti simboli sono dunque ricorrenti negli stemmi che il Pisa si è dato nel corso dei decenni. Tra gli esempi più antichi conosciuti si annoverano[7]:

  • l’ancile palato nero e azzurro, caricato dello scudo svizzero rosso alla croce pisana bianca nella parte superiore, dell’epigrafe PISA S.C. in quella inferiore.
  • l’ancile palato nero e azzurro caricato dello scudo svizzero rosso alla croce pisana bianca, con fascia bianca di bordura recante la dicitura PISA SPORTING CLUB e sei stelle a cinque punte.
  • lo scudo circolare rosso alla croce pisana bianca, chiuso esternamente da una doppia fascia nera e azzurra recante l’epigrafe PISA S.C.
  • lo scudo circolare partito a sinistra di rosso alla croce pisana bianca, a destra alla palatura neroazzurra, chiuso esternamente da una fascia bianca recante l’epigrafe SPORTING CLUB PISA.
  • l’ancile palato nero e azzurro per due terzi, col capo bianco recante il nome S.C. PISA.

Nei primi anni di attività della squadra, le maglie da gioco portavano bensì ricamato sul petto lo stemma araldico cittadino “al naturale”, senza particolari aggiunte o finiture[8] non di rado inoltre, anche dopo l’adozione di stemmi differenti, lo scudo rosso-crociato ha comunque continuato ad apparire sulle divise dei calciatori pisani[9].

La bandiera con la “Croce Pisana”, emblema della città.

Celebre è poi il logotipo adottato negli anni 1980, in concomitanza con la presidenza di Romeo Anconetani: in un inconsueto “scudo” dalle linee geometriche estremamente semplici erano inscritti i disegni stilizzati della torre pendente (colorata in nero e azzurro) e della croce pisana (in rosso), con la denominazione sociale PISA SC collocata in basso a sinistra[10].

Nel 1994 il club (frattanto dissolto e rifondato con nuova denominazione) si dotò di un nuovo stemma: venne recuperato l’ancile palato nero e azzurro (doppiamente bordato in bianco ed oro), all’interno del quale venne collocato un complesso disegno in cui le lettere P e C (acronimo societario) s’intrecciavano attorno al disegno stilizzato della torre pendente (inconsuetamente piegata verso sinistra). Al di sotto di esso appariva la denominazione PISA CALCIO e uno scudetto rotondo con la croce pisana.

Il fallimento del 2009 e la successiva rifondazione imposero la necessità di individuare un nuovo logotipo: si optò per mantenere l’ancile, che divenne bianco con bordo azzurro; all’interno venne collocato il disegno stilizzato della torre pendente (sotto forma di nastro spiroidale azzurro all’esterno e nero all’interno) “basato” sopra la croce pisana in campo rosso. La nuova denominazione sociale A.C. PISA 1909 trovò posto nella parte superiore dell’insieme. Tale stemma non venne mai particolarmente apprezzato dall’opinione pubblica legata al club, che per esso coniò l’ironico soprannome di mollone (alludendo alla forma del disegno della torre civica)[11].

Nella primavera del 2017 la società riacquisì i diritti d’uso dello storico marchio Pisa Sporting Club:[1] seppur ciò non si riflesse in un cambio ufficiale di denominazione sociale,[1] dalla stagione 2017-2018 il club iniziò a utilizzare prettamente il succitato marchio nella sua corporate identity. In tal senso, vennero commissionate alcune proposte di rebranding inerenti lo stemma, poi sottoposte al giudizio della tifoseria tramite web. Il logo così scelto mantiene la forma ovale e recupera la blasonatura di base palata nero-azzurra: la parte superiore è tuttavia integralmente nera, onde contenere la denominazione Pisa Sporting Club, mentre in posizione centrale appare il disegno stilizzato della torre pendente sovrapposta alla croce pisana in campo rosso; nel capo inferiore è riportato l’anno di fondazione[12].

Mascotte

La mascotte del Pisa è Vituperio, personificazione della Torre di Pisa (tipicamente a braccia conserte e dall’aria arrabbiata e minacciosa) vestita con la maglia sociale nerazzurra.

Ideata da due studenti dell’Istituto d’Arte della città toscana, trae il proprio nome dall’invettiva contro Pisa del XXXIII Canto dell’Inferno di Dante Alighieri[13].

