Reggina

Reggina

Club History

La Reggina 1914 S.r.l.[2], nota semplicemente come Reggina è una società calcistica italiana con sede nella città di Reggio di Calabria. Disputa le partite interne presso lo Stadio Oreste Granillo. Il colore sociale è l’amaranto. Attualmente milita in Serie C.

L’11 gennaio 1914, 61 impiegati pubblici fondarono l’US Reggio. È però, grazie alla buona volontà di Ettore Serpieri, già presidente e fondatore della squadra reggina dell’Ausonia e successivamente consigliere del Reggio Football Club, che nel 1928 si trasformerà in US Reggina.

Nella stagione 1964-1965 la Reggina, conquistò la prima promozione in Serie B; a cavallo fra il 1999 e il 2009 inoltre, disputò 9 stagioni in Serie A, di cui sette consecutive. Il miglior piazzamento in massima serie è il decimo posto raggiunto nel campionato 2004-2005. Inoltre il club è al 44º posto su 65 squadre nella classifica della tradizione sportiva e al 36º posto nella classifica perpetua dei punti, che tengono conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

La prima società nasce l’11 gennaio 1914 con il nome di Unione Sportiva Reggio Calabria, fondata da un gruppo di sessantuno impiegati pubblici. Essi sottoscrissero un atto collettivo, con il quale si impegnavano al versamento annuo di una quota di quindici lire a testa[3]. In quegli anni l’attività calcistica reggina era fortemente radicata, sebbene solo a livello regionale; tra le varie squadre vi erano l’Ausonia, l’Audace, la Giovani Calciatori, la Garibaldi, la Girardengo[3]. Nessuna di queste squadre disponeva di un vero e proprio campo sportivo, ed esse (inclusa la Reggina) erano solite disputare i propri incontri presso i cosiddetti Campi francesi: dei terreni di gioco in terra battuta, ubicati presso l’attuale zona degli Ospedali Riuniti e del rione Modena[4]. Fu solamente nel 1922 che nacque il primo vero stadio: il Lanterna Rossa, situato nei pressi della darsena del porto e inaugurato nel 1924.

Nel frattempo, nel 1922 la FIGC aveva ratificato l’esistenza dell’Unione Sportiva Reggio Calabria, che poco dopo assunse la denominazione di Reggio Foot Ball Club. Il 14 aprile del 1924 (torneo calabro-siculo di Seconda Divisione), il Reggio Foot Ball Club inaugurò il Lanterna Rossa sfidando la Peloro Messina, vincendo 3 a 2[4]. Nell’ottobre dello stesso anno, arrivò per la Reggina il titolo regionale. Il colore della casacca, originariamente a righe bianconere, divenne completamente nero: da Firenze era infatti arrivata una cassetta di quindici divise nere[4]. Anche se, ad onor del vero, i primi riferimenti sicuri e certificativi sull’utilizzo della maglia a strisce bianconere, risalgono agli anni venti e permane un vuoto storico sul colore della maglia della Reggina dalla fondazione ai predetti anni venti.[5]

Gli anni venti e trenta[modifica | modifica wikitesto]

La Reggina all’esordio allo Stadio Michele Bianchi il 4 dicembre 1932

Nel febbraio del 1925 alcuni tra i più famosi giocatori reggini cambiavano per la prima volta nella storia sponda dello Stretto, passando alla Juventus di Messina: erano Pasquale Rattotti e Ottavio Misefari, cresciuti nella Giovani Calciatori (poi denominata Juventus RC dopo la fusione con la Nuova Italia).

Misefari e Rattotti sono stati definiti i più grandi giocatori reggini degli anni venti assieme a Pannuti e Suraci[6]. I primi due tornarono successivamente a Reggio, invece Pannuti e Suraci avevano già giocato in precedenza a Messina.

Le ragioni di questi storici trasferimenti erano in particolar modo di tipo economico: ad esempio Misefari, detto Garibaldi, si trasferì a Messina con un ingaggio di cinquanta lire a partita, quando il costo medio del biglietto d’ingresso al campo era di mezza lira[6].

Nel 1926 venne ordinato lo sgombero della Lanterna Rossa a causa di lavori all’interno del porto, ed a ciò seguì l’abbandono di ogni attività sportiva da parte del Reggio Foot Ball Club, entrato in crisi in quello stesso periodo. Fu Giuseppe Vilardi che rilevò la società, e nel 1928 nacque l’Unione Sportiva Reggina[4]; la sede della società era in via Demetrio Tripepi[4]. Gli allenatori che si alternarono alla guida della squadra nel 1928 e nel 1929 furono Zanghi prima, l’ungherese Wereb poi.

Ormai senza il Lanterna Rossa, il presidente Vilardi chiese aiuto ad un proprio zio appaltatore per la costruzione di un nuovo terreno di gioco. Nacque allora il Sant’Anna: un campo ottenuto grazie alla spianatura di un terreno nell’omonimo rione della città[7]. L’inaugurazione dell’impianto avvenne il 4 novembre 1928: l’U.S. Reggina perse contro il Vomero di Napoli per 0-3.

Dal 1929 al 1932 la squadra viene affidata all’allenatore Attilio Buratti[8]. Al termine della stagione 1929-30, la Reggina ottenne la promozione in Prima Divisione. L’11 gennaio 1931, nel corso del campionato di Prima Divisione 1930-1931, si disputò uno dei derby più sentiti nei primi anni del secolo contro il Messina. La vittoria andò alla Reggina per 4 a 0 (marcatori: Bertini, Ferrero, 2 Lomello)[9].

Nel 1932, in occasione della settima giornata di campionato di Prima Divisione 1932-1933 Reggina – Siracusa, venne inaugurato lo stadio Michele Bianchi dove oggi sorge l’attuale Oreste Granillo di via Galilei, nella zona sud della città. La partita si concluse con il risultato di parità a reti inviolate.

Il 25 febbraio 1934 fu eletto come nuovo presidente l’ingegnere Giuseppe Pirottina; egli però, dimissionario, venne sostituito dal cavaliere Domenico Delfino il 17 novembre dello stesso anno[7]. Pochi giorni più tardi l’Unione Sportiva Reggina cambiò nome in Associazione Sportiva Reggina, in quanto divenuta società polisportiva.

Nel novembre 1935, al termine del campionato di Prima Divisione 1934-1935, l’A.S. Reggina uscì di scena a causa di problemi finanziari. Nel frattempo però le scene del calcio reggino vennero occupate da una nuova società: la Società Sportiva Dominante, che disputò la Serie C 1938-1939. Tuttavia, al termine della stagione la squadra retrocesse in Prima Divisione (nel frattempo divenuto il quarto livello del campionato italiano di calcio) ed uscì anch’essa dalle scene calcistiche a causa di problemi economici, aggravati dall’inizio della seconda guerra mondiale[10].

Attività bellica e secondo dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1940 ed il 1944 non venne svolta alcuna attività. Tuttavia nel 1944 l’A.S. Reggina rivide la luce con una nuova matricola, la 41740 tenuta fino al marzo del 2018: grazie agli sforzi del cavaliere Andrea Giunta, la società iniziò a disputare alcune partite contro le truppe alleate stanziate tra Reggio e Messina[10]. La prima partita si disputò il 23 luglio 1944: la Reggina sconfisse la British Troops per 4-0. Nel novembre dello stesso anno si iscrisse al campionato provinciale di Prima Divisione (al quale partecipò anche una neonata Dominante, poi fallita nel gennaio del 1945). La squadra riuscì a vincere il girone A, ma la FIGC le impedì di prendere parte alla fase finale del campionato a causa di irregolarità nel trasferimento del calciatore Caridi[11].

