
07 Giu Addio Brescia calcio, dopo 114 anni di vita il club lombardo fallisce
Il 6 giugno 2025, il Brescia Calcio ha vissuto una giornata che segna la fine di una storia lunga 114 anni: il club è stato escluso dai campionati professionistici italiani a causa del fallimento finanziario. Una decisione che ha scosso profondamente la città e il mondo del calcio, mettendo fine a una tradizione calcistica che ha visto la Leonessa protagonista in Serie A per 23 stagioni e in Serie B per ben 66 stagioni.
La fine di un’era
La crisi del Brescia è culminata con il mancato pagamento di circa 3 milioni di euro necessari per saldare stipendi, contributi e debiti fiscali, scadenze fissate dalla FIGC per l’iscrizione al campionato. Il presidente Massimo Cellino, che aveva assunto la guida del club nel 2017, ha scelto di non intervenire economicamente, nonostante le numerose trattative di cessione avviate, tra cui quella con un fondo americano supportato da imprenditori bresciani come Ettore Prandini e Daniele Scuola.
La decisione di Cellino ha portato alla retrocessione automatica in Serie C, con la possibilità di ripartire dall’Eccellenza o dalla Serie D, a meno di un intervento diretto da parte delle istituzioni o di nuovi acquirenti disposti a rilevare il club.
La memoria di Roberto Baggio e Pep Guardiola
La storia del Brescia è indissolubilmente legata a due leggende del calcio mondiale: Roberto Baggio e Pep Guardiola. Il “Divin Codino” ha vestito la maglia delle Rondinelle dal 2000 al 2004, contribuendo a mantenere il club in Serie A e diventando un simbolo di passione e dedizione per i tifosi. Pep Guardiola, oggi allenatore di fama internazionale, ha iniziato la sua carriera professionistica proprio a Brescia, tra il 2001 e il 2002, segnando l’inizio di un percorso che lo avrebbe portato a diventare uno dei tecnici più titolati della storia del calcio.
La fine del Brescia rappresenta non solo la perdita di una squadra, ma anche la chiusura di un capitolo che ha visto questi due campioni scrivere pagine indelebili nella storia del club.
Il futuro: speranze e incertezze
Nonostante il fallimento, la speranza di una rinascita non è del tutto svanita. Il capitano Dimitri Bisoli ha espresso la sua vicinanza alla città e ai tifosi, dichiarando: “Oggi sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui, il Brescia siamo noi ed è per questo che Brescia non morirà mai”…. Le istituzioni locali, tra cui il Comune di Brescia, stanno valutando la possibilità di creare una nuova realtà calcistica che possa riportare il calcio professionistico in città, magari attraverso il trasferimento del titolo sportivo di una delle squadre di Serie C della provincia, come FeralpiSalò, Lumezzane o Ospitaletto.
Tuttavia, la strada per una rinascita è complessa e incerta. Senza un intervento concreto da parte di nuovi investitori o delle istituzioni, il rischio è che il calcio a Brescia debba ripartire dai dilettanti, con tutte le difficoltà che ciò comporta.
Il fallimento del Brescia Calcio è una ferita profonda per la città e per tutti gli appassionati di calcio. Ma come ha detto Bisoli, “Brescia non morirà mai”. La speranza è che questa passione possa essere il seme per una nuova rinascita, che riporti la Leonessa a brillare nei campi di calcio.