West Ham

West Ham

Club History

Il West Ham United Football Club, più noto come West Ham, è un club calcistico inglese di Londra che milita in Premier League. Si trova nel distretto di Newham e fu fondato nel 1895 come Thames Iron Workers Football Club.

I giocatori e i sostenitori del club hanno il soprannome di Hammers (in italiano Martelli per via della presenza di una coppia di tali strumenti incrociati nel logo ufficiale); il club a sua volta è spesso chiamato L’Accademia del Football per via della grande tradizione del suo settore giovanile, ma i tifosi preferiscono riferirsi alla squadra con il soprannome di Irons, dal nome originale del club.

Mai vincitore del campionato inglese, fu un serio contendente a tale titolo una volta, nel 1985-86; ha trascorso gran parte della sua storia in massima serie (First Division e successivamente Premier League). Tra le vittorie più significative vanta le tre in FA Cup nel 1964, 1975 e 1980 e quella in Coppa delle Coppe nel 1964-65 (più una finale, persa, nel 1975-76). Il West Ham è, insieme a Saragozza, Bayer Leverkusen e Parma, una delle quattro squadre europee ad avere vinto una competizione ufficiale dell’UEFA senza mai essersi aggiudicato il titolo di campione nazionale.

I colori sociali del club sono il granata e l’azzurro. La prima squadra disputa gli incontri interni al Boleyn Ground, anche noto come Upton Park per via della zona in cui sorge. Nella stagione 2016-2017 è previsto lo spostamento allo Stadio Olimpico, inaugurato nel 2012 per i Giochi londinesi.

Il club ha anche una sezione femminile, il West Ham United L.F.C. che compete anch’esso in prima divisione.

Storia

Dalla fondazione agli anni ’50

I Thames Ironworks, precursori del West Ham

Il club fu fondato nel 1895 dal filantropo Arnold Hills, direttore del cantiere navale londinese Thames Ironworks, come dopolavoro per i suoi operai. La squadra fu iscritta alla London League, che vinse nel 1898. L’anno dopo fu iscritta alla Seconda Divisione del campionato semi-professionistico della Southern League, vinse nuovamente il campionato e giocò per la prima volta le partite casalinghe al Memorial Grounds, nel quartiere di Canning Town. A quel punto, affinché la squadra fosse competitiva in Prima Divisione, si rese necessario l’ingaggio di calciatori professionisti. Il Thames Iron Works F.C. fu quindi sciolto nel giugno del 1900 e un mese dopo (esattamente il 5 luglio) fu costituito il West Ham United. In quell’occasione fu deciso che i colori sociali fossero il bordeaux e l’azzurro (claret and blue).

Il West Ham giocò la sua prima partita ufficiale il Primo settembre 1900, sul campo di casa. Davanti a 2.000 spettatori, gliHammers batterono il Gravesend 7-0 grazie ai quattro gol dello scozzese volante Billy Grassam (compreso il primo gol della storia del club, al 5° di gioco), alla doppietta di Jimmy Reid e al gol di Fergus Hunt.
Il 2 settembre 1904 gli Hammers disputarono la loro prima partita casalinga al The Castle, un campo allora appena costruito il cui ingresso è su Green Street, la via principale del quartiere di Upton Park, e dove il West Ham gioca ancora oggi. Nella sua prima partita nel nuovo stadio, il West Ham batté 3-0 il Millwall con tripletta di Billy Bridgeman.

Nel 1919 la Football League riprese la disputa dei propri campionati dopo una pausa di quattro anni dovuta alla Prima guerra mondiale. La nuova organizzazione previde l’espansione della Prima e della Seconda divisione da 18 a 22 squadre. Al West Ham fu permesso di iscriversi al campionato di Seconda Divisione per la stagione 1919/20.
Il 30 agosto 1919, gli Hammers esordirono nella nuova lega accogliendo il Lincoln City davanti a 20.000 spettatori. Il risultato finale fu di 1-1, con il City che passò in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Chesser e il pareggio dell’esordiente Jim Moyes. A fine stagione gli Hammers si ritrovarono settimi in classifica. Con 21 reti, il capocannoniere della squadra fu Syd Puddefoot, l’idolo dei tifosi che fu però ceduto un anno dopo in una delle operazioni di mercato più costose dell’epoca, con gli scozzesi del Falkirk che lo pagarono 5.000 Sterline.