Formazione della Dominante del 1939

Nell’immediato dopoguerra, l’A.S. Reggina viene ammessa per meriti sportivi alla Serie C 1945-1946. La squadra mantiene la categoria fino al 1951-1952. Nel 1951 la società si rese responsabile di un caso di corruzione: in occasione della trasferta a Catanzaro, un dirigente della società cercò di corrompere il calciatore catanzarese Ziletti per indurlo ad agevolare la Reggina. Il tentativo di illecito venne scoperto e la Reggina, penalizzata di ben 17 punti, retrocesse nel campionato di IV Serie 1952-1953.

Roberto Beghi, autore di 45 reti in amaranto.

La società ritrova la Serie C, dopo quattro anni in IV Serie, al termine della IV Serie 1955-1956 sotto la guida dell’allenatore Oronzo Pugliese. In quegli anni vestono la casacca amaranto giocatori come Erminio Bercarich, centravanti di Fiume che segna 70 gol con la Reggina fra il 1945 ed il 1949 più altri 5 nel 1958-1959, e il centrocampista cecoslovacco Július Korostelev, che gioca con la Reggina in Serie C fra il 1949 ed il 1951, segnando nella sua prima stagione 17 gol in 34 presenze. Da ricordare Alberto Gatto, che giocò nella Reggina 361 partite segnando 48 gol, bandiera per gli amaranto che giocò sino all’arrivo in panchina di Tommaso Maestrelli.

Dagli anni sessanta agli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Formazione della Reggina 1968-1969

Dopo qualche anno di assestamento, nella stagione 1964-1965 la Reggina, guidata dall’allenatore Tommaso Maestrelli (futuro campione d’Italia con la Lazio), riesce a centrare l’attesa prima promozione in Serie BLa stagione successiva gli amaranto sfiorano la Serie A, perdendola per un solo punto all’ultima giornata e chiudendo quarti in classifica. Nella stagione 1966-67 la squadra già in primavera abbandona ogni speranza di promozione e chiude in nona posizione. Nel 1967-1968 si piazza ancora nona, dopo essere stata coinvolta nella lotta per non retrocedere.

La Serie B 1968-1969 si apre con l’addio di Maestrelli, passato al Foggia; il tecnico toscano viene sostituito da Armando Segato, e giungono in riva allo Stretto giocatori come Nedo Sonetti ed il futuro campione del mondo Franco Causio. La squadra è di nuovo in lotta per la Serie A, ma l’obiettivo sfuma alla quartultima giornata in seguito alla sconfitta casalinga per 0-1 contro il Catania; la Reggina conclude quinta. Per la stagione 1969-1970 il nuovo allenatore è Ezio Galbiati. La squadra arriva ancora nei piani alti della classifica conquistando il sesto posto, non riuscendo però a centrare la promozione in massima serie.

Nel 1970-71 la Reggina dispone di un organico in grado di raggiungere la promozione in Serie A. Si presenta addirittura come capolista a Catanzaro, dove tuttavia perde. Da lì in poi la squadra non riuscirà a mantenere un ritmo da promozione, e concluderà all’ottavo posto. Nel 1973-74 la Reggina retrocede in C con una parentesi di due anni non consecutivi in serie Serie C2.

Il 1986 (allenatore è Albertino Bigon) viene ricordato per l’acquisizione da parte di una nuova cordata di imprenditori locali che, dopo il fallimento pilotato (mantenendo il numero di matricola originale) dell’Associazione Sportiva Reggina[12][13][14] danno luogo alla Reggina Calcio S.p.A.: il marchio dell’A.S. Reggina non viene però rilevato dal nuovo corso societario e resta in capo alla curatela fallimentare fino al 2017, allorché un gruppo di tifosi provvede a rilevarlo e a registrarlo presso l’ufficio brevetti italiano[15].

Nel mentre la squadra, allenata da Albertino Bigon, conclude sesta nel girone B della Serie C1 1986-1987.

La Reggina nel giorno dello spareggio contro la Virescit Boccaleone il 12 giugno 1988

Nella stagione 1987-88 la Reggina, allenata da Nevio Scala, arriva terza nel girone B della Serie C1 due punti dietro le prime Licata e Cosenza. Il previsto allargamento della Serie A da 16 a 18 squadre prevede una promozione in più in Serie B (e un retrocessione in meno dalla Serie B alla Serie C1). La Reggina gioca pertanto lo spareggio per l’ultimo posto disponibile con la formazione terza arrivata nel girone A, la Virescit Boccaleone. Lo spareggio si gioca allo Stadio Renato Curi di Perugia il 12 giugno 1988 di fronte a 20.000[16] tifosi: la Reggina vince per 2-0 (gol di Giuseppe Bagnato e Tarcisio Catanese) e ottiene la promozione in Serie B.

Nella stagione 1988-89 la Reggina è allenata ancora da Nevio Scala. Grazie anche ai gol di Vincenzo Onorato e le parate del portiere Mauro Rosin, arriva quarta a pari merito con Cosenza e Cremonese. In base alla classifica avulsa Reggina e Cremonese si disputano l’ultimo posto utile per la Serie A. Lo spareggio disputato a Pescara il 25 giugno 1989, con un seguito di 23.000 tifosi reggini[17], vede la vittoria della Cremonese ai rigori grazie alla trasformazione decisiva di Attilio Lombardo dopo l’errore dal dischetto di Pietro Armenise. In questa stagione si metterà in luce Massimo Orlando. Nella stagione 1989-1990 la Reggina, allenata da Bruno Bolchi, arriva sesta nel campionato di Serie B a 4 punti dalla zona promozione. Aritmeticamente determinante per la mancata promozione la sconfitta casalinga alla penultima giornata con l’Ancona.

Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

La Reggina nel 1984-85

Nella stagione 1990-1991 la squadra è allenata prima da Aldo Cerantola, poi da Francesco Graziani (dalla sedicesima alla trentesima giornata) infine ancora dallo stesso Cerantola. La squadra arriva diciottesima ed è pertanto retrocessa. In rosa figurano tra gli altri: Benito CarboneGiovanni TedescoGiuseppe ScienzaFulvio Simonini.

All’inizio della stagione 1991-1992 il presidente Benedetto si dimette dalla carica (restando comunque nella società) e viene sostituito da Lillo Foti, all’epoca socio ed amministratore delegato. La squadra viene affidata ancora ad Aldo Cerantola, ma alla quarta di campionato subentra Giancarlo Ansaloni, poi sostituito da Gabriele Geretto nella parte finale del torneo. La Reggina conclude ottava nel girone B della Serie C1.

Nella stagione 1992-1993 la Reggina è allenata inizialmente da Gabriele Geretto, poi sostituito da Enzo Ferrari, ed arriva nona alla fine del campionato. La classifica finale del campionato di Serie C1, girone B, verrà sconvolta dai giudici sportivi a causa dell’illecito sportivo tra Perugia e Acireale e la mancata iscrizione per motivi finanziari di CataniaMessina e Casertana. Cannoniere della squadra amaranto è Girolamo Bizzarri con 17 reti.

Nella stagione 1993-1994 la Reggina, ancora allenata da Enzo Ferrari, cerca di contendere per tutto il campionato la prima posizione al Perugia. Il secondo posto in classifica generale la costringe a disputare i play off, introdotti proprio in quell’anno. L’avversario della semifinale è la Juve Stabia e la Reggina, dopo una sconfitta per 2-0 in Campania, rimonta in casa andando ai supplementari nei quali segna un altro gol contro i due degli avversari che passano il turno. Da segnalare la curiosità che negli anni successivi il regolamento venne modificato prevedendo in caso di parità non più i supplementari ma il passaggio di turno della squadra meglio posizionata in classifica.

Nella stagione 1994-1995 i calabresi, allenati da Giuliano Zoratti, vincono il girone B della Serie C1 e vengono promossi in Serie B. Grande merito per la promozione venne attribuito all’attaccante Alfredo Aglietti, che con 20 realizzazioni diviene capocannoniere del torneo, segnando anche il gol della virtuale promozione nella trasferta di Avellino. Nella stagione 1995-1996 la Reggina disputa un campionato difficile nonostante i 18 gol di Alfredo Aglietti e le giocate di un esordiente Simone Perrotta. Alla trentesima giornata viene esonerato l’allenatore Giuliano Zoratti e sostituito dall’allenatore delle giovanili Franco Gagliardi, che riesce a salvare la squadra vincendo le ultime quattro partite.

