Michel Platini

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Career

Overview

Michel François Platini (Jœuf21 giugno 1955) è un dirigente sportivoallenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista.

Legò il suo nome a quello del Nancy e del Saint-Étienne, divenendo il giocatore-emblema per entrambi i club, nonché della Juventus e della nazionale francese, di cui è stato tra i principali artefici dei rispettivi successi degli anni 1980.[2] Terminò la carriera a 32 anni, dopo aver conquistato numerosi trofei tra cui un campionato francese, due campionati italiani e quasi tutte le competizioni confederali all’epoca vigenti (tranne la Coppa UEFA, competizione in cui raggiunse i quarti di finale nel 1980 e 1981),[3][4] divenendo al contempo cannoniere della Serie A ininterrottamente dal 1983 al 1985. Con la nazionale transalpina ottenne piazzamenti di rilievo nelle competizioni internazionali del decennio 1976-86, tra cui la vittoria del campionato d’Europa 1984 dove inoltre primeggiò nella classifica marcatori con nove reti (che ne fanno il miglior realizzatore in una singola edizione del torneo), e il terzo posto al campionato del mondo 1986.

Ha vinto consecutivamente tre Palloni d’oro assegnati da France Football[5] ed è stato riconosciuto da numerosi addetti ai lavori fra i migliori dieci calciatori del XX secolo[6][7][8] nonché il più rappresentativo giocatore francese del Novecento, davanti a Zinédine Zidane e Raymond Kopa.[9] Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 più grandi calciatori viventi.[10] Nel 2002 era stato inoltre inserito nel FIFA World Cup Dream Team,[11] selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali. Nel 2011 entra infine a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.[12]

Nella sua lunga carriera da calciatore, in cui disputò oltre 650 partite tra club e rappresentativa nazionale, spiccò la completa assenza di espulsioni: un fatto più unico che raro alla luce della carica agonistica e dell’aggressività delle marcature, nei confronti dei giocatori più creativi, tra gli anni 1970 e 1980.[13] È stato co-presidente del comitato organizzatore del campionato del mondo 1998, e in seguito, succedendo a Lennart Johansson, presidente dell’UEFA dal 2007[14] al 2015.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Platini nel 2010

Platini nacque nella Rue Saint-Exupéry a Jœuf, un comune francese situato nel dipartimento della Meurthe e Mosella, nella regione della Lorena. La sua famiglia, originaria di Agrate Conturbia, in Piemonte,[15] era molto sportiva: il nonno, Francesco Platìni, era un muratore italiano che emigrò oltralpe divenendo ristoratore, gestendo un bar battezzato proprio da lui con il nome di le Café des Sports, mentre il padre, Aldo, era un professore di matematica che nel tempo libero divenne prima capitano della squadra del Jovincenne e poi allenatore del Nancy, all’epoca in terza divisione. La madre, Anna Piccinelli, serviva liquori nel locale del suocero. Ha inoltre una sorella, Martina.[16] Come è noto, la pronuncia del cognome italiano è usata per lui “alla francese” con accento sulla seconda I: in realtà andrebbe sulla prima I.

All’età di sette anni Michel iniziò a tirar calci al pallone, allenandosi con il cane di sua cugina Stefanina. Da bambino era soprannominato il Ratz e le nain per via della sua bassa statura.[17] Il suo idolo sportivo d’infanzia era Pelé e per questo, ogni volta che gli capitava di dover firmare un pezzo di carta, si divertiva a storpiare il proprio cognome in “Peleatini”.[18] Oltre all’iniziale bassa statura cui si accennava, in giovane età a Michel vennero riscontrati in più occasioni problemi fisici, tra cui una capacità polmonare molto limitata e un’insufficienza cardiaca.

Il 27 dicembre 1977 sposò una studentessa di economia, Christelle, come lui figlia di genitori italiani;[19] dal loro matrimonio nasceranno due figli: Laurent, avvocato della Qatar Sports Investment che controlla il Paris Saint-Germain,[20] e Marine, attrice,[21] entrambi scampati a un rapimento quando erano ancora bambini.[22]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Platini in dribbling su Onofri in Genoa-Juventus del 13 maggio 1984.

Ritenuto da molti esperti uno dei migliori giocatori della storia del calcio mondiale,[23][24][25] Platini era un trequartista dotato di un notevole bagaglio tecnico, ottima visione del gioco e un innato senso del gol;[26] anche grazie a quest’ultima caratteristica risultò più prolifico persino di molti attaccanti della sua generazione. Negli anni alla Juventus sviluppò una buona capacità di elevazione, che lo portò a completare il suo repertorio con reti di testa, oltreché un efficiente rigorista.[26]

Reputato uno dei migliori specialisti del calcio di punizione nella storia — i suoi calci piazzati, che spesso scavalcavano la barriera avversaria, furono soprannominati “alla Platini” a indicare l’unicità che gli era attribuita —,[26] era valido nel servire i compagni da diverse posizioni e in varie modalità.[26][27]

La sua capacità tecnica e l’attitudine a essere un leader gli valsero il soprannome di Le Roi (“Il Re”, in francese).[26][28]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

«[Ho giocato nel] Nancy perché era la mia città, [nel] Saint-Étienne perché era la migliore in Francia e [nella] Juventus perché è la migliore al mondo.»
(Michel Platini in un’intervista alla Rai dopo la sua ultima partita in Serie A, Juventus-Brescia 3-2, 17 maggio 1987.[29])

Club[modifica | modifica wikitesto]

Gli esordi[modifica | modifica wikitesto]
«A quattordici anni andai a Parigi, finale del concorso per i migliori giovani calciatori di Francia. Allo stadio di Colombes c’era un vento cane. Non riuscii a toccare e a giocare un solo pallone buono. Mi offrirono un biglietto per andare sulla Senna in battello e uno per andare a vedere la Torre Eiffel. Gli altri ragazzi rimasero allo stadio a giocare al calcio, a me consigliarono di fare il turista.»

Grazie anche all’ambiente sportivo famigliare (Francesco gestisce il Caffè dello Sport, mentre Aldo allena il Jovicienne), Michel coltivò il suo amore per tutti gli sport, soprattutto quello che lo appassionava di più: il calcio.[30] A undici anni, Platini trova un posto nelle giovanili dell’AS Jœuf, il Jovicienne, di cui il padre è allenatore.[31] Nel giorno del debutto, 1º settembre 1966, segna due gol all’Homécourt. Su consiglio del padre, si concentrò nell’affinamento di fondamentali quali l’anticipo e le punizioni di prima.

