Club History
Il Calcio Catania è una società calcistica italiana con sede nella città di Catania. Milita in Serie C.
Nel 1953-1954 il club fu promosso per la prima volta in Serie A, dove ha disputato 17 campionati, ottenendo come migliore piazzamento l’ottavo posto nel 1961, 1964, 1965 e 2013. Il Catania figura al 23º posto nella classifica perpetua della Serie A e al 14º posto nella classifica perpetua della Serie B. Per tradizione sportiva è una delle squadre più importanti del Meridione, nonché, con circa 600 000 tifosi, la 12ª squadra più seguita d’Italia.[2] Il club ha vinto una Coppa delle Alpi nel 1960, una Prima Divisione, un campionato di Serie B e sei campionati di Serie C. Vanta inoltre la disputa di una finale della Coppa delle Alpi, nell’edizione 1964, e di una semifinale di Coppa Italia, nell’edizione 2007-2008.
La prima società sportiva della provincia di Catania venne fondata il 19 giugno 1908 con la denominazione Associazione Sportiva pro Educazione Fisica;[3] la sezione calcistica, nominata semplicemente Pro Patria,[4] nel 1910 si costituì come Unione Sportiva Catanese. In quel periodo furono organizzati i primi campionati amatoriali.
Terminato il primo conflitto mondiale, negli anni venti si iniziò con i campionati ufficiali: le formazioni cittadine di punta furono la ricostituita U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C. Nel 1920 la Catanese partecipò all’unica edizione della Coppa Federale Siciliana e nel 1928–29 vinse il Campionato Catanese.
Nel 1929, con l’avvento del professionismo nel calcio, ebbe luogo la fondazione della Società Sportiva Catania[5],nata dalla fusione di varie società di calcio provenienti dal soppresso Campionato Catanese, tra cui la U.S. Catanese e la Juventus Catania F.C.
La squadra nella stagione 1933-1934
La squadra partì dal campionato di Seconda Divisione nella stagione calcistica 1929-1930; ammessa in Prima Divisione la stagione successiva, vinse il campionato 1933-1934 e ottenne il suo primo approdo in Serie B.[3] Nel suo primo campionato fra i cadetti, la squadra giunse terza in classifica, lottando fino alla fine per la promozione in Serie A.[3]
La società nel 1936 cambiò denominazione in Associazione Fascista Calcio Catania e nel 1937 venne inaugurato lo Stadio Angelo Massimino all’epoca denominato Cibali, dal nome del quartiere in cui sorge.[4]
Con la guerra, l’attività dell’AFC Catania venne sospesa nel 1943 e l’anno dopo il club venne sciolto perché legato al regime fascista. Nel 1945, al momento della ripresa dei campionati nazionali, venne offerta la possibilità d’affiliazione al campionato di Serie B, ma a causa di un debito la vecchia società non fu ricostituita.[4]
Il 24 settembre 1946 venne fondata la nuova società, che adottò gli stessi colori sociali e gli stessi simboli della precedente Associazione Fascista Calcio Catania. Ripartita dalla Serie C, dopo tre anni, arrivò la promozione in B.[4]
In Serie B il Catania disputò campionati di primo livello; nella stagione 1952-1953 il Catania sfiorò la promozione in massima serie, che arrivò la stagione successiva. Tuttavia, la permanenza in Serie A dei rossoazzurri durò appena una stagione. Seguirono diversi campionati di B; di rilievo la stagione 1956-57, in cui il Catania sfiorò la promozione perdendola solo all’ultima giornata.[4]
Il ritorno in Serie A avvenne nella stagione 1959-60 dopo aver conseguito il terzo posto.[4] Tra il 1960 e il 1966 il Catania disputò sei stagioni consecutive nella massima serie, ottenendo per tre volte l’ottavo posto:[4] il primo in particolare – dove si piazzò al secondo posto nel girone d’andata – fu quello del Clamoroso al Cibali!, dove il risultato del Cibali impedì all’Inter di potersi laureare Campione d’Italia.
