Leicester

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Club History

Il Leicester City Football Club è una società calcistica inglese con sede nella città di Leicester. Fondata nel 1884, è affiliata alla Football Association e milita in Premier League, massima serie del campionato di calcio inglese.

Il Leicester ha vinto tre Coppe di Lega ed ha conquistato per sei volte il 1º posto nel campionato di seconda divisione.

Il primo campo di gioco, dalla fondazione fino al 1891, fu noto come Leicester Fosse perché vicino a una strada chiamata Fosse Road. Nel 1891 la squadra si spostò a Filbert Street, campo che tenne per 111 anni fino al 2002[1]: da quella data la squadra gioca al Leicester City Stadium, noto per diritti di naming anche come King Power Stadium.

Storia

Il Leicester City fu fondato nel 1884 da un gruppo di ragazzi della Wyggeston School con il nome di “Leicester Fosse”[2]. Il club si unì alla Football Association solo nel 1890. Prima di trasferirsi al Filbert Street, il Leicester giocò in cinque diversi campi, incluso il Victoria Park nella zona sud-est del centro della città. Nel 1891 il club partecipò alla Midland League, dove nel 1894 terminò seconda guadagnandosi la promozione alla Division Two della Football League. Il primo match nella lega nazionale fu una sconfitta per 4–3 a Grimsby, mentre la prima vittoria ufficialè giunse la settimana dopo contro il Rotherham al Filbert Street[3]. Nella stessa stagione il club pose la più ampia vittoria della sua storia, finita per ben 13–0 contro il Notts Olympic nel turno di qualificazione della FA Cup[2].

Nella stagione 1907-08 il Leicester terminò seconda in Second Division, conquistando la promozione in First Division, la massima serie calcistica inglese. Tuttavia, il club retrocesse dopo una sola stagione, nella quale si registrò anche la peggior sconfitta di sempre, un 12–0 contro il Nottingham Forest[3]. Nel 1919, quando al ritorno al calcio giocato dopo l’interruzione causata dalla prima guerra mondiale, il Leicester Fosse fallì per problemi di natura economica, e venne rifondato e rinominato come “Leicester City Football Club”, questo reso possibile anche dal distretto di Leicester che acquisì lo status di città proprio in quell’anno[2].

Dopo il cambio di nome, negli anni Venti, incominciò un periodo di discreti successi: con in panchina Peter Hodge e con il capocannoniere Arthur Chandler in attacco, nella stagione 1924-25 il Leicester vinse la Division Two e nella stagione 1928–29 raggiunse la posizione in classifica più alta della sua storia, terminando seconda in First Division ad un solo punto dallo Sheffield Wednesday. Tuttavia gli anni Trenta videro un forte calo dei Foxes, compromesso in un sali e scendi dalla prima alla seconda divisione[2]. Nel 1949 il Leicester raggiunse la finale di FA Cup per la prima volta nella sua storia, dove venne sconfitto per 3-1 dalWolverhampton Wanderers[4].

Nel 1954 i Foxes vinsero la Second Division grazie ad Arthur Rowley, uno dei più prolifici attaccanti della storia del club. La retrocessione dalla massima serie arrivò la stagione seguente, ma sotto la guida di Dave Halliday nel 1957 venne riconquistato un posto in First Division e Rowley siglò il record del club con 44 goal in una sola stagione. Il Leicester rimase in prima categoria fino al 1969, il più lungo periodo di permanenza per i Foxes. Con Matt Gillies in panchina e Bert Johnson ad assisterlo, il Leicester raggiunse la finale di FA Cup per ben due volte, perdendole entrambe nelle edizioni del 1961 e del 1963[2]. Nella finale persa del 1961 contro i già campioni d’Inghilterra del Tottenham Hotspurs però il club si guadagnò la possibilità di accedere all’edizione 1961-62 della Coppa delle Coppe.

