La Treviso Academy Società Sportiva Dilettantistica, meglio nota come Treviso Academy o semplicemente Treviso, è una societàcalcisticaitaliana con sede nella città di Treviso, erede dello storico Foot-Ball Club Treviso, fondato nel 1909. Milita in Promozione, la sesta divisione del campionato italiano.
Il Treviso Foot-Ball Club 1993 ha disputato un campionato di Serie A nella stagione 2005-06 a causa del Caso Genoa, per poi retrocedere in Serie B e fallire nuovamente nel 2009[2]. La società è stata rifondata come Associazione Sportiva Dilettantistica Treviso 2009 ed è ripartita dal girone B del campionato di EccellenzaRegionale del Veneto. Nelle stagioni successive riuscì a raggiungere nuovamente il calcio professionistico disputando il campionato di Lega Pro Prima Divisione nella stagione 2012-13, ma il 19 luglio 2013 il Football Club Treviso è stato escluso dai campionati ad opera della FIGC in seguito al mancato ricorso contro l’esclusione dalla Lega Pro per dissesto economico-finanziario, e la sua squadra è stata conseguentemente sciolta dal Presidente federale. Nell’estate dello stesso anno è stato fondata l’Associazione Calcio Dilettanti Treviso, con un chiaro riferimento alla denominazione sociale mantenuta tra il 1935 e il primo fallimento societario del 1993. Nell’estate 2019 l’ACD Treviso non si iscrive al campionato di Promozione e la tradizione sportiva del club biancoceleste viene raccolta dall’ FCD Treviso Academy, società fondata dal consorzio “Treviso siamo noi” grazie alla fusione tra Nervesa e Treviso Academy. La nuova società riparte dalla Promozione veneta.
I colori sociali sono il bianco e il celeste. Gioca gli incontri casalinghi presso lo stadio Omobono Tenni di Treviso.
Storia
Dalle origini alla seconda guerra mondiale
Il calcio a Treviso venne per la prima volta praticato nel 1896 quando ebbe luogo il Concorso Interprovinciale Ginnastico FGNI, competizione alla quale parteciparono tre polisportive ginniche trevisane che praticavano il calcio in forma non ufficiale: il Pio Istituto Turazza (nato nel 1857), la Società Ginnastica Velocipedistica Trevigiana ed il Vittorio Veneto.
Nei primi anni del Novecento si formarono diverse squadre di calcio nel territorio trevisano e così nel 1909 si arrivò alla fondazione ufficiale del Foot Ball Club Treviso. Frattanto si formarono in città nuove squadre, come la Tarvisium che per prima adottò i colori biancocelesti. Nessuna società partecipò al campionato italiano, infatti disputarono solo incontri amichevoli, e, conseguentemente, i migliori talenti furono costretti ad emigrare.
Nel 1914, prima che scoppiasse la Prima guerra mondiale, il Treviso si iscrisse alla Promozione, e l’anno successivo alla Coppa Veneto arrivando secondo dietro il Padova.
Nel 1919, finita la guerra, il Treviso disputò il campionato di Promozione conquistando la terza posizione. Intanto si inaugurò il primo campo di calcio recintato a San Lazzaro, nelle immediate vicinanze di Treviso. Sempre nel 1919, il Treviso vinse la Coppa Appiani sconfiggendo il Padova, il Bologna ed il Modena.
Nel 4 giugno 1922 il Treviso giocò il suo primo incontro internazionale vincendo in casa contro il Meteor Vienna (4-0). Il settore giovanile, che nel frattempo venne formato, ebbe subito buoni risultati. Nel 1923 il Treviso partecipò al campionato di seconda divisione e qualche anno dopo passò in prima divisione, centrando un prestigioso secondo posto alle spalle del Vicenza.
Nel 1933 viene inaugurato il nuovo stadio cittadino, in via Ugo Foscolo. Nel 1935 la società cambiò la denominazione della ragione sociale da Treviso F.B.C. ad Associazione Calcio Treviso. Nel 1936 il Treviso partecipò alla Coppa Italia e si iscrisse alla Serie C, suddivisa in tre gironi. Tra gli anni trenta e quaranta la promozione in Serie B venne più volte quasi centrata.