Il giocatore fallì il provino nel concorso finale dei migliori giovani del 1969, ma riuscì a farsi notare durante una partita di Coppa Gambardella dimostrando, all’età di sedici anni, di essere un giocatore brillante, tanto da attirare le lusinghe della rivale di quel match, il Metz 2. La prima volta rifiutò lo stage de présélection offerto dal club granata; partecipò al secondo provino, dove però fu scartato dopo essergli stata riscontrata una capacità polmonare molto bassa e un’insufficienza cardiaca.[32]

Nancy[modifica | modifica wikitesto]

Platini nel 1975

Bocciato a Metz, lo richiedono il Sochaux, il Sedan e i belgi del Charleroi, ma decide di andare al Nancy e nel settembre 1972 firma un contratto con Les chardons (guadagnando 6.000 franchi al mese, più o meno 1,2 milioni di lire), iniziando a giocare con la squadra riserve, dove conosce Jean-Michel Moutier, giovane portiere; i due diventano rapidamente amici. Si fa notare con la seconda squadra segnando una tripletta contro l’ASCA Wittelsheim. Grazie alle sue prestazioni, presto arriva in prima squadra: il 2 maggio 1973 contro il Nîmes (vinta 3-1), all’età di diciassette anni, indossando la maglia numero 11. In questa stagione segna 2 gol in 5 partite, contro il Sedan e l’Olympique Lione (vinta 4-2). Nella seconda annata, 1973-74, sigla solo 2 reti in 21 presenze e il Nancy retrocede per differenza reti.[33] L’anno seguente, sempre con la stessa squadra, vince il Groupe Sud della Division 2 e la finale di categoria contro il Valenciennes, vincitore del Groupe Nord. Sempre in quest’annata il giocatore si fa notare con i suoi 17 gol in 33 partite di campionato, portando la sua squadra ai quarti della Coupe de France, realizzando 13 marcature in 8 turni.

Nella stagione 1976-1977 raggiunge il quarto posto in campionato (miglior piazzamento dal passaggio al professionismo del club, avvenuto nel 1967), giocando tutte le partite di campionato (38) e mettendo a segno 25 gol, arrivando così secondo nella classifica marcatori, dietro all’argentino Delio Onnis. In questa stagione Platini subisce un infortunio nell’incontro vinto 4-1 (con una sua tripletta) contro il Laval; ritorna in campo due settimane dopo. A fine stagione firma il suo primo contratto da giocatore professionista, che lo lega al Nancy per altri due anni. Nel 1977 arriva terzo nella classifica del Pallone d’oro, dietro al danese Allan Simonsen e all’inglese Kevin Keegan.[34]

La stagione seguente alza da capitano la Coppa di Francia, dopo aver segnato il gol con cui, nella finale del Parco dei Principi, il Nancy batte il Nizza per 1-0.[35] La stagione 1978-1979, l’ultima con il club della Lorena, è travagliata: ritenuto responsabile del fallimento ai Mondiali di Argentina 1978 (dove la Francia esce al primo turno, battuta dai padroni di casa e dall’Italia, rispettivamente la vincitrice e la quarta classificata), viene fischiato dal pubblico; inoltre, nella trasferta di Saint-Étienne (quarti d’andata), si procura una triplice frattura del malleolo che lo costringe a un’assenza dai campi di sei mesi.[36] Con 127 gol (in 215 partite, media 0,59 gol a partita), Platini è comunque il miglior cannoniere della storia del Nancy.

Saint-Étienne[modifica | modifica wikitesto]
Il mancato approdo all’Inter
A fine anni anni 1970 Platini era già stato vicino all’approdo nel campionato italiano. Nel febbraio 1978 il giocatore arriva a Milano in compagnia del dirigente l’InterSandro Mazzola,[37] per firmare un precontratto.[38] Tuttavia il francese non può raggiungere la Serie A nell’immediato per via dell’allora blocco agli ingaggi verso gli stranieri,[37] sicché il club lombardo lo lascia libero di trasferirsi nel frattempo al Saint-Étienne[39] dove rimane fino al 1982.

Arrivato in scadenza di contratto con les Verts, tuttavia, Platini si accorda con la Juventus; il presidente interista Ivanoe Fraizzoli, stancatosi del lungo tira e molla, aveva infatti definitivamente rinunciato al fantasista:[39] «avevo firmato […] ma le frontiere, dopo, sono rimaste chiuse. Quando le hanno riaperte [e] ho potuto venire alla Juventus, per onestà ho chiamato l’Inter […]: “ho dato la mia parola quattro anni fa a voi, se mi volete sono sempre disposto”. Mi hanno detto che avevano già preso due giocatori e che, dunque, ero libero di fare quello che volevo».[40]

Alla scadenza del contratto, si trasferisce al Saint-Étienne, la squadra più titolata in patria.

L’obiettivo dell’acquisto di Michel era vincere una coppa europea ma, nonostante qualche acuto, come la vittoria per 6-0 contro gli olandesi del PSV al Geoffroy Guichard nel 1979, o quella sui tedeschi d’Occidente dell’Amburgo (5-0) al Volksparkstadion nel 1980 e, sempre nella stessa stagione, il 7-0 sia al Geoffroy Guichard che al Magnum Areena contro i finlandesi del KuPS, il Saint-Étienne non supera mai i quarti di finale.