Nella stagione 1996-97 la squadra amaranto inizia con quattro sconfitte e sei pareggi nelle prime 10 partite. L’allenatore Adriano Buffoni viene esonerato e sostituito da Vincenzo Guerini, che guida la Reggina fino al decimo posto finale. In questo campionato si mette in luce il bomber Davide Dionigi, che con 24 gol è il capocannoniere della Serie B. Nella stagione 1997-1998 la Reggina allenata da Franco Colomba arriva sesta nel campionato di Serie B.

Nella stagione 1998-1999 la Reggina conquista il 4º posto utile per la prima storica promozione in Serie A il 13 giugno 1999, vincendo 2-1 al Delle Alpi di Torino contro il Torino già promosso di fronte a 60.000 spettatori (vantaggio iniziale di Cozza, momentaneo pareggio di Ferrante e infine gol di Tonino Martino). La squadra viene allenata da Elio Gustinetti (licenziato a 6 giornate dalla fine) e successivamente da Bruno Bolchi.

Gli anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

La prima partita della storia della Reggina in Serie A è contro la Juventus allo Stadio delle Alpi di Torino: finisce 1-1[18]. Alla fine della stagione i reggini guadagnano la salvezza: l’allenatore è Franco Colomba; in rosa vi sono giocatori quali Andrea PirloRoberto Baronio e Mohammed Kallon. La squadra si salva con una giornata d’anticipo rispetto alla fine della stagione, il 7 maggio 2000 (Reggina – Verona 1-1). Nella stagione 2000-01 la squadra amaranto è ancora allenata da Franco Colomba. Alla prima giornata di campionato, in casa contro l’Inter, vince per 2-1 in rimonta[19], poi inanella otto sconfitte consecutive (dalla seconda alla nona giornata), ma riesce a recuperare e a chiudere tredicesima con 37 punti, a pari merito con Lecce e Verona. In base ad una peggiore classifica avulsa deve giocare lo spareggio per non retrocedere contro il Verona: dopo aver perso per 1-0 nella città veneta il 21 giugno 2001, vince tre giorni dopo a Reggio Calabria per 2-1. Ciò non basta ad evitare la retrocessione, in virtù del gol segnato in trasferta dai veronesi. Un evento raro della stagione è il gol realizzato dal portiere Massimo Taibi in occasione della partita Reggina-Udinese del 1º aprile 2001[20].

Nella stagione 2001-02 i reggini sono guidati ancora da Colomba; la società mantiene in organico molti giocatori da Serie A come il cileno Jorge Vargas, il ceco Martin Jiránek, il brasiliano Mozart, il capitano Francesco Cozza, il portoghese José Mamede e punta su una coppia d’attacco formata da Davide Dionigi e Gianluca Savoldi. La squadra ottiene la promozione con una giornata d’anticipo (classificandosi terza) ai danni del Napoli, dopo una sola stagione di cadetteria.

Nella stagione 2002-03 la Reggina è allenata da Bortolo Mutti, il quale viene sostituito alla nona giornata da Luigi De Canio. Molti sono gli acquisti del mercato di gennaio: si tratta del difensore Stefano Torrisi, dei due esterni Gianluca Falsini e Aimo Diana e dell’attaccante Emiliano Bonazzoli. Oltre a Bonazzoli, in attacco la rosa è composta da David Di MicheleFrancesco Cozza e Shunsuke Nakamura. Nel corso della stagione la Reggina e riesce a raggiungere il dodicesimo posto in compagnia di ModenaEmpoli ed Atalanta. Alla fine però la classifica avulsa costringe ancora la Reggina a spareggiare per non retrocedere: questa volta con l’Atalanta. L’andata dello spareggio si gioca a Reggio Calabria il 29 maggio 2003 e finisce 0-0. Il ritorno, in programma per il 1º giugno, viene posticipato di un giorno a causa di un violento acquazzone. La Reggina, dopo essere passata in svantaggio, si impone per 2-1 con le reti di Francesco Cozza ed Emiliano Bonazzoli, ottenendo pertanto la salvezza.

Carlos Adrián Valdez in un’amichevole estiva del 2008.

Nella stagione 2003-04 la Reggina inizia con alla guida ancora Franco Colomba, che viene sostituito dopo qualche giornata da Giancarlo Camolese. La squadra arriva tredicesima a pari merito con il Siena. Volti nuovi in rosa sono il centrocampista Giacomo Tedesco e il difensore Andrea Sottil. Nella stagione 2004-05 la Reggina affida la panchina a Walter Mazzarri, proveniente dal Livorno. La squadra conclude al decimo posto. Per la prima volta si disputa in Serie A il Derby dello Stretto contro il Messina. Nella stagione 2005-06 approdano alla Reggina molti giocatori esordienti nella massima categoria; vengono ceduti: il capitano Mozart, il giapponese Nakamura e la punta Bonazzoli. La squadra si salva a tre giornate dalla fine, battendo il Messina il 30 aprile 2006 per 3-0.

A seguito dello scandalo del calcio italiano del 2006, il 7 agosto 2006 la Reggina viene deferita per violazione degli articoli 1 e 6 del regolamento federale (illecito sportivo), essendo accusata per responsabilità diretta del presidente Lillo Foti. Foti è infatti accusato per aver ottenuto illeciti vantaggi di classifica nella stagione 2004-05 attraverso il controllo delle designazioni arbitrali. A processo concluso la Reggina viene condannata a scontare quindici punti di penalizzazione nel campionato di 2006-07. La pena è confermata dalla Corte Federale il 26 agosto e il presidente Foti viene squalificato per due anni e sei mesi, poi ridotti a un anno ed un mese. Il 12 dicembre arriverà uno sconto di 4 punti, che porterà a 11 i punti di penalizzazione. Nell’agosto del 2006 la Reggina festeggia a Graz, in Austria, il ventennale della presidenza Foti con un’amichevole contro il Real Madrid[21].

La Reggina ottiene 40 punti (51 considerando la penalizzazione), raggiungendo la salvezza all’ultima giornata con la vittoria casalinga per 2-0 contro il Milan[22][23]. La stagione 2006-07 è da molti considerata la migliore nella storia della squadra amaranto: 12 vittorie, 15 pareggi e 11 sconfitte, con 52 gol fatti e 50 subiti. Tra gli eventi degni di nota figurano la vittoria contro la Roma (1-0 al Granillo con un gol di Amoruso sotto il diluvio), la vittoria in trasferta sul neutro di Rimini contro il Catania per 1-4, il pari interno (0-0) contro l’Inter dei record, la clamorosa rimonta contro l’Empoli al Castellani (la Reggina, in svantaggio per 3-0 all’intervallo – in caso di sconfitta gli amaranto sarebbero retrocessi – nel secondo tempo, contro ogni pronostico, compie una rimonta notevole, chiudendo il match sul 3-3 con i gol di Vigiani e la doppietta di Amoruso), la suddetta vittoria per 2-0 ottenuta all’ultima giornata al Granillo contro il Milan appena laureatosi campione d’Europa. Decisive sono, in quest’ultimo incontro, le reti di Amerini e del solito Amoruso, che garantiscono al club calabrese la permanenza in Serie A. Lo slogan sulle magliette amaranto era:”-11 dA non crederci”. In rosa vi è la coppia d’attacco più prolifica del campionato: Nicola Amoruso (17 gol) e Rolando Bianchi (18 gol)[24].