Nel suo sessennio in massima serie, il Catania si contraddistinse per altre vittorie di assoluto prestigio, come quelle in casa sul Milan per 4-3 nel 1960-61, sulla Juventus per 2-0 nel 1961-1962, e per 0-1 a Torino l’anno dopo. In questo periodo si possono vantare anche tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi, avvenute negli anni 1960 (vinta), 1964 (dove arrivò in finale) e 1966, e due alla Coppa dell’Amicizia italo-francese, nel 1962 e nel 1963. Tuttavia, nella stagione 1965-1966 il Catania, nonostante alcuni exploit come la vittorie sull’Inter – campione d’Italia e detentrice di Coppa dei Campioni e Coppa Intercontinentale – e sulla Roma per 1-0, arrivò penultimo e tornò in Serie B.
Nel 1969, proprietario del club etneo divenne Angelo Massimino, il cui periodo di presidenza sarà il più lungo della storia della società. Durante la prima stagione della presidenza Massimino (1969-1970) il Catania centra la promozione in Serie A avvenuta dopo un terzo posto, ma nel successivo campionato in massima serie gli Etnei non riescono a salvarsi. Durante tutti gli anni ’70 il Catania staziona in serie B.
Negli anni ’80, dopo due campionati tra i cadetti, nella stagione 1982-1983, il Catania ottenne la sua quarta promozione in Serie A. La permanenza in Serie A del club rossazzurro durò una sola stagione. Dopo tre buone stagioni in serie B, incominciò un declino che porterà la squadra in Serie C nel 1987-1988.
Nel 1993 il Catania Calcio, a causa di inadempienze finanziarie, fu costretto a ripartire dall’Eccellenza Sicilia, senza però fallire o essere radiato. Ne seguirono tre promozioni che riportarono il Catania in Serie C1 al termine della stagione 1998-1999. Nel frattempo il presidente Angelo Massimino morì in un incidente stradale e nel 2000 Grazia Codiglione, vedova del Cavaliere, cedette la società a Riccardo e Luciano Gaucci.[6] Nella stagione 2000-2001, il Catania sfiora la cadetteria, classificandosi terzo e perdendo la finale dei play-off. Gli Etnei riescono a tornare in Serie B nella stagione successiva (2001-2002) vincendo i play-off. Nella stagione di Serie B 2003-2004, il Catania lotta per la promozione in A senza ottenerla, a fine campionato i Gaucci cedono la società all’imprenditore Antonino Pulvirenti.
Dopo un buon campionato nella stagione 2004-2005, il Catania, allenato da Pasquale Marino, ottiene un secondo posto in Serie B che le permette di tornare in Serie A dopo 23 anni.
Mascara e Spinesi, tra i protagonisti della promozione e delle prime stagioni in Serie A
Nella Serie A 2006-2007 il Catania si salva all’ultima giornata vincendo lo scontro salvezza contro il Chievo.[7] Nella stagione successiva raggiunge per la prima volta la semifinale di Coppa Italia.[8] Nel 2008-2009 il Catania festeggia il record di punti conquistati in Serie A.[9] Nella stagione 2009-2010 sotto Siniša Mihajlović,[3] il Catania ottiene batte la Juventus a Torino e l’Inter del triplete per 3-1, chiudendo il campionato al 13º posto con 45 punti, mentre in Coppa Italia viene eliminato dalla Roma ai quarti di finale. Nel campionato di Serie A 2010-2011 il Catania di Diego Simeone si salva dopo la vittoria contro la Roma (che ne decreta la mancata qualificazione alla Champions League) raggiungendo il tredicesimo posto con 46 punti. Per la stagione 2011-2012 la società sceglie Vincenzo Montella, con cui il Catania rimane a lungo in lotta per un piazzamento nelle coppe Europee ma termina il campionato undicesimo. L’annata 2012-2013 è particolarmente positiva: i rossoazzurri concludono il campionato all’ottavo posto, ad un passo dalle coppe Europee, con 56 punti, nuovo record in massima serie. In Coppa Italia, il Catania raggiunge i quarti di finale. La società etnea, per la stagione 2013-2014, punta sul blocco di calciatori reduci dall’ottima stagione precedente, ma retrocede terzultimo, dopo otto anni consecutivi nella massima serie.
Nella successiva stagione in Serie B il Catania, pur essendo tra i club più quotati per la risalita, non raggiunge nemmeno i play-off. Al termine della stagione il Catania è declassato in Serie C per combine. Nelle stagioni 2017-2018 e 2018-2019 la squadra sfiora la promozione perdendo due semifinali dei play-off.