Nel secondo dopoguerra, il Treviso fece alcuni campionati di Serie B (con più gironi) e Serie C, per tornare al campionato cadetto a girone unico nel 1950.
Dal campionato 1950–51 il Treviso venne allenato da Nereo Rocco, ottenendo il sesto posto al termine della successiva stagione, un piazzamento di tutto rispetto nella categoria cadetta. Buona anche la stagione seguente, sempre con il paron in panchina, con la nona posizione.
Nella stagione 1953–54, dopo la partenza di Rocco, il Treviso si salvò proprio all’ultima giornata, ma l’anno seguente, con un disastroso girone di ritorno, arrivò la retrocessione in Serie C.
Dopo la retrocessione, nel periodo 1955–1985, il Treviso navigò stabilmente per tanti anni in Serie C con qualche brusca caduta in Serie D.
Negli anni ottanta, dopo la retrocessione nel campionato 1984-1985 in Serie C2, si susseguirono diverse crisi finanziarie che avrebbero potuto portare la società sull’orlo del baratro.
Nel 1991, nonostante i buoni auspici di riportare grande il Treviso, arrivò la retrocessione nel campionato di Interregionale. Il Treviso restò per quattro anni in Interregionale, fino al 1995 e nel 1993 vinse una Coppa Italia Dilettanti, ma intanto accaddero nuovi fatti sul fronte societario.
Dopo la condanna al fallimento della Treviso S.p.A. nei primi mesi del 1993, però una nuova società, il Treviso Foot-Ball Club 1993, ne salda i debiti e rileva il titolo sportivo. L’artefice della rinascita della squadra biancoceleste è il presidente Giovanni Caberlotto.
Tra il 1994 ed il 1997 il Treviso che con Giuseppe Pillon in panchina, riesce a realizzare una straordinaria cavalcata, vincendo tre campionati di fila e passando dai dilettanti alla Serie B in soli tre anni. Nel 1994 arriva anche la Coppa Italia Dilettanti, battendo l’Imolese. Nel corso dell’anno 1997 scompare l’amato presidente Giovanni Caberlotto. Dall’agosto 1997 al febbraio 1998 la squadra traslocò provvisoriamente allo stadio Comunale di Monigo, campo adibito al gioco del rugby, causa ristrutturazione dell’impianto cittadino. In serie cadetta resta dal 1997 al 2001, sfiorando per due anni, sotto la guida di Gianfranco Bellotto (nel 1999 e nel 2000), la promozione in Serie A.
Dalla retrocessione in C1 alla Serie A (2001-2005)
Dal 1997 al 2003 si sono affermati nel Treviso buoni giocatori come Massimo Gobbi, Pasquale Foggia, Barreto. Nelle file del Treviso ha giocato anche Luca Toni, il quale dimostrò definitivamente il proprio valore attraverso una stagione in Serie B in cui segnò 15 reti, e nel 2006 divenne Campione del Mondo.
La seconda stagione in B dopo la promozione dalla C1 del 2003, iniziò con pessimi risultati sotto la guida di Giancarlo D’Astoli, ma finì inaspettatamente in trionfo dopo una stagione assolutamente positiva. La squadra, allenata da Giuseppe Pillon e guidata in attacco dai brasilianiBarreto e Reginaldo, chiuse la stagione a 64 punti, conquistando così l’accesso alla semifinale dei play-off contro il Perugia. La partita di andata, giocata in uno stadio Tenni pieno in ogni ordine di posto, si concluse con una sconfitta per 1-0 e il ritorno a Perugia terminò con il risultato di 2-0 per gli umbri. Tuttavia, nell’estate 2005, alla fine del campionato di Serie B, a seguito della revoca della promozione in Serie A del Genoa e del Torino, il Treviso ottenne d’ufficio, insieme all’Ascoli e per la prima volta nella propria storia, la promozione in massima serie.
