Salernitana

Salernitana

Club History

L’Unione Sportiva Salernitana 1919, detta comunemente Salernitana, è una squadra di calcio con sede a Salerno. Milita in Serie B.

Fondata il 19 giugno 1919 da una cordata capeggiata da Matteo Schiavone,[3][4][5] nel corso della sua storia è stata rifondata per tre volte: nel 1927[6] in seguito alla costituzione di un nuovo sodalizio, nel 2005[7][8] e nel 2011 per motivi finanziari.[9][10] L’attuale società fu, infatti, fondata come Salerno Calcio nel 2011 (aderendo all’art. 52.10 del regolamento federale), e riprese i segni distintivi della Salernitana a partire dal 2012. Il 19 giugno 2019 la squadra campana compie 100 anni di storia calcistica.

Il colore ufficiale della Salernitana è il granata dal 1943[4] (esclusa la stagione 2011-2012 per ragioni giuridiche[9]), il suo simbolo è l’ippocampo dal 1949,[11] e la squadra disputa le proprie gare interne allo Stadio Arechi dal 1990.[12] Il club è di proprietà di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma a partire dalla rifondazione del 2011.[9]

Ha partecipato due volte al campionato di Serie A, nel 1947-1948 e nel 1998-1999. La Salernitana ha giocato quasi sempre fra i professionisti, eccetto per la stagione 2011-12, poiché ripartì dalla serie D.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell’Unione Sportiva Salernitana 1919.

Una formazione della Salernitana nel 1919: allenatore Giordano (a sinistra), portiere Matteo Schiavone (primo socio fondatore, a destra)

Fondata nel 1919 grazie ad alcuni soci capeggiati da Matteo Schiavone, ebbe come primo presidente Adalgiso Onesti.[5][13][14]

Il club esordì in campionato vincendo sul campo il proprio girone e successivamente a tavolino la finale del campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano (squadra napoletana che vinse l’altro girone), in quanto gli incontri terminarono 5-0 in casa sia all’andata che al ritorno per i rispettivi padroni di casa, sicché occorse un terza finale ma per protesta i partenopei non si presentarono sul neutro di Nocera Inferiore, città situata nel salernitano, conferendo in questo modo la promozione in Prima Categoria alla Salernitana. Gli allora biancocelesti si ritrovarono quindi nel massimo livello calcistico dell’epoca, ma non andarono mai oltre la fase regionale. Retrocessero nella stagione 1921-1922. Seguì una fusione con lo Sporting Club Audax Salerno.[13][15][16]

Nel 1922 nacque, così, la Salernitanaudax, sodalizio che per divergenze interne e problemi vari fermò l’attività nel 1925.[13][17][18] La Salernitana rinacque nel 1927 attraverso una fusione tra Salernitanaudax, Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello.[6][13][19] Ottenne la prima promozione in Serie B nel 1937-1938, ma vi rimase per una sola stagione.[20][21]

Una formazione della Salernitana che vinse in Serie B 1946-47

Ottenne l’accesso ma fu in seguito esclusa dal girone finale per la promozione in B, a causa di una infrazione nel 1941-1942 (pur se aritmeticamente non decisiva ai fini dell’esito finale del campionato[22]), stagione in cui si mostrò sul campo meritevole della posizione ottenuta vincendo il campionato del proprio girone,[13][23][24] che rivinse anche nella stagione successiva in cui ebbe accesso al girone finale giungendo seconda ed ottenendo così la promozione, allenata da Gipo Viani.[13][24][25] I campionati, per via della nota guerra in atto in quegli anni, furono sospesi e sostituiti da alcuni tornei regionali. La Salernitana vinse la Coppa della Liberazione e si classificò seconda al Campionato campano 1945.[13][26][27] Giocò poi nel Campionato misto Serie A/B 1945-1946 come squadra cadetta,[13][28][29] ed ottenne sul campo la promozione nella Serie A 1947-1948 sotto la presidenza di Domenico Mattioli e nuovamente allenata da Gipo Viani, in collaborazione con calciatori come Antonio ValeseElio OnoratoSebastiano VaschettoCarmine IacovazzoVincenzo Margiotta.[13][30][31]

Prima della sfida Salernitana-Triestina di Serie A 1947-48

Sempre con Viani disputò la massima serie, in cui si fece conoscere positivamente attraverso il rivoluzionario schema di gioco del Vianema (ideato da Antonio Valese che lo suggerì all’allenatore facendolo conoscere in tutta Italia e da cui ebbe origine l’odierno catenaccio italiano), con cui ottenne preziosi pareggi e vittorie che soltanto per un punto non le consentirono di salvarsi. Tuttavia la retrocessione di quella Salernitana fu un argomento controverso, giacché alcune fonti sottolineano come la Roma di quegli anni fosse stata favorita dall’arbitro Vittorio Pera nella sfida per la salvezza con la compagine di Salerno.[13][32][33]

Seguirono poi otto anni di militanza in Serie B, fino a quando non retrocesse in Serie C nella stagione 1955-1956.[13][34][35] Il 28 aprile 1963, durante la partita Salernitana-Potenza morì il primo spettatore in uno stadio italiano: Giuseppe Plaitano, colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto nel tentativo di placare una rissa in campo scaturita anche per questioni legate alla partita, ma anche per l’ira dei tifosi provocata dall’eccessiva vigoria con cui fu placato l’iniziale invasore solitario.[13][36][37][38]

