12 Giugno 1983 – 42 anni fa assassinio al Cibali

12 Giugno 1983 – 42 anni fa assassinio al Cibali

ragedia allo Stadio Cibali: il 12 giugno 1983 una domenica di sport si trasforma in incubo

CATANIA – 12 giugno 1983 – Una giornata che doveva essere di festa si è trasformata in tragedia. Allo Stadio Cibali di Catania, durante l’incontro di spareggio tra Catania e Perugia valido per la promozione in Serie A, la follia armata ha spezzato la vita di un giovane tifoso e seminato il panico tra migliaia di spettatori.

Lorenzo Marino, 28 anni, è morto colpito da un colpo di fucile sparato da un uomo posizionato fuori dallo stadio. Altri circa trenta spettatori sono rimasti feriti, alcuni in modo grave, da proiettili esplosi all’improvviso mentre la partita era ancora in corso. La scena è stata di una violenza inaudita: urla, fuggi-fuggi generale, panico sugli spalti. L’atmosfera si è gelata in un attimo. I calciatori in campo, ignari per alcuni minuti, hanno poi assistito impotenti al caos che dilagava sugli spalti.

L’autore della strage è stato il custode dello stadio armato di un fucile da caccia, ha aperto il fuoco dal balcone della sua abitazione, affacciata proprio nei pressi della curva nord del Cibali. Secondo quanto riferito dalle autorità, il gesto sarebbe stato motivato da rancori personali e da una presunta “intolleranza al rumore” generato dal tifo. Una spiegazione che ha dell’incredibile e che non riesce a dare senso a un atto tanto efferato quanto insensato.

Lorenzo Marino, originario di Catania, si trovava allo stadio con amici per sostenere la squadra del cuore. È morto sul colpo. I feriti sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali cittadini. Alcuni versano in condizioni critiche.

La partita, conclusasi sul 2-1 per il Catania, è passata comprensibilmente in secondo piano. L’intera città è sotto shock. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. Il presidente della FIGC ha espresso “profondo cordoglio per una tragedia che nulla ha a che vedere con il calcio e lo sport”. Anche il mondo politico è intervenuto, chiedendo maggiori misure di sicurezza e controllo negli impianti sportivi e nelle aree limitrofe.

Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza negli stadi e sulla tutela del pubblico in occasione di eventi sportivi, un tema che – in quegli anni – cominciava appena a emergere con preoccupante urgenza.

L’inchiesta della magistratura è stata immediatamente avviata. Il custode è stato arrestato poche ore dopo il fatto e condotto in stato di fermo. Rischia una condanna pesantissima per omicidio volontario e tentato omicidio plurimo.

Quella che doveva essere una domenica di sport e passione calcistica si è invece macchiata di sangue. Il nome di Lorenzo Marino resterà per sempre legato a una delle pagine più nere dello sport italiano.

 



#FOLLOW US ON INSTAGRAM