Cronistoria del Calcio Catania |
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I colori della squadra sono “il rosso fuoco dell’Etna e l’azzurro del mare“, così come recitava lo statuto fondativo del Calcio Catania.[10] Questi due colori erano già stati adottati per la prima volta dalla SS Catania fondata nel 1929, i quali erano stati imposti dalle autorità cittadine del tempo modulandoli da quelli del gonfalone cittadino.[11] La classica divisa è a bande verticali rossazzurre, ma nel corso della propria storia il Catania ha usato spesso maglie di diverso tipo.[11] Negli anni quaranta, le prime divise furono a tinta unita rossa con una banda orizzontale blu sul petto.[11] La maglia palata fu utilizzata a partire dagli cinquanta, allorché il suo utilizzo fu alternato con una divisa rossa a tinta unita e richiami blu e con una divisa interamente blu con richiami rossi, che fu utilizzata, in minor parte, anche nel decennio successivo.[11]
Con l’arrivo alla presidenza di Angelo Massimino, negli anni settanta, le righe verticali caratterizzanti la divisa divennero più strette.[11] Negli anni ottanta le soluzioni maggiormente adottate furono quelle delle casacche a tinte unite, blu o rosse.[11] A partire dagli anni novanta ritornò in auge la divisa palata, e con l’arrivo alla presidenze di Pulvirenti, nel 2004, è stata ripresa, da accompagnare al rosso, l’originale tonalità dell’azzurro, che non poche volte nei decenni precedenti era stato simile al blu.[11] Il completo casalingo è integrato dalla caratterizzante presenza di calzettoni neri.[12]
La seconda divisa classicamente utilizzata è bianca, che nel corso degli anni ha avuto diverse caratterizzazioni e dettagli differenti, fra i quali bande trasversali e orizzontali o richiami rossoblu di varie forme.[11] Fu anche adottata una soluzione a tinte unita gialla. Ad accompagnare i due completi, specialmente negli ultimi anni, una terza divisa classicamente rossa o nera.[11]
Evoluzione prima divisa
L’attuale stemma del club è composto da uno scudo palato rossazzurro a tre punte, recante in cima la denominazione sociale; il contesto è completato da un pallone da calcio arcaico, in cuoio, e dall’elefante.[13] Tale animale è lo storico simbolo del club etneo, ripreso fedelmente dallo stemma cittadino, presente fin dal passato nei loghi del Catania Calcio.[13] Negli anni settanta il simbolo fu un semplice scudo palato a tre punte.[13] L’elefante comparve altresì all’interno dello scudo, tuttavia in posizione frontale o di colore rosso, come figurato nello stemma cittadino.[13] L’elefante tuttavia non fu l’unico elemento caratterizzante i loghi del Catania; seppur per breve tempo, a metà degli anni sessanta, all’interno del logo fu inserita l’Etna, il vulcano che sovrasta la città siciliana.[13]
L’inno ufficiale del Catania s’intitola “Catania siamo noi”. L’autore e l’interprete del brano è l’artista e comico catanese Giuseppe Castiglia, che è altresì l’autore di “Alè Catania”, altro brano caro ai supporter rossazzurri. Nel 2015 il brano “Alè Catania”, che accompagnava l’ingresso in campo delle squadre, è stato sostituito dalla colonna sonora della celebre saga cinematografica dei Pirati dei Caraibi.[14]. Il 29 agosto 2019 è stato presentato il nuovo inno intitolato “Amore RossoAzzurro”, con musica di Paolo Li Rosi, testo scritto da Rory Di Benedetto, e interpretato dai ragazzi della Meo School, che accompagnerà i giocatori in campo.[15].
La mascotte del club etneo è l’elefante (‘U liotru in catanese), simbolo della città, indossante la classica maglia palata rossazzurra. Nel settembre 2014, tramite un sondaggio sul sito ufficiale della società, i tifosi hanno scelto il nome della mascotte: Agatino, in richiamo a sant’Agata, patrona della città di Catania.[16]
Panoramica interna del Massimino
Il Catania nel corso della sua storia ha giocato le sue partite in casa in due stadi diversi. In realtà nei primissimi anni venti alcune formazioni dilettantistiche locali si confrontavano nel piazzale del giardino Bellini, e in seguito nel campo del dopolavoro ferroviario del quartiere Acquicella.