Inno

Lo storico inno della squadra nerazzurra si intitola Pisa come ai vecchi tempi, cantato da Funel e risalente all’inizio degli anni 1980[14].

Strutture

Stadio

Dal 1919 il Pisa gioca le sue gare casalinghe all’Arena Garibaldi, impianto sito nel quartiere di Porta a Lucca, alle porte della città. Una prima inaugurazione avvenne il 26 ottobre di quell’anno, con la gara amichevole Pisa-Juventus Roma (5-1). Lo stadio fu inaugurato nuovamente l’8 novembre 1931 con l’autarchico nome di Campo del Littorio[15], alla presenza del re Vittorio Emanuele III e della regina Elena[16]; in quella occasione si disputò l’amichevole Pisa-Empoli, terminata 3-1 in favore dei padroni di casa[17]. Alla caduta del regime fascista, lo stadio riprese la denominazione originaria.

Veduta aerea dell’Arena Garibaldi di Pisa, a poche centinaia di metri da piazza dei Miracoli.

Il “cuore” del tifo nerazzurro, la curva Nord, fu costruita alla fine degli anni 1950[18]. Nel 1978 venne chiuso l’anello, col prolungamento delle due curve a ridosso della tribuna e della gradinata. Nell’estate del 1982 l’allora presidentissimo Romeo Anconetani – il cui nome verrà affiancato, il 9 dicembre 2001, alla titolazione dello stadio – fece ristrutturare la vecchia tribuna coperta, abbattendo la copertura originaria[17]. Lo stadio è arrivato, tra il 1982 e il 1994, a ospitare fino a 35 000 spettatori[19], mentre nel ventunesimo secolo è abilitato per circa 12 000 presenze.

Nel 1999, a seguito della scomparsa del tifoso Maurizio Alberti, la curva Nord è stata intitolata alla sua memoria[20], mentre al calciatore pisano Gianluca Signorini, scomparso il 6 novembre 2002 a causa della SLA, fu intitolata la gradinata il 23 aprile 2005[21].

La Nazionale Italiana ha giocato quattro partite all’Arena rispettivamente contro: la Jugoslavia il 23 settembre 1987, la Danimarca il 22 febbraio 1989, la Norvegia il 10 febbraio 1999 e l’Irlanda Del Nord il 6 giugno 2009. Ha inoltre ospitato due finali di Coppa Mitropa1985 e 1988, due finali del Torneo di Viareggio1959[22] e 2015[23] e il terzo turno preliminare della UEFA Champions League 1998-1999 tra l’Inter e i Lettoni dello Skonto Riga[24].

Centro di allenamento

Nella stagione 2014-2015 la squadra usufruisce del centro sportivo di proprietà della 46ª Brigata aerea dell’Aeronautica Militare, sito all’interno dell’aeroporto di Pisa-San Giusto. A partire dalla stagione 2015-2016, dopo il periodo iniziale presso il campo sportivo di Filettole, mediante un accordo con l’Università di Pisa la società usufruisce del centro sportivo sito a San Piero a Grado.

Il settore giovanile nerazzurro si allena invece a Fornacette, presso il Biancoforno Camp[25].

Società

Fino al 14 agosto 2015, Carlo Battini deteneva il 99% delle quote societarie dal 2011, quando Piero Camilli, insieme al quale nel 2009 aveva acquistato la nuova società creatasi dopo la scomparsa del Pisa Calcio, ha deciso di tirarsi indietro e cedergli le sue quote. In data 14 agosto 2015 l’80% delle quote passano a Fabrizio Lucchesi, il 19% rimane in mano a Carlo Battini, mentre l’1% rimanente appartiene al comitato Vecchio Cuore Nerazzurro composto dal centro coordinamento Pisa clubs, tifosi diversamente abili e ai gruppi organizzati “Curva Nord Maurizio Alberti”, rappresentati nelle sedi opportune dall’avvocato Andrea Bottone.

Organigramma societario

Dal sito web ufficiale della società.

Staff dell’area amministrativa
  • Italia Giuseppe Corrado – Presidente
  • Italia Vittorio Calissi – Vicepresidente
  • Italia Giuseppe Vannucchi – Direttore amministrazione finanza e controllo
  • Italia Raffaella Viscardi – Consigliere area finanza
  • Italia Roberto Gemmi – Direttore sportivo
  • Italia Giuseppe Corrado – Consigliere area sportiva
  • Italia Antonio Cifaldi – Direttore risorse umane
  • non conosciuta carica vacante – Segretario generale
  • Italia Bruno Sabatini – Segretario sportivo
  • Italia Luca Giannini – Responsabile settore giovanile
  • Italia Riccardo Silvestri – Responsabile comunicazione
  • Italia Giovanni Riccio – Segretario settore giovanile
  • Italia Giuseppe Corrado – Direttore commerciale

Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Pisa.

