Empoli

Empoli

Fondato nel

1920

Presidente

Fabrizio Corsi

Allenatore

Marco Gianpaolo

Stadio

Carlo Castellani (16.800 spettatori)

Club History

L’Empoli Football Club, comunemente noto come Empoli, è una società calcistica italiana con sede aEmpoli.

Fondato nel 1920, fa parte del ristretto gruppo di squadre italiane di calcio non appartenenti a città capoluogo di provincia — che comprende anche il Lecco,[1] il Carpi, il Cesena,[2] il Legnano, la Pro Patria di Busto Arsizio, il Sassuolo e il Casale di Casale Monferrato —, che abbiano partecipato alla massima divisione, nella quale milita anche nella stagione 2014-15.[3]

L’Empoli disputa le gare casalinghe allo Stadio Carlo Castellani, che ha una capienza di 16.800 posti a sedere. Il soprannome della squadra è gli Azzurri, dovuto al colore della prima divisa del club.

Includendo la stagione in corso, l’Empoli ha partecipato a 80 campionati nazionali, di cui 50 in campionati del terzo livello, 19 in Serie B e 11 in Serie A.[4] In ambito europeo il miglior risultato ottenuto è stata la partecipazione alla Coppa UEFA 2007-08.[5]

Storia

Dagli anni venti agli anni settanta[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Castellani, terzo miglior marcatore della storia dell’Empoli con 61 marcature in 145 presenze. A lui è dedicato lo stadio cittadino

Nel mese di agosto del 1920 nascono il Foot Ball Club Empoli e la sezione calcistica Unione Sportiva Empolese, le quali, dopo la disputa del torneo di San Miniato, si fondono dando luogo ad un’unica entità calcistica cittadina. Già a partire dalla stagione successiva, la neonata società, dopo aver ottenuto nel mese di settembre l’affiliazione alla FIGC ratificata dal Comitato Regionale Toscano, viene inserita nel girone A toscano della Promozione 1921-22, ma vi rinuncia a partecipare per problemi economici, scegliendo di iscriversi al campionato di Terza Categoria, dove la squadra ottiene la seconda posizione del girone A.[3]

Nella stagione 1922-23 l’Empoli conclude al secondo posto il girone A toscano della Terza Divisione 1922-23, ottenendo l’ammissione al girone finale dopo aver vinto la spareggio a Firenze, disputato il 15 aprile 1923, con il Pontedera per 1-0. La stagione viene conclusa con il terzo posto nel girone finale.[3]

Le tre stagioni successive, dal 1923 al 1926, l’Empoli continua a disputare i campionati della Terza Divisione Toscana. Poi, nelcampionato 1926-27, il club empolese vince il girone A della divisione Toscana, e viene ammesso alle finali interregionali; grazie al quarto posto ottenuto nel girone G, i toscani vengono promossi nella divisione Nord della Seconda Divisione 1927-28, corrispondente al terzo livello nazionale dell’epoca. Nella stagione successiva la squadra viene inserita quindi nel girone C della divisione Nord, che conclude in quarta posizione, ma per motivi economici rifiuta l’invito a partecipare al campionato successivo di Prima Divisione, e segue dunque il declassamento della Seconda Divisione da terza a quarta serie.[6] Tuttavia già la stagione successiva, in Seconda Divisione 1928-29, conquista la promozione, laureandosi campione di Toscana, e ritorna nella divisione Nord della Prima Divisione.[3]

L’Empoli rimane in Prima Divisione, poi Serie C, fino alla stagione 1935-36, quando la squadra viene ritirata a campionato in corso a causa del richiamo alle armi di molti dei suoi giocatori. L’Empoli riprende l’attività agonistica dalla stagione seguente ripartendo dalla Prima Divisione, con la denominazione di Dopolavoro Empolese, e con i colori sociali grigio ed azzurro[senza fonte]; la squadra vince il girone A toscano ottenendo nuovamente l’ammissione in Serie C. Fino alla sospensione dell’attività per cause belliche l’Empoli disputa la Serie C, ottenendo come massimo risultato il sesto posto nel 1938-39. Nel frattempo, la società assume la denominazione Dopolavoro Interaziendale Italo Gambaccioni Sezione Calcio dal 1938 al 1941, fino a quando la cambia di nuovo in Associazione Calcio Empoli.[7] Sempre in questo periodo, esattamente il 15 settembre 1935, avviene l’esordio in Coppa Italia, con un successo casalingo di misura per 1-0 sul Pontedera.[8]