Nella stagione 1962-63 la squadra terminò quarta in First Division, grazie a prestazioni sensazionali sui difficili campi ghiacciati e innevati che quel duro inverno impose, tale che gli valse il soprannome di The Ice Kings, i re del ghiaccio. Nel 1964, Gillies portò il primo trofeo in casa Leicester, vincendo la League Cup contro loStoke City. Anche l’anno seguente raggiunsero la finale di League Cup, questa volta perdendola contro i londinesi del Chelsea. Il gioco proposto da Gillies e Johnson diventò piuttosto influente nel calcio britannico per la sua innovatività e capacità di cambiare rispetto agli schemi tradizionali. Dopo un brutto avvio di stagione, Matt Gillies abbandonò i Foxes nel novembre del 1968. il suo successore Frank O’Farrell non riuscì ad evitare la retrocessione, ma riuscendo comunque a raggiungere la finale di FA Cup del 1969, poi persa contro i Citizens[2].

Nel 1971, il Leicester fece ritorno nella massima serie e vinse la sua prima ed unica Charity Shield. Infatti i Foxes furono chiamati straordinariamente, in quanto campioni della seconda divisione, a sostituire i campioni d’Inghilterra dell’Arsenal che non parteciparono, a contendersi il trofeo contro il Liverpool, finalista della FA Cup precedente. Il Leicester batté i Reds per 1-0 portando un altro trofeo in bacheca. Frank McLintock, vecchia gloria degli anni Cinquanta e Sessanta del Leicester, prese nel 1977 il posto in panchina di Jimmy Bloomfield, che nei precedenti anni aveva solo raggiunto una semifinale di FA Cup[2]. I Foxes retrocessero nella stagione 1977–78 e McLintock venne esonerato. Jock Wallace prese il posto da manager e non tradì la favorevole tradizione degli allenatori scozzesi (dopo Peter Hodge e Matt Gillies) portando il Leicester nel 1980 a vincere la Second Division[2].

Sfortunatamente Wallace non riuscì a rimanere in Division One, ma 1982 raggiunse la semifinale di FA Cup. Con Wallace, uno dei più famosi pupilli di casa Leicester, Gary Lineker, riuscì ad emergere in prima squadra. Come nuovo allenatore venne ingaggiato Gordon Milne, che raggiunse la promozione nel 1983. Lineker guidò il Leicester mantenendo il proprio posto in First Division, ma venne venduto all’Everton nel 1985 e due anni dopo la retrocessione fu nuovamente inevitabile per i Foxes. Milne abbandonò nel 1986 e venne rimpiazzato nel 1987 da David Pleat, che venne esonerato nel gennaio del 1991 dopo una sconfitta che relegò il Leicester al quart’ultimo posto[2].

Gordon Lee venne incaricato di traghettare il club fino a fine stagione; il Leicester vinse le ultime partite del campionato, evitando così la retrocessione in terza categoria[2]. Venne così ingaggiato Brian Little nel 1991 ed alla fine della stagione 1991–92, il Leicester giocò i playoff per la promozione in Premiership, ma la sconfitta a Blackburn contro i Rovers non permise a Foxes di raggiungere la neonata lega massima. Anche l’anno seguente il club raggiunse i playoff, fallendo nuovamente, questa volta contro lo Swindon Town, che sotto di 3 goal ribaltò un incredibile match. La stagione 1993–94 fu quella buona per il City, che battendo ai playoff il Derby County, questa volta riuscì a raggiungere la promozione tanto combattuta negli anni precedenti. Il c.t. Little si trasferì all’Aston Villa, ed il suo Mark McGhee non fu capace di salvare la massima categoria, terminando penultimi nella stagione 1994–95[2]. McGhee lasciò il club inaspettatamente nel dicembre 1995, quando il Leicester era in testa alla Division One (che sostituiva la seconda divisione).

Il capitano Matt Elliott solleva laLeague Cup vinta nel 2000.