Nella stagione di Serie C 1965-1966 il club campano ottenne nuovamente la promozione in Serie B sotto la direzione di Domenico Rosati, ma la permanenza nel secondo livello nazionale durò nuovamente una sola stagione.[13][39][40] Seguirono poi 23 anni consecutivi di terza serie,[13] e nella Serie C1 1989-1990 infine la squadra granata ottenne la promozione nel campionato cadetto, sotto la presidenza di Giuseppe Soglia, la guida tecnica di Giancarlo Ansaloni e con in campo il capitano Agostino Di Bartolomei.[13][41][42]

Una formazione della vittoriosa stagione 1989-90

Anche questa volta la permanenza in B durò per un solo campionato,[13][43][44] ma con l’arrivo dell’allenatore Delio Rossi i campani tornarono pochi anni dopo in Serie B ottenendo la promozione nel campionato 1993-94 anche grazie ai gol di Giovanni Pisano.[13][45][46] Successivamente, durante la presidenza di Aniello Aliberti fu nuovamente Serie A al termine di un campionato che vide di nuovo Delio Rossi in panchina. Grazie alla coppia-gol composta da Marco Di Vaio ed Edoardo Artistico, nonché altri uomini come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco ed il capitano Roberto Breda a centrocampo, capaci di costituire una rosa competitiva, la squadra concluse al primo posto finale[47]. Nella Serie A 1998-1999 retrocesse per un solo punto, e la stagione si concluse tragicamente per alcuni tifosi: Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato e Simone Vitale che morirono in treno a causa di un incendio durante il viaggio di ritorno dopo aver assistito all’incontro in trasferta dell’ultima gara di campionato.[13][48]

Salernitana-Barletta 2014-2015

La Salernitana tornò in Serie B, e dopo le prime stagioni in cui si propose tra le candidate per la promozione, si piazzò ventesima nel 2002-2003 ma non retrocesse per via del Caso Catania.[49] Nell’estate del 2005 tuttavia il club venne radiato dal professionismo per inadempienze finanziarie,[8][13] anche se il presidente Aliberti ed altre figure nel mondo del calcio hanno sostenuto che quella Salernitana sarebbe stata eventualmente in grado di rateizzare il pagamento dei debiti.[50][51] In ogni caso, dopo una breve parentesi in Terza Categoria la società, nel corso del girone di andata venne messa in liquidazione fallimentare. Nel frattempo a Salerno nacque tramite lodo Petrucci una nuova società che ripartì dalla Serie C1[8], ed ottenne la promozione in seconda serie nel campionato di Serie C1 2007-2008 anche grazie alle reti di Arturo Di Napoli.[52] La società in seguito acquisì i beni immateriali della precedente Salernitana, fra cui il marchio con l’ippocampo, e nella stessa stagione retrocesse nuovamente in terza serie al termine del campionato di Serie B 2009-2010.[53] Dopo aver lottato fino ai play-off, nel 2010-2011 non ottenne la promozione, e fu anzi costretta a scomparire in quanto la società fallì per debiti.[13]

Il calcio salernitano ripartì dalla Serie D 2011-2012 attraverso il Salerno Calcio, che venne fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Il sodalizio, che nella stagione successiva divenne Salernitana attraverso l’acquisizione dei beni immateriali utilizzati dalle società precedenti, ottenne due promozioni consecutive entrambe con Carlo Perrone allenatore. Si aggiudicò inoltre la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione nel 2012-2013 e, con in panchina Angelo Gregucci la Coppa Italia Lega Pro 2013-2014.[13] Nella stagione 2014-2015, sotto la guida di Leonardo Menichini, ottenne con due giornate d’anticipo l’aritmetica certezza della promozione in Serie B.[54] Lo stesso Menichini, subentrò nella stagione seguente, salvando i granata ai playout.[55]

Nel 2018-19, sotto la guida di Menichini (allenatore subentrato verso la fine del torneo) vinse la doppia sfida playout contro il Venezia, salvando la categoria sul campo,[56] anche se il Venezia sarà in seguito ripescato a causa dell’esclusione del Palermo.[57]

Il 19 giugno 2019 il club ha festeggiato i cento anni di attività. Per celebrare l’evento organizza un triangolare estivo con Bari e Reggina[58] vinto dai pugliesi,[59] e modifica lo stemma sulla maglietta per la stagione 2019-20, richiamandosi ad un logo utilizzato negli anni quaranta e ad altre peculiarità del suo passato.[60]

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell’Unione Sportiva Salernitana 1919

Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.

Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977-1978 – Viene inglobata in una nuova società e diventa Salernitana Sport. 6ª nel girone C della Serie C. Ammessa nella nuova Serie C1.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.

Finalista di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.

Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
  • 1990-1991 – 17ª in Serie B dopo aver perso lo spareggio. Retrocessa in Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1993-1994 – 3ª nel girone B della Serie C1Promossa in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Anglo-Italiana.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Fase a gironi di Coppa Italia.
Ottavi di Finale di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 11 agosto 2005 – A seguito dell’esclusione dal professionismo del club per problemi finanziari, viene fondata la Salernitana Calcio 1919 che aderisce all’art. 52.6 NOIF e viene iscritta in Serie C1.
  • 2005-2006 – 5ª nel girone A della Serie C1. Perde la semifinale dei play-off.
  • 2006-2007 – 10ª nel girone B della Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Finalista di Supercoppa di Lega di Serie C1.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 20 luglio 2009 – Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della precedente società.

Terzo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
  • 26 luglio 2011 – A seguito del fallimento del club avvenuto al termine della stagione, viene fondato il Salerno Calcio che aderisce all’art. 52.10 NOIF e viene iscritto in Serie D.
  • 2011-2012 – 1º nel girone G della Serie DPromosso in Lega Pro Seconda Divisione.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
Semifinalista della Poule Scudetto.
  • 12 luglio 2012 – Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della Salernitana Sport e cambia la ragione sociale in Unione Sportiva Salernitana 1919.
  • 2012-2013 – 1ª nel girone B della Lega Pro Seconda DivisionePromossa in Lega Pro Prima Divisione.
Vince la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione (1º titolo).
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Vince la Coppa Italia Lega Pro (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo posto di Supercoppa di Lega Pro.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli dell’Unione Sportiva Salernitana 1919.

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Salernitana Logo.png Evoluzione storica
Periodo Colori Denominazione
1919-1922 600px Bianco e Celeste (Strisce).svg US Salernitana
1922-1925 Celeste e Nero (Strisce).png SS Salernitanaudax
1927-1929 Flag maroon HEX-7B1C20.svg USF Salernitana
1929-1943 600px Bianco e Celeste (Strisce).svg
1943-1977 Flag maroon HEX-701D2F.svg US Salernitana
1977-2005 Salernitana Sport
2005-2011 Salernitana Calcio 1919
2011-2012 600px Blue HEX-00529F Purple HEX-A2214B.svg Salerno Calcio
2012-oggi Flag maroon HEX-701D2F.svg US Salernitana 1919

La Salernitana nel corso degli anni ha prevalentemente indossato il biancoceleste a righe verticali (nei periodi 19191922,[61] e 19291943[62]) ed il granata (colore adottato una prima volta dal 1927 al 1929[63]) che contraddistingue il club dal 1943 a oggi. In tal senso, è degna di menzione la particolare stagione 2011-2012, quando il primo sodalizio salernitano appena rifondato si tinse in modo diverso, per questioni legate ai diritti sull’uso dei segni distintivi della Salernitana.

Salernitana 1978-79: la divisa granata con ippocampo racchiuso in un cerchietto bianco

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo della Salernitana è l’ippocampo. Venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra grazie al pittore Gabriele D’Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società, e non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno.[11]

L’ippocampo fu stilizzato nel 1986 a Dallas dal grafico americano Jack Lever, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni rievocanti le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell’ippocampo vi è una piccola stella con otto punte: ricorda il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno.[11]

Nel torneo di Serie B 1999-2000 il logo della Salernitana cambiò leggermente: la torre fu sostituita da uno scudetto con sotto l’anno di fondazione 1919. Ancora oggi è adoperato, ma nel corso degli anni per questioni sui diritti fu talvolta sostituito da altri simboli.

Inno[modifica | modifica wikitesto]

La Salernitana, negli anni recenti ha avuto un inno ufficiale dal titolo Il potere deve essere granata, che nacque nel 2007 dal cantante e musicista salernitano Sandro Scuoppo, il quale lo presentò per la prima volta a Salerno in Piazza della Concordia nel corso della presentazione ufficiale (aperta al pubblico e stracolma di sostenitori entusiasmati dai nuovi acquisti, come ad esempio Arturo Di Napoli) della nuova rosa della squadra,[64] mentre la nuova società sorta nel 2011 non possiede ancora un inno ufficiale.

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

Ippo e Granatiello sono stati la mascotte della Salernitana in due periodi distinti, sorti per operazioni pubblicitarie e di marketing.

Ippo nacque da un’idea della Salernitana Sport di Aniello Aliberti nella stagione 1999-2000, secondo una precisa strategia di marketing che si sviluppò con l’apertura del primo Salernitana Store. In quel periodo con il nome “Ippo” veniva identificato sia il cavalluccio marino raffigurato sul logo a scudo (che era stato appena realizzato e che aveva sostituito il precedente logo con la “torre” e le onde marine), sia la mascotte presente allo Stadio Arechi, utilizzata anche come pupazzetto in vendita nel primo Salernitana Store.[11]

Nel 2005 nacque la Salernitana Calcio 1919, che nella stagione di Serie B 2007-2008 si forgiò di una nuova mascotte concessa dallo sponsor di quel periodo: Interauto Citroën. Tale sponsor offrì Granatiello, un leone antropomorfo con indosso la maglia della Salernitana n. 10.[65]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Campo di Piazza d’Armi (Salerno)Stadio Donato Vestuti e Stadio Arechi.