L’incredibile folla che assistette nel 1923 a Wembley alla finale contro il Bolton e che spesso straripò in campo

Il 28 aprile 1923 si calcola ci fossero almeno 200 000 spettatori a Wembley per assistere alla prima finale di FA Cup giocata in quello stadio. Fu una prima anche per il West Ham, mai giunto alla Finale di FA Cup in precedenza. Il trofeo lo alzò però ilBolton, che vinse per 2-0 una partita spesso interrotta dallo straripare della massa di spettatori sul terreno di gioco. Il West Ham concluse comunque la stagione 1922/23 vincendo il campionato di Seconda Divisione e guadagnandosi così per la prima volta la promozione in Prima.
Peraltro, il 1º maggio 1923, il West Ham fu la prima squadra inglese ad andare a giocare una partita di calcio in Germania dopo la Prima guerra mondiale.

L’esperienza degli Hammers nella massima serie iniziò con un pareggio a reti inviolate sul campo del Sunderland, una settimana prima di battere l’Arsenal per 1-0 nell’esordio casalingo del campionato 1923/24. La prima esperienza della squadra in First Division si concluse con la retrocessione al termine della stagione 1931/32. Nel 1933 il West Ham riuscì comunque ad arrivare fino alle semifinali della FA Cup, dove fu sconfitto per 1-0 dall’Everton.

Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale la Football League fu nuovamente sospesa, dal 1939 al 1946, periodo nel quale il West Ham giocò in vari campionati regionali e vinse la Football League War Cup battendo in finale il Blackburn con il punteggio di 1-0.

La stagione 1956-57 è quella in cui si può riconoscere l’inizio della grande tradizione del vivaio del West Ham. La squadra giovanile arrivò infatti fino alla finale dellaFA Youth Cup, perdendo però in una gara di andata e ritorno con il Manchester United con il punteggio complessivo di 8-2. La stagione successiva, la Prima Squadra riconquistò un posto in Prima Divisione vincendo il campionato di Seconda realizzando ben 101 gol in 42 partite.
Nel corso della prima stagione di ritorno in First Division, precisamente l’8 settembre 1958, esordì in Prima Squadra Bobby Moore, il più grande giocatore che abbia mai vestito la maglia del West Ham. Nella stagione successiva, la squadra giovanile raggiunse nuovamente la finale della FA Youth Cup, uscendone sconfitta dai Bristol Rovers con il punteggio complessivo di 2-1.

Ron Greenwood e John Lyall: giorni di gloria[modifica | modifica wikitesto]

Geoff Hurst, Martin Peters, Bobby Moore, Ray Wilson commemorati da una statua davanti allo stadio

Ron Greenwood divenne l’allenatore del West Ham nel corso dell’estate 1961, dopo le dimissioni del suo predecessore Ted Fenton. Nel marzo dell’anno successivo, Greenwood acquistò dal Crystal Palace l’attaccante John Byrne al prezzo di 65.000 Sterline, che allora rappresentò la cifra più alta mai pagata in Inghilterra per il trasferimento di un calciatore. Fu un segnale di come il West Ham stesse tentando di salire un altro gradino nella gerarchia del calcio inglese.

Nella stagione 1963/64, con una squadra che poteva contare su molti prodotti del vivaio che nell’estate precedente aveva finalmente vinto la FA Youth Cup, il West Ham arrivò per la seconda volta nella sua storia alla finale di FA Cup. In una partita al cardiopalmo giocata contro il Preston North End, gli Hammers andarono sotto dopo soli 10 minuti di gioco ma pareggiarono una manciata di minuti dopo. Il Preston North End segna ancora alla fine del primo tempo ma Geoff Hurst pareggia all’inizio della ripresa. In un concitato finale, Ronnye Boyce segna il gol vincente a 5 minuti dalla fine. Bobby Moore sale i famosi gradini di Wembley per alzare al cielo la prima FA Cup vinta dal West Ham.