Dal 1930, anno della riforma dei campionati, poiché il regolamento prevedeva che ogni squadra giocasse in uno stadio con relative tribune e posti a sedere, e in attesa della costruzione del nuovo stadio, il Catania giocò nell’impianto situato in piazza Esposizione, un campo semi-dilettantistico con una portata massima di 5.000 spettatori, ubicato nell’attuale piazza Giovanni Verga. Su un totale di 104 partite ufficiali disputate nel campo Esposizione, furono ben 84 le vittorie del Catania, a testimonianza della fama di catino quasi inespugnabile.
Nel 1937 venne ultimata la costruzione dello stadio Cibali, ora stadio Angelo Massimino, che prese il nome dal quartiere nel quale è collocato. Negli anni sessanta, il Cibali poteva ospitare 40.000 persone, ma nel corso degli anni, a causa delle norme di sicurezza più stringenti e di modifiche per modernizzare l’impianto, come il rifacimento della Curva Sud, la capienza massima si ridusse progressivamente, fino ai 20.016 spettatori di oggi. Nel 2002 lo stadio venne ribattezzato Angelo Massimino in nome del presidente del Catania, morto nel 1996 in un incidente stradale.
Vista aerea del centro sportivo Torre del Grifo Village
Il Catania svolge le proprie sedute di allenamento al centro sportivo Torre del Grifo Village, inaugurato il 18 maggio 2011 e ubicato nell’attiguo comune di Mascalucia.[17] Di proprietà del club etneo, il moderno centro dispone di quattro campi da calcio regolamentari, due in erba naturale e due in erba sintetica, due piscine, quattro palestre, struttura alberghiera da 150 posti letto, locali ristorante e mensa. Inoltre la struttura è dotata di una serie di servizi avveniristici fra i quali spiccano un centro polifunzionale aperto al pubblico, un albergo e alloggi per il settore giovanile, un centro di riabilitazione dotato di strutture all’avanguardia.[18] Recentemente si è conclusa la costruzione un nuovo campo da calcio a 8 e di due nuovi campi da calcio a 7. Inoltre, Torre del Grifo ospita anche la sede del Calcio Catania.
Precedentemente la squadra si allenava nel centro sportivo “Turi Guglielmino” di Massannunziata, ubicato anch’esso nel comune di Mascalucia.[19]
Di seguito l’organigramma societario tratto dal sito Internet ufficiale della società.[20]
Di seguito l’elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Catania.
Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
- 1982-1983 Haribo
- 1983-1984 S7
- 1984-1985 Pasta Poiatti
- 1985-1986 Casamercato
- 1986-1987 Eurass Assicurazioni
- 1987-1988 Cosmo Tv color
- 1988-1989 Proter Catania
- 1989-1992 Proter
- 1992-1995 Jolly Componibili 2
- 1995-1996 Tamoil
- 1996-1997 Oranfresh
- 1997-2003 SP Energia Siciliana/Regione Siciliana
- 2003-2004 Toyota
- 2004-2007 SP Energia Siciliana/Regione Siciliana
- 2007-2008 SP Energia Siciliana/Cesame/Regione Siciliana
- 2008-2010 SP Energia Siciliana/Provincia di Catania
- 2010-2011 SP Energia Siciliana
- 2011-2012 SP Energia Siciliana/Regione Siciliana
- 2012-2013 Arancia Rossa di Sicilia/TTTLines
- 2013-2014 Fiorucci/TTTLines
- 2014-2015 Fortè Hard Discount/TTTLines
- 2015-2016 Muracel/EcoGruppo Italia/Bacco/GNV
- 2016-2017 DomusBet/EcoGruppo Italia/Bacco/GNV
- 2017-2018 DomusBet/Bacco/Lore/GNV
- 2018-2019 DomusBet/Centro Commerciale Porte di Catania/Zito Caffè/Bacco/Tedesco Impianti
- 2019-2020 Crai/Condorelli/Centro Commerciale Porte di Catania/Zito Caffè/Bacco/Nicolosi Trasporti/Tedesco Impianti
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Il Calcio Catania è attivo anche sul campo sociale partecipando un appuntamento annuale chiamato “Un gol alla leucemia” organizzato da L’associazione “Un gesto per la vita” di Valentina Valenti impegnata a Catania nella lotta alla leucemia e a fianco dei bambini ammalati. Nel 2012 insieme con l’associazione socio-culturale Axada Catania hanno fatto visita ai bambini ricoverati presso il reparto di Bronco-pneumoallergologia pediatrica dell’Ospedale Policlinico di Catania, durante la visita donarono delle uova di cioccolato ai piccoli pazienti. Nei vari anni la società ha partecipato alla partita a scopo di beneficenza “Un goal per la solidarietà” organizzata allo Stadio Angelo Massimino in cui hanno partecipato sia celebrità del mondo dello spettacolo che calciatori del Calcio Catania. Durante il campionato di Lega Pro 2016-2017 ha partecipato all’iniziativa “Il grande cuore della C” in modo tale da servire ogni stadio di defibrillatori così da garantire in sicurezza ogni evento sportivo.
