
18 Febbraio 1967 – A Caldogno nasce Roberto Baggio (grazie immenso fuoriclasse)
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Orgoglio e Passione è un blog di Davide Scuderi
Roberto Baggio, nato a Caldogno (Vicenza) il 18 febbraio 1967, è stato uno dei calciatori più iconici e amati della storia del calcio mondiale. La sua carriera, segnata da un talento cristallino e da un’eleganza in campo che lo rendeva unico, ha conquistato non solo i tifosi delle sue squadre, ma anche quelli delle avversarie, in un riconoscimento universale della sua classe senza tempo.
Il “Divin Codino”, come è stato soprannominato per la sua inconfondibile chioma e il suo talento sublime, ha iniziato la sua carriera nei campi della Serie C con la maglia del Vicenza, ma è con la Fiorentina, dove arrivò nel 1985, che si impose al grande pubblico. Le sue giocate incantavano, i suoi dribbling lasciavano senza fiato, e la sua capacità di cambiare il volto di una partita lo ha reso subito una stella di prima grandezza.
Nel 1990, Baggio si trasferì alla Juventus, e fu proprio in bianconero che il suo nome entrò nella leggenda. Il culmine della sua carriera arrivò nel 1993, quando vinse il Pallone d’Oro, riconoscimento che premiava il miglior calciatore del mondo. Un traguardo che testimoniava la sua assoluta grandezza, una consacrazione internazionale che coronava anni di impareggiabili prestazioni, sia a livello di club che in Nazionale.
Con la maglia azzurra, Baggio ha scritto capitoli memorabili, come il Mondiale del 1994 in USA, dove fu assoluto protagonista. Nonostante la finale persa ai rigori contro il Brasile, il suo percorso nel torneo rimase leggendario, con gol spettacolari e prestazioni indimenticabili. Insieme ad altri momenti tragici, come il celebre rigore sbagliato in finale.
La sua carriera proseguì tra alti e bassi, con diverse esperienze nei club più importanti d’Italia come il Milan, il Bologna e l’Inter, fino al suo ritiro nel 2004. Sebbene Baggio non abbia mai vinto un campionato con la Nazionale, la sua eredità come giocatore rimane ineguagliabile, con un’infinità di momenti che resteranno nella memoria collettiva di tutti gli appassionati di calcio.
Nonostante le sue travagliate vicende con gli infortuni e il famoso “errore del cuore” durante i rigori del 1994, Roberto Baggio ha sempre avuto la capacità di risorgere, incantando con la sua tecnica sopraffina. L’incredibile equilibrio tra le sue qualità atletiche e la sua visione di gioco ne hanno fatto uno dei giocatori più universamente amati, un’icona che trascende il tifo per le singole squadre. La sua capacità di emozionare e il suo stile di gioco sempre elegante sono quelli che lo hanno reso eterno, sia tra gli sportivi che tra chi, semplicemente, ama il calcio come pura espressione di bellezza.
Roberto Baggio non è stato solo un grande calciatore, ma un simbolo di nobiltà sportiva, di passione e di sacrificio. E nonostante la sua carriera sia giunta al termine, la sua figura continua a vivere nell’immaginario collettivo, come uno dei più grandi artisti che il calcio abbia mai avuto.