La stagione 2005-2006 del Treviso, però, si rivelò sin dall’inizio negativa per una serie di fattori quali l’inesperienza dell’organico (nella rosa figuravano giovani del calibro di Acquafresca, Dossena, Handanovic, Maggio) e l’impossibilità di cominciare la stagione tra le mura amiche del Tenni. Nonostante in città si vivesse un clima di grande entusiasmo per la prima stagione in massima serie, la società non mise a colpo grandi acquisti, anche se Setten comprò giocatori all’altezza del torneo. Arrivarono tra i pali Samir Handanovič, in difesa Andrea Dossena e William Viali, a centrocampo i due gemelli Antonio ed Emanuele Filippini e Pinga, mentre il reparto subito più carente era l’attacco, dove arrivò il solo Dino Fava Passaro, presentato come il bomber che con le sue reti avrebbe salvato la squadra, che invece retrocesse in Serie B con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. A nulla servirono gli esoneri di due allenatori, Ezio Rossi ed Alberto Cavasin, nel corso della stagione, ed il forte stravolgimento della squadra durante il calciomercato di gennaio 2006, con l’arrivo, tra gli altri, nientemeno che di Christian Maggio, Gianni Guigou, Matteo Sereni, Walter Baseggio ed il cavallo di ritorno Borriello. Nell’estate 2006, in seguito allo scandalo nel calcio italiano, il Treviso fu inizialmente riammesso in Serie A dalla sentenza di primo grado della CAF, che aveva stabilito la retrocessione in Serie B per illecito di Juventus, Fiorentina e Lazio; la decisione fu però annullata dalle sentenze di appello, che revocarono la condanna al declassamento in serie cadetta di Fiorentina e Lazio, disponendo la retrocessione della sola Juventus. Il Treviso, ultimo classificato in Serie A nella stagione sportiva, sarebbe stato ripescato solo in caso di tre retrocessioni a tavolino, e perciò fu costretto ad affrontare la serie cadetta.
Serie B e il nuovo fallimento e ripartenza in Eccellenza (2006-2009)
Nel campionato di Serie B 2006-2007 l’avvio del Treviso non è stato dei migliori, così la dirigenza, in seguito ad un rocambolesco pareggio a Pescara il 6 novembre con il Treviso in vantaggio di 2 reti e con un uomo in più in campo, ha deciso di licenziare l’allenatore Diego Bortoluzzi per richiamare Ezio Rossi, che già aveva allenato i veneti all’inizio della stagione precedente. Da dicembre 2006 a febbraio 2007 la squadra sembra aver trovato equilibrio, come dimostra la striscia positiva di 8 risultati utili consecutivi, interrotta con la sconfitta interna per 2-1 contro il Crotone il 3 marzo. Il 3 giugno, vincendo 2-1 a La Spezia, il Treviso conquista la matematica salvezza.
La stagione successiva vede ai nastri di partenza una squadra completamente rinnovata e rinforzata con l’obiettivo dichiarato di conseguire la promozione. Ecco quindi i ritorni di Bepi Pillon in panchina e di Barreto in attacco, le conferme di Guigou e Russotto a centrocampo, gli innesti di giocatori di alto livello come Calderoni, Scurto e Piá nei punti nevralgici del campo, senza trascurare la politica dei giovani con l’arrivo del capitano della Primavera juventina, Venitucci, e del promettente difensore Bonucci. In campionato il Treviso fu costantemente invischiato nella lotta per non retrocedere, Pillon e la squadra furono perennemente sotto accusa e la rivoluzione di gennaio in cui lasciarono la Marca sei giocatori arrivati in estate e il capitano William Viali. La Serie B 2007-2008 si concluse con la squadra diciassettesima a pari punti con i cugini del Vicenza. Il 1º marzo 2008 si diffonde la notizia secondo la quale Ettore Setten stava per lasciare la presidenza: la società sembrava interessare ad una cordata di imprenditori, rappresentati da due liberi professionisti romani, Riccardo Canuti, “presidente”, e Stefano Santilli, “vice presidente”.[3]. Ma dopo aver constatato la reale esposizione passiva della società ed alcune scelte non condivise su alcuni giocatori, i rappresentanti Canuti-Santilli si ritirano dopo aver versato a Setten la somma di 1,2 milioni di euro con la quale riesce a concludere comunque la stagione.