Per la stagione 2007-08 il club si affida a Massimo Ficcadenti. Ritorna in squadra Francesco Cozza. Ficcadenti è sostituito da Renzo Ulivieri dopo la sconfitta in casa per 1-3 contro il Livorno. Ulivieri viene a sua volta esonerato e sostituito con Nevio Orlandi, che riesce a guidare la squadra alla salvezza con una giornata di anticipo (11 maggio: Reggina-Empoli 2-0). Per la stagione 2008-09 è confermato Orlandi, il quale è poi esonerato il 16 dicembre 2008[25]: al suo posto subentra Giuseppe Pillon[25]. Tuttavia, il 25 gennaio 2009, dopo tre sconfitte consecutive, Pillon viene esonerato e Orlandi richiamato alla guida della squadra.[26] Il 20 maggio 2009 la Reggina retrocede matematicamente in Serie B, chiudendo penultima in classifica.

L’11 giugno 2009 è ingaggiato come allenatore Walter Novellino per guidare la squadra in Serie B. La rosa è rinforzata con gli acquisti di Sergio Volpi prima e dell’attaccante Emiliano Bonazzoli e del laterale Antonio Buscè poi. L’obiettivo è quello di puntare alla Serie A[27]. Il 24 ottobre 2009 Novellino è esonerato e al suo posto è ingaggiato Ivo Iaconi, a sua volta esonerato l’8 febbraio 2010 con la squadra penultima in classifica. Con l’arrivo di Roberto Breda (già allenatore della Primavera) la squadra riesce a mantenere la categoria, raggiungendo la salvezza aritmetica all’ultima giornata di campionato.

Gli anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 giugno 2010 la società ingaggia come allenatore Gianluca Atzori, il quale nella stagione guida la squadra sino ai play-off validi per la promozione in Serie A frutto di un cammino di 15 vittorie,16 pareggi e 11 sconfitte. La Reggina lascia però in semifinale contro il Novara, in virtù di due pareggi (0-0 in casa, 2-2 in trasferta con un gol di Rigoni da fuori area nei minuti finali). Partito Atzori a fine stagione sponda Sampdoria, ritorna a Reggio Roberto Breda, che però viene esonerato l’8 gennaio 2012 al termine della ventunesima partita di campionato pareggiata 0-0 sul campo del Vicenza; gli subentra Angelo Gregucci che dopo un avvio positivo complice anche una vittoria in trasferta sul campo del Pescara di Zeman poi promosso in A, delude le aspettative di rimonta dei calabresi e viene esonerato al termine del pareggio casalingo con il Crotone; lo stesso Breda viene però richiamato alla guida della squadra nel mese di aprile[28]. A fine stagione la squadra chiude al 10º posto con il secondo attacco più prolifico del campionato dopo il Pescara.

Il 2 luglio 2012 la società comunica di aver ingaggiato Davide Dionigi come allenatore per la stagione 2012-13, con un contratto biennale[29]. Lo stesso Dionigi viene esonerato il 16 marzo 2013 e al suo posto viene ingaggiato Giuseppe Pillon[30], con la squadra nelle zone basse della classifica.

Il 18 maggio 2013 la Reggina ottiene la salvezza dopo il pareggio all’ultima giornata sul campo del Vicenza dopo una stagione abbastanza travagliata. Il 15 giugno 2013 la società ingaggia l’allenatore Gianluca Atzori, già alla guida degli amaranto nel 2010-2011[31]. Lo stesso Atzori viene poi esonerato il 21 ottobre dello stesso anno; al suo posto viene ingaggiato Fabrizio Castori. Pochi giorni dopo, con un comunicato ufficiale la società ufficializza le nuove cariche societarie: Lillo Foti non figura più nell’organigramma, e al posto della carica di presidente è inserita quella di amministratore unico, ricoperta da Giuseppe Ranieri[32]. Dopo 6 giornate sulla panchina amaranto, anche Castori viene sollevato dall’incarico; gli subentra lo stesso Atzori. Il 7 gennaio 2014 l’allenatore di Collepardo viene nuovamente esonerato, al suo posto subentra il duo Franco GagliardiDiego Zanin (già tecnico della Primavera); Gagliardi è ufficialmente l’allenatore della squadra, in quanto Zanin non dispone del patentino per allenare in Serie B. Il 30 aprile 2014 la Disciplinare commina un punto di penalizzazione che, in seguito, diventeranno tre il 7 maggio 2014. Essi saranno fatali alla squadra che retrocederà aritmeticamente in Serie C.[33] Il 16 maggio 2014 la Disciplinare riduce i punti di penalità da tre a uno ma la Reggina è comunque retrocessa e chiude la stagione al 21º posto.

Dalla salvezza in Lega Pro alla cessazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un’estate vissuta con il rischio costante del fallimento, la Reggina riesce ad iscriversi al campionato di Lega Pro 2014-2015 nel mese di luglio. La società affida la panchina all’ex capitano amaranto Cozza. Alla prima uscita stagionale in Coppa Italia Lega Pro, gli amaranto perdono di misura in casa contro la Casertana. Il campionato comincia male, e dopo la sconfitta contro la Salernitana il tecnico si dimette. Al suo posto, Foti[ma non era uscito dalla società a fine ottobre 2013, come scritto poco sopra?] chiama in panchina il duo Padovano-Tortelli, che verrà a sua volta sostituito dall’ex allenatore del Bari Alberti. Il 26 marzo la Reggina ottiene un deferimento di 4 punti culminato il 15 aprile con una penalizzazione di dodici punti, che si aggiungono ai quattro già presenti. Il 28 aprile la penalizzazione viene ridotta di dieci punti. Gli amaranto, sotto la guida del subentrato mister Giacomo Tedesco, non riescono ad evitare la retrocessione con i continui punti di penalizzazione. Il 20 maggio, tuttavia, al termine della riunione tenuta dall’Alta Corte circa l’ennesimo ricorso stagionale presentato dalla società, la classifica del campionato viene ancora una volta ridisegnata; le Sezioni Unite del Tribunale d’Appello, infatti, decidono di restituire ulteriori due punti alla società di Lillo Foti, dando speranza di salvezza alla società. Il 21 maggio, infine, i 4 punti rimasti di penalizzazione vengono ridotti a 1. Dunque, la sfida play-out decisiva vede il presentarsi del derby dello Stretto; nel doppio confronto prevalgono i calabresi (1-0 al Granillo e 0-1 al San Filippo), che ottengono così la permanenza fra i professionisti.

Tuttavia, in data 14 luglio 2015, la Reggina Calcio 1986 S.p.A. del patron Lillo Foti, trovandosi in difficoltà finanziarie, rinuncia ad iscriversi al successivo campionato di Lega Pro[34][35]. Per ripianare il debito ed evitare il fallimento, la società decide di tentare il risanamento attraverso la continuazione dell’attività con il solo settore giovanile[36][37][38], mantenendo l’affiliazione alla FIGC con il numero di matricola originale del 1914. Al Tribunale civile di Reggio Calabria viene dunque proposto un concordato di continuità, grazie al quale la società ottiene sei mesi di tempo per trovare un’intesa con i creditori e trovare le fonti di sostentamento per soddisfarne le spettanze[39].

La Reggina provvede quindi a elaborare un primo concordato della durata di 25 anni[40][41], che prevede tra l’altro di veicolare parte delle risorse necessarie mediante accordi di cooperazione con la Juventus e la FIGC[42][43]; a garanzia complessiva viene addotto il Centro sportivo Sant’Agata, struttura di proprietà della società ed edificata su un terreno della Provincia di Reggio Calabria concesso attraverso un canone.

Siffatto piano di continuità non viene tuttavia accolto dal Tribunale, che giudica eccessivi i 25 anni proposti per estinguere i debiti: la vertenza viene dunque aggiornata al 2 marzo 2016, previa redazione di un nuovo concordato.