In campionato, invece, il fantasista vince il torneo del 1981. In questa stagione è dura la lotta contro il Nantes, che non molla Les Verts fino all’ultima di campionato giocata contro il Bordeaux, dove Platini si rivela fondamentale: al 25′ apre le marcature con un tiro-cross rasoterra, e al 41′ raddoppia con un colpo di testa; Bernard Lacombe, a 10′ dal termine, accorcia le distanze, firmando il 2-1.[41] In Coupe de France sigla 5 reti in 10 presenze, raggiungendo la finale contro il Bastia, persa per 2-1 (per i padroni di casa segnano Marcialis e Milla; la rete ospite è realizzata da Santini su calcio di rigore).[42]

La stagione seguente, l’ultima con il club della Loira, arriva secondo in campionato, dopo una dura lotta contro il Bordeaux e il Monaco. Quest’ultimo club, alla 32ª giornata diventa primo in classifica, resistendo poi agli attacchi di Sainté e Girondins assicurandosi il quarto titolo all’ultima giornata, vincendo di misura in casa contro lo Strasburgo. Platini arriva terzo nella classifica dei cannonieri (22 gol), dietro all’argentino Delio Onnis (29 gol) e al polacco Andrzej Szarmach (24 gol).[43] Nella stessa stagione il Saint-Étienne arriva in finale della Coupe de France contro il Paris Saint-Germain, dove Platini ha un ruolo fondamentale: al 76′ risponde al ciadiano Nabatingue Toko (che sigla il vantaggio parigino al 58′) e al 99′ porta la sua squadra in vantaggio: all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare Dominique Rocheteau ristabilisce la parità, mettendo a segno il 2-2 e portando la sfida ai tiri di rigore, dove il PSG vince 6-5.[44] In Coppa dei Campioni i Verdi si fermano al turno preliminare, a opera dei tedeschi d’Oriente della Dinamo Berlino.

Totalizza 145 partite e mette a segno 82 gol con la maglia del Saint-Étienne, vincendo un titolo francese nel 1981, il decimo e, finora, ultimo del club.

Juventus[modifica | modifica wikitesto]
«L’ho preso per un pezzo di pane, diciamo che ci abbiamo aggiunto molto caviale, ma se l’è meritato.»
(Gianni Agnelli[45])
1982-1983: capocannoniere della Serie A[modifica | modifica wikitesto]

Una famosa immagine di Platini, vanamente contrastato dall’avellinese Vullo.

Nel 1982 si trasferisce in Italia, prelevato dalla Juventus pochi giorni dopo la conclusione dell’acquisto del polacco Zbigniew Boniek; questa scelta personale dell’Avvocato Gianni Agnelli obbliga la società torinese a privarsi dell’irlandese Liam Brady, a causa della norma che all’epoca permetteva la presenza in una squadra di Serie A di massimo due stranieri.[46] Il cartellino di Platini viene pagato 250 milioni di lire.[46] L’esordio con i bianconeri avviene nella partita di Coppa Italia pareggiata 1-1 contro il Catania, il 18 agosto 1982. Il suo primo gol arriva contro il Cesena. Inizialmente non è in buona condizione,[26] ma nel girone di ritorno della stagione 1982-1983 le sue prestazioni vanno in crescendo e, con 16 gol, è capocannoniere del campionato;[26] allo stesso tempo si sviluppa l’intesa con Boniek, che il talento francese serve con aperture, lanci (anche di quaranta metri) e passaggi filtranti.[26]

Platini contribuisce quindi alla positiva seconda parte di stagione della Juventus, vicecampione della Serie A (dietro alla Roma). Realizza due dei tre gol con cui i bianconeri s’impongono 3-0 nella finale di ritorno di Coppa Italia, dopo i tempi supplementari, al Comunale di Torino sull’emergente Verona, aggiudicandosi il trofeo (la finale di andata, al Bentegodi di Verona, si era conclusa 2-0 per i padroni di casa). In campo europeo, permette ai bianconeri la vittoria contro i danesi dell’Hvidovre e, in semifinale, contro i polacchi del Widzew Łódź, arrivando così in finale di Coppa dei Campioni (dove viene battuta dall’Amburgo).

1983-1984: vittoria della Coppa delle Coppe[modifica | modifica wikitesto]

Platini osserva il suo secondo Pallone d’oro consecutivo, vinto nel 1984.

Nell’annata successiva inizia con una doppietta nella prima di campionato contro l’Ascoli, vinta 7-0.[47] In questo torneo segna un maggior numero di gol: 20 in 28 presenze, cifra con cui vince il duello a distanza per il titolo di capocannoniere con il brasiliano Zico (19 reti), giunto quell’anno in Italia nelle file dell’Udinese. A fine stagione, grazie anche al bottino sottoporta di Platini, la Juventus vince il campionato italiano, il primo per il francese.

Invece in campo europeo, vince la prima e unica Coppa delle Coppe della sua carriera, con 2 gol in 8 partite, battendo in finale 2-1 i lusitani del Porto. In Coppa Italia termina con 3 gol in 7 partite, ma i bianconeri escono agli ottavi per mano della rivelazione Bari, formazione di Serie C1 poi sorprendente semifinalista dell’edizione.

Michel conquista il suo primo Pallone d’oro nel 1983, battendo con 110 preferenze lo scozzese Kenny Dalglish, del Liverpool campione d’Europa, che raccoglie 26 preferenze.

1984-1985: Supercoppa UEFA e Coppa dei Campioni[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 1984-1985, terminata dai campioni uscenti bianconeri al sesto posto, Platini con 18 gol ottiene la sua terza affermazione nella classifica dei marcatori (davanti ad Altobelli e Maradona); il 16 gennaio 1985 gioca inoltre la sua prima partita di Supercoppa UEFA, contribuendo alla vittoria bianconera 2-0 sul Liverpool.[48]

Platini scherza con l’interista Rummenigge prima del derby d’Italia dell’11 novembre 1984

Il successivo 29 maggio, in finale di Coppa Campioni, all’Heysel di Bruxelles e ancora contro i Reds – gara disputata per delibera della confederazione europea e del Ministero dell’Interno del Belgio, nonostante gli incidenti accaduti nel prepartita provocati dagli hooligan inglesi[49] che causano la morte di trentanove persone sulle tribune dello stadio –, il centrocampista francese segna su rigore il gol dell’1-0 finale (il penalty fu causato da un fallo su Boniek, imbeccato dallo stesso Platini con un lancio da cinquanta metri). Platini chiude anche l’edizione della Coppa dei Campioni da capocannoniere, con 7 marcature.