La scena si ripeterà esattamente un anno dopo, quando il West Ham raggiunge la finale della Coppa delle Coppe, che si disputa proprio a Wembley. Gli avversari sono i tedeschi del Monaco 1860 e in campo è la fame di vittoria più che la tattica a farla da padrona. La doppietta di Alan Sealey negli ultimi venti minuti di gioco regala la vittoria agli Hammers. Nell’estate del 1966, Bobby Moore salirà quei gradini per il terzo anno consecutivo. Lo scenario, questa volta, è il Campionato del Mondo vinto dall’Inghilterra 4-2 nella contestatissima finale contro la Germania. In realtà, ai tifosi del West Ham piace ricordare che furono gli Hammers a sconfiggere i tedeschi: tripletta di Geoff Hurst, gol di Martin Peters e Bobby Moore portato in trionfo. Tutti giocatori degli Irons.

Negli anni successivi, la squadra navigò quasi sempre a metà classifica. I giocatori arrivarono e partirono, e anche il famoso trio del Mondiale 66 venne ceduto ad altre squadre. Alla fine della stagione 1973/74, Greenwood lasciò il posto di allenatore al suo assistente John Lyall per passare dietro la scrivania da General Manager (e più tardi guidare la nazionale, dal 1977 al 1982).
Pur rimanendo sostanzialmente anonimo in campionato, il nuovo West Ham di Lyall raggiunse la finale di FA Cup. In una partita ricca di emozioni per i tifosi, gli Hammers affrontano il Fulham guidato in campo da Bobby Moore. Doppietta di Alan Taylor e vittoria per il West Ham. La stagione successiva, gli Hammers fanno nuovamente strada in Europa fino alla finale della Coppa delle Coppe. A Bruxelles, però, l’Anderlecht vince 4-2.

Dopo le ultime scintille europee, il cammino del West Ham prese una china negativa e la squadra finì per retrocedere al termine della stagione 1977/78. Rimase in Seconda Divisione per tre stagioni, nel corso delle quali divenne la prima squadra non della massima serie a vincere la FA Cup. Accadde il 10 maggio 1980, quando gli Hammers affrontarono l’Arsenal detentore del trofeo. Il gol di testa di Trevor Brooking che ha deciso la partita è stato raccontato con grande enfasi ed efficacia dal tifoso dei Gunners Nick Hornby nel suo libro Febbre a 90’.

Tornato in Prima Divisione, il West Ham fu protagonista di alcune buone stagioni difficili, a causa delle ristrettezze economiche in cui il club si trovava. Nel 1984/85, la squadra si salvò per soli due punti. L’anno successivo, dopo un cattivo inizio di stagione, una squadra guidata dagli attaccanti Tony Cottee e Frank McAvennie e dal centrocampista Alan Devonshire lottò per il Titolo fino alla penultima giornata. Alla fine, gli Hammers furono terzi in classifica, dietro il Liverpool campione e l’Everton.
La squadra non seppe più ripetersi a quei livelli, per colpa anche di una lunga serie di infortunati eccellenti e per la mancanza di acquisti adeguati, e al termine della stagione 1988/89 il West Ham retrocesse nuovamente in Seconda Divisione. John Lyall venne esonerato.

L’era di Billy Bonds

Il West Ham in campo contro il Wolverhampton nel 1993 durante il minuto di silenzio per la morte di Bobby Moore

Il posto di Lyall fu preso da Lou Macari prima della stagione 1989-1990. Lou Macari si dimise però il 20 febbraio 1990, in modo da potersi difendere meglio dalle accuse di irregolarità finanziarie di cui si sarebbe macchiato nel suo club precedente, lo Swindon Town. Il posto di allenatore del West Ham fu preso dall’allenatore della squadra giovanile Billy Bonds, la cui prima stagione alla guida della squadra (1990-1991) passò attraverso 19 partite consecutive senza sconfitte e terminò con un secondo posto in Seconda Divisione e la promozione in Prima. Ma per tutta la stagione 1991-1992, il West Ham faticò a tenere il passo delle avversarie e a fine campionato occupò l’ultima posizione, venendo così retrocesso e mancando quindi la partecipazione alla prima edizione della neo-costituita Premier League.