Poco prima, il 24 febbraio 2016, il Centro Sportivo Sant’Agata, rimasto in possesso alla vecchia società, era stato messo sotto sequestro da parte della Polizia Provinciale e della Guardia di Finanza, che contestano su di esso i reati di abuso edilizio e occupazione del demanio. A monte di tale rovescio viene ravvisata la mancata trasmissione da parte degli uffici comunali alla Regione Calabria del declassamento dell’area dalla zona R4 alla R2 di rischio idrogeologico. La vecchia Reggina[44], che sul centro sportivo aveva basato le proprie proposte di concordato di continuità, presenta ricorso e ottiene un’ulteriore proroga da parte del giudice civile, che impone l’ottenimento del dissequestro del centro entro il 25 maggio seguente, pena l’irrogazione del fallimento.

Tuttavia, prima che tale deadline possa scadere, il 3 maggio 2016 la procura di Reggio Calabria dispone il sequestro preventivo della stessa Reggina Calcio S.p.A., alla quale viene contestata l’adduzione di garanzie fittizie nel concordato presentato ai creditori. Il presidente Lillo Foti e l’amministratore unico Giuseppe Ranieri vengono iscritti nel registro degli indagati per bancarotta concordataria[45] e il sequestro viene convalidato dal giudice di turno.[46]

In data 25 maggio la società sequestrata presenta al giudice della sezione fallimentare del tribunale di Reggio Calabria una lunga memoria difensiva con tutti i dettagli sul ricorso per il dissequestro del Sant’Agata e le precisazioni sul sequestro preventivo del club, unitamente alla nuova proposta di concordato.[47] Ciò non basta a salvare il vecchio club: l’8 giugno 2016 il giudice ne dichiara il fallimento e decreta l’esercizio provvisorio[48][49] sotto la direzione dei curatori Massimo Giordano e Fabrizio Condemi.[49] Tale manovra consente alla cessata società di mantenere il proprio assetto, di non perdere l’affiliazione con la FIGC (comprensiva del numero di matricola), i diritti di denominazione, il palmares, i colori sociali e la titolarità del centro sportivo Sant’Agata. L’affiliazione e la matricola saranno infine cancellate al termine dell’esercizio provvisorio, dopo che i creditori abbiano recuperato più risorse possibili, nel giugno 2017.

La transizione: l’ASD Reggio Calabria[modifica | modifica wikitesto]

Frattanto, in base all’articolo 52 comma 10 delle normative federali, la tradizione sportiva risalente al 1914 viene trasferita a un nuovo soggetto societario, al quale tuttavia è precluso l’utilizzo del nome Reggina (essendo la vecchia società ancora in esercizio): il 25 luglio 2015 nasce così l’Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria, che viene riconosciuta quale maggiore rappresentante calcistica cittadina e può così iscriversi in sovrannumero alla Serie D. A costituire il nuovo soggetto vi è una cordata di 7 imprenditori reggini capeggiata da Demetrio Praticò, che ne diventa presidente[50][51].

La nuova società si pone l’obiettivo di disputare un campionato da vertice: il DG Gabriele Martino (ritornato a Reggio Calabria su richiesta della dirigenza) allestisce una rosa d’alto livello, alla cui guida viene chiamato l’allenatore Francesco Cozza. Nelle prime partite tuttavia i “nuovi amaranto” (complice il ridotto lasso di tempo rimasto per preparare la rosa e l’assenza di un centro di allenamento stabile) faticano a ingranare, attestandosi nelle zone basse della classifica del girone I. Con il passare dei mesi la squadra riesce però a crescere di condizione e una serie di dieci risultati utili consecutivi la issano a ridosso della testa del gruppo; chiusa la stagione regolare in 4ª posizione, la Reggio Calabria affronta la Cavese nei play-off atti a definire la griglia dei ripescaggi. La gara unica, disputata a Cava de’ Tirreni l’8 maggio 2016, vede gli amaranto uscire sconfitti per 2-1 e perdere così la prelazione per l’immediata risalita nel professionismo[52].

Pur priva dei diritti sul nome “Reggina”, l’ASD Reggio Calabria adotta e rivendica per sé immediatamente i simboli e l’identità storica amaranto: a titolo d’esempio, la gara di campionato del 6 gennaio 2016 contro l’Aversa Normanda viene disputata indossando una maglia celebrativa bianconera per festeggiare il 102º compleanno della società, che dal 1914 al 1928 aveva appunto vestito tali colori.

L’8 marzo 2016 la società muta la propria denominazione sociale in Società Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria, assumendo la forma statutaria di società a responsabilità limitata[53][54].

Il ritorno della Reggina[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che l’8 giugno 2016 l’ormai quiescente Reggina Calcio s.p.a. di Lillo Foti viene dichiarata fallita e posta in esercizio provvisorio da parte del tribunale di Reggio Calabria[48][55][56], i relativi curatori fallimentari decidono di mettere in affitto la società per la stagione 2016-2017 e stabiliscono come termine ultimo per la presentazione delle offerte il 17 luglio 2016.[57]

Venutane a conoscenza, la SSD Reggio Calabria si attiva immediatamente e presenta la propria offerta (pari a 120.500 euro) per aggiudicarsi il comodato[58]: l’accordo viene infine raggiunto il 17 giugno[59][60][61] e perfezionato l’indomani[62][63], cosicché a stretto giro l’assemblea dei soci delibera (con il beneplacito della FIGC) il cambio denominazione sociale in Società Sportiva Dilettantistica Urbs Sportiva Reggina 1914 s.r.l.[64][65].

In tal modo la società presieduta dalla famiglia Praticò diviene a tutti gli effetti l’erede della tradizione sportiva ultracentenaria della Reggina.

Il contratto di affitto stipulato fra la curatela fallimentare e la “nuova Reggina” contempla però anche la riapertura del Centro sportivo Sant’Agata, il quale però è ancora sottoposto a sequestro giudiziario: un primo ricorso presentato presso il GIP viene tuttavia rigettato[66] e solo il 6 settembre 2016, dopo un’intensa trattativa condotta dalla curatela fallimentare, la Procura della Repubblica concede il dissequestro di una parte della struttura[67]. In tal modo il 4 ottobre 2016, dopo 8 mesi di “esilio”, i giocatori amaranto tornano a usufruire del loro storico centro sportivo. Il ritardo fa altresì calare il pagamento dell’affitto da 120.500 a 90.000 euro circa[68].

Dai Praticò a Gallo[modifica | modifica wikitesto]

Per la stagione 2016-2017 la Reggina, pur non avendone formale diritto, viene comunque ripescata in Lega Pro a completamento degli organici: la panchina viene affidata al tecnico boemo Karel Zeman, figlio di Zdeněk. La ragione sociale muta nuovamente in Urbs Reggina 1914 s.r.l.

Nella fase prestagionale la società incontra però delle difficoltà di natura economica e amministrativa: la rosa viene pertanto assemblata in ritardo, sicché il campionato trascorre con gli amaranto confinati alla medio-bassa classifica. Un miglioramento del rendimento del girone di ritorno gli consente tuttavia di salvarsi con una giornata di anticipo sulla fine della stagione regolare. Più o meno analogo è anche l’andamento della stagione successiva, ove la squadra calabrese (passata sotto la guida dell’ex giocatore di futsal Agenore Maurizi) termina quindicesima nel proprio girone.

Parallelamente, il 28 febbraio 2018 decade definitivamente l’affiliazione alla FIGC della Reggina Calcio S.p.A. di Lillo Foti, ormai inattiva dal 2016. Ciò porta con sé anche una ridiscussione del contratto di affitto societario rogato due anni prima in favore dell’Urbs Reggina 1914: la curatela fallimentare si dichiara infatti insoddisfatta della gestione della società “targata” Praticò, decidendo pertanto di revocare il fitto d’azienda e di indire un nuovo bando per l’affidamento dei beni materiali e immateriali facenti capo alla cessata società calcistica[69]. Il 25 giugno 2018 il bando in oggetto viene vinto dall’imprenditore Antonio Girella, presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Magna Grecia, che diviene quindi gestore dei beni materiali e immateriali della defunta Reggina Calcio fino al 2019.[70][71][72].