Dopo il conflitto mondiale l’Empoli si presenta con la denominazione societaria di Empoli Foot Ball Club, dopo essersi chiamata Gruppo Sportivo Azelio Landi per un breve periodo tra ottobre e novembre 1944, e viene ammesso in Serie B grazie al terzo posto conquistato nella stagione 1945-46 nel campionato di Serie C Centro-Sud. Nella serie cadetta l’Empoli milita per quattro stagioni consecutive, conquistando anche un terzo posto nella stagione 1946-47:[9] la retrocessione della società,che nel frattempo aveva adottato il solo colore azzurro[senza fonte], avviene infatti al termine del campionato 1949-50. La permanenza in Serie C dura per sei stagioni:nell’estate 1955 la società azzurra vende gran parte dei giocatori[senza fonte], ed al termine della stagione 1955-56 la formazione toscana retrocede in Serie D. Malgrado la retrocessione, l’Empoli trova in alcune ditte locali di abbigliamento gli sponsor: questo è uno dei primi casi, nella storia del calcio italiano, in cui una società si abbina ad un marchio commerciale[senza fonte]. Dopo tre stagioni in quarta serie,[10] nel 1959-60 gli azzurri rischiano la retrocessione nei tornei regionali: dopo essersi piazzato al quindicesimo posto a pari punti con Carrarese e Rieti, è necessaria la disputa di un girone a tre di spareggio per decretare la squadra che può disputare la Serie D 1960-61, e la formazione azzurra riesce a salvarsi pareggiando prima con la Carrarese e poi superando i laziali, a Pesaro, con una rete di Vezzosi[senza fonte]. Nel 1960-61 l’Empoli torna nel terzo livello del campionato italiano, ma per una sola stagione, dato che al termine incorre in una nuova retrocessione.

L’Empoli 1979-1980.

Il nuovo ritorno azzurro in Serie C arriva il 9 giugno 1963 battendo il Tempio Pausania per 2-0 nello spareggio disputato aGenova. La permanenza nel terzo livello del campionato italiano, dal 1978-79 chiamato Serie C1, questa volta dura per venti anni, fino alla stagione 1982-83.[11][12]

Gli anni ottanta e novanta[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 1982-83, con alla guida tecnica Giampiero Vitali, la società empolese opera una campagna acquisti molto onerosa[senza fonte], allestendo un reparto difensivo che subirà appena 14 gol in tutto il campionato. L’Empoli riesce ad ottenere la serie B dopo 33 stagioni dall’ultima presenza, grazie ad una promozione conquistata all’ultima giornata, il 5 giugno 1983, con la vittoria sulla già retrocessa Paganese per 4-1 che permette la vittoria del girone B della serie C1 1982-83. Alla quarta stagione consecutiva nella serie cadetta, la squadra azzurra conclude il campionato di serie B 1985-86 con la quarta posizione in classifica; tuttavia, grazie alla penalizzazione assegnata ad agosto al Vicenza in seguito al verdetto della CAF sullo scandalo del calcioscommesse, l’Empoli scala al terzo posto, conquistando dunque per la prima volta la promozione in serie A.[13]

L’Empoli del 1986-87, al suo debutto in Serie A

Dopo un necessario esilio iniziale agli impianti di Firenze e Pistoia, in cui tra l’altro gli azzurri sconfiggono l’Inter per 1-0 con uno storico gol di Marco Osio, l’esordiente Empoli, dopo le prime due giornate, vola addirittura in testa alla classifica a pari punti (4 punti) con la Juventus, la stessa che affronta proprio nel terzo turno di campionato in un’inedita sfida al vertice, in cui tuttavia ne escono vincitori i bianconeri per 0-1. Dopo una positiva prima parte di campionato conclusasi a metà classifica, la squadra rischia di perdersi nel finale di stagione: la salvezza arriva infatti solo all’ultima giornata, grazie al successo azzurro sul campo del Como per 1-0, che permette il sorpasso su Brescia ed Atalanta, sconfitte rispettivamente da Juventus eFiorentina. L’Empoli però rimane in massima divisione solo per un’altra stagione, la quale, complice anche una penalizzazione di cinque punti in classifica, si conclude con la retrocessione. Nella stagione seguente in serie B, gli azzurri chiudono il campionato al quattordicesimo ex aequo col Brescia. Per stabilire dunque l’ultima squadra che retrocede, si rende necessario uno spareggio che viene disputato a Cesena: la gara si chiude sul risultato di 0-0 sia dopo i tempi regolamentari che dopo quelli supplementari, mentre ai calci di rigore riesce a prevalere il Brescia. La squadra toscana si ritrova così in serie C1 dopo solo due anni dalla partecipazione in serie A.[13]