Durante l’estate del 1992 Terence Brown divenne presidente del West Ham, e la squadra riguadagnò un posto nella massima serie al primo tentativo, arrivando seconda nella nuova Prima Divisione del 1992-1993. Nella stagione successiva, il West Ham ottenne un la salvezza ma il 10 agosto 1994 Billy Bonds si dimise. Il suo posto fu preso da Harry Redknapp, nominato vice–allenatore solo un anno prima.

Harry Redknapp: un periodo di consolidamento

Una delle prime mosse di Harry Redknapp come manager del West Ham fu di nominare suo cognato Frank Lampard Sr come assistente allenatore e quindi riprendere la punta Tony Cotee dall’Everton. Acquistò anche il centrocampista Don Hutchison dal Liverpool e il difensore Julian Dicks, e riprese l’attaccante Iain Dowie dal Southampton. Il West Ham riuscì a salvarsi nuovamente nel 1994-95 e giocò un ruolo importante nella drammatica ultima giornata di quella stagione, bloccando sull’1-1 il Manchester United all’Upton Park e negando così ai diavoli rossi il terzo titolo consecutivo.

L’anno successivo il West Ham si piazzò al decimo posto, ma la stagione 1996-97 fu minata dagli acquisti sbagliati del centravanti rumeno Florin Răducioiu e del centrocampista portoghese Paulo Futre. Răducioiu fu rispedito all’Espanyol dopo soli sei mesi, con 2 gol segnati in 11 partite, mentre Futre ebbe il tempo di giocare solo una gara ufficiale come titolare prima di iniziare una lunga serie di problemi al ginocchio ed annunciare il suo ritiro. Redknapp seppe comunque ottenere il massimo dai giocatori rimasti, e grazie anche all’acquisizione del ventunenne attaccante dell’Arsenal John Hartson e alla sua ottima partnership con Paul Kitson la squadra ottenne una confortevole salvezza.

Nel 1997-98, il West Ham chiuse la stagione all’ottavo posto grazie soprattutto alle ottime prestazioni dell’Upton Park: 13 vittorie, 4 pareggi e due sconfitte con 40 gol segnati. Le cose migliorarono ancora nella stagione successiva, con gli Hammers che terminarono il campionato al quinto posto – il secondo miglior risultato di tutti i tempi – nonostante seri problemi di spogliatoio che coinvolsero Hartson e il trequartista israeliano Eyal Berkovic, ma grazie anche alla verve del neo-acquisto Paolo Di Canio. Il criterio di assegnazione dei posti in Coppa UEFA obbligò il West Ham a partecipare all’Intertoto, nella cui doppia finale batté il Metz. Il cammino europeo degli Hammers si fermò però al secondo turno di Coppa UEFA, dove la squadra non riuscì a superare la Steaua Bucarest.

Negli anni successivi le prestazioni della squadra andarono progressivamente calando, anche a seguito della cessione al Leeds del difensore centrale Rio Ferdinand per quello che all’epoca fu l’acquisto più costoso del calcio inglese: 18 milioni di Sterline. Nella stagione 2000-01 il West Ham finì al quindicesimo posto, la peggior prestazione nella storia della Premiership, ma prima dell’ultima di campionato Redknapp lasciò il posto di allenatore probabilmente dopo una lite con il Presidente riguardante i fondi disponibili per l’acquisizione di nuovi giocatori.
Pur non essendo eccezionale nell’impostazione tattica della squadra, Redknapp ebbe un ruolo importantissimo nel tenere a galla il West Ham in un periodo in cui il piccolo stadio non poteva offrire alla società la possibilità di competere con i grandi club. La grande capacità di Redknapp di operare sul mercato calcistico alla ricerca di talenti sottovalutati fu uno dei motivi principali del suo successo, ma fu anche la ragione che spinse Brown a chiudere i cordoni della borsa, dopo i pessimi acquisti delle due stagioni precedenti. Per l’ultima di campionato, la sconfitta 2-1 sul campo del Middlesbrough FC, la squadra venne guidata dall’allenatore della Squadra Riserve, Glenn Roeder.