Ciò crea un contrasto, in quanto l’Urbs Reggina 1914 (società nata de iure in sostituzione del consorzio sportivo cessato nel 2016) si ritrova priva di simboli e diritti storicamente connessi alla propria tradizione sportiva (nonché nuovamente impossibilitata ad utilizzare il centro Sant’Agata), mentre dal canto suo un soggetto terzo (Girella) ottiene la teorica legittimità per iscrivere una squadra a nome “Reggina” ai campionati FIGC. All’atto pratico l’ASD Magna Grecia fa richiesta alla FIGC di mutare denominazione in Reggina Calcio[73], ma se la vede rigettare per averla formalizzata oltre l’ultima data disponibile[74][75].

Intanto l’Urbs Reggina 1914 vede acuirsi la propria crisi economica, giungendo a un passo dal fallimento: a più riprese, giocatori e dipendenti sono vittime di morosità nella corresponsione di stipendi e contributi, mentre cresce il fronte dei creditori esposti a vario titolo verso il club. In aggiunta, la fidejussione presentata per rinnovare l’iscrizione alla Serie C viene invalidata dalla Federazione in quanto giudicata non conforme agli standard normativi.[76][77][78]. Ciò costa alla società deferimenti e alcuni punti di penalità in classifica.

Sul finire del 2018 la famiglia Praticò decide quindi di vendere le proprie quote della società[79], ma per qualche settimana le trattative procedono infruttuose, acuendo la crisi sociale.

A salvare la situazione interviene l’imprenditore romano Luca Gallo che, ancora prima di rilevare le quote, interviene finanziariamente per sanare le pendenze più urgenti relative al club e ottenere da Girella la possibilità di tornare a usufruire del centro sportivo Sant’Agata[80]. Il 10 gennaio 2019 Gallo rileva, tramite la sua società M&G Holding S.r.l., il 97,1% delle quote del club (che in precedenza facevano capo per l’86,66% alla P&P Sport S.r.l. della famiglia Praticò e per il 10,44% ai soci Simonetta e De Caridi), diventandone presidente[81][82]. La squadra chiude la stagione 2018-2019 al settimo posto nel gruppo C della Serie C, qualificandosi ai play-off, dove elimina il Monopoli, ma esce al secondo turno contro il Catania. Successivamente, il 1º luglio 2019 l’Urbs Reggina 1914 ritorna alle origini mutando in Reggina 1914.

Successivamente, il presidente Luca Gallo, acquisisce ulteriori quote da altri soci di minoranza passando così al 100% delle quote diventando proprietario unico.[83]

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria della Reggina 1914
  • 11 gennaio 1914 – Fondazione dell’Unione Sportiva Reggio Calabria.
  • 1914-1922 – Il sodalizio svolge attività a carattere locale.
  • 1922 – L’Unione Sportiva Reggio Calabriacambia denominazione in Reggio Foot Ball Club.
  • 1922-1924 – La società svolge attività a carattere episodico e nel 1924 si affilia alla FIGC iscrivendosi al campionato di Seconda Divisione.
  • 1924-1925 – 1ª nel girone D della Lega Sud di Seconda Divisione. Perde le semifinali per il titolo locale.
  • 1925-1926 – 4ª nel girone Sicilia e Calabria della Lega Sud di Seconda Divisione.
  • 1926-1927 – 7ª nel girone D del Direttorio Divisioni Inferiori Sud di Seconda DivisioneRetrocessa in Terza Divisione e scioltasi per problemi finanziari.
  • 1927-1928 – La società non partecipa al campionato di Terza Divisione ma rimane comunque affiliata alla FIGC.
  • 1928 – Il Reggio Football Club cambia denominazione in Unione Sportiva Regginae riparte dal Campionato Meridionale di Prima Divisione.
  • 1928-1929 – 5ª nel sottogirone siciliano del Campionato MeridionaleRetrocessa in Seconda Divisione.
  • 1929-1930 – 2ª nel girone A del Direttorio Meridionale di Seconda Divisione. Ammessa al girone finale: arriva 1ª. Promossa in Prima Divisione.

  • 1930-1931 – 4ª nel girone E Sud della Prima Divisione.
  • 1931-1932 – 6ª nel girone F della Prima Divisione.
  • 1932-1933 – 5ª nel girone I della Prima Divisione.
  • 1933-1934 – 4ª nel girone H della Prima Divisione.
  • novembre 1934 – La società cambia denominazione in Associazione Sportiva Reggina.
  • 1934-1935 – 13ª nel girone H della Prima Divisione. Al termine della stagione, la società si scioglie per problemi finanziari.
  • 1935 – Viene fondata la Società Sportiva La Dominante che però non s’iscrive ad alcun campionato.
  • 1935-1937 – Il sodalizio non svolge alcuna attività e nel 1937 si riaffilia alla FIGC ripartendo dalla Prima Divisione.
  • 1937-1938 – 1ª nel campionato calabro di Prima DivisionePromossa in Serie C.
  • 1938-1939 – 11ª nel girone eliminatorio H della Serie CRetrocessa in Prima Divisione.
  • 1939-1940 – La società partecipa al girone unico Calabria della Prima Divisione e al termine del campionato, si scioglie per problemi finanziari.

  • 1940-1944: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1944 – Alla ripresa delle attività agonistiche, viene fondata l’Associazione Sportiva Reggina che riparte dal campionato di Prima Divisione Provinciale.
  • 1944-1945 – 1ª nel girone A della Prima Divisione Provinciale. Perde le possibilità di disputare la fase finale a causa un trasferimento irregolare ma viene ammessa in Serie C anche se non avente diritto.
  • 1945-1946 – 7ª nel girone F della Lega Naz. Centro-Sud di Serie C.
  • 1946-1947 – 3ª nel girone C della Lega Interreg. Sud di Serie C. Perde gli spareggi per l’ammissione al girone finale.
  • 1947-1948 – 2ª nel girone T della Lega Interreg. Sud di Serie C.
  • 1948-1949 – 3ª nel girone D della Serie C.
  • 1949-1950 – 3ª nel girone D della Serie C.


Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
2º posto in Coppa Italia Semiprofessionisti. Partecipa al trofeo Anglo-Italiano.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.

 ? di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1986 – La società cambia la denominazione in Reggina Calcio S.p.A.
  • 1986-1987 – 6ª nel girone B della Serie C1.
 ? di Coppa Italia Serie C.
  • 1987-1988 – 3ª nel girone B della Serie C1Promossa in Serie B dopo aver vinto lo spareggio.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale della Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

  • 2000-2001 – 15ª in Serie ARetrocessa in Serie B dopo aver perso lo spareggio retrocessione.
Secondo turno di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
  • 2002-2003 – 14ª in Serie A. Salva dopo aver vinto lo spareggio retrocessione.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.

Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
  • 2014-2015 – 19ª nel girone C della Lega Pro. Salva dopo aver vinto i play-out.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
  • 2015 – La Reggina Calcio S.p.A. decide di non iscriversi al successivo campionato di Lega Pro per il debito di quasi venti milioni di € quindi nell’estate viene fondata l’Associazione Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria, ammessa in Serie D per meriti sportivi.
  • 2015-2016 – 4ª nel girone I della Serie D. Perde la semifinale dei play-off ma viene ripescata in Lega Pro a completamento organici. Nel mese di marzo 2016 diventa una s.r.l e cambia la denominazione in Società Sportiva Dilettantistica Reggio Calabria S.r.l.
Secondo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2016 – La società cambia ragione sociale in Urbs Reggina 1914 S.r.l.
  • 2016-2017 – 13ª nel girone C della Lega Pro. Ammessa nella nuova Serie C.
  • 2017-2018 – 15ª nel girone C della Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2018-2019 – 7ª nel girone C della Serie C. Perde il secondo turno dei play-off.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 2019 – La società cambia ragione sociale in Reggina 1914 S.r.l.
  • 2019-2020 – nel girone C della Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Il colore della maglia della Reggina è l’amaranto, colore caratterizzante la città di Reggio Calabria. Originariamente le maglie erano dapprima a righe bianconere e poi successivamente interamente nere, infine (dal 1924) definitivamente amaranto.[4]

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma dell’A.S. Reggina utilizzato fino al 1986 raffigurava un pallone di cuoio. Nel medesimo anno la Reggina Calcio disegnò il nuovo logo raffigurante una lettera R stilizzata con un pallone da calcio che seguiva le curve della stessa.[86] Il simbolo dell’SSD Reggio Calabria, usato unicamente per la stagione 2015-2016, riprendeva in modo restilizzato il vecchio stemma dell’A.S. Reggina 1914, utilizzato fino al 1985: di forma circolare, amaranto con bordi dorati, in cui figuravano il nome di Reggio Calabria e il relativo patrono (San Giorgio che sconfigge il drago), che cintano un pallone di cuoio situato al centro.[87] In data 13 agosto 2016 è stato presentato un nuovo logo, che combina quello dell’anno precedente con la R stilizzata del 1986: la ragione sociale inscritta nella corona esterna viene mutata in Reggina 1914, a caratteri stampatelli bianchi. Nel febbraio 2019 la società ha acquisito dalla curatela fallimentare il marchio in uso fino al 2015, riproponendolo come stemma ufficiale.[88]

Inno[modifica | modifica wikitesto]

L’inno della squadra è Vai Reggina, scritta dal cantautore reggino Raffaello Di Pietro. Il 2 luglio 2019 diventa l’inno ufficiale del club, dopo che il presidente Luca Gallo comunica di aver acquisito i diritti d’autore e il marchio relativi alla canzone. Dopo anni di utilizzo improprio, il presidente ha intavolato una lunga e laboriosa trattativa con Di Pietro. L’accordo è successivamente arrivato dietro un cospicuo investimento economico.[89]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Oreste Granillo.

Nei primi anni la società reggina non ebbe un proprio campo da gioco, le gare quindi venivano disputate presso i “campi francesi”. Dagli anni ’20 il terreno di gioco (condiviso con altre realtà calcistiche locali) divenne il “lanterna rossa” ma il 4 novembre 1928 la nuova società U.S. Reggina presieduta dal presidente Giuseppe Vilardi inaugurò il “Sant’Anna” (La gara fu contro il forte Vomero Napoli e la Reggina perse 0-3). Nel 1932 visto il crescente numero di tifosi fu costruito il “Michele Bianchi” nello stesso luogo dove poi nacque il “Comunale” e successivamente il Granillo. Dal 12 settembre 1999 (gara dell’esordio casalingo in serie A contro la Fiorentina terminata 2-2) la squadra amaranto gioca le proprie partite casalinghe presso lo Stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria: l’impianto è intitolato alla memoria di Oreste Granillosindaco della città e presidente della Reggina promossa per la prima volta in serie B. La capienza dello Stadio è la più ampia di tutta la regione Calabria di 27.543 posti a sedere[1].Dopo i lavori di rifacimento della gradinata est,la capienza è stata ridotta di 1200 posti e i seggiolini con la spalliera colorati formano la scritta REGGIO CALABRIA

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Centro sportivo Sant’Agata.

Il Centro sportivo Sant’Agata è stato il centro di allenamento della Reggina dal 1991 al 2018. Tornato in possesso alla nuova società da ottobre 2016. Al centro sportivo amaranto si allenava sia la prima squadra, il settore giovanile amaranto e la scuola calcio. L’11 gennaio 2019 dopo mesi di continuo girovagare, finalmente la Reggina torna a casa in modo temporaneo e nel successivo 1º luglio la società riacquista la proprietà del centro sportivo dopo essersi aggiudicata il bando relativo alla concessione dell’impianto fino al dicembre 2040, spendendo una massiccia somma di 1,2 milioni di euro e sottoponendolo a immediati lavori di ristrutturazione.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La Reggina è controllata per il 100% dalla M&G Holding Srl della quale Luca Gallo è unico proprietario. (Dal 22 ottobre 2019 acquistando dalla Famiglia Sgro il restante 0.92% diventando socio e unico proprietario del club così comunicato ai tifosi attraverso il proprio sito ufficiale.)[83][90][91]

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Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1981-1987 Ennerre
  • 1987-1991 Adidas
  • 1991-1995 Devis
  • 1995-2005 Asics
  • 2005-2011 Onze
  • 2011-2013 Givova
  • 2013-2014 Lotto
  • 2014-2015 Legea
  • 2015-2017 Onze
  • 2017-2020 Legea
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1982-1983 Bieffedi Auto Peugeot-Talbot
  • 1983-1984 Kalabria
  • 1984-1985 JONICAGRUMI
  • 1986-1987 A&O discount
  • 1987-1988 Mangiatorella acqua
  • 1988-1989 Balocco
  • 1990-1991 Gis Gelati
  • 1993-1994 Eurokeller Caldaie
  • 1994-1995 A&O Supermercati
  • 1995-2003 Mauro Caffè
  • 2003-2004 Spi/Stocco&Stocco/Credit Suisse/Family Mart
  • 2004-2006 Gicos/Stocco&Stocco
  • 2006-2009 Gicos/Regione Calabria
  • 2009-2010 Stocco&Stocco/Guglielmo Caffè/Ipac/La Gru[92]
  • 2010-2011 Provincia di Reggio Calabria/Stocco&stocco (secondo sponsor di maglia)/La Fabbrica dello Sport/Zappalà/Canale/Mobylia Design/ Progetto5/Goalsbet Italia/(Coppa Italia: Progetto5/La Gru)
  • 2011-2012 Impresa Canale/Goalsbet Italia/Diano/La Gru/Stocco&Stocco (secondo sponsor di maglia)/(Coppa Italia: Progetto5
  • 2012-2013 Stocco&Stocco (sponsor secondario); contro il Brescia alla 18ª giornata lo sponsor principale è Adamello Ski / dalla 23ª giornata lo sponsor principale è la società di telecomunicazioni “Ciao”/Coppa Italia: Emme Persiane
  • 2013-2014 Ciao Telecom; Stocco&Stocco (secondo sponsor di maglia); Clima Control come sponsor sui pantaloncini nella prima giornata; Came Automazioni dalla gara interna contro il Siena in poi. NGM mobile come sponsor di maglia posteriore.
  • 2014-2015 Impresa Canale; Stocco&stocco (secondo sponsor); Puliservice (sponsor sui pantaloncini).
  • 2015-2016 Le Saline Resort; Meridionale calcestruzzi (secondo sponsor); U.S.1 (sponsor sui pantaloncini)
  • 2016-2017 Ecoenergy/Polimeno Pietro srl/Cliché Moda/Apollo Tyres Pneumatici/Generali Assicurazioni
  • 2017-2018 Bencivenni Group primo sponsor; Patea azienda agricola (secondo sponsor di maglia posto centralmente); Puliservice secondo sponsor di maglia posto sulla destra del petto; Sudauto (sponsor sui pantaloncini): Hotel Medinblu posto sotto il numero sul posteriore
  • 2018-2019 Volkswagen Bencivenni group sponsor centrale sul petto; Puliservice sul frontale in piccolo nella parte destra; Sudauto Renault, Dacia, Hyundai come sponsor posteriore sotto il numero di maglia.
  • 2019-2020 Bencivenni group Volkswagen sponsor principale centrale; Puliservice sponsor centrale sotto quello principale; La trattoria del pesce fresco sponsor sui pantaloncini; Despar sponsor sotto il numero sul retro.

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

La Reggina ha avuto per tanti anni un settore giovanile composto da varie formazioni, per un totale di circa 220 atleti[93]. Le formazioni attuali sono: Berretti, Allievi e Giovanissimi. Nel 2009 la squadra degli Allievi Nazionali ha vinto il Torneo Internazionale Sanremo detto anche “Carlin’s Boys”.