La stagione 2008-2009 si profila già in estate una stagione difficile. La società, già in lutto per la scomparsa del centrocampista Gionata Mingozzi in seguito a un incidente stradale, vede inizialmente congelata l’iscrizione alla Serie B per il ritardo del versamento dell’Iva e in seguito penalizzata nello stesso campionato di tre punti per la violazione della clausola compromissoria risalente al mancato premio promozione invocato dai giocatori per la promozione in Serie A nella stagione 2004-05. Dopo un solo anno inoltre termina la terza parentesi di Pillon alla guida dei biancocelesti. Al suo posto arriva il rodigino Gotti, già selezionatore della nazionale Under 17.
La squadra, data per spacciata ancor prima di iniziare il campionato, nonostante parta bene e totalizzi 4 punti nelle prime due giornate (pareggio casalingo con l’Ancona per 2-2 e vittoria con il Rimini per 1-0), non continua altrettanto bene e raccoglie solo altri due punti nelle successive 7 partite (pareggi esterni con Brescia e Modena, interno col Parma), tornando alla vittoria solo alla 10ª giornata con un rocambolesco 3-2 contro il Piacenza. Intanto si vocifera che una società rappresentata da professionisti napoletani sarebbe interessata alla società, ma ben presto il tutto pare di nuovo svanire nel nulla, come successo solo sei mesi prima. Il Treviso rimedia una nuova sconfitta a Grosseto, poi fa registrare una serie positiva di 8 giornate, con 2 vittorie (una di prestigio con l’Empoli capolista) e ben 6 pareggi, risultati che gli consentono di abbandonare l’ultimo posto.
Il periodo invernale non porta certo buone nuove: a gennaio la squadra perde pedine importanti come D’Aversa e Luigi Beghetto e la società naviga in acque sempre peggiori. I nuovi soci della Berlet (società che nemmeno la procura riuscirà ad assicurarsi esista veramente), infatti, avevano promesso di portare delle sponsorizzazioni per due milioni di euro, ma alla prova dei fatti non assicurarono alcun reale beneficio economico. Si arrivò così a fine aprile con un buco in bilancio che secondo i giornali locali superava i 10 milioni di euro. Intanto la squadra, a inizio maggio, fu tenuta in vita solo dalla matematica: il presidente Setten si dichiarò ormai rassegnato alla C, rassicurando tramite i quotidiani che si stava tentando di tutto per evitare un doloroso fallimento. Con la sconfitta casalinga dell’11 maggio 2009 contro il Vicenza il Treviso retrocesse aritmeticamente in Prima Divisione a tre giornate dalla fine del campionato.
L’11 luglio 2009 il presidente Setten, in una conferenza stampa, annunciò l’impossibilità di salvare il Treviso FBC e quindi saltò anche l’iscrizione al campionato di Lega Pro[2][4].
Il 13 luglio 2009 lo stesso presidente Setten annunciò di aver presentato la richiesta di iscrizione al campionato nazionale dilettanti, o Serie D, della futura e nuova società calcistica di Treviso e disse di voler procedere con più calma al cambio della dirigenza e di proprietà, ma la FIGC non accettò l’iscrizione.
Dopo vari tira e molla, in cui sembrava che nella stagione 2009–2010 il Treviso non prendesse parte ad alcun campionato, il 1º settembre il sindaco Gobbo annuncia che il Treviso potrà partire dal campionato regionale di Eccellenza.
La nuova Associazione Sportiva Dilettantistica Treviso 2009 è presieduta da Edy Sartori, che ha guidato la cordata, ed è stata iscritta al campionato dilettantistico.
Le difficoltà per la squadra della città non sono tuttavia terminate, visto che è stata protagonista di un campionato sofferto, terminando il girone di andata a ridosso della zona play-out. Ma con le dimissioni di Giorgio Rumignani, il debutto in panchina di Nicola Zanini e l’arrivo del neoproprietario Renzo Corvezzo la squadra cambia marcia e ottiene in anticipo la matematica salvezza concludendo il campionato al settimo posto.