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1980-1981 Tecnoceramica
  • 1981-1982 Fruttosello Spagnoli
  • 1982-1983 Robrik Pelle
  • 1983-1984 Vero Cuoio
  • 1984-1985 OTC
  • 1985-1986 Ebano
  • 1986-1987 Primomercato, Targotecnica
  • 1987-1990 Saeco
  • 1990-1991 Giocheria
  • 1991-1992 Giochi Preziosi
  • 1992-1993 GT Auto Alarm
  • 1993-1994 Iranian Loom
  • 1994-1995 Non presente
  • 1995-1999 Esanastri
  • 1999-2002 Caripisa
  • 2002-2005 Non presente
  • 2005-2008 Limonta
  • 2008-2009 Abitalia
  • 2009-2010 Transitaly
  • 2010-2011 Edilcentro, Gruppo Bulgarella
  • 2011-2012 Sant’Ermo
  • 2012-2013 Transitaly
  • 2013-2014 Consorzio Gruppo Greco, Edilcentro, Biancoforno
  • 2014-2015 Biancoforno, Geu, NGM
  • 2015-2016 Biancoforno, Toscana Aeroporti, 2fpowertech
  • 2016-2017 Toscana Aeroporti, NGM, San Rossore
  • 2017-2018 Toscana Aeroporti, Tirrenica Mobilità, Coface, poi anche Artupia (occasionalmente)
  • 2018-2019 Land Rover Ne. Ma. Auto, Artupia, Sorgente Tesorino, Pisa Top Team (a rotazione)
  • 2019-2020 Paim Cooperativa Sociale, Vitali Group

Settore giovanile

Un giovane Marco Tardelli con la maglia del Pisa

Il settore giovanile nerazzurro ha ottenuto il suo unico titolo italiano vincendo nel 1972 il Campionato nazionale Dante Berretti riservato alle squadre di Serie C. Durante gli anni ha partecipato 4 volte al Torneo di Viareggio: 3 sotto la gestione Anconetani e 1 sotto la gestione Covarelli nel 2008, tutte terminate con l’eliminazione al primo turno. A causa del doppio fallimento in meno di un ventennio è stato rifondato più volte nel corso degli anni. Tra i prodotti del settore giovanile nerazzurro tra gli altri vi furono: Marco Tardelli, lanciato in prima squadra nel campionato di Serie C 1972-1973 e ribattezzato in quel periodo dai veterani col nomignolo di “Puce”,[31] futuro Campione del Mondo con la Nazionale a Spagna ’82 e vincitore con la Juventus della Coppa dei Campioni 1984-1985, e di 5 Campionati di serie AGionatha Spinesi, lanciato in prima squadra nel Campionato Nazionale Dilettanti 1995-1996capocannoniere con l’Arezzo del Campionato di Serie B 2004-2005 e autore di 33 reti in Serie A con Bari e Catania.

Dalla stagione 2014-2015 si è instaurata una collaborazione tra l’azienda Biancoforno S.p.A e la società A.C. Pisa 1909 per la gestione del settore giovanile mettendo a disposizione dello staff e dei ragazzi una nuova struttura operativa situata a Fornacette[32] e attuando un progetto di affiliazione di varie piccole società giovanili della Provincia (Pisa Academy).[33]

Per la stagione calcistica 2014-15 il settore giovanile nerazzurro poteva contare su 6 formazioni: BerrettiAllievi NazionaliGiovanissimi Nazionali, Giovanissimi Professionisti. Giovanissimi Professionisti B ed Esordienti[34].

Il Pisa nella cultura di massa

Il presidentissimo Anconetani durante la trasmissione televisiva di 50 CanaleParliamo con Romeo.