Lo Stadio Arechi visto dall’interno

L’attuale stadio della Salernitana, sito in Via Allende prende il nome da Arechi II, principe longobardo sotto il quale l’antica Salerno visse un periodo di grande fioritura.[66] La Salernitana giocò la sua prima gara all’Arechi nella prima giornata di campionato contro il Padova terminata sul risultato di 0-0. Il nome “Arechi” fu però aggiunto a lavori ultimati, ossia solo nella partita inaugurale ItaliaUngheria 3-1 del 1º maggio 1991: per 15 giornate la Salernitana giocò in uno stadio privo di nome.[66]
Il terreno di gioco misura 105 m di lunghezza per 68 m di larghezza. Una delle particolarità è la mancanza di una pista di atletica, che ha consentito di realizzare lo stadio a forma rettangolare; ciò permette di assistere agli incontri senza l’ostacolo visivo della pista e senza influenzare la capienza.[67]

In precedenza i granata giocavano allo Stadio Donato Vestuti sito in Piazza Casalbore, che fu inaugurato il 2 gennaio 1931 con una amichevole Salernitana-Gladiator dopo due anni di lavori e, per volere del regime fascista, con il nome di Stadio Littorio.[68] Terminata la guerra e caduto il fascismo a Salerno, il Littorio venne cambiato in Stadio Comunale dal 1945 al 1952[69], e successivamente “Donato Vestuti” dalla stagione 1952-1953[70] in onore al primo fondatore di una squadra di calcio a Salerno: il Salerno FBC (nel 1913). Nel 1962 lo stadio Vestuti fu protagonista di un film girato a Salerno e a Napoli: “Le quattro giornate di Napoli” del regista Nanni Loy. Nel 1990 la Salernitana traslocò nello stadio di Via Allende, ed il Vestuti venne utilizzato dai granata nel 2004 per presentare la rosa ufficiale al pubblico, e attualmente è utilizzato da altre rappresentative sportive salernitane, come la Salernitana Femminile.[71] Prima ancora del Vestuti, la Salernitana disputava le proprie gare interne sul campo di Piazza d’Armi.[72]

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Centro sportivo Vincenzo Volpe e Centro sportivo Mary Rosy.

Il centro sportivo “Vincenzo Volpe” di Salerno situato come l’attuale stadio in via Salvador Allende è diventato dal febbraio 2014, il centro di allenamento della prima squadra e delle rose giovanili granata.[73]

Il complesso fu sede degli allenamenti della Salernitana anche nel corso della gestione Aliberti, e per qualche tempo anche sotto la gestione Lombardi.[74]

La struttura, prima di divenire l’impianto per gli allenamenti della Salernitana nel 2014, ha subito un profondo cambiamento, come l’ampliamento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi e degli altri locali di servizio come la palestra annessa e l’infermeria, e sono stati migliorati gli impianti presenti, come il sistema di illuminazione. Ne è venuto fuori un centro di allenamento moderno e funzionale, grazie ad un investimento che supera il milione e mezzo di euro.[75]

Dal 17 febbraio 2016,[76] la Salernitana ha iniziato ad allenarsi anche in un nuovo centro di allenamento, il Mary Rosy di Pontecagnano.

Sede sociale[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2012 la sede della società è ubicata in via Salvatore Allende varco n. 25 a Salerno: si trova ovvero all’interno dello Stadio Arechi grazie alla collaborazione con il Comune di Salerno che detiene la proprietà dello stadio. Venne inaugurata il 1º aprile 2012 alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca e dei massimi vertici societari.[77]

La prima sede della storia della Salernitana era invece ubicata in Piazza XX Settembre al piano terra del Teatro Verdi.[78]

Di seguito un elenco di tutte le sedi adottate dalla società granata dalla fondazione ad oggi:[79]

Salernitana Logo.png

Cronologia delle sedi sociali

Società[modifica | modifica wikitesto]

Claudio Lotito

«Ricordo che il Salerno doveva militare nel campionato di Eccellenza. Grazie al nostro investimento, pari a 350.000 euro, siamo partiti da zero, ma dalla Serie D. Faremo quello che serve, non vi preoccupate. Gli investimenti non saranno lesinati, non ci risparmieremo. Faremo investimenti intelligenti, bisogna spendere sempre per quello che serve[90]»
(Claudio Lotito nel 2012 in riferimento alla Salernitana)
«Noi siamo imprenditori e come tali cerchiamo di massimizzare l’investimento che abbiamo fatto, cosa che si ottiene andando in massima serie[91]»
(Marco Mezzaroma, 25 aprile 2018)

Marco Mezzaroma

L’Unione Sportiva Salernitana 1919 S.r.l è una società a responsabilità limitata posseduta al 50% dalla Morgenstern S.r.l di Marco Mezzaroma, e al 50% dalla Omnia Service One S.r.l che ha in Luciano Corradi la figura di amministratore unico: si tratta di due società con sede a Roma.[92]

Claudio Lotito è il cofondatore del nuovo assetto societario della squadra insieme al cognato Marco Mezzaroma, e nella società svolge ufficialmente il ruolo di consulente, risultandone nei fatti, insieme al cognato Mezzaroma, il principale dirigente nonché comproprietario. Lotito inoltre, essendo contemporaneamente proprietario e presidente della S.S. Lazio S.p.A sfrutta tale peculiarità per cedere in prestito calciatori del settore giovanile biancoceleste alla Salernitana, attivando una sinergia collaborativa tra i due sodalizi.[93]

L’attuale società si costituì il 26 luglio 2011 con il nome di Salerno Calcio S.r.l, aderendo all’art. 52 delle Norme Organizzative Interne Federali della Figc in seguito all’esclusione per debiti della precedente Salernitana Calcio 1919 di Antonio Lombardi.