McGhee fu rimpiazzato da Martin O’Neill, con lui il Leicester si qualificò nella stagione 1995–96 ai playoffs che valsero la promozione in Premiership ai danni del Crystal Palace. Nelle seguenti quattro stagioni il Leicester riuscì a classificarsi in Premiership sempre tra le prime dieci. Con O’Neill i Foxes vinsero per due volte la League Cup nel 1997 e nel 2000, ed ad arrivare in finale nel 1999. Il club si qualificò alla Coppa UEFA nella stagione 1997–98 ed in quella 2000–01. Nel giugno 2000, O’Neill fu ceduto al Celtic. Al suo posto venne ingaggiato Peter Taylor, selezionatore della nazionale inglese under-21.

Dopo una lunga striscia negativa di risultati, Taylor venne esonerato nell’ottobre 2001 e venne rimpiazzato dal duo composto da Dave Bassett e Micky Adams, che tuttavia non riuscirono a rendere onore all’ultima stagione giocata al Filbert Street, terminando nella zona retrocessione della Premiership. Dalla stagione 2002-03 il Leicester si trasferì al nuovo Walkers Stadium, una moderna struttura da 32,500 posti. La Walkers, un importante marchio di snack della città, si aggiudicò l’acquisto del nome dello stadio per dieci anni. Nell’ottobre 2002, il club sprofondò in una crisi di liquidità, che vide un debito pari a circa 30 milioni di sterline.

L’allenatore Adams guidò il Leicester al secondo posto in Division One che automaticamente promosse il club in Premiership, con più di 90 punti. Ma la permanenza nella serie massima fu breve e l’anno seguente i Foxes tornarono in seconda divisione, ora denominata Football League Championship. Quando Adams rassegnò le sue dimissioni dalla panchina nell’ottobre 2004, venne designato Craig Levein. La sua esperienza fu breve e deludente. L’assistente allenatore Rob Kelly, lo sostituì e dopo una serie positiva di tre vittorie su quattro match, venne confermato per il termine della stagione. Kelly traghettò il Leicester alla salvezza e nell’aprile 2006 gli fu confermato il contratto come allenatore stabile.

Nell’ottobre 2006, l’ex-presidente del Portsmouth, il serbo Milan Mandarić, si interessò all’acquisto del club ad un prezzo che si aggirava intorno ai 6 milioni di sterline. Il cambio di proprietà venne ufficializzato il 13 febbraio 2007. L’11 aprile 2007 Rob Kelly venne esonerato dalla panchina dei Foxes, al suo posto fu ingaggiato Nigel Worthington, che salvò il club dalla retrocessione, ma a cui non venne confermato il contratto a fine stagione. Il 25 maggio 2007 il club annunciò l’arrivo di Martin Allen, ex allenatore dell’MK Dons. Il rapporto tra coach Allen ed il presidente Mandarić si inasprì e dopo solo quattro partite, di comune accordo, si interruppe il contratto tra l’allenatore e la società. Il 13 settembre 2007, Mandarić annunciò Gary Megson come nuovo manager del Leicester, allenatore d’esperienza.

Tuttavia, Megson lasciò il 24 ottobre 2007 dopo sole sei settimane, accettando il contratto offertogli dai Bolton Wanderers. Mandarić piazzò la coppia formata da Frank Burrows e Gerry Taggart sulla panchina, duo che sarebbe rimasto in carica fino all’assuzione di un nuovo allenatore. Il 22 novembre, Ian Holloway approdò sulla panchina dei Foxes. Holloway passò immediatamente alla storia per essere stato il primo allenatore del Leicester dopo 50 anni ad aver vinto alla partita d’esordio, battendo il Bristol City per 2–0. Malgrado ciò il Leicester venne retrocesso dalla Championship alla fine della stagione 2007–08 dopo un pareggio con loStoke City, condannando così la stagione 2008–09 ad essere la prima nella storia del club, in terza categoria.