Seguono sette stagioni nella terza divisione del calcio italiano, terminate più volte tra le prime posizioni. Nell’estate del 1991 il trentenne Fabrizio Corsi diventa il presidente della società. Nella stagione 1993-94 il club toscano rischia la retrocessione in serie C2: la salvezza viene conquistata ai play-out con alla guida Luciano Spalletti, subentrato a sei giornate dal termine ad Ettore Donati, pareggiando 0-0 ad Alessandria il 12 giugno 1994, dopo aver vinto in casa la gara di andata per 1-0. Dopo la stagione 1994-95 conclusa all’undicesimo posto, il tecnico Luciano Spalletti viene richiamato ad allenare l’Empoli, ottenendo subito la promozione in serie B dopo aver disputato e vinto i play-off con il Como. Nello stesso anno gli azzurri conquistano anche la prima Coppa Italia Serie C, superando il Monza con un duplice successo per 1-0 nella finale a gara doppia.[14]

Luciano Spalletti, l’allenatore della promozione in massima serie ottenuta al termine della stagione 1996-97

Nel campionato di serie B 1996-97 l’Empoli parte subito in maniera positiva e, grazie ad un girone di ritorno ancora migliore con 13 risultati utili consecutivi, giunge al secondo posto in campionato. Con la vittoria all’ultima giornata per 1-0 in casa della già retrocessa Cremonese, l’Empoli conquista la promozione in serie A per la seconda volta in nove anni: il 15 giugno 1997 gli azzurri portano a termine dunque una doppia promozione consecutiva.[14]

Il torneo di serie A 1997-98 è positivo per l’Empoli, che si salva con una giornata d’anticipo concludendo al dodicesimo posto in classifica. Tra i protagonisti azzurri vi è Carmine Esposito che totalizza 14 reti, mentre tra le gare più rappresentative ci sono le vittorie interne su Sampdoria, Lazio e Parma ed il successo esterno a Firenze per 2-1. Nella stagione successiva l’Empoli non riesce a ripetere i risultati del campionato precedente e retrocede matematicamente con quattro turni di anticipo, chiudendo all’ultimo posto con 20 punti, considerando anche i due punti di penalizzazione assegnati dal giudice sportivo per un caso di corruzione “indiretta”,[15]a tredici lunghezze dalla penultima. Durante il campionato la società toscana opera il cambio di tre allenatori per far fronte al ripetersi dei risultati negativi.[14]

Gli anni duemila e la partecipazione alla Coppa UEFA[modifica | modifica wikitesto]

Massimo Maccarone, il primo giocatore nella storia dell’Empoli ad essere convocato nella Nazionale maggiore

Dopo tre campionati in B, con l’ottavo e il quinto posto nel 1999-2000 e nel 2000-2001rispettivamente, nel campionato 2001-2002 il club azzurro venne promosso in Serie A per la terza volta nella sua storia, giungendo quarto in classifica dietro a Como, Modena e Reggina. Le quattro squadre staccarono nettamente le altre squadre fin dalle prime giornate e si alternarono in testa alla classifica. Nell’ultima gara casalinga di stagione, oltre a festeggiare la promozione in A, Francesco Tavano realizza la sua prima rete in maglia empolese contro ilCosenza di De Rosa. Nello stesso anno l’attaccante Massimo Maccarone diventò il primo giocatore nella storia dell’Empoli ad esordire nella nazionale maggiore, in un Inghilterra-Italia 1-2 del 27 marzo 2002.