1985-1986: l’Intercontinentale e il terzo Pallone d’oro[modifica | modifica wikitesto]

Nell’anno calcistico 1985-1986, a causa delle cessioni di alcuni compagni di squadra (Paolo Rossi, Boniek e TardelliGentile aveva lasciato la Vecchia Signora nella stagione precedente) Michel rimane fra i giocatori più “anziani” della rosa bianconera, sempre allenata da Giovanni Trapattoni. Sigla la sua prima tripletta stagionale nella partita vinta 4-0 contro il Bari. Il francese è determinante nella finale di Coppa Intercontinentale, vinta al National Stadium di Tokyo contro i sudamericani dell’Argentinos Juniors l’8 dicembre 1985: nei tempi regolamentari dapprima mette a segno il rigore dell’1-1, e serve poi a Laudrup l’assist del 2-2; la gara viene vinta dalla Juventus ai tiri di rigore, ed è il fantasista bianconero a insaccare il pallone che porta la squadra torinese sul tetto del mondo.

Platini e Scirea con la Coppa Intercontinentale 1985 conquistata dalla Juventus

Sul finire del 1985 Platini si aggiudica il terzo Pallone d’oro della sua carriera, quarto consecutivo per un giocatore della Juventus, dopo quello di Paolo Rossi e i primi due dello stesso Platini. Inoltre vince il suo secondo campionato italiano in questa stagione, in cui è uno dei tre componenti della vecchia guardia bianconera (gli altri sono Scirea e Cabrini).

1986-1987: il ritiro dal calcio giocato[modifica | modifica wikitesto]

Rimasto tra i pochi componenti del gruppo storico juventino, a causa del continuo processo di rinnovamento della rosa bianconera, Platini realizza due marcature in campionato, nell’annata 1986-1987 (alla seconda giornata contro l’Avellino, e alla sesta contro l’Ascoli).

Platini assieme al fantasista napoletano Maradona nel campionato di Serie A 1986-1987, l’ultimo giocato dal francese prima del ritiro.

A fine stagione annuncia il suo addio al calcio giocato, all’età di 32 anni, in un’intervista rilasciata allo stadio Comunale nella quale il giocatore adduce motivazioni fisiche; non riuscendo più a raggiungere la forma necessaria per esprimersi ad alti livelli, rifiuta un arretramento “tattico” e preferisce anticipare il ritiro:[26][50] «Quando io ho smesso, non avevo più benzina. Era da tanti anni che giocavo a pallone ed ero veramente stanco, cotto. Ho passato tutto il 1986 infortunato e avevo dei problemi alle caviglie per cui ho deciso di smettere».[40]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

«Sono francese e mi sento tale. Stimo l’Italia, ma io non sono italiano.»
(Michel Platini in un’intervista nella vigilia dell’amichevole ItaliaFrancia a Napoli, febbraio 1978.[51])
1976-1978: debutto al Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Viene convocato per la prima volta in nazionale dal neo allenatore Michel Hidalgo il 27 marzo 1976, nell’amichevole pareggiata 2-2 contro la Cecoslovacchia al Parco dei Principi, in cui sigla il suo primo gol in nazionale.

Dopo tre amichevoli gioca e segna la sua prima partita di qualificazione per il campionato del mondo 1978, nel match giocato a Sofia e pareggiato 2-2 contro la Bulgaria. Segna tre gol nelle sue quattro partite giocate in queste qualificazioni, che portano i francesi alla qualificazione del Gruppo 5 composto da tre squadre: oltre ai Bleus e ai Leoni, anche l’Irlanda.[52]

Platini nel corso della sfida tra Argentina e Francia (2-1) valevole per la prima fase a gruppi del campionato del mondo 1978

Il primo mondiale di Platini finisce male: la Francia vince solo contro l’Ungheria con un 3-1 (terza gara del girone). Il giovane talento francese mette a segno la rete del momentaneo pareggio contro i padroni di casa dell’Argentina, nella seconda partita del girone eliminatorio, che poi finisce 2-1 per gli avversari, determinando l’eliminazione della nazionale transalpina (che ha perso anche la prima gara, per 1-2, contro l’Italia di Enzo Bearzot).

1979-1982: semifinale ai Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Continua a segnare, anche dopo l’insuccesso nelle qualificazioni per il campionato d’Europa 1980. La Francia conclude seconda,[53] dietro alla Cecoslovacchia, ma senza qualificarsi. Nelle due partite che giocò, mise a segno un gol, nella vittoria per 3-1 a Stoccolma contro la Svezia.[54] Il 27 febbraio 1980 segna la sua prima doppietta, nel match vinto 5-1 contro la Grecia. Sigla un’altra doppietta anche nelle qualificazioni del campionato del mondo 1982, nella partita giocata a Limassol e vinta 7-0 contro Cipro.[55] I suoi 5 gol in 5 partite hanno portato la Francia a qualificarsi alla fase finale della coppa.

Nella fase finale del Mondiale di Spagna, Platini va a segno una volta contro il Kuwait (che viene battuto dalla Francia per 4-1) nella prima fase, e una volta in semifinale contro la Germania Ovest, siglando l’1-1 dal dischetto; nei supplementari la Francia si porta sul 3-1 ma la squadra tedesca, con una rimonta, giunge al pareggio per poi avere la meglio per 5-4 ai tiri di rigore (determinando quindi l’eliminazione dei Bleus dalla competizione). La squadra francese perderà anche la finale per il terzo posto contro la Polonia di Boniek, futuro compagno di squadra di Platini alla Juventus.

1984: la conquista dell’Europeo[modifica | modifica wikitesto]

Fu l’assoluto protagonista del campionato d’Europa 1984, vinto dai transalpini padroni di casa. Andò a segno in tutte le gare del torneo, per un totale di 9 reti in 5 presenze. Nella fase a gironi risultò decisivo contro la Danimarca[56] e segnò due triplette consecutive, contro Belgio e Jugoslavia; in semifinale segnò la rete del definitivo 3-2 sul Portogallo al 119′,[57] mentre nella finale al Parc des Princes di Parigi sbloccò il risultato trasformando un calcio di punizione contro la Spagna, complice un errore del portiere Arconada.

Platini e il connazionale Giresse durante le semifinali di Coppa dei Campioni 1984-1985 tra Juventus e Bordeaux. I due furono tra i protagonisti, all’Europeo di Francia 1984, dei Bleus per la prima volta campioni continentali.