Il settore giovanile del Catania oggi è formato dalle formazioni: Berretti, Under 18, Under 15, Esordienti e Pulcini. Tutte le giovanili del Catania si allenano a Torre del Grifo.
Il sodalizio etneo negli ultimi anni vanta ottimi traguardi come i quarti di finale del Campionato Primavera 2012-2013, la semifinale nel Campionato nazionale Dante Berretti 2015-2016 e la Final Eight del Campionato Allievi nel 2011.
Nel corso degli anni il settore giovanile è stato inoltre responsabile della formazione di molti giocatori che successivamente hanno calcato i campi della Serie A come Alfredo Donnarumma, Norbert Gyömbér futuro nazionale e giocatore della Roma, Fabio Sciacca convocato in nazionale Under 20 e Bruno Petković.
Il Catania, essendo una delle storiche “provinciali” della penisola, è presente in diverse opere della cultura italiana.
In ambito cinematografico è da ricordare Al bar dello sport (1983), nel quale Lino Banfi interpreta un immigrato pugliese che, grazie alla vittoria del Catania in casa della Juventus per 1-2, riesce a fare tredici al Totocalcio, vincendo così 1 miliardo e 300 milioni.
Nel film L’allenatore nel pallone (1984) il viaggio di Oronzo Canà, alla ricerca di un talento sudamericano, è parzialmente ispirato al viaggio in Brasile, avvenuto nel 1983, del presidente del Catania Angelo Massimino e del suo allenatore Gianni Di Marzio, conclusosi con l’acquisto dei due brasiliani Luvanor e Pedrinho[21]. Nel seguito L’allenatore nel pallone 2 (2008) la squadra etnea viene nominata e figura nel calendario e nella classifica di serie A.
Il Catania compare anche nel film La vita è una cosa meravigliosa (2010), dove batte la Roma segnando quattro gol.
Mentre nella serie televisiva Squadra antimafia (2015), durante un interrogatorio, un affiliato di un clan catanese indossa la maglia del Catania.
Il Catania inoltre utilizza vari canali ufficiali per distribuire le notizie: un sito Internet ufficiale, presentato il 21 agosto 2012, profili ufficiali su Facebook e Twitter, un canale ufficiale Livestream e un canale ufficiale Instagram. Nel 2017 nasce la rivista ufficiale “Il Catania e la sua casa” un mensile che si occupa delle vicende della squadra e delle attività svolte a Torre del Grifo.
Il primo allenatore del Catania è stato Giorgio Armari, per una stagione, nel 1929. Il primo straniero, invece è stato l’ungherese Antal Mally nel 1930. Nell’anno della rifondazione del club etneo (il 1946) l’allenatore è stato Lorenzo Bergia, sostituito in stagione da Cesare Goffi.
L’allenatore che ha ottenuto la prima storica promozione in Serie A è Piero Andreoli, che ha vinto il campionato di Serie B 1953-1954. Tra gli allenatori che hanno trascorso più tempo al Catania, si ricorda Carmelo Di Bella, sulla panchina degli etnei per la prima volta nella stagione 1958-1959, per poi rimanere sino al 1966. Agli inizi degli anni settanta fece ancora ritorno a Catania per rimanervi sino al 1974 e infine vivere un’ultima esperienza catanese nel 1976-1977.
Il Catania ritornò in Serie A nella stagione 2005-2006 grazie al tecnico Pasquale Marino, che conseguì l’obiettivo della salvezza anche nella successiva stagione. Negli anni seguenti il club etneo preservò la categoria grazie alle salvezze centrate da Walter Zenga nel 2008-2009, Siniša Mihajlović nel 2009-2010 e dall’argentino Diego Simeone nel 2010-2011. Con Vincenzo Montella, nel 2011-2012, il Catania si piazzò undicesimo facendo registrare il record di punti per il club etneo in Serie A, primato che verrà poi superato dal tecnico Rolando Maran con l’ottavo posto della stagione 2012-2013.
