Milan

Milan

Fondato nel

1899

Presidente

Silvio Berlusconi

Allenatore

Sinisa Mihajlovic

Stadio

Giuseppe Meazza(80.018 spettatori)

Club History

L’Associazione Calcio Milan S.p.A., nota anche come A.C. Milan o Milan, è una società calcistica italiana con sede nella città di Milano, fondata il 13 dicembre 1899. La squadra milita nella Serie A del campionato italiano di calcio, dove ha giocato pressoché stabilmente: dalla sua introduzione nella stagione 1929-1930, infatti, ha partecipato a 82 campionati di Serie A a girone unico su 84. L’Associazione Calcio Milan è una società del Gruppo Fininvest dal 1986. La carica di presidente del club è vacante dall’8 maggio 2008, in quanto l’assunzione dell’incarico di presidente del Consiglio da parte di Silvio Berlusconi ha determinato le sue dimissioni dalla massima carica sociale del Milan. Il vice presidente vicario e amministratore delegato della società è Adriano Galliani e dal 2012  lo stesso Berlusconi è presidente onorario del club.

È la terza squadra al mondo per numero di titoli internazionali conquistati (18, a pari merito con il Boca Juniors  e alle spalle di Al-Ahly  a quota 20 e Real Madrid  a quota 19), ove figurano 4 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe europee,  7  Coppe dei Campioni e 2 Coppe delle Coppe e figura al ventiduesimo posto della graduatoria continentale dell’UEFA, stilata sulla base dei risultati ottenuti nelle competizioni UEFA per club nell’ultimo quinquennio. Se in ambito internazionale è la squadra italiana con più successi e la prima ad aver vinto la Coppa dei Campioni (nel 1962-1963), in ambito italiano il Milan è il terzo club più titolato dopo la Juventus e l’Inter, avendo vinto 18 scudetti, 5 Coppe Italia e 6 Supercoppe italiane. Complessivamente, con 47 trofei ufficiali vinti, è il secondo club più titolato dietro alla Juventus. È inoltre una delle due squadre ad aver vinto il campionato italiano a girone unico senza subire sconfitte (nel 1991-1992, l’altra è stata la Juventus nel 2011-2012).

Un sondaggio d’opinione della società Demos & Pi del settembre 2015 colloca il Milan al terzo posto per numero di sostenitori in Italia, col 14% di preferenze.

Storia

Dagli esordi al secondo dopoguerra

 

Herbert Kilpin, socio fondatore e primo allenatore del Milan

Presumibilmente il 13 dicembre 1899, grazie all’iniziativa di un gruppo di inglesi e italiani animati dalla passione per il football, nacque il Milan Foot-Ball and Cricket Club, che ebbe come primo presidente Alfred Edwards, vice presidente e capitano della squadra di cricket Edward Nathan Berra, segretario Samuel Richard Davies e fra i soci fondatori David Allison (capitano della squadra di calcio), Daniele Angeloni, Giannino Camperio, Antonio Dubini, Guido Valerio e Herbert Kilpin. La fondazione del club fu resa pubblica due giorni più tardi, venerdì 15 dicembre, da La Gazzetta dello Sport.

Il 15 gennaio 1900 il club fu affiliato alla Federazione Italiana Football e il 15 aprile, nelle semifinali del campionato 1900, la squadra esordì con una sconfitta per 3-0 contro l’FC Torinese. Il 27 maggio dello stesso anno vinse la Medaglia del Re  grazie al 2-0 ottenuto contro la Juventus.

L’anno seguente il Milan si laureò campione d’Italia, interrompendo la serie di vittorie consecutive del Genoa, sconfitto in finale per 3-0. Per il bis occorse aspettare il 1906, quando ad essere battuta fu la Juventus che rifiutò di disputare la ripetizione della gara di spareggio sul campo dell’US Milanese, non condividendo la decisione della Federazione  sulla scelta della sede della partita. Nel 1907 arrivò il terzo successo, grazie al primo posto nel girone finale a cui parteciparono Torino e Andrea Doria.

Nonostante i successi, nel 1908 un gruppo di soci, in disaccordo sul tesseramento dei giocatori stranieri, lasciò i rossoneri per fondare un nuovo sodalizio, il Football Club Internazionale Milano. Dopo la separazione il Milan sfiorò due scudetti, nel 1910-1911 e nel 1911-1912, entrambi vinti dalla Pro Vercelli, mentre nel 1916 i rossoneri misero in bacheca la Coppa Federale. Nelle stagioni seguenti la squadra vinse due volte i campionati regionali, ma non riuscì a ottenere successi nelle fasi nazionali.