Vinse, contestualmente, il titolo di miglior marcatore superando gli allora primatisti: i tedeschi d’Occidente Gerd e Dieter Müller, i quali in due edizioni consecutive (Belgio 1972 e Jugoslavia 1976) avevano segnato quattro reti ciascuno. Nelle successive edizioni del campionato europeo, pur a fronte del graduale ampliamento della fase finale, nessun capocannoniere ha segnato più di sei gol.

1985-1988: ultimi anni in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Al campionato del mondo 1986 apre le marcature contro l’Italia detentrice della coppa (poi battuta dai Bleus per 2-0; realizza la sua rete con un inserimento centrale e pallonetto davanti al portiere in uscita) e pareggiando 1-1 nei quarti di finale contro il Brasile, poi sconfitto dai transalpini ai tiri di rigore. Di nuovo sconfitta dalla Germania Ovest alle semifinali, la Francia si aggiudica poi il terzo posto battendo il Belgio (contro cui Michel non scende in campo).

In seguito disputa tre gare per le qualificazioni al campionato d’Europa 1988, prima di lasciare definitivamente la nazionale del suo Paese. Platini è tuttora il secondo marcatore di sempre con la maglia dei Bleus, con 41 gol in 72 presenze, alle spalle di Thierry Henry con 51 gol in 123 presenze.[58]

Dopo l’addio al calcio, su invito dell’emiro Jamir III al-Ahmad del Kuwait, nel 1988 Platini gioca per 21 minuti con la casacca della nazionale kuwaitiana, in una partita amichevole contro l’Unione Sovietica.[1]

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il suo ritiro dall’agonismo ricopre il ruolo di commissario tecnico della nazionale francese (dal 1º novembre 1988 al 17 giugno 1992), senza vincere alcuna competizione.

Diviene allenatore dei Galletti dopo la mancata qualificazione all’Europeo di Germania Ovest 1988 (all’epoca si qualificavano 8 squadre, delle 33 iscritte all’UEFA), subentrando a Henri Michel, dopo un deludente pareggio a Nicosia contro Cipro. Con lui alla guida i francesi non si qualificano al campionato del mondo 1990, sopravanzati nelle eliminatorie da Scozia e Jugoslavia, in cui risultarono decisive le sconfitte esterne patite dai transalpini contro entrambe.

Dal 29 aprile 1989 al 20 novembre 1991 la sua squadra ricava 19 risultati utili consecutivi, che nel 1991 gli valgono il premio di “allenatore dell’anno” da parte del mensile inglese World Soccer. Nonostante il percorso netto (8 vittorie) nelle qualificazioni, al campionato d’Europa 1992 la Francia non vince alcuna partita e viene eliminata nella fase a gruppi dalla Svezia padrona di casa e dalla ripescata Danimarca, poi a sorpresa vincitrice del torneo.

In totale ha seduto sulla panchina della nazionale transalpina per 29 partite, ottenendo 16 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte.[59]

Dirigente[modifica | modifica wikitesto]

Platini a Mosca, presidente dell’UEFA, per una conferenza in vista della finale di UEFA Champions League 2007-2008.

Nonostante quanto inizialmente palesato nel corso della sua breve carriera da allenatore, circa la ritrosia a intraprendere una futura carriera dirigenziale,[60] il 10 novembre 1992 è nominato co-presidente, insieme a Fernand Sastre, del Comité français d’organisation, comitato organizzatore del campionato del mondo 1998.[61][62]

Vicepresidente della Federcalcio francese dal 2001 al 2008,[63] dal 2002 ricopre la medesima carica nell’Esecutivo della FIFA.[64] Il 26 gennaio 2007 vince le elezioni per la presidenza della UEFA con 27 voti favorevoli, contro i 23 di Lennart Johansson, il presidente uscente.[65][66] Il 22 marzo 2011 è rieletto, per acclamazione, presidente dell’organo di governo del calcio europeo.[67] Il 24 marzo 2015 viene rieletto per la terza volta.[68]

Riforma delle Coppe europee e dei regolamenti[modifica | modifica wikitesto]

Platini basa buona parte della sua campagna elettorale per la presidenza UEFA sulla riforma delle coppe europee, in particolar modo della Champions League; il suo obiettivo è che infatti anche le squadre campioni nazionali dei paesi minori abbiano diritto a qualificarsi per la fase a gironi autunnale.[69]

Dopo l’elezione di Michel alla suddetta presidenza, i suoi intenti sull’organizzazione delle Coppe europee si concretizzano il 30 novembre 2007, quando viene approvato il nuovo format per il triennio 2009-2012: le squadre schierate dai campionati principali, Spagna, Germania e Inghilterra saranno quattro, di cui tre ammesse direttamente al primo turno, mentre la quarta eventualmente dopo aver vinto il turno preliminare; le partecipanti di diritto alla fase a gironi passano da 16 a 22, comprendendo oltre alle terze classificate dei primi tre paesi del Ranking UEFA, le squadre campioni nazionali dei paesi dal 7º al 12º (o 13º) posto. Per i rimanenti dieci posti si qualificheranno i cinque campioni nazionali che avevano superato la fase preliminare e le cinque squadre delle federazioni forti, accontentando sia le federazioni dell’Est (come promesso in campagna elettorale) sia quelle ricche (Italia, Germania, Spagna, Inghilterra e Francia). La finale, dopo 54 anni, non si disputerà più di mercoledì, bensì di sabato.[70]

Platini nel 2009 a Breslavia, con Dutkiewicz e Lato, durante una verifica dello stato dei lavori agli impianti del campionato d’Europa 2012.