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell’Urbs Reggina 1914 e Categoria:Presidenti dell’Urbs Reggina 1914

Di seguito la cronologia degli allenatori e dei presidenti.[94]

Allenatori
Presidenti
  • 1914-1928 …
  • 1928-1932 Italia Paolo Vilardi
  • 1932-1933 Italia Carlo Perissinotti
  • 1933-1934 Italia Giuseppe Pirottina
  • 1934-1935 Italia Francesco Delfino (commis. straord.)
    Italia Lorenzo Labate (commis. straord.)
  • 1935-1944
  • 1944-1945 Italia Andrea Giunta
  • 1945-1946 Italia Francesco Biacca e ItaliaGuido Aloi
  • 1946-1947 Italia Francesco Romeo
  • 1947-1950 Italia Natale Costantino, ItaliaFrancesco Marra e Italia Antonio Vilardi
  • 1950-1951 Italia Antonino Chindamo
    Italia Demetrio Russo, Italia Gaetano Margiotta e Italia Lorenzo Piccolo
  • 1951-1952 Italia Domenico Catalano (commis. straord.)
  • 1952-1953 Italia Gaetano Margiotta
  • 1953-1960 Italia Giuseppe Grillo Zappia
  • 1960-1976 Italia Oreste Granillo
  • 1976-1979 Italia Amedeo Matacena
  • 1979-1983 Italia Ugo Ascioti
  • 1983-1985 Italia Diego Nava
  • 1985-1986 Italia Ivan Morace
    Italia Aldo Sgroj
  • 1986-1991 Italia Pino Benedetto
  • 1991-2013 Italia Lillo Foti[32]
  • 2013-2014 Italia Giuseppe Ranieri
  • 2014-2015 Italia Lillo Foti[96]
  • 2015-2019 Italia Mimmo Praticò
  • 2019- Italia Luca Gallo

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell’Urbs Reggina 1914

La Reggina e le Nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Questa lista contiene i calciatori convocati nella nazionale di calcio italiana, quando giocavano con la maglia della Reggina.[97]

Calciatori campioni del mondo con la nazionale italiana che hanno indossato la maglia della Reggina:

Altre nazionali[modifica | modifica wikitesto]

La lista contiene i calciatori convocati nelle nazionali maggiori dei loro paesi quando indossavano la maglia amaranto.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

2009

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

1998-19992001-2002
1964-19651987-19881994-1995
1983-19841985-1986
1937-19381955-1956
1929-1930
Terzo posto: 1953-1954 (girone H)
Finalista: 1977-1978
Semifinalista: 1983-1984
Semifinalista: 1955-1956

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record dell’Urbs Reggina 1914.

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Campionati nazionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 9 1999-2000 2008-2009 9
Serie B 22 1965-1966 2013-2014 22
Seconda Divisione 1 1926-1927 45
Campionato Meridionale 1 1928-1929
Prima Divisione 5 1930-1931 1934-1935
Serie C 24 1938-1939 2019-2020
Serie C1 12 1978-1979 1994-1995
Lega Pro 2 2014-2015 2016-2017
Seconda Divisione 1 1929-1930 8
IV Serie 4 1952-1953 1955-1956
Serie C2 2 1983-1984 1985-1986
Serie D 1 2015-2016
Campionati regionali
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Divisione 1 1937-1938 1
Seconda Divisione 2 1924-1925 1925-1926 2

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

La Reggina ha disputato 326 partite in Serie A dal 1999 al 2009, più 4 partite (andata e ritorno 2 vittorie; 1 pareggio; 1 sconfitta 4 reti fatte 3 subite) di spareggio per la permanenza nel massimo campionato. Nel dettaglio (esclusi gli spareggi): 83 vittorie, 107 pareggi e 136 sconfitte (324 gol segnati e 467 gol subiti).

La Reggina ha disputato 858 partite in Serie B, più 1 partita di spareggio per la promozione in massima categoria nel campionato 88/89 e play off nel campionato 2010/2011 contro il novara (reggina-novara 0-0; novara-reggina 2-2) La squadra amaranto nella sua storia nel campionato cadetto ha realizzato: 264 vittorie, 318 pareggi e 276 sconfitte, realizzando 828 gol subendone 865, conquistando due promozioni nella massima serie.

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La maggior parte dei tifosi della Reggina proviene dalla città di Reggio Calabria e dalla sua provincia [101]. Tuttavia la squadra amaranto è molto popolare in tutta la Calabria e l’Italia, visto che per molti anni è stata tra le poche rappresentanti del Mezzogiorno nel campionato di Serie A. La squadra è sostenuta dai numerosi emigranti calabresi stabilitisi nel Settentrione[102]. Tifosi della Reggina, soprattutto emigrati calabresi, sono presenti anche all’estero: l’unico club ufficiale di tifosi con sede all’estero è in Svizzera[103] ma sono molti i tifosi in Canada e Nord America[104]GermaniaMalta[105] ed Australia[106]. In passato, grazie alla presenza in squadra del calciatore giapponese Shunsuke Nakamura tra il 2002 al 2005, molti furono i simpatizzanti in Giappone[105][107]. La tifoseria della Reggina vinse per due anni consecutivi (1999 e 2000) il premio come miglior tifoseria organizzata di tutta l’Italia. In Curva sud i principali gruppi sono stati: C.U.C.N., Boys, Irriducibili, Nuova Guardia, Ultras Gebbione.

Dalla stagione 2014-2015 in curva sud il gruppo attivo è stato Per la Maglia Per la mia città Reggio Calabria, rappresentati da uno striscione che ha campeggiato sia sugli spalti del “Granillo” che in ogni trasferta con la scritta “DIGNITA'”, gruppo sciolto il 10 luglio 2017, Precedenti gruppi ultras sono stati: Ultras 1914[108], in tribuna est Gate 22, Cani Sciolti, Reggio Ultras, Quei Bravi Ragazzi e Quelli di sempre (Qds) che dal 2016 si sono uniti alla Curva insieme a gruppi provenienti dalla provincia reggina come Pellaro sez.Sud, Oliveto e Croce Valanidi Presente. Dal 2018 in curva si sono tutti uniti sotto un unico nome Diffidati Liberi Curva Sud RC. Altri gruppi furono i Warriors Sant’Anna ’79, i Position Fighters, Traversa Matta, Covo, Wailers, Kassariati, Cuore Amaranto (in gradinata), Wild Boys (in gradinata), Fossa Sudista, Amaranth Korps, Oltranzisti, Gladiators, Eagles, Club Università Pisa, Indios, Rebels Brescia, HelloWeen, Tignadores, Kaos, Sun Group, Crazy, Drosi.

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Derby dello Stretto e Derby calcistici in Calabria.

I tifosi della Reggina sono storicamente gemellati con quelli del Bari, della Salernitana e del Latina. Il gemellaggio più recente è con il Milan, risalente al 1999. Altri rapporti di amicizia, invece, esistono con i supporters dell’Ascoli, dell’Olympique Lyonnais, della Vibonese, della Fidelis Andria e dell’Acireale. In passato vi era forte amicizia con i tifosi del Torino, della Roma, del Palermo e del Siracusa.

La rivalità da sempre più sentita è quella con i dirimpettai del Messina, con i quali si disputa il derby dello Stretto. Rivalità molto sentite sono presenti anche in ambito regionale con le tifoserie di CatanzaroCosenzaCrotone (quest’ultimo rappresenta il derby della Magna Grecia)[109] e Vigor Lamezia. Altre inimicizie accese sono con i tifosi di AtalantaAvellinoBresciaCataniaCaveseFrosinoneLecceModenaNapoliPalermo (ex gemellaggio diventato una rivalità costituita da vari scontri)[110]PescaraTarantoTernana e Verona.[111][112]