La disastrosa retrocessione in League One costò la panchina ad Holloway, che venne rimpiazzato da Nigel Pearson. Il Leicester ritornò in Championship la stagione seguente, vincendo il titolo della League One con due match d’anticipo. La stagione 2009–2010 vide continuità, infatti il Leicester terminò in quinta posizione aggiudicandosi la possibilità immediata di poter partecipare ai playoff e dunque tornare in Premier League. In semifinale di playoff però i Foxes vennero battuti ai calci di rigore dal Cardiff City. Il 29 giugno 2010, venne confermata la partenza di Nigel Pearson in direzione Hull City, Mandaric lo sostituì con Paulo Sousa. Nell’agosto 2010, successivamente ad un accordo per la sponsorizzazione sulla casacca con la King Power Group, Mandarić vendette il club ad una cordata thailandese chiamata Asian Football Investments (AFI), guidata proprio dalla King Power Group’ di Vichai Raksriaksorn.

Mandarić, azionista dell’AFI, fu comunque mantenuto come presidente del club. Il primo ottobre 2010, dopo una deludente partenza che vide il Leicester ultimo in Championship con una sola vittoria nelle prime nove partite, Paulo Sousa venne immediatamente esonerato dal club. Due giorni dopo lo svedese Sven-Göran Eriksson venne chiamato a rimpiazzarlo, firmando un contratto biennale con i Foxes. Il 10 febbraio 2011, Vichai Raksriaksorn divenne presidente della società, dopo l’approdo di Mandarić in novembre allo Sheffield Wednesday. Il Leicester fu tra le favorite nella stagione 2011–12, ma nell’ottobre 2011 – successivamente ad un’altra partenza in sordina – Sven-Göran Eriksson lasciò il club[5]. Tre settimane dopo, il 15 novembre 2011, Nigel Pearson fu richiamato sulla panchina dei Foxes e li condusse fino al sesto posto finale nel campionato 2012-13 conquistando l’accesso ai playoff. In semifinale però il Leicester fu eliminato dal Watford.

La promozione in Premier arrivò comunque la stagione successiva, nell’aprile del 2014 vincendo sul campo dello Sheffield Wednesday i Foxes riconquistarono la massima divisione dopo 10 anni di assenza. Il ritorno in Premierleague iniziò abbastanza bene con una serie di buoni risultati nella parte iniziale della stagione, memorabile la rimonta compiuta al King Power Stadium il 21 Settembre 2014 ai danni del quotato Manchester United quando in svantaggio per 1-3 i Foxes riuscirono a conquistare una vittoria per 5-3 nell’ultima mezz’ora di gioco. Questa fu anche la prima rimonta subita dal Manchester United in vantaggio di due gol dalla nascita della Premierleague nel 1992. Nel corso di quella stagione il Leicester precipitò poi in classifica fino all’ultimo posto distante ben 7 punti dalla quota salvezza, per poi reagire con una serie di sette vittorie nelle ultime nove giornate che valsero la permanenza nella massima divisione. A fine campionato il manager Nigel Pearson fu tuttavia allontanato e il 13 luglio 2015 fu ufficializzato l’ingaggio del nuovo tecnico Claudio Ranieri.[6]

La stagione 2015-2016 si aprì a sorpresa con il Leicester stabilmente nei primissimi posti della classifica; l’attaccante Jamie Vardy inoltre riuscì a segnare 13 reti nelle prime 11 partite di campionato, superando il previgente record di Ruud Van Nistelrooy [7]. Alla 17^ giornata, a seguito della vittoria per 2-3 contro l’Everton alGoodison Park, i Foxes si portarono in prima posizione. Nei primi giorni di febbraio 2016, grazie alle vittorie ottenute in pochi giorni contro Liverpool e soprattutto contro i diretti inseguitori del Manchester City, il Leicester consolìdò in primato in classifica, portando il vantaggio sulle inseguitrici a 5 punti.

Palmarès

Trofei nazionali

1925, 1937, 1954, 1957, 1971, 1980, 2014
2009
1963-64, 1996-97, 1999-00
1971

Trofei minori

  • War League South: 1
1942
  • Midland Cup: 1
1941