Il 5 gennaio 1997, in occasione della partita di Serie A tra Inter e Roma terminata 3-1 a favore dei nerazzurri, Yuri Djorkaeff scrisse una delle pagine più memorabili della sua carriera con una marcatura che ancora oggi rimane impressa nei cuori dei tifosi interisti e appassionati di calcio in generale.
Al minuto 39 del primo tempo, con il punteggio sull’1-0, Djorkaeff si trovò nel posto giusto al momento giusto: l’ex centrocampista francese, in una frazione di secondo, si alzò dal terreno con una sorprendente sforbiciata volante che lasciò di stucco il portiere giallorosso Giorgio Sterchele e tutti gli spettatori.
Il gol fu non solo una prodezza tecnica, ma anche una dimostrazione della grandezza dell’intuizione e della freddezza in un momento cruciale della partita. La sua esecuzione in volo, che si concretizzò in un colpo di tacco volante che indirizzò il pallone nell’angolo inarrivabile della rete, fu applaudita da tutti gli appassionati di calcio, indipendentemente dalla fede calcistica. Si trattava di un gesto che riassumeva l’essenza stessa del calcio: la bellezza della tecnica, l’imprevedibilità e la capacità di sorprenderne anche i più esperti.
La rete di Djorkaeff, poi, si rivelò fondamentale, poiché non solo riportò in vantaggio l’Inter, ma rappresentò anche il sigillo finale su una partita che vide la formazione di Luigi Simoni prevalere sulla Roma con un 3-1 che permise ai nerazzurri di mantenere alte le proprie ambizioni in campionato.
Quel gol è stato un simbolo della classe e dell’eleganza che Djorkaeff portava in campo, un momento che ha continuato a far parlare di sé per anni. Non a caso, fu uno dei gol più belli di quella stagione e divenne un punto di riferimento per chiunque parlasse di reti spettacolari e di sforbiciate memorabili.