Allenatori
Complessivamente, nella sua storia, i presidenti del Calcio Catania sono stati 24.
Il primo è stato Santi Quasimodo, nella stagione 1929-1930. Il primo presidente dall’anno di rifondazione del club etneo (dal 1946 al 1948) è stato Santi Manganaro Passanisi. Tra i più celebri presidenti del Catania viene ricordato Angelo Massimino, presidente in tre diverse occasioni: la prima volta dal 1969 al 1973, poi dal 1974 al 1987 e infine dal 1992 al 1996. Il presidente del ritorno in Serie B è stato Riccardo Gaucci che prelevò il Catania nel 2000 sino al 2004.
In anni recenti, è stato Antonino Pulvirenti a guidare gli etnei dal 2004 al 2015. L’imprenditore catanese, dopo un anno di transizione in Serie B, riuscì a riportare il club in Serie A, dove rimase dal 2006-2007 al 2013-2014 riuscendo a mantenere la categoria per 8 anni di fila, battendo il record di permanenza in massima serie della società.[22] Dal 2020 il presidente del Catania è Gianluca Astorina.
Presidenti
Di seguito l’elenco dei calciatori italiani che hanno vestito la maglia della nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.
Di seguito l’elenco dei calciatori stranieri che hanno vestito la maglia della propria nazionale durante il periodo di militanza nel Catania.
- Vincitori del Campionato mondiale Under 20
In 82 stagioni sportive disputate a partire dall’esordio nel Direttorio Meridionale. Viene esclusa la pausa bellica fra il 1943 e il 1946.
Competizione |
Partecipazioni |
Debutto |
Ultima stagione |
Coppa Delle Alpi |
3 |
1960 |
1966 |
Coppa dell’Amicizia |
2 |
1962 |
1963 |
Coppa Mitropa |
1 |
1970-1971 |
Il Catania ha preso parte a 17 campionati di Serie A, disputando in totale 602 partite, di cui 162 vinte, 181 pareggiate e 259 perse, siglando 617 gol e subendone 862.[55] Il miglior risultato è l’ottavo posto conquistato in tre occasioni diverse (1960-1961, 1964-1965 e 2012-2013). Il record di punti è 56 punti, conquistati nel torneo 2012-2013; in quell’occasione il Catania mise a segno 50 reti, tutt’oggi record di gol siglati in un campionato di massima serie.[55] Il minor numero di reti subite (39) risalgono al 1970-1971.[55] Per quanto concerne i record negativi, il minor numero di gol realizzati è 14 (1983-1984), mentre il maggior numero di gol subiti è 68 (2006-2007).[55] La vittoria record in Serie A è datata 3 ottobre 1954, contro l’Udinese (5-0), mentre la vittoria record in trasferta risale al 1º marzo 2009 nel derby con il Palermo (0-4).[55] La sconfitta con maggior gol di scarto risale al 19 novembre 2006, in trasferta contro la Roma (7-0), mentre fra le mura amiche la maggiore sconfitta avvenne in due occasioni, il 25 novembre 1962 e il 23 febbraio 1964, rispettivamente contro Juventus e Sampdoria (1-5).[55]
Il Catania ha all’attivo tre partecipazioni alla Coppa delle Alpi (1960-1964-1966). Nella prima edizione in assoluto, nel 1960, il torneo era strutturato in due turni in cui le squadre italiane affrontavano quelle svizzere in partite di andata e ritorno; la vittoria non andava a una singola squadra, bensì alla lega nazionale che otteneva più punti. In quell’occasione il Catania fu l’unica squadra a vincere sia la partita di andata sia quella di ritorno contro il Friburgo (2-0 in Svizzera, 7-2 al Cibali).[56] Nel 1964 il Catania riuscì ad arrivare fino alla finale, per perdere 2-0 contro il Genoa.[57] L’ultima partecipazione risale al 1966, dove la formula cambiò di nuovo: questa volta le squadre si trovarono in un solo girone e la vincitrice sarebbe stata la prima classificata. Il Catania concluse al sesto posto con 3 punti, frutto della vittoria contro il Basilea (1-0) e il pareggio contro il Servette (0-0).[58]
Sempre negli anni sessanta vi furono anche due partecipazioni alla Coppa dell’Amicizia: la prima alla Coppa dell’Amicizia italo-franco-svizzera 1962 quando, dopo aver superato gli ottavi di finale ai danni del Montpellier, venne eliminato ai quarti dal Lens futuro campione; la seconda alla Coppa dell’Amicizia italo-francese 1963, venendo eliminato ai quarti di finale dal Lione.[59] Inoltre prese parte all’edizione 1970-1971 della Coppa Mitropa, uscendo agli ottavi di finale contro gli jugoslavi del NK Čelik Zenica, futuri vincitori del torneo.[60]
Il calciatore del Catania ad aver siglato più gol in campionato è Nicolò Nicolosi (78 reti). L’argentino Gonzalo Bergessio è invece il miglior marcatore in Serie A (35). Gionatha Spinesi ha messo a segno più reti durante l’arco di una sola stagione (23).