Nel campionato 2002-2003, con Silvio Baldini come allenatore, il club empolese riuscì a raggiungere la salvezza. Durante le prime giornate del torneo stabilì il record di vittorie esterne consecutive per una neopromossa in serie A, vincendo le prime 4 trasferte (Como-Empoli 0-2, Perugia-Empoli 1-3, Piacenza-Empoli 1-2 e, infine, Brescia-Empoli 0-2). Nello stesso anno un altro suo giocatore, l’attaccante Antonio Di Natale, riuscì ad esordire nella Nazionale italiana, il 20 novembre 2002 nell’amichevole Italia-Turchia 1-1. Nell’anno successivo l’Empoli retrocesse in Serie B. Nel 2004-2005 venne però ripromosso in Serie A per la quarta volta, classificandosi secondo nel campionato di B e risultando primo dopo i processi legali per l’illecito sportivo del Genoa, retrocesso poi dalla A alla C1.

Nella stagione 2005-2006, dopo alcuni risultati negativi che condussero all’esonero di Mario Somma e all’ingaggio di Luigi Cagni, l’Empoli raggiunse la salvezza con diversi turni d’anticipo. In questo campionato l’attaccante Francesco Tavano segnò 19 reti (le stesse dell’anno precedente in Serie B), superando il record in singola stagione di Esposito (14 centri nel 1997/98), mentre le sue 23 marcature complessive ne fanno il goleador principe della storia azzurra in A (Di Natale si era fermato a 18); All’indomani della sentenza di primo grado della CAF, legata allo scandalo del calcio italiano, l’Empoli avrebbe dovuto partecipare come terza squadra italiana alla Coppa UEFA 2006-2007, ma, non avendo mai chiesto la licenza UEFA per le Coppe europee, ed avendo inutilmente chiesto la procedura d’urgenza per ottenerla, non ne prese parte. Una successiva sentenza di secondo grado tolse parte dei punti di penalizzazione alMilan, il quale riscavalcò i toscani in classifica generale, estromettendoli senza più dubbio dal piazzamento per la UEFA.

Nel campionato di Serie A 2006-2007 l’Empoli ha chiuso al settimo posto, realizzando 54 punti (record assoluto per la società toscana) e conquistando per la prima volta nella sua storia il diritto a partecipare alla Coppa UEFA. Sempre nella stagione 2006-2007 l’Empoli è riuscito a raggiungere i quarti di finale della Coppa Italia(altro traguardo storico per la società). La prima esperienza europea per la squadra toscana dura solo 2 partite. Luigi Cagni fa scendere in campo squadre rimaneggiate, con l’intento di mantenere i titolari riposati per il campionato. Nel 1º turno di Coppa UEFA l’Empoli affronta gli svizzeri dello Zurigo. Nell’andata alCastellani l’Empoli riesce a prevalere per 2-1, mentre nella partita di ritorno in Svizzera esce sconfitto dallo stadio Letzigrund con il punteggio di 3-0. A seguito di un negativo inizio in campionato il presidente Fabrizio Corsi esonera l’allenatore Luigi Cagni e lo rimpiazza a fine novembre con Alberto Malesani. Cagni torna sulla panchina dell’Empoli il 31 marzo 2008, ma non riesce a risollevare le sorti della squadra. Nell’ultima giornata il pareggio del Catania contro la Roma per 1-1 rende inutile la vittoria sul Livorno. L’Empoli si classifica 18º in classifica e retrocede in Serie B.

Per la stagione di Serie B 2008-2009, dopo aver trascorso tre anni consecutivi nella massima serie, il presidente Corsi decide ingaggiare Silvio Baldini alla guida della squadra, con l’obiettivo di tornare subito in Serie A. L’inizio di campionato è discreto e la squadra rimane imbattutta fino alla nona giornata, ma da quel momento vi è un periodo di calo e la squadra subisce molte sconfitte tra cui l’inaspettato 0 a 3 interno nel derby col Pisa. Il presidente decide di dare fiducia a Baldini e la squadra riesce definitivamente a portarsi in zona play-off alla 33ª giornata grazie al successo per 2 a 1 in casa dell’Ancona con reti di Pozzi e Corvia. Da lì in poi rimane imbattuta fino alla fine del campionato, conquistando altre quattro vittorie e cinque pareggi. Si classifica 5° e nella doppia semifinale play-off incontra il Brescia per continuare a lottare per il ritorno nella massima serie. La gara di andata giocata al Castellani di Empoli finisce 1-1, con i padroni di casa in vantaggio con un gol di Lodi, poi raggiunti dal gol del pareggio di Baronio. Nella semifinale di ritorno, i toscani vengono sconfitti 3-0 (Zoboli, Vass e Rispoli) e devono così rinunciare ai sogni di gloria per il ritorno in serie A.