Ripescaggio in D e la scalata fino alla Prima Divisione e l’ennesimo fallimento (2010-2013)
I biancocelesti, con l’imprenditore di Cessalto al comando chiedono il ripescaggio in serie D ottenendolo il 5 agosto 2010 quando la squadra viene inserita nel girone C del massimo campionato dilettantistico.
Il 1º maggio 2011 al termine di un testa a testa con il Venezia durato tutto il campionato, il Treviso guidato da Diego Zanin ottiene l’ultimo punto necessario alla promozione matematica, vincendo con una giornata di anticipo il girone C della Serie D.
Il 23 giugno 2011 la società cambia denominazione nell’inedito Football Club Treviso, abbandonando la storica dicitura “Foot-Ball Club”. La squadra vince il campionato di Seconda Divisione 2011-12 approdando alla Lega Pro Prima Divisione.
Il 13 luglio 2012 viene esclusa dal campionato 2012-2013 per problemi economici. Il 16 luglio dopo aver presentato il ricorso viene iscritto al campionato di Lega Pro Prima Divisione.
La squadra, perso l’allenatore Zanin artefice delle due promozioni consecutive, è affidata ad Agenore Maurizi. L’avvio fortemente deficitario della squadra costa il posto al tecnico romano che già il 21 ottobre seguente viene sostituito da Gennaro Ruotolo..
A dicembre, alla fine del girone d’andata concluso all’ultimo posto in classifica, il presidente Renzo Corvezzo, che aveva chiamato Ruotolo alla guida del Treviso, viene esautorato in favore di Franco Sellitto, il quale, da nuovo amministratore unico voluto dal direttore generale Mario Santoro che con la All Sport si è unito all’impresario edile Tiziano Corrado formando il 51% e cioè la maggioranza, esonera Ruotolo e richiama Maurizi. Ruotolo contesta il licenziamento diffidando del potere decisionale di Sellitto e rimane alla guida del Treviso con la forza, sostenuto dalla squadra e da Corvezzo, il quale afferma: “Il presidente sono io e Ruotolo resta”. La nuova dirigenza ha fatto sapere che chiederà l’intervento della polizia nel caso in cui Ruotolo dirigerà ancora gli allenamenti. Quest’ultimo in merito ha dichiarato: “Tutto fa esperienza, ne prendo atto e vado avanti col mio lavoro, sono molto sereno sotto questo aspetto perché non ho nulla da rimproverarmi. Sono io, a tutti gli effetti, l’allenatore del Treviso Calcio”. Ruotolo avrebbe poi insultato, minacciato e lanciato una monetina a Giampaolo Zorzo, corrispondente per La Gazzetta dello Sport, il quale, minacciato anche dagli ultrà lì presenti, ha annunciato che querelerà l’allenatore.
A marzo Ruotolo viene sostituito da Bosi che non riuscirà però ugualmente ad evitare la retrocessione della compagine trevigiana: ancor peggio tuttavia, in seguito il Direttivo della Lega Pro ritenne inammissibile la domanda d’iscrizione presentata dal Treviso per la nuova stagione, e per il mancato ricorso contro questa decisione si giunse alla seconda esclusione di Treviso dal professionismo nel giro di quattro anni. Dopo difficoltose trattative, in ossequio delle NOIF della FIGC e in forza delle 65 stagioni professionistiche pregresse della città di Treviso, una nuova società viene iscritta al campionato di Promozione Veneto 2013-2014, venendo inserita nel girone B. La categoria prescelta, di assai basso livello, fu conseguenza sia di demeriti sportivi, per essere andati incontro a due fallimenti temporalmente molto ravvicinati, sia di insufficienze finanziarie, dato che per la reiscrizione in Promozione non sono previsti dalle NOIF particolari gravami economici a differenza delle categorie superiori. Al termine della stagione, il Treviso, ottiene la promozione in Eccellenza.