Le stagioni di Glenn Roeder

Vennero fatti diversi nomi importanti per il posto di allenatore del West Ham, nel corso dell’estate 2001. L’ex giocatore degli Hammers Alan Curbishley, che aveva saputo ricostruire il Charlton dentro e fuori del campo da quando ne era diventato il manager nel 1991, fu indicato da molti come il candidato numero uno ma si disse non interessato. Steve McClaren, che era stato assistente di Alex Ferguson nei tre titoli consecutivi vinti dal Manchester United (compreso il 1999 con la tripletta Campionato–Coppa–Champions League), preferì diventare allenatore del Middlesbrough FC. La dirigenza decise alla fine di affidare il posto allo stesso Glenn Roeder, attirandosi così le critiche dei tanti che ritenevano Roeder l’uomo sbagliato, compreso Paolo Di Canio.

Nella stagione 2001/02, il West Ham ebbe una partenza lenta e i tifosi cominciarono subito a chiedere a gran voce l’esonero di Roeder. La squadra, però, rispose positivamente e a fine campionato si ritrovò con un insperato settimo posto.

Anche nel 2002-03 il West Ham partì male, e questa volta Roeder fu incapace di aggiustare le cose. In realtà, se nella seconda giornata gli Hammers fossero stati in grado di capitalizzare il vantaggio di due gol contro l’Arsenal invece di farsi raggiungere da Wiltord e da un gol di Thierry Henry, la stagione avrebbe probabilmente preso tutta un’altra piega. Invece, dopo il 4-0 rimediato sul campo del Newcastle e quel 2-2, il West Ham infilò tre sconfitte consecutive e non riuscì a vincere una partita all’Upton Park fino alla fine di gennaio (2-1 sul Blackburn). Da lì le cose migliorarono leggermente, ma verso la fine campionato – con Sunderland e West Brom già virtualmente in Prima Divisione – la lotta per non retrocedere era tra il West Ham e il Bolton. Lo scontro diretto vide vincitori i Wanderers, e anche se nelle ultime quattro partite gli Hammers riuscirono a raccogliere 10 dei 12 punti disponibili, i 42 punti complessivi non bastarono a salvarsi. Da quando esiste laPremiership, nessuna squadra che fosse ultima in classifica a Natale (come il West Ham 2002/03) era mai riuscita a salvarsi; ma d’altra parte il West Ham fu la prima squadra a cui non bastarono 40 o più punti per salvarsi.

La retrocessione costrinse la società a cedere alcuni dei pezzi pregiati della squadra per evitare di finire in amministrazione controllata. Il trequartista Joe Cole e il terzino destro Glen Johnson finirono al Chelsea, gli attaccanti Jermaine Defoe e Frédéric Kanouté al Tottenham. Paolo Di Canio e Les Ferdinand furono lasciati liberi.

Pur partendo grandi favoriti, la stagione 2003-04 del West Ham cominciò in maniera mediocre: una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Glenn Roeder fu esonerato e al suo posto fu messo sotto contratto Alan Pardew. Pardew era però l’allenatore del Reading, il cui presidente rifiutò le sue dimissioni e portò la questione in arbitrato davanti alla Federazione. La Football Association impose a Pardew di rimanere “a coltivare il giardino” per due mesi, nei quali la squadra fu guidata daTrevor Brooking. Pardew fece il suo esordio sulla panchina degli Hammers il 22 ottobre 2003, con un pareggio casalingo contro il Nottingham Forest.

L’era di Alan Pardew

La prima stagione

L’obiettivo di Alan Pardew come manager del West Ham fu quello di riportare la squadra in Premiership nel giro di due stagioni. Nel corso della sua prima stagione in carica, Pardew operò molto sul mercato per cercare di adattare la rosa della squadra alle sue idee tattiche. Alla fine, gli Hammers chiusero il campionato di Prima Divisione al quarto posto, qualificandosi per i play-off. Dopo aver perso 1-0 la trasferta d’andata della semifinale contro l’Ipswich, il West Ham ribaltò il risultato all’Upton Park vincendo 2-0. La finale del 29 maggio 2004 oppose gli Hammers al Crystal Palace, guidato in panchina dall’ex Iain Dowie. Un errore del portiere dopo un’ora di gioco condanna gli Hammers: il Palace vince 1-0 e guadagna la promozione.