Nel 1921, dopo la vittoria del Pisa nella finale del Campionato dell’Italia Centro Meridionale, la squadra si preparava ad affrontare i bianchi della Pro Vercelli nella finale nazionale; in città c’è grande attesa e, tra la varie iniziative prese per attendere il giorno dell’importante partita, ci fu la pubblicazione di un periodico chiamato Nero-azzurro. Da quel giorno e fino al 2009 (anno del fallimento del Pisa Calcio), pur se con qualche breve periodo di non pubblicazione e alcuni cambi di grafica e di titolo, accompagnerà gli sportivi pisani ad ogni partita casalinga della squadra[35].

Nel 1982 il Pisa conquisterà la Serie A ed entrerà anche nelle case dei cittadini grazie all’allora TV locale Canale 55, e successivamente alla nuova televisione nata in quegli anni, 50 Canale. Il presidente dell’epoca, Romeo Anconetani, era ospite di una trasmissione a cadenza settimanale incentrata su di lui, Parliamo con Romeo, ma in un certo senso anche co-conduttore della stessa:[36] in un mondo ancora ignaro dei social network si trattò di un unicum del suo genere, dato che un presidente di una società sportiva interagiva settimanalmente con giornalisti e tifosi, i quali gli rivolgevano domande telefoniche in diretta. Grazie a questa nuova interattività l’allora presidentissimo divenne molto popolare anche al di fuori dei confini cittadini, infatti la trasmissione era seguita con simpatia anche dalle provincie vicine[36]. Uno spezzone di intervista del “vulcanico” presidente era presente nella sigla del 1992 del programma satirico-calcistico condotto dalla Gialappa’s BandMai dire Gol, in cui le provocazioni di Anconetani verso i giornalisti erano spesso umoristicamente prese di mira dai conduttori del programma.

Dalla sua nascita diversi libri sono stati scritti sulla storia nerazzurra, alcuni dedicati alle promozioni storiche, altri in occasioni degli anniversari. Per il centenario dalla nascita del club nel 2009, sono usciti quattro volumi, di diversi autori e case editrici, che raccontano la storia dei nerazzurri attraverso immagini ed aneddoti vari sulla secolare attività calcistica cittadina.

Allenatori e presidenti

Di seguito un elenco comprendente tutti gli Allenatori e tutti i presidenti della storia del club.

Allenatori
Presidenti

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Hall of Fame

Il 10 aprile 2014 presso il Terminal 3 dell’Aeroporto Galilei di Pisa, alla presenza del presidente Battini, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell'”Arca della gloria” nerazzurra[40]. I primi ingressi nella “Hall of Fame” del Pisa dovrebbero avvenire nel corso della stagione 2015-2016.

Vincitori di titoli

Sergio Bertoni, 119 presenze e 41 gol con la casacca pisana.
Diego Simeone, 55 presenze e 6 reti in maglia nerazzurra.

Italia Sergio Bertoni

Berlino 1936
Francia 1938

Italia Carlo Biagi

Berlino 1936

Danimarca Henrik Larsen

Svezia 1992

Argentina Diego Pablo Simeone

Cile 1991

Il Pisa e le nazionali di calcio

Giovanni Moscardinioriundo di origine scozzese, fu il primo calciatore del Pisa ad essere convocato nella Nazionale azzurra, giocò una sola partita contro la Francia nel 1925 e segnò una doppietta nella vittoria dell’Italia per 7-0[41]. Nel 1936 Sergio Bertoni e Carlo Biagi furono convocati per le Olimpiadi di Berlino, l’Italia portò a casa la medaglia d’oro e i due azzurri furono protagonisti: Bertoni colleziono tre presenze e Biagi quattro, segnando anche quattro gol nella partita vinta per 8-0 contro il Giappone[41]. Bertoni due anni più tardi fu anche convocato per il Campionato mondiale di calcio 1938 e se pur non scese mai in campo gli azzurri portarono a casa un altro successo[41]. Sessantanove anni più tardi, nel 2007, Alessio Cerci fece il suo esordio nella Nazionale Under-21 dell’Italia, durante il suo periodo di militanza con la casacca nerazzurra collezionò con gli azzurrini tre presenze condite da un gol[41].

Per quanto riguarda i calciatori stranieri, Klaus BerggreenWim KieftHenrik Larsen e Diego Pablo Simeone hanno fatto parte del giro delle rispettive Nazionali durante il loro periodo di militanza nella squadra toscana. Berggreen partecipò con la sua Nazionale ai campionati europei del 1984 arrivando fino alla semifinale, inoltre nell’estate antecedente al suo passaggio alla Roma, nel 1986, partecipò al campionato mondiale in Messico dove la Danimarca venne eliminata agli ottavi di finale. Miglior sorte toccò a Simeone e Larsen, che vinsero rispettivamente, la Coppa America del 1991 e il campionato europeo del 1992 con le rispettive Nazionali. Anche Kieft vinse un europeo, precisamente quello del 1988, quando però già da diversi anni aveva lasciato la casacca nerazzurra.