Nel marzo 1919 la denominazione fu mutata in Milan Football Club e nel 1926 venne inaugurato lo stadio San Siro, fatto costruire dal presidente Piero Pirelli e che, fino al 1948, ospitò solo il Milan, dato che l’Inter avrebbe giocato all’Arena Civica. Nel periodo interbellico i diavoli ottennero solo piazzamenti di metà classifica non andando mai oltre il terzo posto, ottenuto nelle stagioni 1937-1938 e 1940-1941. Le stelle dell’epoca furono Aldo Boffi e Giuseppe Meazza.

Nel 1936 la società assunse la denominazione Milan Associazione Sportiva, mutata nel febbraio 1939, quando le autorità fasciste imposero l’italianizzazione del nome in Associazione Calcio Milano. Nell’immediato dopoguerra, mutata ancora la denominazione in Associazione Calcio Milan, la squadra rossonera ripartì col quarto posto del 1946-1947  e col simbolico titolo di campione d’inverno la stagione successiva. 

 

Gli anni cinquanta e sessanta

 

 Gren, Nordahl e Liedholm: il Gre-No-Li

 

Il quarto scudetto arrivò nel 1950-1951, dopo 44 anni di attesa, insieme alla prestigiosa Coppa Latina 1951, grazie ai gol del celebre trio svedese Gre-No-Li  e alle parate di Lorenzo Buffon, sotto la guida tecnica dell’ungherese Lajos Czeizler. Negli anni seguenti si unirono alla squadra altri campioni come Schiaffino, Bagnoli, Radice e Cesare Maldini che, capitanati da Nils Liedholm, furono fra i protagonisti delle vittorie nella Coppa Latina 1956 e di altri 3 campionati (1954-1955, 1956-1957 e 1958-1959). Nel 1958  il Milan raggiunse la sua prima finale di Coppa dei Campioni, perdendo però per 3-2 ai supplementari contro il grande Real Madrid, vincitore delle prime cinque edizioni del trofeo.

 

I rossoneri con la Coppa delle Coppe vinta nel 1967-1968.

 

Per vedere il primo successo continentale dei rossoneri occorse aspettare il 1963. L’anno precedente il Milan aveva vinto il suo ottavo titolo con Nereo Rocco in panchina, il capocannoniere Jose Altafini in attacco e un giovane Gianni Rivera in campo. Le reti di Altafini spinsero il Milan alla vittoria per 2-1 nella finale contro il Benfica nello stadio di Wembley  e Cesare Maldini fu il primo capitano di una squadra italiana a sollevare la Coppa dei Campioni. Il 16 novembre 1963 i rossoneri, con Viani in panchina dopo il passaggio di Rocco al Torino, persero però per 1-0 lo spareggio della Coppa Intercontinentale giocato allo Stadio Maracanà contro il Santos di Pelè. Questa fu l’ultima stagione sotto la presidenza di Andrea Rizzoli, che si dimise dopo nove anni in cui vinse 4 scudetti, una Coppa Latina, una Coppa dei Campioni ed edificò il centro sportivo di Milanello.

 

Nereo Rocco con la Coppa dei Campioni vinta nel 1968-1969 e la Coppa Intercontinentale vinta nel 1969.

 

Dopo alcune stagioni opache, che videro come unico successo la Coppa Italia 1966-1967, il ritorno in panchina di Rocco portò, nel 1967-1968, a conquistare il nono scudetto, oltre alla Coppa delle Coppe 1967-1968, messa in bacheca battendo nella finale di Rotterdam l’Amburgo grazie ad una doppietta di Kurt Hamrin. Nel campionato successivo il Milan giunse secondo alle spalle della Fiorentina, ma vinse la sua seconda Coppa dei Campioni battendo per 4-1 nella finale di Madrid l’Ajax di Rinus Michels. Nel 1969 il Milan si aggiudicò l’Intercontinentale, in virtù del successo nella doppia finale contro gli argentini dell’Estudiantes (3-0; 1-2). A questi allori di squadra si aggiunse anche la vittoria di Rivera nel Pallone d’oro 1969, primo italiano a riuscirvi.

 

Gli anni settanta e ottanta

 La rosa del Milan nella stagione 1973-1974, con la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia vinte nel 1972-1973.

Gli anni settanta si aprirono con tre secondi posti consecutivi in campionato, due dei quali ottenuti dopo aver subito brucianti rimonte da parte di Inter (1970-1971) e Juventus (1972-1973). In particolare nel 1972-1973 i rossoneri persero un campionato che sembrava già vinto a causa di un’amara sconfitta nella “Fatal Verona“.I secondi posti in campionato furono però compensati dalla vittoria di due Coppa Italia (1971-1972 e 1972-1973) e dalla seconda Coppa delle Coppe.