La promozione in Premier League

Nonostante gli altisonanti acquisti di Teddy Sheringham e Sergei Rebrov, la stampa e buona parte dei tifosi fecero capire di non avere alcuna fiducia nel lavoro diAlan Pardew. Durante la stagione 2004-05 le presenze allo stadio calarono e i risultati ne risentirono: alla fine di un’annata anonima, la squadra chiuse il campionato al sesto posto, raggiungendo i play-off soprattutto grazie alle buone prestazioni messe in mostra negli ultimi due mesi di campionato. Dodici punti divisero gli Hammers dall’Ipswich, arrivato terzo e nuovamente avversario in semifinale. Nell’andata all’Upton Park finì 2-2 ma il West Ham vinse con decisione il ritorno a campi invertiti, 2-0. Questa volta l’avversario della finale sarebbe stato il Preston. Si giocò al Millennium Stadium di Cardiff il 30 maggio 2005 e il West Ham vinse 1-0 grazie ad un gol di Bobby Zamora, centravanti poco prolifico durante la stagione ma autore di quattro gol nelle tre partite di play-off. Grazie anche ai 21 gol del trentanovenne Teddy Sheringham, dopo due anni di assenza gli Hammers tornarono in Premier League.

La finale di FA Cup e la qualificazione in UEFA

Il cammino nella Premier 2005-2006 iniziò con il West Ham favorito per la retrocessione insieme con le altre due neopromosse – Sunderland e Wigan – e Alan Pardew indicato da tutti come il primo allenatore ad essere esonerato. La società, in realtà, si mosse con attenzione sul mercato, rinforzando la squadra senza fare acquisti azzardati (tranne quello natalizio del centravanti Dean Ashton per 7 milioni di Sterline, record del club) e soprattutto senza la necessità di vendere i nomi importanti, visto che il bilancio stava tornando a quadrare. Il risultato fu un campionato coronato dalla qualificazione alla Finale di FA Cup, che – nonostante la sconfitta ai rigori ad opera del Liverpool – rappresenta anche l’automatica qualificazione per la Coppa UEFA della stagione successiva.

L’esonero

Nonostante gli acquisti degli argentini Carlos Tévez e Javier Mascherano, l’inizio della stagione 2006-2007 è caratterizzato dall’eliminazione nel turno preliminare diCoppa UEFA a opera della squadra italiana del Palermo e dall’eliminazione al primo turno della Carling Cup per mano del Chesterfield, con la squadra che non riesce a risollevarsi dalle ultime tre posizioni della classifica della Premier League.

Alan Curbishley

Il 26 novembre 2006 il club è stato acquistato da un consorzio islandese capeggiato dall’imprenditore Eggert Magnusson, che dopo appena due settimane decide di esonerare Pardew, il giorno dopo la sconfitta 4-0 contro il Bolton. Il posto di allenatore viene dato all’ex giocatore del West Ham ed ex manager del Charlton Alan Curbishley.

La gestione Curbishley

Dopo un inizio estremamente faticoso, Curbishley riuscì a motivare i giocatori nel modo giusto e nel mese di marzo 2007 la squadra si mise sulla strada giusta. Trascinato da Carlos Tévez, il West Ham raccolse 7 vittorie nelle ultime 9 partite di campionato e raggiunse un’incredibile salvezza vincendo all’ultima giornata per 1-0 sul campo del Manchester UnitedCampione d’Inghilterra.

Quello del 2007-2008 è stato un campionato di transizione per gli Hammers, che, decimi classificati prima della sosta natalizia, sono rimasti in quella posizione fino a tre giornate dalla fine del torneo, per poi chiudere il campionato tornando al decimo posto. Il cammino in Premier League, di medio livello, è stato caratterizzato da alcune vittorie di prestigio contro Manchester United e Liverpool e da una goleada esterna contro il Derby County. A ciò si è aggiunta una serie di buone partite in League Cup, dove la squadra è stata eliminata ai quarti di finale dall’Everton. In questa stagione Magnusson ha lasciato il comando del club a Gudmundsson, secondo uomo più ricco di Islanda.