Palmarès

Competizioni internazionali

1985-19861987-1988

Competizioni nazionali

1984-19851986-1987[42]
1999-2000

Competizioni interregionali

1920-1921
1933-1934 (girone finale B)
1964-1965 (girone B)
1998-1999 (girone A)
1995-1996 (girone A)
2009-2010 (girone D)
1957-1958 (Seconda Categoria, girone E)

Competizioni regionali

  • Coppa Toscana: 3
1914-19151919-19201920-1921
1956-1957 (Girone B)

Competizioni giovanili

1971-1972 (torneo Serie C)

Altri piazzamenti

Secondo posto: 1920-1921
Semifinalista: 1988-1989
Secondo posto: 1947-19481967-19681989-1990
Terzo posto: 1934-1935 (girone A)
Terzo posto: 2017-2018 (girone A)2018-2019 (girone A)
Secondo posto: 1978-1979 (girone B)1999-2000 (girone A)
Finale: 2011-2012
Finalista: 1991
Finalista: 1989

Onorificenze

  • Coppa Disciplina FIGC
1980-1981, 1984-1985
1985

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Campionati nazionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Categoria 5 1912-1913 1920-1921 17
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926
Serie A 7 1968-1969 1990-1991
Prima Divisione 3 1926-1927 1928-1929 36
Serie B 33 1934-1935 2019-2020
Prima Divisione 6 1929-1930 1945-1946 39
Serie C 18 1952-1953 2018-2019
Serie C1 13 1978-1979 2013-2014
Lega Pro 2 2014-2015 2015-2016
Serie C2 3 1996-1997 1998-1999 6
IV Serie 2 1954-1955 1955-1956
Campionato Interregionale – 2ª Cat. 1 1957-1958
Campionato Nazionale Dilettanti 1 1995-1996 2
Serie D 1 2009-2010

In 100 stagioni sportive disputate dall’esordio in una competizione ufficiale, sono escluse le annate 1956-1957 e 1994-1995 nelle quali il Pisa militava nel massimo torneo Regionale e i tornei non ufficiali giocati nei periodi bellici dal 1916 al 1919 e dal 1944 al 1946.

Statistiche di squadra

La formazione nerazzurra undicesima nella Serie A 1982-1983

Il miglior risultato della storia nerazzurra nelle competizioni nazionali è il 2º posto nel Campionato di Prima Categoria 1920-1921, massima serie dell’epoca. Il Pisa è anche al 18º posto nella speciale classifica perpetua del campionato italiano di calcio pre-serie A a girone unico[43]. Per quanto riguarda la serie A a girone unico, ha giocato sette campionati e il massimo risultato raggiunto è l’11º posto nella stagione 1982-1983, mentre il peggiore è il 17° del 1988-1989[44]. Il maggior numero di segnature è di 34 reti e risale alla stagione 1990-1991, mentre il minore è di 20 nel campionato 1983-1984; sempre alla stagione 1990-1991 risale anche il primato di reti subite con 60, mentre la stagione 1982-1983 detiene anche il primato del minor numero di reti subite con 27[44]. Al campionato 1990-1991 appartengono altri due primati, quelli del maggiore numero di vittorie e di sconfitte, rispettivamente di 8 vittorie e 20 sconfitte[44], mentre nella stagione 1983-1984 si è avuto anche, sia il minor numero di vittorie (3), sia il minor numero di sconfitte con 11 in concomitanza con il campionato 1982-1983[44].

In serie B invece il miglior risultato, da quando è stata istituita nel 1929, sono i 2 primi posti nel 1984-1985 e 1986-1987, il peggiore è il 22° del 2016-2017[44]. Il maggior numero di segnature (63) risale al campionato 1948-1949, mentre il minore e di 2 nel 2016-2017,[44] alla stagione 1939-1940 appartiene il primato delle reti subite con 62, mentre nella stagione 1989-1990 si ha il minor numero di reti subite con 23[44]. Al campionato 2016-2017 appartiene il primato del minor numero di vittorie con 6, mentre la stagione vittoriosa del 1984-1985 detiene il primato del minor numero di sconfitte con 5[44]. Il maggior numero di vittorie stagionali appartiene alla stagione 1947-1948 con 19, mentre nella stagione 2008-2009 si ha anche il maggior numero di sconfitte con 18[44].