Platini è impegnato in un processo di riequilibrio economico del calcio europeo, che aumenti il controllo sulla sostenibilità economica dei bilanci delle squadre impegnate nelle competizioni organizzate dalla UEFA.[71] In una intervista del febbraio 2009, Platini si è inoltre detto contrario all’applicazione della moviola in campo, ma favorevole all’aumento del numero di arbitri schierati nel rettangolo di gioco.[4]

Il 29 luglio 2015 ha ufficializzato la sua candidatura alla presidenza della FIFA, decisione presa successivamente alla convocazione del Comitato Esecutivo FIFA del 20 luglio precedente, in cui il presidente uscente Joseph Blatter rese nota la sua volontà di non ricandidarsi.[72]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

L’8 ottobre 2015, a seguito d’indagini della magistratura svizzera, viene sospeso per 90 giorni dal comitato etico della FIFA poiché accusato di avere illegalmente percepito, durante il 2011,[73] due milioni di franchi svizzeri dall’allora presidente Sepp Blatter come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002;[74] in questo lasso di tempo cede le sue funzioni in seno all’UEFA al vicepresidente Ángel María Villar.[75] Il successivo 21 dicembre il comitato etico della FIFA lo squalifica per otto anni (in seguito ridotti a sei) da tutte le attività calcistiche.[76] Dopo il ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, il 9 maggio 2016 la squalifica è ulteriormente ridotta a quattro anni;[77] ciò nonostante, non essendovi stata la cancellazione delle accuse sperata da Platini, nella stessa data annuncia l’intenzione di dimettersi da presidente della UEFA.[78] Il 25 maggio 2018 la giustizia elvetica scagiona Platini da ogni accusa, non avendo ravvisato reati nel suo operato; nell’occasione l’entourage di Platini rimarca la tesi secondo cui le false accuse rivolte nei suoi confronti, erano in realtà mirate unicamente a delegittimarne la carriera dirigenziale.[79]

Il 18 giugno 2019 viene interrogato «come testimone» dalla polizia francese, in merito all’inchiesta sulla — presunta — corruzione avvenuta circa l’assegnazione dei campionato del mondo 2022 al Qatar.[80]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Tra club, nazionale maggiore e nazionali giovanili, Platini ha totalizzato globalmente 667 presenze segnando 357 reti, alla media di 0,54 gol a partita.

Presenze e reti nei club[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
1972-1973 Francia Nancy D1 5 2 CF 0 0 5 2
1973-1974 D1 21 2 CF 3 0 24 2
1974-1975 D2 32+1[81] 17 CF 8 13 41 30
1975-1976 D1 31 22 CF 5 6 36 28
1976-1977 D1 38 25 CF 1 0 39 25
1977-1978 D1 36 18 CF 10 7 46 25
1978-1979 D1 19 12 CF 5 3 CdC 0 0 24 15
Totale Nancy 183 98 32 29 0 0 215 127
1979-1980 Francia Saint-Étienne D1 33 16 CF 7 5 CU 7 5 47 26
1980-1981 D1 35 20 CF 10 5 CU 7 4 52 29
1981-1982 D1 36 22 CF 8 5 CC 2 0 46 27
Totale Saint-Étienne 104 58 25 15 16 9 145 82
1982-1983 Italia Juventus A 30 16 CI 13 7 CC 9 5 52 28
1983-1984 A 28 20 CI 7 3 CdC 8 2 43 25
1984-1985 A 30 18 CI 7 4 CC 9 7 SU 1 0 47 29
1985-1986 A 30 12 CI 4 1 CC 6 3 CInt+TE 1+0 1+0 41 17
1986-1987 A 29 2 CI 8 1 CC 4 2 40 5
Totale Juventus 147 68 39 16 36 19 2 1 224 104
Totale carriera 434 224 96 60 52 28 2 1 584 313