Tra le serie inferiori e declino (2014-2019)
Dopo due stagioni, sempre nel massimo livello regionale, la società, nell’estate del 2016, cambia proprietà, passando dalla gestione di Paolo Pini e Bruno Gemin a quella dell’imprenditore trevigiano Tiziano Nardin. A novembre dello stesso tuttavia, Nardin, cede il Treviso ad una cordata di imprenditori ferraresi, guidati da Massimiliano Vissoli, che ne diventa proprietario, almeno dal punto di vista legale. Nei giorni successivi, la trattativa salta, con conseguenti problemi legati alla prima squadra. Successivamente, una seconda trattativa, viene portata avanti, con l’imprenditore mantovano Claudio Dondi, che diventa il nuovo proprietario senza però poter operare i tesseramenti (per la FIGC il presidente è Nardin). Quest’ultimo problema, impedisce al Treviso di scendere in campo nelle gare valide per la 18ª, 19ª e 20ª giornata. Il Treviso, nei giorni successivi, riesce a tesserare un gruppo di giocatori svincolati, permettendo così alla società di scendere in campo nella gara valida per la 21ª giornata, facendo registrare però la sconfitta più ampia nella storia del club trevigiano. Il 16 marzo, infine, dopo una lunga trattativa, Tiziano Nardin e Claudio Dondi cedono la società a Luca Visentin, imprenditore trevigiano ed ex consigliere d’amministrazione e vice-presidente della Triestina, che ingaggia come allenatore Michele Arcuri. Al termine, dopo aver vinto 2-1 con l’Union Pro, la squadra, piazzatosi penultima in classifica, retrocede in Promozione.
La stagione successiva, il nuovo presidente Visentin punta all’immediato ritorno in Eccellenza scegliendo Alessio Pala come tecnico, ma col tecnico bergamasco non si crea il giusto feeling con la squadra nonostante i biancazzurri veleggiasero in zona play-off, e a gennaio 2018 lo stesso Pala rassegna le dimissioni in favore di Cristiano Graziano (ex-calciatore del Treviso negli anni ’90) con la quale raggiunse e vinse la finale di Coppa Italia Promozione Veneto contro l’Opitergina per 3-0.
Il 5 luglio 2018, i biancocelesti vengono ripescati in Eccellenza dalla Sezione regionale della FIGC, per la stagione 2018-2019.
Il 2 novembre 2018 Luca Visentin decide di cedere il sodalizio sportivo ad Atlantis Sport Management con sede a Londra, che annuncia un progetto di rilancio del club biancoceleste che si rivela ben presto illusorio. La nuova proprietà nomina nuovo Presidente Stefano Realini e direttore dell’area tecnica Claudio Capuzzo, ma la prima squadra viene smantellata e va incontra a una lunga serie di sconfitte consecutive che la portano all’ultimo posto e alla retrocessione in promozione.
La nascita del consorzio “Treviso Siamo Noi” e il nuovo Treviso (2019-)
Nel frattempo il 13 giugno 2019 viene fondato un nuovo club, il Football Club Dilettanti Treviso Academy, attraverso la fusione tra Nervesa e Treviso Academy, società autonoma di puro settore giovanile nata nel 2011 per affiancare l’allora F.C. Treviso. Il club nasce al fianco del consorzio “Treviso siamo noi”, con l’intento si rilanciare il calcio a Treviso sul modello del basket cittadino con la Universo Treviso Basket. La squadra riparte dalla promozione, categoria in cui non si iscrive l’A.C.D. Treviso dopo settimane di voci contrastanti sul suo futuro.
La tradizione centenaria del Treviso viene quindi raccolta dal nuovo club Treviso Academy.
Cronistoria
Cronistoria del Treviso Academy Società Sportiva Dilettantistica
1909 – Fondazione della società Foot Ball Club Treviso.
2004-2005 – 5º in Serie B. Perde la semifinale dei play-off ma, per effetto della condanna sportiva del Genoa e per le mancate iscrizioni del Torino e Perugia, diviene il club col 2º miglior titolo sportivo. Promosso in Serie A.
