31 Maggio 2009 – Ultima in A con la Juventus di Pavel Nedved

31 Maggio 2009 – Ultima in A con la Juventus di Pavel Nedved

Pavel Nedvěd: l’ultimo atto di un campione dorato

31 maggio 2009, Torino. In una calda domenica di fine primavera, lo stadio Olimpico di Torino fa da teatro all’ultima recita in Serie A di uno dei più iconici centrocampisti del calcio moderno: Pavel Nedvěd. Quel giorno, nella sfida tra Juventus e Lazio, non è soltanto la chiusura del campionato, ma la fine di un’epoca. Il fuoriclasse ceco, Pallone d’Oro nel 2003, saluta il calcio giocato con l’eleganza e la grinta che l’hanno reso leggenda.

Nedvěd, 36 anni, scende in campo con la fascia al braccio e la chioma bionda che da sempre lo contraddistingue. Contro la squadra che lo aveva accolto in Italia nel 1996, con la quale aveva vinto una Coppa Italia e una storica Serie A nel 2000, il “Furia Ceca” regala l’ennesima prestazione generosa, fatta di corsa, tecnica e cuore. Quando lascia il campo, tra gli applausi di tutto lo stadio — anche dei tifosi laziali — si chiude un ciclo iniziato tredici anni prima.

Arrivato in Italia dalla Sparta Praga, Nedvěd è stato molto più di un semplice talento straniero. Alla Lazio ha dato qualità e gol, ma è con la Juventus che ha consacrato il suo mito. Dopo il passaggio a Torino nel 2001, chiamato a sostituire nientemeno che Zinedine Zidane, ha portato i bianconeri a vincere due scudetti e una Supercoppa italiana. Il suo apice arriva nel 2003, quando viene incoronato Pallone d’Oro, diventando il secondo ceco nella storia a ricevere il riconoscimento dopo Josef Masopust nel 1962. Quell’anno, trascina la Juve fino alla finale di Champions League, che però è costretto a guardare dalla tribuna a causa di una squalifica.

Nedvěd non è stato solo un simbolo di talento, ma anche di lealtà: nel 2006, dopo lo scandalo Calciopoli, decide di restare alla Juventus in Serie B, contribuendo alla pronta risalita in A. Un gesto che ha cementato il suo legame con i tifosi.

Il 31 maggio 2009 non è solo la fine di una carriera, ma l’addio di un guerriero che ha saputo unire estetica e sacrificio. Dopo il fischio finale, con gli occhi lucidi e il cuore colmo di gratitudine, Pavel Nedvěd lascia il campo tra le ovazioni. Il calcio italiano saluta un grande protagonista, un numero 11 che ha scritto pagine indelebili della sua storia.

Pavel non è più in campo, ma il suo spirito corre ancora su quei rettangoli verdi, ovunque ci sia un ragazzo che gioca con passione, sudore e amore per la maglia.

 

 

 

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