Cronologia presenze e reti in nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Francia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
27-3-1976 Parigi Francia Francia 2 – 2 Cecoslovacchia Cecoslovacchia Amichevole 1
22-5-1976 Budapest Ungheria Ungheria 1 – 0 Francia Francia Amichevole
1-9-1976 Copenaghen Danimarca Danimarca 1 – 1 Francia Francia Amichevole 1
9-10-1976 Sofia Bulgaria Bulgaria 2 – 2 Francia Francia Qual. Mondiali 1978 1
17-11-1976 Parigi Francia Francia 2 – 0 Irlanda Irlanda Qual. Mondiali 1978 1
23-2-1977 Parigi Francia Francia 1 – 0 Germania Ovest Germania Ovest Amichevole
30-3-1977 Dublino Irlanda Irlanda 1 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1978
23-4-1977 Ginevra Svizzera Svizzera 0 – 4 Francia Francia Amichevole 1
26-6-1977 Buenos Aires Argentina Argentina 0 – 0 Francia Francia Amichevole
30-6-1977 Rio de Janeiro Brasile Brasile 2 – 2 Francia Francia Amichevole
8-10-1977 Parigi Francia Francia 0 – 0 Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole
16-11-1977 Parigi Francia Francia 3 – 1 Bulgaria Bulgaria Qual. Mondiali 1978 1
8-2-1978 Napoli Italia Italia 2 – 2 Francia Francia Amichevole 1
1-4-1978 Parigi Francia Francia 1 – 0 Brasile Brasile Amichevole 1
19-5-1978 Lilla Francia Francia 2 – 0 Tunisia Tunisia Amichevole 1
2-6-1978 Mar del Plata Italia Italia 2 – 1 Francia Francia Mondiali 1978 – 1º turno
6-6-1978 Buenos Aires Argentina Argentina 2 – 1 Francia Francia Mondiali 1978 – 1º turno 1
10-6-1978 Mar del Plata Francia Francia 3 – 1 Ungheria Ungheria Mondiali 1978 – 1º turno
4-4-1979 Bratislava Cecoslovacchia Cecoslovacchia 2 – 0 Francia Francia Qual. Euro 1980
2-5-1979 New York Stati Uniti Stati Uniti 0 – 6 Francia Francia Amichevole
5-9-1979 Stoccolma Svezia Svezia 1 – 3 Francia Francia Qual. Euro 1980 1 cap.
10-10-1979 Parigi Francia Francia 3 – 0 Stati Uniti Stati Uniti Amichevole 1 cap.
27-2-1980 Parigi Francia Francia 5 – 1 Grecia Grecia Amichevole 2 cap.
26-3-1980 Parigi Francia Francia 0 – 0 Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole cap.
23-5-1980 Mosca Unione Sovietica Unione Sovietica 1 – 0 Francia Francia Amichevole cap.
11-10-1980 Limassol Cipro Cipro 0 – 7 Francia Francia Qual. Mondiali 1982 2 cap.
28-10-1980 Parigi Francia Francia 2 – 0 Irlanda Irlanda Qual. Mondiali 1982 1 cap.
19-11-1980 Hannover Germania Ovest Germania Ovest 4 – 1 Francia Francia Amichevole cap.
18-2-1981 Madrid Spagna Spagna 1 – 0 Francia Francia Amichevole cap.
9-9-1981 Bruxelles Belgio Belgio 2 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1982 cap.
14-10-1981 Dublino Irlanda Irlanda 3 – 2 Francia Francia Qual. Mondiali 1982 1 cap.
18-11-1981 Parigi Francia Francia 2 – 0 Paesi Bassi Paesi Bassi Qual. Mondiali 1982 1 cap.
23-2-1982 Parigi Francia Francia 2 – 0 Italia Italia Amichevole 1 cap.
28-4-1982 Parigi Francia Francia 0 – 1 Perù Perù Amichevole cap.
2-6-1982 Tolosa Francia Francia 0 – 1 Galles Galles Amichevole cap.
16-6-1982 Bilbao Inghilterra Inghilterra 3 – 1 Francia Francia Mondiali 1982 – 1º turno cap.
21-6-1982 Valladolid Francia Francia 4 – 1 Kuwait Kuwait Mondiali 1982 – 1º turno 1 cap.
24-6-1982 Valladolid Francia Francia 1 – 1 Cecoslovacchia Cecoslovacchia Mondiali 1982 – 1º turno cap.
4-7-1982 Madrid Francia Francia 4 – 1 Irlanda del Nord Irlanda del Nord Mondiali 1982 – 2º turno cap.
8-7-1982 Siviglia Germania Ovest Germania Ovest 3 – 3 dts
(5 – 4 dcr)
Francia Francia Mondiali 1982 – Semifinale 1 cap.
6-10-1982 Parigi Francia Francia 1 – 0 Ungheria Ungheria Amichevole
10-11-1982 Rotterdam Paesi Bassi Paesi Bassi 1 – 2 Francia Francia Amichevole 1 cap.
16-2-1983 Guimarães Portogallo Portogallo 0 – 3 Francia Francia Amichevole cap.
23-3-1983 Parigi Francia Francia 1 – 1 Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole
7-9-1983 Copenaghen Danimarca Danimarca 3 – 1 Francia Francia Amichevole 1 cap.
5-10-1983 Parigi Francia Francia 1 – 1 Spagna Spagna Amichevole
29-2-1984 Parigi Francia Francia 2 – 0 Inghilterra Inghilterra Amichevole 2 cap.
1-6-1984 Marsiglia Francia Francia 2 – 0 Scozia Scozia Amichevole cap.
12-6-1984 Parigi Francia Francia 1 – 0 Danimarca Danimarca Euro 1984 – 1º turno 1 cap.
16-6-1984 Nantes Francia Francia 5 – 0 Belgio Belgio Euro 1984 – 1º turno 3 cap.
19-6-1984 Saint-Étienne Francia Francia 3 – 2 Jugoslavia Jugoslavia Euro 1984 – 1º turno 3 cap.
23-6-1984 Marsiglia Francia Francia 3 – 2 dts Portogallo Portogallo Euro 1984 – Semifinale 1 cap.
27-6-1984 Parigi Francia Francia 2 – 0 Spagna Spagna Euro 1984 – Finale 1 cap.
13-10-1984 Lussemburgo Lussemburgo Lussemburgo 0 – 4 Francia Francia Qual. Mondiali 1986 1
21-11-1984 Parigi Francia Francia 1 – 0 Bulgaria Bulgaria Qual. Mondiali 1986 1 cap.
8-12-1984 Parigi Francia Francia 2 – 0 Germania Est Germania Est Qual. Mondiali 1986 cap.
3-4-1985 Sarajevo Jugoslavia Jugoslavia 0 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1986 cap.
2-5-1985 Sofia Bulgaria Bulgaria 2 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1986 cap.
21-8-1985 Parigi Francia Francia 2 – 0 Uruguay Uruguay Coppa Artemio Franchi cap.
11-9-1985 Lipsia Germania Est Germania Est 2 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1986
30-10-1985 Parigi Francia Francia 6 – 0 Lussemburgo Lussemburgo Qual. Mondiali 1986 cap.
16-11-1985 Parigi Francia Francia 2 – 0 Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1986 2 cap.
26-2-1986 Parigi Francia Francia 0 – 0 Irlanda del Nord Irlanda del Nord Amichevole cap.
1-6-1986 León Canada Canada 0 – 1 Francia Francia Mondiali 1986 – 1º turno cap.
5-6-1986 León Francia Francia 1 – 1 Unione Sovietica Unione Sovietica Mondiali 1986 – 1º turno cap.
9-6-1986 León Ungheria Ungheria 0 – 3 Francia Francia Mondiali 1986 – 1º turno cap.
17-6-1986 Città del Messico Italia Italia 0 – 2 Francia Francia Mondiali 1986 – Ottavi di finale 1 cap.
21-6-1986 Guadalajara Brasile Brasile 1 – 1 dts
(3 – 4 dcr)
Francia Francia Mondiali 1986 – Quarti di finale 1 cap.
25-6-1986 Guadalajara Francia Francia 0 – 2 Germania Ovest Germania Ovest Mondiali 1986 – Semifinale cap.
11-10-1986 Parigi Francia Francia 0 – 2 Unione Sovietica Unione Sovietica Qual. Euro 1988 cap.
19-11-1986 Lipsia Germania Est Germania Est 0 – 0 Francia Francia Qual. Euro 1988 cap.
29-4-1987 Parigi Francia Francia 2 – 0 Islanda Islanda Qual. Euro 1988 cap.
Totale Presenze (17º posto) 72 Reti (2º posto) 41
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Kuwait
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
27-11-1988 Kuwait Kuwait Kuwait 0 – 2 Unione Sovietica Unione Sovietica Amichevole
Totale Presenze 1 Reti 0

Statistiche da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Squadra Naz dal al Record
G V N P GF GS DR Vittorie %
Francia Francia 1º novembre 1988 17 giugno 1992 29 16 8 5 53 28 +25 55,17

Nazionale nel dettaglio[modifica | modifica wikitesto]

Stagione Squadra Campionato Piazzamento Andamento Reti
Giocate Vittorie Pareggi Sconfitte % vittorie GF GS DR
1988 Francia Francia Qual. Mondiale 1990 3º nel Gruppo 5, non qualificato 1 0 0 1 0,00 2 3 -1
1989 Qual. Mondiale 1990 5 2 2 1 40,00 6 3 +3
1990 Qual. Euro 1992 1º nel Gruppo 1, qualificato 3 3 0 0 100,00 5 2 +3
1991 Qual. Euro 1992 5 5 0 0 100,00 15 4 +11
1992 Euro 1992 Eliminato nella fase a gironi 3 0 2 1 0,00 2 3 -1
Dal 1988 al 1992 Amichevoli 12 6 4 2 50,00 23 13 +10
Totale carriera 29 16 8 5 55,17 53 28 +25