2009 – Il 3 settembre, dopo il fallimento societario viene creata la nuova società Associazione Sportiva Dilettantistica Treviso 2009 che fu ammessa in sovrannumero nel campionato di Eccellenza Veneto ai sensi dell’art.52 delle NOIF ed in forza della tradizione sportiva professionistica di Treviso ammontante a 63 stagioni complessive.
2009-2010 – 7º nel girone B dell’Eccellenza Veneto. Ammesso d’ufficio in Serie D per pregressi meriti sportivi.
2010-2011 – 1º nel girone C della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
2013 – Al termine della stagione, viene escluso dai campionati dal Consiglio Federale della FIGC. L’8 agosto dello stesso anno una nuova società, l’Associazione Calcio Dilettanti Treviso, viene iscritta in sovrannumero nel campionato di Promozione Veneto ai sensi dell’art.52 delle NOIF ed in forza della tradizione sportiva professionistica di Treviso ammontante a 65 stagioni complessive.
2013-2014 – 3º nel girone B della Promozione Veneto. Vince i play-off intergirone. Promosso in Eccellenza.
2014-2015 – 8º nel girone B dell’Eccellenza Veneto.
2019 – Al termine della stagione il sodalizio fallisce e viene fondato il nuovo club Treviso Academy Società Sportiva Dilettantistica che eredita la tradizione calcistica della precedente società.
2019-2020 – nel girone D della Promozione Veneto.
Fase eliminatoria a gironi del Trofeo Regione Veneto.
Il Treviso nel 1909, che indossa una maglia a quarti bianconera.
I colori sociali del Treviso sono il bianco e il celeste, gli stessi della città. La prima squadra ad adottare questi colori fu la Tarvisium. Nel 1914 si organizzò il primo torneo Città di Treviso con il rinato Treviso Foot Ball Club, ricostituita appena un anno prima, che indossò la maglia biancoceleste.
Dal 1908, quando la società era appena nata e il presidente era il nobile Antonio Morosini, fino al 1914, anno dell’affiliazione alla FIGC, i colori sociali erano il bianco e il nero.[19] La maglia era per metà bianca e per metà nera.
Lo stemma del Treviso è uno scudo di forma ovale, contenente nella parte superiore la denominazione societaria e al centro lo stemma stilizzato del comune di Treviso.
Lo stemma usato dall’Associazione Calcio Dilettanti Treviso (2013-2019).
Stemma storico del club, riutilizzato dall’Academy Treviso (2019-).
Il calcio del sorriso è stato l’inno ufficiale del Treviso dal 1998 al 2009, anno del fallimento. La musica è stata composta dal trevigiano Red Canzian, componente dei Pooh, il testo da Miki Porru.
L’inno è stato presentato ufficialmente domenica 22 novembre 1998 allo Stadio Omobono Tenni, in occasione della partita Treviso-Lucchese, undicesima giornata del Campionato di Serie B. Alla presentazione, prima della partita, Canzian ha cantato con i propri figli Chiara (voce) e Philipp (pianoforte).
Il primo campo da gioco del Treviso Calcio fu ottenuto nella Piazza D’Armi di Santa Maria del Rovere, frazione del comune veneto. Quivi i trevigiani vi disputarono i propri incontri casalinghi dal 1908 al 1913, per poi spostarsi, fino al 1916, nei Magazzini De Donà. Successivamente, fu utilizzato uno spazio nel Villaggio Eden, per un solo anno.
Nel 1917 il campo da gioco fu nuovamente spostato, questa volta al collegio Vittorino da Feltre, appena fuori Porta Fra’ Giocondo. Dal 1919 al 1920 fu utilizzato Van Den Borre, per poi far nuovamente ritorno a Santa Maria del Rovere, questa volta al “Nuovo Campo”, che sarà utilizzato fino al 1933.
Dal 1933 i trevigiani hanno disputato tutte le gare interne nello stadio Comunale “Del Littorio”, dal 1963 stadio Omobono Tenni, dedicato alla memoria del grande motociclistaOmobono Tenni, tiranese di nascita ma trevigiano d’adozione.