La gestione Zola

Zola mentre dirige il West Ham dalla panchina

A poche giornate dall’inizio della stagione 2008-2009 Curbishley si è dimesso. Il direttore sportivo Gianluca Nani, entrato in carica nel giugno 2008, ingaggia al suo posto il connazionale Gianfranco Zola, alla sua prima esperienza da allenatore in un club. Il tecnico italiano ha condotto il club ad una brillante seconda parte di stagione culminata nel nono posto finale, nonostante a Natale la squadra sopravanzasse la zona retrocessione di un solo punto. Nel frattempo, la società è passata di nuovo di mano, prima alla CB Holding, poi a due imprenditori inglesi.

Nel 2009-2010 il club ha lottato costantemente per la salvezza, riuscendo poi ad assicurarsi la permanenza in Premier League con due giornate di anticipo, grazie alla vittoria interna per 3-2 contro il Wigan Athletic. I 35 punti guadagnati in 38 partite, 7 in meno dell’annata precedente, non sono bastati ad evitare l’esonero di Zola, silurato due giorni dopo la fine del torneo.

La gestione Grant

Al suo posto, il 3 giugno 2010, viene messo sotto contratto per quattro anni l’ex allenatore di Chelsea e Portsmouth Avram Grant. Il 15 maggio 2011 il West Ham, dopo la retrocessione in Championship, esonera l’allenatore e il suo posto viene preso da Kevin Keen che guiderà la squadra nell’ultima sfida casalinga contro ilSunderland.[1]

La gestione Allardyce

A partire dalla stagione 2011-2012 Sam Allardyce è il nuovo manager degli Hammers. La squadra Londinese viene eliminata subito in entrambe le coppe nazionali da squadre di categoria inferiore. In particolare nella FA Cup esce al terzo turno perdendo per una rete a zero contro lo Sheffield Wednesday, nella Coppa di legaviene eliminata al primo turno dall’Aldershot Town militante in quarta serie (perdendo due a uno). Il campionato va decisamente meglio, chiudendo la stagione regolare con 86 punti conquistati, gli Hammers possono accedere ai playoff, attraverso i quali, dopo aver eliminato Cardiff City e Blackpool, riconquistano la Premier League dopo solo un anno di assenza. La stagione del ritorno in Premier League si è chiusa con il 10º posto.

Il 18 aprile 2014 muore Dylan Tombides, calciatore delle giovanili che l’anno prima aveva esordito in League Cup con la prima squadra, deceduto a causa di un tumore ai testicoli che lo aveva colpito nel 2011.[2]

 

Colori e simboli

Stemma

Articoli di merchandise con i colori e simboli della società

Lo stemma originale rappresentava due martelli incrociati, quei martelli che si usano nelle fabbriche dove si fondono le navi. Intorno al 1900, allo stemma fu aggiunto un castello che rappresentava la “Green Street House”, nota anche come “Boleyn Castle” per via del fatto che Anna Bolena ci abitò brevemente. Nello stemma, il “Boleyn Castle” è rappresentato sullo sfondo dei due martelli con la classica immagine delle torri merlettate.

Un’altra teoria afferma che il castello sia stato inserito nello stemma come ringraziamento per l’aiuto portato al club dai giocatori dell’Old Castle Swift. In ogni caso, la presenza del “Boleyn Castle” nello stemma ha portato la società a battezzare il proprio stadio con il nome di Boleyn Ground.

Il West Ham nella cultura di massa

Cinema

Il documentario di Ian Stuttard Hooligan, prodotto nel 2005 per la televisione britannica, offre uno sguardo attento all’interno della Inter City Firm, la frangia di tifosi violenti del West Ham che terrorizzò i campi di calcio inglesi negli anni settanta e ottanta.

Nel 1988 Alan Clark diresse il film televisivo The Firm, interpretato da Gary Oldman e ispirato proprio al documentario di Stuttard. Nel film il gruppo di tifosi si chiamaInter City Crew e il West Ham non viene mai citato, anche perché la storia racconta del tentativo di costituire una banda di hooligan che segua la nazionale ingleseagli Europei di Germania del 1988, ma nella camera da letto del protagonista sono chiaramente visibili poster e cimeli degli Hammers.