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportato l’organigramma societario del club.[94]

Salernitana Logo.png

Staff dell’area amministrativa
  • Italia Luciano Corradi – Amministratore unico
  • Italia Ulderico Granata – Presidente collegio sindacale
  • Italia Stefano Di Natale – Sindaco
  • Italia Massimiliano Troiani – Sindaco
  • Italia Angelo Mariano Fabiani – Direttore sportivo
  • Italia Giovanni Russo – Direttore organizzativo ed impianti
  • Italia Rodolfo De Rose – Segretario generale
  • Italia Salvatore Avallone – Dirigente accompagnatore
  • Italia Maria Vernieri – Area biglietteria
  • Italia Gabriella Borgia – Collaboratore
  • Italia Gianluca Lambiase – Addetto stampa
  • Italia Gianluigi Casaburi – Responsabile sicurezza stadio

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Elenco degli sponsor ufficiali e tecnici della Salernitana[95][96]

Salernitana Logo.png

Cronologia degli sponsor tecnici

Salernitana Logo.png

Cronologia degli sponsor ufficiali

Impegno nel sociale[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2015, la società campana ha messo all’asta la possibilità di vivere una intera giornata con il club al migliore offerente, sulla piattaforma benefica “CharityStars”. La somma è stata devoluta in beneficenza all’ANGELS, un’associazione che si occupa di curare e salvaguardare i bambini che vivono nelle zone colpite dalla guerra.[106]

Il 30 dicembre 2014, il club granata ha preso parte ad un’amichevole disputata allo Stadio Vito Simone Veneziani contro il Monopoli a sostegno di Armandino De Sio, piccolo tifoso granata colpito da cancro.[107]

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni componenti della Salernitana Juniores che si aggiudica il Campionato Berretti nel 1969

Il settore giovanile della U.S. Salernitana 1919, il cui responsabile è Angelo Fabiani ed il coordinatore Angelo Ruggiero, si compone di: BerettiJunioresAllievi NazionaliAllievi RegionaliGiovanissimi NazionaliGiovanissimi RegionaliMini GiovanissimiEsordientiEsordienti a 9 e Pulcini.[108]

Tra i titoli conquistati dal settore giovanile della Salernitana sono da citare quello della vittoria del Campionato nazionale Dante Berretti nel 1969 dalla formazione Juniores, guidata da Mario Saracino[4][109][110] ed il titolo di Campione della Campania ottenuto nel 2009 dagli Allievi Regionali allenati da Egidio Sironi.[111]

I principali calciatori provenienti dal vivaio granata sono: Carmine Iacovazzocentrocampista che in seguito, dal 1936 al 1949, conterà anche 275 presenze (record assoluto)[112] con la squadra maggiore; l’ala sinistra Elio Onorato, il quale debuttò con la prima squadra nella stagione 1941-1942;[113][114] Luca Fuscodifensore centrale che in seguito divenne capitano della Salernitana maggiore grazie anche alle numerose presenze che il calciatore ottenne con la prima squadra;[115] il portiere di origini napoletane Ciro Polito;[116] i difensori Roberto Cardinale[117]Cristian Molinaro[118] e Giampaolo Parisi.[119]

Nel periodo della gestione di Antonio Lombardi, con il nome di Salernitana Calcio 1919 è stata titolare della scuola calcio Associazione Sportiva Salernitana Piccoli Granata che annualmente organizzava anche campus estivi per bambini.[120][121] Dal febbraio 2015 la società di Lotito e Mezzaroma ha aperto la nuova scuola calcio ufficiale, che svolge tutte le attività al Campo Volpe.[122]

Dal 2013 il club è affiliato con la Real Salernitana per quanto concerne il settore giovanile femminile[123].

La Salernitana nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

“Da quando non ci sei… non è più domenica!” fu la scritta di uno striscione del 2012 esposto nel centro di Salerno che riprese alcune parole di una canzone di Cesare Cremonini il quale qualche giorno dopo dichiarerà sul social network di Twitter: “Mi è sempre stata simpatica la Salernitana e la sua storica tifoseria“.[124] La scritta era dovuta al fatto che l’identità dell’allora Salerno Calcio non era quella della Salernitana. Il 19 giugno 2012, in occasione del 93º anniversario della nascita del club, nella città di Salerno si assistì ad un corteo stracolmo di sostenitori della squadra che chiedevano a gran voce il ritorno in campo della Salernitana in un clima (con bandiere e vessilli granata agganciati ai balconi delle case di Salerno e dintorni) che spinse l’allora sindaco Vincenzo De Luca ad incitare i dirigenti del Salerno affinché la storia della Salernitana (coi suoi segni distintivi) venisse recuperata quanto prima.[125]

In un concerto estivo del 2014 -per la “Festa dell’Amicizia”- a Bellizzi (SA) il noto cantante Nino D’Angelo si presenta sul palco con due sciarpe: una del Napoli e l’altra della Salernitana, rilasciando in seguito una dichiarazione dove afferma che da tifoso azzurro «…mi auguro che la Salernitana salga in categorie che più la competono, per poter giocare un bel derby all’insegna della sportività che deve contraddistinguere la nostra terra».[126] Lo stesso Nino D’Angelo menziona la Salernitana nel film Tifosi del 1999: la squadra di cui fa il tifo la guardia che deve scarcerare Gennaro Scognamiglio (interpretato da Nino D’Angelo), quest’ultimo tifoso azzurro.

