6 Gennaio 1980 – 45 anni fa a Palermo Piersanti Mattarella (Presidente della Regione) viene ucciso da Cosa Nostra

6 Gennaio 1980 – 45 anni fa a Palermo Piersanti Mattarella (Presidente della Regione) viene ucciso da Cosa Nostra

Il 6 gennaio 1980, Palermo fu teatro di uno degli omicidi che segnarono profondamente la storia della Sicilia e dell’Italia intera. Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana, veniva ucciso a 45 anni da un commando mafioso, mentre era a bordo della sua auto, nei pressi della sua abitazione. Un delitto che rappresenta uno degli episodi più drammatici dell’intreccio tra politica e mafia, un capitolo buio in cui le forze mafiose cercarono di fermare la lotta allo strapotere criminale.

Mattarella, figura di spicco della Democrazia Cristiana, aveva intrapreso una battaglia senza quartiere contro la criminalità organizzata. Il suo impegno politico era caratterizzato dalla ferma volontà di liberare la Sicilia dal giogo mafioso e di promuovere lo sviluppo sociale ed economico dell’isola. La sua morte, avvenuta in un momento cruciale della sua carriera, scosse l’opinione pubblica e accentuò la consapevolezza del potere che la mafia esercitava, anche attraverso atti violenti, contro le istituzioni.

Piersanti Mattarella, già noto per la sua determinazione nell’affrontare la corruzione e le connivenze con il crimine, rappresentava una delle voci più forti di quella generazione di politici siciliani che si oppose al sistema mafioso. L’assassinio di Mattarella non solo segnò la fine di una vita giovane e promettente, ma accelerò anche la mobilitazione contro la mafia, anche se a un prezzo altissimo.

A distanza di oltre quattro decenni, l’anniversario della sua morte non è solo un momento di commemorazione personale, ma anche un’opportunità per riflettere sul percorso che la Sicilia e l’Italia hanno fatto nella lotta contro la mafia. Mattarella, infatti, non è solo il padre di un uomo che oggi riveste un ruolo fondamentale come Presidente della Repubblica, ma è diventato anche simbolo di quella generazione di martiri che hanno sacrificato la loro vita per lo Stato e per la legalità.

Il ricordo di Piersanti Mattarella continua a ispirare chi, in Sicilia e nel resto d’Italia, lavora quotidianamente per rafforzare le istituzioni, per combattere la criminalità e per onorare il suo impegno con una lotta che non si ferma mai.

 

 

 

 

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