Durante la storia del club etneo otto calciatori sono stati premiati come capocannonieri, i primi due furono Ercole Bodini con 21 reti nella Prima Divisione 1934 e Marco Romano nel 1943/44 con 26 reti in 17 partite. Romano, inoltre, è il calciatore ad avere il più alto quoziente reti della storia rossazzurra. Con la nascita del Calcio Catania 1946 il primo capocannoniere fu Arnaldo Cadei, con 18 realizzazioni, nella Serie C 1947-48. Tra gli anni cinquanta e settanta troviamo Michele Manenti, con 15 reti, nel 1953-54 e Aquilino Bonfanti, con 13 centri nel 1969-70. Dopo la radiazione del club etneo Giuseppe Mosca fu autore di 19 reti nel CND 1994-95 e Tiziano D’Isidoro cannoniere nella stagione 1996/97 in C2 con 13 reti. Negli anni duemila il primo a vincere la classifica cannonieri è stato Davis Curiale nella stagione 2017/18. Damiano Morra, con 320 presenze, è il calciatore con più presenze ufficiali, mentre Mariano Izco con 218 partite giocate in Serie A, detiene il record di presenze in massima serie.
Di seguito l’elenco dei calciatori più presenti e più prolifici di sempre in campionato e nelle coppe.[61]
Record di presenze
Record di reti
Il Catania dispone di una delle tifoserie più calde e colorate d’Italia. Il tifo organizzato rossoazzurro nasce nel 1979 con la Falange d’Assalto Rossazzurra, fondata dal tifoso Francesco Famoso – detto Ciccio Falange – posizionatosi in Curva Nord; da allora numerosi sono stati i gruppi organizzati che sono stati creati quali Onda d’Urto e Giovani Rossoazzurri e gli Irriducibili Ultras Ghetto, posizionatisi nella Curva Sud.[62]
La Curva Nord è il settore dello Stadio Massimino che ospita il maggior numero di gruppi ultra, tra questi si segnalano, quelli denominati Decisi, Drunks, I fumati, I pazzi; in Curva Sud sono sistemati gruppi quali Estrema Appartenenza gli Irriducibili, i “Cibali Rules” , i “Bad Boys” e la già citata “Falange D’Assalto”. Alcuni gruppi sono presenti pure in Tribuna B, di cui si segnala in particolare il gruppo A.N.R (acronimo di “Associazione non riconosciuta”), il Mecha Klan e il gruppo organizzato Tanarossazzurra.[63]
Per quanto concerne i legami tra i tifosi del Catania e quelli delle altre squadre, sussistono dei gemellaggi con il Crotone,[64] il Genoa,[65] il Napoli,[66] il Trapani[65][67] e la Triestina.[65] Esistono anche rapporti d’amicizia con altre tifoserie, come quelle di Benevento e Borussia Dortmund.[68]
La maggior rivalità calcistica è quella con il Palermo,[65] con il quale gioca il derby di Sicilia. Altre forti rivalità regionali sono quelle con Messina e Siracusa.[65] Altre inimicizie, alcune di queste meno importanti, si hanno con Atalanta,[65] Avellino,[65] Catanzaro,[65] Cavese,[65] Fidelis Andria,[65] Juve Stabia,[65] Livorno,[65] Perugia,[65] Pescara,[65] Reggina,[65] Roma,[65] Salernitana,[65] Taranto,[65] Ternana[65] e L.R. Vicenza.[65]