Nelle coppe nazionali giocate, la prima risale all’edizione 1935-1936, il miglior risultato è la semifinale del 1988-1989; inoltre il Pisa è riuscito a conquistare un’edizione della Coppa Italia Serie C nella stagione 1999-2000. La squadra ha partecipato a sette edizioni di competizioni internazionali europee non UEFA (Coppa MitropaCoppa Anglo-Italiana e Supercoppa Mitropa) vincendo due edizioni della Coppa Mitropa, precisamente quella del 1985-1986 e quella del 1987-1988[44].

Il club vanta la 34ª miglior tradizione sportiva in Italia secondo i parametri della FIGC.

Statistiche individuali

Fabrizio Barontini ed Enzo Loni, i due recordmen nerazzurri, rispettivamente, di presenze e reti.

Enzo Loni è il cannoniere più prolifico della storia nerazzurra, 15 delle sue 78 reti contribuirono alla serie A sfiorata nel campionato di serie B 1947-1948, ha giocato nel Pisa per 10 stagioni suddivise tra serie B, serie C e IV Serie, concludendo la sua carriera con la retrocessione nel campionato di Promozione nella stagione 1955-1956[45]Fabrizio Barontini detiene il record di presenze, ha indossato la maglia del Pisa per 318 volte in 14 stagioni, divise tra Serie B, Serie C e una di Serie A nella stagione 1968-1969, che ne fanno una delle più grandi bandiere della società toscana[46], da segnalare Klaus Berggreen il quale è, con 124 gettoni, lo straniero con più presenze[47].

Alessandro Mannini e Klaus Berggreen, detentori del primato in maglia nerazzurra nella Serie A a girone unico, rispettivamente per presenze e reti.

In Serie A a girone unico Alessandro Mannini detiene il record di presenze con 89 gettoni, mentre il già citato Klaus Berggreen quello delle reti, con 19 segnature[48]. Per quanto riguarda i record in una singola stagione, Enrico Ribechini segnò 32 reti nel campionato di Promozione Toscana 1956-1957[49]. In massima serie invece, Danilo Sbrana mise a segno 21 gol in 21 partite nel campionato di Prima Divisione 1921-1922[50], mentre Michele Padovano con 11 centri nel campionato 1990-1991 è il massimo cannoniere in una singola stagione di serie A[51]. In Serie B José Ignacio Castillo con 21 reti nella stagione 2007-2008 ha battuto il precedente primato di 18 gol di Lamberto Piovanelli[52]Christian Puggioni invece con 594 minuti senza subire reti, detiene il record di imbattibilità nerazzurro in un campionato professionistico, precisamente nel campionato di Serie C1 2006-2007[53].

Di seguito un elenco che tiene conto di presenze e reti registrate nelle gare di campionato[54].

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

Storia

I 10 000 tifosi pisani che, nel 1984, raggiunsero lo Stadio Giuseppe Meazza di Milano per la decisiva partita-salvezza di fine campionato.

La curva Nord “Maurizio Alberti”, intitolata a un tifoso pisano entrato in coma a causa di un arresto cardiaco durante una trasferta a La Spezia e morto due settimane dopo, l’8 febbraio 1999[55], ospita i gruppi ultras più importanti: gli “Svitati”, i “Wanderers”, gli “Sconvolts”, i “Rangers” e i “Kapovolti”, oltre ai gruppi della periferia tra i quali “Pontasserchio”, “Sant’Anna”, “Poimabriai”, “Followers Calci”.

La curva pisana è sostanzialmente politicizzata con estremismi di sinistra; il gruppo ultras dei Rangers, nati nel 1979[56], hanno come simbolo la celebre effigie di Che Guevara. La gradinata “Gianluca Signorini” ospita un folto gruppo non organizzato, composto soprattutto da vecchi ultras della curva Nord. Il tifo organizzato nerazzurro è inoltre molto impegnato nel sociale, durante diverse partite dell’anno vengono effettuate raccolte fondi per varie iniziative benefiche[57][58][59].

