28 Dicembre 1987 – Ruud Gullit vince il Pallone d’Oro

28 Dicembre 1987 – Ruud Gullit vince il Pallone d’Oro

Il 28 dicembre 1987, Ruud Gullit, l’emblema della classe e della potenza calcistica, conquistò il suo primo Pallone d’Oro, un riconoscimento che segnò il culmine di una carriera straordinaria e che lo consacrò come uno dei migliori giocatori del suo tempo. Il talento olandese, all’epoca in forza al Milan, venne premiato per le sue straordinarie prestazioni durante l’anno precedente, sia con la maglia rossonera che con quella della nazionale. Gullit, con il suo stile di gioco elegante e fisico, si distinse per la sua capacità di dominare il centrocampo e di essere determinante sotto porta, caratterizzato da una visione di gioco unica e da un colpo di testa che faceva paura a chiunque.

Nel Milan, Gullit faceva parte del leggendario “Trio delle Meraviglie” insieme a Marco Van Basten e Frank Rijkaard. Sotto la guida dell’allenatore Arrigo Sacchi, il club rossonero dominò il calcio mondiale, vincendo titoli in Italia, Europa e nel Mondo. Tra il 1987 e il 1994, la squadra guidata da Sacchi conquistò due Coppe dei Campioni (1989 e 1990), due scudetti (1988 e 1992) e due Coppe Intercontinentali (1989,1990), tra i tanti trofei.

La vittoria dell’Europeo 1988 con la sua Olanda è uno dei momenti più memorabili nella storia del calcio. Gullit, che fu uno dei protagonisti indiscussi del torneo, segnò il gol del 1-0 nella finale contro l’Unione Sovietica, una rete che entrò di diritto nella storia del calcio. La sua prestazione in quell’Europeo, al fianco di Van Basten e Rijkaard, sancì il trionfo di una squadra che, pur non essendo una delle favorite, giocò un calcio spettacolare e innovativo, imponendosi come una delle formazioni più forti del panorama internazionale.

La vittoria del Pallone d’Oro, oltre a essere il giusto riconoscimento per un calciatore completo, fu anche un simbolo del dominio olandese negli anni ’80 e ’90. Gullit divenne il secondo giocatore olandese a vincere il premio, dopo Johan Cruyff, e il suo nome si aggiunse alla lista dei più grandi fuoriclasse della storia del calcio.

Oltre alla sua tecnica sopraffina, Gullit si fece apprezzare per la sua personalità carismatica e per la capacità di trascinare le sue squadre, rendendosi protagonista non solo in campo, ma anche nello spogliatoio, dove esercitava una leadership naturale. Non solo un grande calciatore, ma anche un’icona, un simbolo di una generazione che, grazie a lui e ai suoi compagni di squadra, ha saputo lasciare un segno indelebile nel cuore degli appassionati di calcio.

 

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