La Salernitana è anche accennata nel film Al bar dello sport, realizzato durante la stagione sportiva 1983-1984, con protagonista Lino Banfi il quale nella finzione scenica, anche grazie ai suggerimenti di un amico del “Bar dello Sport” interpretato da Jerry Calà e alla vittoria per 1-3 dei campani a Reggio Calabria (l’ultima delle gare presenti in schedina, come affermato dallo speaker radiofonico) fa “13” al Totocalcio. Nella realtà tale partita non si è mai giocata, dato che la squadra di Reggio più prossima ai salernitani militanti in Serie C1 era la Reggina, che in quella stagione militava in Serie C2.[127]

Inoltre, a livello musicale sono molte le canzoni risalenti a periodi diversi sulla Salernitana.

Sotto l’aspetto televisione, la Salernitana disputò la prima partita in assoluto della storia del campionato di Serie B ad essere giocata in anticipo di venerdì e trasmessa in diretta su Telepiù (Genoa-Salernitana 3-0, nella stagione 1999-2000).[128]

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori dell’U.S. Salernitana 1919 e Categoria:Dirigenti dell’U.S. Salernitana 1919

Di seguito sono riportati gli elenchi degli allenatori e presidenti della Salernitana.[129]

Salernitana Logo.png

Allenatori

Salernitana Logo.png

Presidenti
  • 1919-1921 Italia Adalgiso Onesti
  • 1921-1922 Italia Renato De Crescenzo
  • 1923-1924 Italia Raffaele Schiavone
    Italia Adalgiso Onesti
    Italia Settimio Mobilio
  • 1924-1925 Italia Carmine Caiafa
  • 1927-1928 Italia Antonio Conforti – ItaliaVittorio La Rocca – Italia Camillo De Felice
  • 1928-1929 Italia Pasquale Pinto
  • 1929-1930 Italia Luigi Conforti
    Italia Pasquale Pinto
  • 1930-1931 Italia Pasquale Pinto
    Italia Giovanni Negri
  • 1931-1933 Italia Enrico Chiari
  • 1933-1934 Italia Enrico Chiari
    Italia Riccardo Gambrosie
    Italia Mioni Savino
    Italia Enrico Chiari
  • 1934-1935 Italia Enrico Chiari
  • 1936-1937 Italia Enrico Chiari
    Italia Savino Mioni
  • 1937-1939 Italia Giuseppe Carpinelli
  • 1939-1940 Italia Giuseppe Carpinelli
    Italia Eugenio Saligeri-Zucchi
  • 1940-1943 Italia Matteo Scaramella
  • 1944-1945 Italia Felice Del Galdo
  • 1945-1948 Italia Domenico Mattioli
  • 1948-1949 carica vacante[136]
    Italia Marcantonio Ferro
  • 1949-1954 Italia Marcantonio Ferro
  • 1954-1955 Italia Roberto Spirito (CS)[137]
  • 1955-1956 Italia Roberto Spirito
    Italia Michele Scaramella
  • 1956-1957 Italia Carmine De Martino
  • 1957-1958 Italia Giuseppe Tortorella
  • 1958-1959 Italia Matteo Guariglia
  • 1959-1960 Italia Matteo Guariglia
    Italia Leopoldo Fulgione
  • 1960-1963 Italia Pasquale Gagliardi (CS)
  • 1963-1964 Italia Antonio D’Amico (CS)
    Italia Osvaldo Di Giuseppe (CS)
    Italia Michele Scozia (CS)
  • 1964-1965 Italia Michele Scozia (CS)
    Italia Michele Gagliardi (CS)
  • 1965-1967 Italia Michele Gagliardi (CS)
  • 1967-1968 Italia Giuseppe Tedesco (CS)
  • 1968-1972 Italia Giuseppe Tedesco
    Italia Americo Vessa
  • 1972-1975 Italia Americo Vessa
    Italia Americo Vessa – Italia Giovanni Benvenuto – Italia Cesare Trucillo
  • 1975-1976 Italia Americo Vessa
    Italia Pietro Esposito
  • 1976-1977 Italia Pietro Esposito
    Italia Aldo Matera
  • 1977-1978 Italia Vincenzo Paolillo
    Italia Enzo Grieco
  • 1978-1979 Italia Giovanni Benvenuto
    Italia Vincenzo Paolillo
  • 1979-1980 Italia Antonio Ventura
    Italia Federico De Piano
    Italia Enzo Grieco
  • 1980-1981 Italia Enzo Grieco
    Italia Filippo Troisi
  • 1981-1983 Italia Filippo Troisi
    Italia Antonio Scermino
  • 1983-1985 Italia Arcangelo Japicca
  • 1985-1987 Italia Augusto Strianese
  • 1987-1991 Italia Giuseppe Soglia
    Italia Claudio Virno Lamberti
  • 1991-1992 Italia Salvatore Casillo
  • 1992-1994 carica vacante[138]
  • 1994-1995 carica vacante[139]
  • 1995-2005 Italia Aniello Aliberti[140]
  • 2005-2011 Italia Antonio Lombardi[140]
  • 2011-2019 carica vacante[141]
CS= Commissario straordinario