Dopo alcune stagioni non esaltanti, l’arrivo di Nils Liedholm in panchina e il 4º posto nel torneo 1977-1978, stagione di debutto di Franco Baresi, prelusero alla conquista del decimo titolo nel 1978-1979. La squadra, guidata in campo da Gianni Rivera, alla sua ultima stagione da calciatore, vinse la concorrenza dell’ostico Perugia di Ilario Castagner che concluse il campionato imbattuto (prima squadra a riuscirvi nella Serie A a girone unico) e mise finalmente in bacheca l’agognato “scudetto della stella”.

Gli anni ottanta si aprirono con la prima retrocessione in Serie B e la radiazione del presidente rossonero Felice Colombo a seguito dello scandalo del calcio scommesse. Il pronto ritorno nella massima serie vincendo il campionato di Serie B 1980-1981 fu seguito da una stagione fallimentare che vide i rossoneri retrocedere nuovamente, questa volta sul campo, chiudendo il torneo al terz’ultimo posto della classifica con 24 punti in 30 giornate. Il ritorno in A fu ancora una volta immediato ma il Milan, dopo alcune stagioni di transizione, che il 20 gennaio 1985 videro l’esordio del sedicenne Paolo Maldini, futuro pilastro della difesa rossonera, dovette affrontare una grave crisi societaria. La società, fortemente indebitata e a rischio fallimento, fu rilevata il 20 febbraio 1986 dall’imprenditore milanese Silvio Berlusconi, che ne ripianò il deficit economico.

 

 Il trio olandese formato da Frank Rijkaard, Marco Van Basten e Ruud Gullit.

La successiva campagna acquisti fu all’altezza del blasone rossonero: arrivarono Donadoni, Bonetti, Galderisi, Massaro e Galli e dopo una stagione di assestamento, che vide l’esonero di Liedholm  e il quinto posto finale, nel 1987 il Milan scelse di puntare sul giovane tecnico Arrigo Sacchi. Ai campioni della rosa si aggiunsero i due fuoriclasse olandesi Marco Van Basten e Ruud Gullit, pallone d’oro 1987. Sacchi, dopo un inizio difficile, guidò la squadra alla rimonta sul Napoli sino alla vittoria finale.  Tale successo fu il preludio a un triennio d’oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989,1990) due Supercoppe europee (1989,1990), due Coppe Intercontinentali (1989,1990) e la Supercoppa italiana 1989. Il Milan di Sacchi, ispirato al calcio totale, aveva rivoluzionato la pratica e la mentalità calcistica.

 

Arrigo Sacchi e Franco Baresi con la Coppa Intercontinentale 1989.

Gli anni novanta e duemila

La serie di successi in Europa si interruppe il 20 marzo 1991 nella “notte di Marsiglia”, quando Adriano Galliani, durante il ritorno del quarto di finale di Coppa dei Campioni giocato contro l’Olympique Marsiglia, fece ritirare la squadra, in svantaggio per 1-0, per lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio. La scelta di non tornare in campo anche dopo il ripristino dell’illuminazione portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 e alla squalifica per un anno dalle coppe europee. Si chiuse così il ciclo di Sacchi che a fine stagione lasciò la panchina a Fabio Capello per diventare commissario tecnico della Nazionale italiana.

 

Fabio Capello, vincitore di quattro scudetti in cinque anni sulla panchina rossonera.

Escluso dalle competizioni europee, il Milan si concentrò sul campionato 1991-1992, vinto senza subire alcuna sconfitta, impresa mai riuscita ad altre squadre italiane. L’anno successivo il Milan si aggiudicò il secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana, ma fu nuovamente sconfitto dall’Olympique Marsiglia nella finale di Champions.

I rossoneri persero ambedue le finali disputate al posto dell’Olympique Marsiglia, squalificata a seguito della “Vicenza VA-OM”: la Supercoppa UEFA 1993 per 2-1 contro il Parma e la Coppa Intercontinentale 1993  per 3-2 contro il San Paolo, ma l’annata 1993-1994 restò memorabile, impreziosita dal double scudetto-Champions League (storico il 4-0 in finale contro il Barcellona). L’anno seguente il Milan s’impose nella Supercoppa italiana 1994 e nella Supercoppa UEFA 1994, ma fu sconfitto per 2-0 nella Coppa Intercontinentale 1994 contro gli argentini del Vélez Sarsfield e per 1-0 nella finale di Champions, raggiunta per il terzo anno consecutivo, dal giovane Ajax di Louis Van Gaal. Al termine della stagione seguente, conclusa con la conquista del quarto scudetto in cinque anni, Capello lasciò la panchina all’uruguaiano Oscar Tabarez.

 

 Paolo Maldini alza la Champions League vinta contro la Juventus.