Solo in due occasioni il Treviso Calcio ha dovuto traslocare: nella stagione 1997–1998 presso gli impianti di rugby dello stadio Comunale di Monigo, causa ristrutturazione straordinaria del proprio impianto, e nell’inizio della stagione 2005–2006 presso lo stadio Euganeo di Padova, causa inadeguamento alla normativa sulla sicurezza negli stadi.
Nella stagione 2016-2017 di Eccellenza, dalla 17ª giornata (19 febbraio 2017)[20], fino alla 27ª giornata (2 aprile 2017)[21], le gare in casa del Treviso, si sono svolte al Comunale di Giavera del Montello, per problemi riguardanti la società e il Comune di Treviso. La partita valida per la 29ª giornata (23 aprile 2017), si è invece svolta, al Comunale di Volpago del Montello[22].
Con la nascita della nuova società nell’estate del 2019, il Treviso riparte subito con un più ampio settore giovanile (18 squadre). La prima squadra si raduna e inizia la preparazione allo stadio “Gipo Viani” di Nervesa, destinato a ospitare anche gli allenamenti di alcune categorie giovanili (Juniores, Allievi 2003 e Allievi 2004, Giovanissimi 2005 e Giovanissimi 2006, Esordienti 2007 e Esordienti 2008, Pulcini 2009, Pulcini 2010). Per la stagione 2019/2020 le altre squadre giovanili si dividono tra lo stadio di Quinto di Treviso (Esordienti, Pulcini, Primi Calci e Piccoli Amici) e il campo di San Bartolomeo a Treviso (Giovanissimi, Esordienti, Pulcini, Primi Calci e Piccoli Amici).[23].
Il settore giovanile del Treviso Academy è composto da 18 formazioni, divise in una o più annate per alcune categorie: Juniores, Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini, Primi Calci e Piccoli Amici.[23].
Il calciatore con più presenze con la maglia del Treviso è Silvano Colusso, che ha totalizzato 350 presenze tra il 1968 e il 1971 e ancora dal 1974 al 1982. Il calciatore che conta più reti è invece Flavio Fiorio, che ha messo a segno 63 centri tra il 1994 e il 1998.
Gli Ultras del Treviso trovano posto allo stadio Tenni in curva sud “Di Maio”, intitolata nel 1998 a Fabio Di Maio, tragicamente scomparso dopo la partita Treviso-Cagliari allo stadio di Monigo il 1º febbraio 1998. Il movimento ultras a Treviso è nato nel 1989, quando venne fondato il gruppo Ultras Treviso. In seguito apparvero altri gruppi, tra i quali c’erano i White and Blue Supporters (1996), la Blue Army (1997) e il New Korp.
Pur non avendo un gemellaggio ufficiale, esiste una grande amicizia con i ragazzi della nord del Piacenza da metà degli anni 2000. Altre amicizie si hanno con i comaschi, i pescaresi, gli udinesi e i vicentini.
La tifoseria biancoceleste ha delle inimicizie con il Venezia con cui si ha la principale rivalità, dovuta alla stretta vicinanza delle città di Treviso e Venezia. Un altro cattivo rapporto c’è con la Triestina, con la quale c’è una rivalità storica, dovuta ai numerosi precedenti giocati tra le due società. Le ostilità si sono particolarmente acuite durante la stagione 1994-95, quando le squadre diedero vita a un entusiasmante testa a testa conclusosi con la vittoria del Treviso nel campionato di Serie D proprio in quel di Trieste[33]. Poi intercorrono altre ostiltà dovute anche in questo caso alla vicinanza, come quella con il Mestre – sentita soprattutto dai lagunari – e quella con il Padova, mentre quella storica con la SPAL vede la complicità dei tanti campionati giocati nello stesso girone dalle due squadre. Infine, una rivalità più recente c’è con il Mantova, dovuta sia a motivi politici che all’odio dei mantovani nei confronti delle squadre venete. Altre rivalità si hanno anche con il San Donà, con il Bologna, con la Fiorentina, con il Livorno, con la Roma e con il Cagliari.