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell’U.S. Salernitana 1919

Capitani[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei capitani della Salernitana[142]

Agostino Di Bartolomei

Marco Pecoraro Scanio

Maglie ritirate[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione calcistica di Serie B 2004-2005 la Salernitana dell’allora presidente Aniello Aliberti, subito dopo aver battuto per 6-1 il Cesena in campionato, decise di ritirare la maglia numero 4 in onore dell’allora capitano nonché “bandiera” Roberto Breda che si avviava a terminare la sua carriera da calciatore.[153] Nella stagione seguente però la società della Salernitana fallì, e la maglia numero 4 venne ripristinata dalla Salernitana Calcio 1919 di Lombardi che la consegnò a Geōrgios Kyriazīs nel suo primo anno di Serie B.[153]

La Salernitana e le Nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale italiana Under-21[modifica | modifica wikitesto]

Raffaele Palladino, arrivò a Salerno in prestito dalla Juventus, e con la Salernitana conquistò una presenza in Under-21

L’elenco che segue indica tutti i giocatori che contano almeno una presenza nella Nazionale Italiana Under-21 quando sono appartenuti alla Salernitana. La Nazionale U-21 è il massimo livello mai raggiunto da un calciatore italiano della squadra campana, sebbene alcuni (come Gennaro GattusoWalter ZengaMark IulianoPierino PratiAlberto PiccininiLuigi Moltrasio, ecc.) possano vantare numerose presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club.[154] Accanto ai nomi, tra parentesi è indicato il numero di presenze effettuato con la maglia azzurra.

Altre nazionali[modifica | modifica wikitesto]

L’elenco che segue indica tutti i giocatori stranieri che contano almeno una presenza nelle proprie rispettive nazionali quando sono appartenuti alla Salernitana. Alcuni calciatori che hanno vestito la maglia granata (come Dražen Bolić e Aleksandar Kristić per la Serbia, Ruslan Nigmatullin per la Russia, Václav Koloušek per la Repubblica Ceca, Bülent Eken per la Turchia, ecc.) possono vantare numerose presenze in nazionale quando hanno fatto parte di altri club.

Jean-Daniel Akpa Akpro (C)

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Gipo Viani portato in trionfo dai giocatori dopo la promozione in Serie A della Salernitana

Essendo stata rifondata per tre volte (nel 1927, nel 2005 e nel 2011), la Salernitana pur potendo annoverare la vittoria di diversi campionati e titoli dalla fondazione del 1919 ad oggi, presenta sulla propria bacheca solo le coppe conquistate a partire dalla rifondazione del 2011, peraltro le uniche pienamente ufficiali vinte a livello di prima squadra.

Se nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2011 non risultano significative vittorie di trofei, tutti i riconoscimenti conquistati dalla Salernitana fino al 2005 vennero vinti all’asta fallimentare da Vincenzo Aliberti, nipote dell’ex presidente Aniello, ed attualmente ne risulta detentore, ad eccezione del Trofeo Dante Berretti del 1969, che venne regalato nel 2012 da Aniello Aliberti alla famiglia dell’avv. Peppino Tedesco, allora presidente della società la cui formazione giovanile, Juniores, lo vinse.[166]

Il primo trofeo ufficiale conquistato dalla prima squadra, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione del 2013, si trova invece nella bacheca della società granata, insieme alla Coppa Italia Lega Pro vinta nel 2014.

Oltre a tutti i campionati e trofei ufficiali e semi-ufficiali sotto elencati, i granata hanno vinto anche alcune coppe a carattere amichevole: la Coppa AG Nocerina nel 1924,[167] la Coppa Amicizia nel 1979,[168][169] il Trofeo Parmacotto nel 1991-92,[170][171] ed il Trofeo Uhlsport – Città di Vipiteno nel 1997.[172]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

1997-1998
2013-2014
2013

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

1946-1947 (girone C)
1937-1938 (girone E)1965-1966 (girone C)
2014-2015 (girone C)
2007-2008 (girone B)
2012-2013 (girone B)
2011-2012 (girone G)

Competizioni regionali[modifica | modifica wikitesto]

1944[173]

Competizioni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

1968-1969 (torneo Serie C)
  • Campionato Allievi Regionali Sperimentali: 1
2008-2009

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 1942-1943 (Promossa in Serie B), 1970-1971
Terzo posto: 1956-1957, 1961-1962
Secondo posto: 1989-1990 (Promossa in Serie B)
Terzo Posto: 1993-1994 (Promossa in Serie B)
Secondo posto: 1979-1980
Semifinale: 1989-1990, 1993-1994
Secondo posto: 2007-2008
Secondo posto: 2014-2015
Secondo posto: 1945

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Stella d'argento al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria Stella d’argento al merito sportivo
— 1994[174]
Stella di bronzo al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria Stella di bronzo al merito sportivo
— 1986[175]

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record dell’Unione Sportiva Salernitana 1919.