Negli anni seguenti, a eccezione del tricolore vinto sotto la guida di Alberto Zaccheroni nel 1998-1999, nel si alternarono senza successo sulla panchina del Milan vari tecnici: oltre ai citati Tabárez e Zaccheroni, i rientranti Sacchi e Capello, il duo Cesare Maldini e Mauro Tassotti e infine il turco Fatih Terim. Fu l’arrivo dell’ex calciatore rossonero Carlo Ancelotti nel 2001-2002 a inaugurare un nuovo ciclo vincente: sotto la sua guida tornò nella bacheca rossonera la Champion League, che mancava da nove anni, battendo ai rigori, nella finale dell’Old Trafford, i rivali della Juventus. Tre giorni dopo, contro la Roma, la squadra si aggiudicava la prima Coppa Italia dell’era Berlusconi. Nel 2003-2004  seguirono il diciassettesimo scudetto e la quarta Supercoppa europea, vinta a Monte Carlo battendo per 1-0 il Proto di José Mourinho, mentre i rossoneri persero, sempre ai rigori, sia la Supercoppa italiana 2003 contro la Juventus che la Coppa Intercontinentale 2003, contro gli argentini del Boca Juniors.

 

 Carlo Ancelotti, vincitore della Champions sia da giocatore che da allenatore del Milan.

Sono del 2004-2005  la vittoria della Supercoppa italiana 2004,  il secondo posto in campionato e la sconfitta-beffa nella finale di Champions League contro il Liverpool,  che nel secondo tempo rimontò dallo 0-3 e vinse ai rigori. Al termine del campionato 2005-2006, concluso al secondo posto, il Milan fu coinvolto nello “scandalo Calciopoli”, subì una penalizzazione di 30 punti che lo relegò al terzo posto e un’ulteriore penalizzazione di 8 punti da scontare nel campionato successivo.

L’anno successivo il Milan giunse nuovamente in finale di Champions contro gli inglesi del Liverpool. La doppietta di Inzaghi valse ai rossoneri la conquista del massimo trofeo continentale per la settima volta e Kakà, che vinse poi il Pallone d’oro 2007, fu capocannoniere della manifestazione con 10 gol. Nel 2007-2008 il Milan ha vinto la sua quinta Supercoppa europea e la prima Coppa del mondo per club, gli ultimi successi del ciclo Ancelotti, che al termine della stagione 2008-2009, segnata anche dal ritiro di Paolo Maldini, lasciò il testimone all’ex calciatore e dirigente Leonardo, alla sua prima esperienza da allenatore, ma rimasto in carica per una sola stagione.

 

Gli anni duemiladieci

 

 Massimiliano Allegri, allenatore del Milan del 18° scudetto.

A Leonardo è successo il livornese Massimiliano Allegri, che nella prima stagione da allenatore ha condotto la squadra rossonera, trascinata dai gol del neoacquisto Zlatan Ibrahimovic, alla conquista del 18º scudetto della propria storia. Nella stagione 2011-2012  la squadra ha conquistato la sua sesta Supercoppa italiana, battendo a Pechino l’Inter per 2-1, ma non è riuscita a ripetersi in campionato, classificandosi seconda alle spalle della Juventus. Dopo un terzo posto in campionato nella stagione seguente, la crisi di risultati ha portato all’esonero di Allegri, avvicendato prima dal vice allenatore Mauro Tassotti e poi dall’ex calciatore rossonero Clarence Seedorf. 

Né Seedorf, né Inzaghi, subentrato sulla panchina rossonera nella stagione 2014-2015, terminata al 10º posto in classifica, riescono a risollevare le sorti della squadra; pertanto la società rossonera decide di cambiare nuovamente il proprio tecnico, affidando la panchina al serbo Sinisa Mihajlovic, già allenatore, tra le altre squadre, di Fiorentina e Sampdoria.

18

Champion

SCUDETTI

1901, 1906, 1907, 1950-1951, 1954-1955, 1956-1957, 1958-1959, 1961-1962, 1967-1968, 1978-1979, 1987-1988, 1991-1992, 1992-1993, 1993-1994, 1995-1996, 1998-1999, 2003-2004, 2010-2011

5

Champion

COPPE ITALIA

1966-1967, 1971-1972, 1972-1973, 1976-1977, 2002-2003

6

Champion

SUPERCOPPE ITALIANE

1988, 1992, 1993, 1994, 2004, 2011

7

Champion

COPPE DEI CAMPIONI

1962-1963, 1968-1969, 1988-1989, 1989-1990, 1993-1994, 2002-2003, 2006-2007

2

Champion

COPPA DELLE COPPE

1967-1968, 1972-1973

5

Champion

SUPERCOPPE EUROPEE

1989, 1990, 1994, 2003, 2007

4

Champion

COPPE INTERCONTINENTALI

1969, 1989, 1990, 2007