Gemellaggi e rivalità

La tifoseria organizzata ha rapporti di gemellaggio con la tifoseria del Viareggio, risalente agli anni 1980, ha varie radici tra cui la vicinanza delle due città, le rivalità in comune e anche per il fatto che molti viareggini seguivano con simpatia il Pisa in quegli anni[60]. La curva pisana è anche gemellata con gli austriaci dello Sturm Graz, i tedeschi del Karlsruhe[61] e con la tifoseria della squadra svizzera di Hockey su ghiaccio dell’Ambrì Piotta[61]. Vi furono anche due forti gemellaggi con le tifoserie organizzate di Carrarese e Reggiana, entrambi molto longevi ma sciolti per divergenze riguardanti le norme anti-violenza instaurate dopo la morte dell’ispettore Filippo Raciti il 2 febbraio 2007[62][63]. Il gemellaggio con la Reggiana ebbe inizio all’ultima giornata del campionato di Serie B 1981-1982, quando un pareggio per 0-0 permise ai nerazzurri di essere promossi in Serie A e ai granata di mantenere la cadetteria[64]. Altro gemellaggio longevo fu quello con il Genoa terminato nel 2004 dopo una partita tra i rossoblu e il Livorno[65], stesso discorso con gli ultras del Cosenza con i quali intorno agli anni 2000 si interruppe il rapporto di gemellaggio[66].

Una partita tra Pisa e Livorno del 1979.

Un capitolo a parte merita la rivalità tra Pisa e Livorno: le radici di questa rivalità risalgono addirittura al 1284, quando la flotta pisana fu sconfitta da quella genovese al largo di Livorno, all’epoca porto pisano, fra gli scogli delle melorie sancendo l’inizio della fine della Repubblica Marinara[67]. Nemmeno un secolo dopo il porto livornese diventò, da piccolo scalo sottomesso, uno dei principali porti della Toscana. Arrivando ai giorni nostri questa rivalità non si è mai sopita: girando per il mondo non è raro vedere scritte di scherno tra le due opposte fazioni nei luoghi più disparati[67]. Tra le due tifoserie nel corso degli anni non sono mancati scontri violenti, come nel 1999[68] o come nel 2001[69]. Anche Romeo Anconetani, che durante la sua presidenza espresse chiaramente l’idea di unire le due città sotto un’unica squadra chiamata Pisorno, si dovette ricredere vedendo le proteste che scaturirono dalle due città[70]. Nel 2012 l’allora presidente del consiglio Mario Monti propose l’accorpamento di varie province italiane e tra queste vi erano proprio Pisa e Livorno, pure in questo caso ne scaturì un pandemonio di proteste e sfottò nelle due città[71].

La curva “Nord” nel 1994, durante un derby toscano con la Fiorentina.

Anche la rivalità tra il Pisa e la Fiorentina ha radici molto lontane risalenti anch’esse al medioevo, infatti le due città patteggiavano per due opposte fazioni: Pisa per i Ghibellini e Firenze per i Guelfi. Inoltre Firenze, fulcro dell’economia toscana ma senza sbocco marittimo, fu costretta a pagare dazi onerosi ai pisani per effettuare scambi commerciali marittimi fino a quando non decise di puntare tutto su Livorno, scavalcando Pisa ed aumentando l’odio tra le due città[72]. Nel 2015 questa rivalità è tornata in auge con la notizia della fusione tra l’aeroporto pisano e quello fiorentino scatenando le proteste della piazza pisana[73][74]. Anche qui come per il derby con il Livorno ci sono stati vari scontri nel corso degli anni, soprattutto, vista la differenza di categoria, all’epoca della Serie A nerazzurra[75].

Scenografia vista dalla Curva Sud

Rivalità per motivi campanilistici regionali si hanno con quasi tutte le restanti compagini toscane, escluse le già citate Viareggio e Carrarese, ma la più sentita, sia per la vicinanza, sia per le opposte idee politiche e per il profondo odio fra le due città che affonda le proprie radici nel medioevo, è quella con la Lucchese[76]. Fuori dai confini regionali una fra le rivalità più sentite è quella con gli ultras dello Spezia con i quali, a cavallo tra la fine degli anni 1990 e primi anni 2000, militando quasi sempre nella stessa categoria vi è stata spesso occasione di contatto[77]. Da segnalare infine le rivalità di tipo politico: essendo la tifoseria pisana principalmente di sinistra, vi è rivalità con quasi tutte le tifoserie di destra presenti nel panorama calcistico nazionale.