Partecipazioni ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 2 1947-1948 1998-1999 2
Serie A-B[176] 1 1945-1946 30
Serie B 29 1938-1939 2019-2020
Seconda Divisione 1 1927-1928 57
Prima Divisione 7 1928-1929 1934-1935
Serie C 28 1935-1936 1977-1978
Serie C1 18 1978-1979 2007-2008
Lega Pro Prima Divisione 2 2010-2011 2013-2014
Lega Pro 1 2014-2015
Lega Pro Seconda Divisione 1 2012-2013 1
Serie D 1 2011-2012 1

La tabella tiene conto degli 91 campionati disputati a livello nazionale (inclusa la stagione in corso). Dal conteggio sono dunque esclusi il torneo vinto del campionato di secondo livello 1919-1920 perché giocato su base regionale e i campionati di primo livello delle stagioni 1920-19211921-19221923-19241924-1925 dove la squadra non accede alle fasi successive del girone regionale.

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Nella classifica della tradizione sportiva, che tiene conto di tutte le 65 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, la Salernitana si colloca al 41º posto, mentre nella classifica perpetua si piazza al 56º posto con 104 punti.[177]

Serie A

  • Stagioni disputate: 2
  • Miglior piazzamento: 15º posto (1998-99)

Serie B

  • Campionati vinti: 2
  • Promozioni in Serie A: 2

Serie C / Serie C1 / Lega Pro 1ªDivisione/Lega Pro

  • Campionati vinti: 5
  • Promozioni in Serie B: 7

Lega Pro 2ªDivisione

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 1ªDivisione: 1

Serie D

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 2ªDivisione: 1

Coppa Italia

Coppa Italia Lega Pro

  • Miglior piazzamento: 1º posto (2013-14)

Supercoppa di Serie C1 / Supercoppa di Serie C

Supercoppa di Lega Pro 2ªDivisione

  • Competizioni vinte: 1 (2012-13)

Poule Scudetto Serie D

  • Miglior piazzamento: Semifinale (2011-12)

Coppa Italia Serie D

  • Miglior piazzamento: Primo Turno (2011-12)

Coppa Anglo-Italiana

  • Miglior piazzamento: Semifinale Nazionale (1995-96)

Risultati record

Sequenze di risultati

Record di punti

Grafico dell’andamento nei campionati della Salernitana dal 1935-1936 (creazione della Serie C) al 2014-2015

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportati i record individuali di gol e presenze nei tornei ufficiali giocati dalla Salernitana.[185]

Salernitana Logo.png

Record di presenze

Carmine Iacovazzo, 242 presenze nei tornei ufficiali[112]

Salernitana Logo.png

Record di reti

Giovanni Pisano, bomber granata nei primi anni novanta

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell’Unione Sportiva Salernitana 1919.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Coreografia del 27 aprile 2008 in Salernitana-Pescara

La Salernitana ha da anni una delle tifoserie più calorose dell’Italia meridionale, e tale affermazione trova riscontro attraverso i numeri relativi alla presenza di pubblico allo stadio nel corso degli anni. Anche le tante suggestive coreografie proposte dalla Curva Sud “Siberiano” nel corso dei decenni contribuiscono a evidenziare il forte attaccamento dei tifosi alla propria squadra.[186][187][188][189]

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Campania.

I tifosi della Salernitana sono gemellati da molti anni con i sostenitori di Bari (dal 1983-84) e Reggina (dal 1986-87).[190][191]

Sono gemellati anche con il Brescia[192] per manifestazioni, da parte dei salernitani di solidarietà, vicinanza e aiuto alla famiglia di Roberto Bani, tifoso bresciano morto a causa di una banale spinta nello stadio di Salerno nel 1997 durante una partita tra la Salernitana e il Brescia di fine campionato.[191][193] Sono inoltre gemellati con i tifosi del Monopoli.[194] In anni più recenti risultano gemellati anche con i tifosi dello Schalke 04[195][196] e sono in ottimi rapporti anche con la tifoseria del Liverpool: sia i tedeschi che gli inglesi hanno assistito alle gare dei granata dal vivo, ospiti in curva a Salerno, esprimendo ammirazione.[197]

I granata intrattengono buoni rapporti anche con i sostenitori di Venezia,[198] ArezzoRavenna e Spezia, mentre buone relazioni sorte in anni più remoti, alcune ormai sopite, riguardano le tifoserie di BarlettaAndriaEbolitanaNola.[190][191][193][199][200] Esistono inoltre rapporti di rispetto reciproco con milanisti,[200][201] sampdoriani e torinisti,[200] oltre che con i tifosi di Aversa Normanna (2014) e Benevento (la tifoseria granata e quella giallorossa sono spesso anche accomunate da iniziative benefiche e dall’impegno per il sociale).[202][203] [204][205][206]

Dal punto di vista delle inimicizie, tra le tifoserie maggiormente rivali dei granata, vi sono quelle di NapoliAvellino e Cavese. Le rivalità regionali si sommano a quelle con i tifosi di VeronaAtalantaGenoaPerugia (in precedenza gemellati), FoggiaMessinaCosenzaCataniaLecceTernanaTarantoBrindisiPotenza e tanti altri.[191][193]. A queste vanno aggiunte anche altre rivalità regionali con i tifosi di CasertanaJuve Stabia[191] e Nocerina.