Il film Hooligans, diretto nel 2005 da Lexi Alexander e interpretato da Elijah Wood, racconta la storia di un gruppo di tifosi violenti del West Ham. La pellicola è ambientata nel 2005 ma la Green Street Elite del film è chiaramente ispirata alla Inter City Firm.

Bobby Moore, capitano del West Ham e della nazionale inglese che vinse il mondiale del 1966, fu nel 1981 tra i protagonisti di Fuga per la vittoria di John Huston, a fianco di altri grandi calciatori come Pelé e Osvaldo Ardiles.

Letteratura

Nella saga di Harry Potter, Dean Thomas, uno studente di Hogwarts, tifa per il West Ham. Nel 2004 Cass Pennant, scrittore ed ex leader della ICF ha scritto il libro “Congratulazioni Hai Appena Incontrato La ICF (West Ham)”, un libro che narrà la storia della firm che tra gli anni 70-80 divenne famosa per i suoi atti di violenza.

Musica

Il bassista e fondatore del gruppo Heavy metal inglese Iron Maiden, Steve Harris, è tifoso del West Ham United: sul suo strumento c’è infatti lo stemma del club e i polsini che indossa e la tracolla del basso hanno rigorosamente i colori degli Hammers. Inoltre da adolescente giocò nelle giovanili del West Ham United nel ruolo di terzino, ma abbandonò in seguito il calcio a causa della maggiore passione per la musica. Inoltre, nella copertina dell’album Somewhere in Time appare all’interno di un tabellone la scritta “LATEST RESULTS…….WEST HAM 7……..ARSENAL 3”, proprio in riferimento al tifo calcistico di Steve Harris.[3]

Gruppi punk come Cock Sparrer e Cockney Rejects sono hooligans del West Ham. I Cockney Rejects hanno anche rifatto in chiave punk l’inno del West Ham I’m Forever Blowing Bubbles.

Politica

Da sue recenti affermazioni si è appreso che il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, è tifoso degli Hammers[4]. Anche il Principe Henry del Galles è un sostenitore del club.

Allenatori e presidenti

Nel corso della sua storia, il West Ham ha avuto solamente quattordici allenatori, una cosa unica nel mondo del calcio di primo piano. Non solo: il primo allenatore della squadra, Syd King, è rimasto in carica per trent’anni, e fino al 1989 il club ha avuto appena cinque manager.

Palmarès

Competizioni nazionali

1963-64, 1974-75, 1979-80
1964
1957-58, 1980-81

Competizioni internazionali

1964-65
1999

Altri trofei

  • Western Football League: 1
1907
  • London Combination: 1
1917
1940
  • Southern Floodit Cup: 1
1956
  • Essex Professional Cup: 3
1951, 1955, 1959

Tifoseria

Gemellaggi e rivalità

Come ogni altra squadra di calcio, anche il West Ham ha delle rivalità particolarmente accese. In particolare, sono molto sentite le gare con altre due squadre londinesi come il Chelsea o il Tottenham, o con una squadra odiata da molti come il Manchester United. La rivalità per eccellenza degli Hammers è comunque con ilMillwall F.C.

I tifosi di West Ham e Millwall F.C. si sono reciprocamente odiati per decenni, e quest’odio è spesso culminato con delle vere e proprie guerriglie tra le bandehooligan più accese. Quella che era cominciata come una fiera rivalità tra una squadra di costruttori di navi ed una di operai portuali si è trasformata in aperta ostilità durante lo Sciopero Generale del maggio 1926. In quell’occasione, tutti gli operai dei Royal Docks, sulla sponda nord del Tamigi – ossia la zona del West Ham – fecero sciopero, mentre i portuali dei Millwall Docks e del porto del Surrey continuarono a lavorare. Quel conflitto tra operai in sciopero e crumiri si trasferì sui campi da calcio, infiammando la rivalità tra le due squadre.

Tra gli anni settanta e gli anni ottanta una delle componenti più violente della sua tifoseria, denominata Inter City Firm, si rese protagonista di durissimi scontri con gang legate a squadre rivali.