Panchine da commissario tecnico della nazionale francese[modifica | modifica wikitesto]

Cronologia completa delle presenze da commissario tecnico della nazionale ― Francia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Note
19-11-1988 Belgrado Jugoslavia Jugoslavia 3 – 2 Francia Francia Qual. Mondiali 1990
7-2-1989 Dublino Irlanda Irlanda 0 – 0 Francia Francia Amichevole
8-3-1989 Glasgow Scozia Scozia 2 – 0 Francia Francia Qual. Mondiali 1990
29-4-1989 Parigi Francia Francia 0 – 0 Jugoslavia Jugoslavia Qual. Mondiali 1990
16-8-1989 Malmö Svezia Svezia 2 – 4 Francia Francia Amichevole
5-9-1989 Oslo Norvegia Norvegia 1 – 1 Francia Francia Qual. Mondiali 1990
11-10-1989 Parigi Francia Francia 3 – 0 Scozia Scozia Qual. Mondiali 1990
18-11-1989 Tolosa Francia Francia 2 – 0 Cipro Cipro Qual. Mondiali 1990
21-1-1990 Kuwait City Kuwait Kuwait 0 – 1 Francia Francia Amichevole
24-1-1990 Kuwait City Germania Est Germania Est 0 – 3 Francia Francia Amichevole
28-2-1990 Montpellier Francia Francia 2 – 1 Germania Ovest Germania Ovest Amichevole
28-3-1990 Budapest Ungheria Ungheria 1 – 3 Francia Francia Amichevole
15-8-1990 Parigi Francia Francia 0 – 0 Polonia Polonia Amichevole
5-9-1990 Reykjavík Islanda Islanda 1 – 2 Francia Francia Qual. Euro 1992
13-10-1990 Parigi Francia Francia 2 – 1 Cecoslovacchia Cecoslovacchia Qual. Euro 1992
17-11-1990 Tirana Albania Albania 0 – 1 Francia Francia Qual. Euro 1992
20-2-1991 Parigi Francia Francia 3 – 1 Spagna Spagna Qual. Euro 1992
30-3-1991 Parigi Francia Francia 5 – 0 Albania Albania Qual. Euro 1992
14-8-1991 Parigi Polonia Polonia 1 – 5 Francia Francia Amichevole
4-9-1991 Bratislava Cecoslovacchia Cecoslovacchia 1 – 2 Francia Francia Qual. Euro 1992
12-10-1991 Siviglia Spagna Spagna 1 – 2 Francia Francia Qual. Euro 1992
20-11-1991 Parigi Francia Francia 3 – 1 Islanda Islanda Qual. Euro 1992
19-2-1992 Londra Inghilterra Inghilterra 2 – 0 Francia Francia Amichevole
25-3-1992 Parigi Francia Francia 3 – 3 Belgio Belgio Amichevole
27-5-1992 Losanna Svizzera Svizzera 2 – 1 Francia Francia Amichevole
5-6-1992 Lens Francia Francia 1 – 1 Paesi Bassi Paesi Bassi Amichevole
10-6-1992 Solna Svezia Svezia 1 – 1 Francia Francia Euro 1992 – 1º turno
14-6-1992 Malmö Francia Francia 0 – 0 Inghilterra Inghilterra Euro 1992 – 1º turno
17-6-1992 Malmö Francia Francia 1 – 2 Danimarca Danimarca Euro 1992 – 1º turno
Totale Presenze 29 Reti 53

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

[82]

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1976, 1977
198319841985
1983, 1984, 1985
1984, 1985
1995
1982-1983 (16 gol)1983-1984 (20 gol)1984-1985 (18 gol)
Francia 1984 (9 gol)
1984-1985 (7 gol ex aequo con Torbjörn Nilsson dell’IFK Göteborg)
Spagna 1982Messico 1986
  • Miglior giocatore dell’Europeo: 1
Francia 1984
Francia 1984
1985

Allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

1991

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

La stella celebrativa assegnata a Platini nel Cammino delle stelle attorno lo Juventus Stadium (2013)

  • Champion des champions, conferito dal quotidiano francese L’Équipe: 2
1977, 1984
1989
1994
  • Inserito nel FIFA World Team of the 20th Century dalla Fédération Internationale de Football Association[11][85]
1998
2000
  • Inserito nel FIFA Dream Team dalla Fédération Internationale de Football Association[11]
2002
2004
  • Inserito nelle “Leggende del calcio” del Golden Foot
2004
2008
2011
  • Introdotto al Salón de la Fama del Fútbol[88]
2011
2012
  • Premio Nils Liedholm[90]
2013

Nella graduatoria per il Pallone d’oro 1983 segnò il massimo distacco in percentuale dal secondo classificato nella storia del premio, totalizzando ben 4 volte (110 contro 26) il punteggio di Kenny Dalglishcentrocampista del Liverpool. Platini si piazzò al secondo posto in due occasioni (1977 e 1980) e una al terzo posto (1986), cosa che nella classifica storica del trofeo lo colloca al secondo posto dietro al tedesco Franz Beckenbauer.

L’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA, lo ha inserito al 7º posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo[91] (quinto fra i giocatori europei e primo fra i calciatori francesi[92]). In una lista simile, la rivista calcistica inglese World Soccer lo ha inserito al 5º posto nella classifica dei migliori calciatori del secolo (primo calciatore francese). Ha anche raggiunto la percentuale di voto più alta nella votazione del premio “Calciatore dell’anno” assegnata dalla stessa rivista: nel 1984 ottenne il 54% delle preferenze, risultando tuttora l’unico giocatore ad aver superato la soglia del 50%.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere della Legion d’Onore
— 29 aprile 1985[93]
Ufficiale della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale della Legion d’Onore
— 1988
immagine del nastrino non ancora presente Medaglia Erik von Frenckell[94]
««per il suo lavoro per il bene dello sport»»
— 2014