Il 16 giugno 2009 viene chiamato sulla panchina dell’Empoli F.C. Salvatore Campilongo (ex allenatore dell’Avellino) che guiderà la squadra nel successivo campionato di serie B. Nel campionato di Serie B 2009-2010 parte bene con una vittoria per 2-0 sul Piacenza, e con l’obiettivo dichiarato dei play-off promozione. Ma durante tutto il campionato mantiene un rendimento altalenante viaggiando a metà classifica per gran parte del torneo. Il 23 aprile 2010 espugna il difficile campo del Cesena candidato alla Serie A, vincendo 3-2 in rimonta e tornando così a sperare nella promozione. Ma vi seguiranno quattro sconfitte consecutive e un pareggio che faranno scivolare la squadra dal settimo al decimo posto, in cui terminerà la stagione. Nota positiva in questa stagione le 27 reti di Eder e il titolo di capocannoniere.

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

iIl 6 giugno 2010 il presidente Corsi affida la squadra ad Alfredo Aglietti proveniente dalla primavera della Sampdoria, che guiderà gli azzurri nella stagione 20102011. Gli azzurri, come nella stagione precedente, restano a ridosso della zona play-off, ma falliscono di nuovo l’obiettivo finendo noni. Confermato per la stagione2011-2012, Aglietti viene esonerato il 2 ottobre 2011 dopo il 2-4 interno contro il Padova, quinta sconfitta nelle prime sette giornate. Al suo posto viene ingaggiatoGiuseppe Pillon, tuttavia anch’egli è sollevato dall’incarico dopo nove partite con il misero bottino di 9 punti conquistati; a sostituirlo viene chiamato il 20 novembreGuido Carboni. Il 12 febbraio 2012 avviene un altro avvicendamento in panchina: Carboni è esonerato e sostituito dal rientrante Aglietti. Sotto la guida dell’allenatore aretino la squadra si classifica al diciottesimo posto ed è costretta a disputare i play-out contro il Vicenza diciannovesimo per evitare la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione. Allo Stadio Menti finisce a reti bianche, così nella gara di ritorno al Castellani ai toscani basta un altro pareggio per salvarsi, grazie alla migliore posizione di classifica. Dopo aver subito due gol nel secondo tempo, la squadra di Aglietti riesce a pareggiare e al 94º minuto di gioco segna anche il gol della vittoria, guadagnando così la salvezza. Eroe della serata è stato il portiere Renato Dossena che ha parato un rigore decisivo al vicentino Michele Paolucci a pochi minuti dalla fine sul risultato di 2-2. Paolucci era stato l’autore di entrambi i gol del Vicenza che fino a quel momento condannavano l’Empoli alla Lega Pro.

Per la stagione 2012-2013 la squadra è stata affidata al tecnico Maurizio Sarri. Dopo un inizio di campionato a rilento, con gli azzurri relegati in zona retrocessione, la squadra ottiene una serie di risultati positivi, proponendosi come validi candidati alla disputa dei play-off. In questa stagione emergono elementi come Francesco Tavano e Massimo Maccarone, ma anche i più giovani Riccardo Saponara e Elseid Hysaj. Alla fine della stagione si qualifica ai play-off in cui perde la finale con il Livorno (1-1 in casa e 0-1 a Livorno), dopo avere superato il Novara (1-1, 4-1) in semifinale.

Nella stagione successiva l’Empoli ottiene il secondo posto in classifica e la promozione diretta in Serie A, tornando nella massima serie dopo 6 stagioni dall’ultima apparizione. La gara decisiva è stata l’ultima di campionato disputata il 30 maggio in cui gli azzurri hanno vinto sul Pescara per 2-0. Nella stagione 2014-2015 l’Empoli guidato da Maurizio Sarri ottiene la salvezza grazie ad un gioco divertente e spumeggiante. A fine stagione Sarri passa al Napoli.