
14 Giu 14 Giugno 1994 – Il piccolo grande ACIREALE è salvo
ACIREALE, 14 GIUGNO 1994 – UNA GIORNATA DA LEGGENDA AL SAPORE DI SALVEZZA
Salerno – Certe date rimangono impresse nella memoria collettiva come pietre miliari di un’identità sportiva. Il 14 giugno 1994 è una di quelle giornate che ad Acireale nessuno potrà mai dimenticare. Allo stadio Arechi di Salerno, gremito di tifosi nervosi e speranzosi, l’Acireale ha scritto la pagina più intensa e commovente della sua storia calcistica, conquistando la tanto agognata permanenza in Serie B al termine di una battaglia epica contro il Pisa, risolta soltanto ai calci di rigore: 4-3 il risultato finale dagli undici metri.
Dopo un’intera stagione vissuta tra sogni, paure e sacrifici, la salvezza è arrivata nel modo più sofferto e teatrale possibile. Novanta minuti di tensione, supplementari a reti bianche, e infine la roulette russa dei rigori. Il destino dell’Acireale si è giocato su una manciata di tiri, su nervi saldi e gambe tremanti. Ma è proprio nei momenti in cui la storia chiama che i cuori forti rispondono.
Tra i protagonisti di quella giornata c’è spazio per i volti noti della rosa acese, per l’allenatore che ha saputo tenere unito il gruppo nei momenti bui e per i tifosi che hanno seguito la squadra fino in Campania, trasformando lo spicchio di curva dedicato all’Acireale in un vortice di cori, sciarpe e lacrime.
Quando il tiro decisivo ha gonfiato la rete e la matematica ha sancito la salvezza, è esplosa la gioia: una corsa liberatoria, abbracci in campo e sugli spalti, lacrime che raccontavano mesi di fatica e un orgoglio mai domo. L’Acireale resta in Serie B, e non solo per diritto sportivo, ma per una dimostrazione di cuore, resistenza e dignità calcistica.
Il 14 giugno 1994 non è stato soltanto il giorno della salvezza: è stato il giorno in cui Acireale si è riconosciuta nel suo sogno, lo ha difeso fino all’ultimo respiro e lo ha portato a casa. Un giorno che vive ancora oggi nei racconti dei tifosi e nei muri della città, una piccola grande impresa di provincia che profuma di eternità.
ACIREALE NON DIMENTICA.