
19 Giu 17 Giugno 2001 nel ricordo di Antonio Currò
Tragedia al Celeste: il ricordo di Antonio Currò, giovane tifoso del Messina ucciso da una bomba carta il 17 giugno 2001
Messina, 17 giugno 2001 – La passione per la squadra della propria città si è trasformata in tragedia per Antonio Currò, giovane tifoso messinese di appena 23 anni, morto sugli spalti dello Stadio Celeste durante la finale di ritorno dei play-off di Serie C tra Messina e Catania.
Era una domenica di speranze e tensioni, con la città dello Stretto stretta attorno alla sua squadra per l’atteso derby di Sicilia. Il match, carico di significati sportivi e campanilistici, si sarebbe purtroppo trasformato in un incubo. Durante la partita, dal settore ospite – riservato ai tifosi catanesi – venne lanciato un ordigno artigianale, una bomba carta. L’esplosione colpì in pieno Antonio, che si trovava nella Curva Sud. Il boato, le urla, poi la corsa disperata verso l’ospedale: il giovane morì poco dopo per le gravi ferite riportate.
La notizia della sua morte sconvolse non solo la comunità sportiva messinese, ma l’intero Paese. Antonio Currò diventò, suo malgrado, il simbolo della violenza negli stadi italiani, in un’epoca in cui il fenomeno dell’ultrà violento minacciava il volto autentico del calcio, quello fatto di tifo e appartenenza.
Nei giorni successivi, Messina si fermò per lui. Migliaia di persone parteciparono al suo funerale, mentre striscioni, candele e fiori vennero lasciati fuori dallo stadio in segno di lutto. La sua famiglia, sconvolta dal dolore, chiese solo giustizia. Le indagini portarono all’arresto di alcuni tifosi catanesi, accusati del lancio dell’ordigno.
La morte di Currò segna una delle pagine più nere del calcio italiano: una ferita che, a distanza di anni, non si è mai completamente rimarginata. Ogni 17 giugno, i tifosi del Messina ricordano Antonio con cerimonie, striscioni e un minuto di silenzio. Il suo nome è diventato un monito contro la barbarie della violenza negli stadi.
Oggi, a distanza di oltre vent’anni, la memoria di Antonio Currò continua a vivere nel cuore dei tifosi messinesi, come simbolo di una passione che non avrebbe mai dovuto pagare un prezzo così alto.