La sera del 28 dicembre 1993, Roberto Baggio scrisse una pagina storica per il calcio italiano, conquistando il suo primo e unico Pallone d’Oro, il prestigioso trofeo assegnato ogni anno al miglior calciatore del mondo. A soli 26 anni, il “Divin Codino” si univa a un’elite esclusiva di campioni, diventando il terzo italiano nella storia a ricevere il riconoscimento dopo Gianni Rivera (1969) e Paolo Rossi (1982).
La sua vittoria rappresentò non solo il trionfo di un talento cristallino, ma anche di una stagione straordinaria, quella 1992-1993, che lo vide protagonista assoluto con la maglia della Juventus. Il numero 10 bianconero incantò i tifosi con giocate da fuoriclasse, mettendo in mostra un repertorio tecnico e una visione di gioco che lo resero uno dei giocatori più amati e apprezzati al mondo. Baggio segnò ben 27 gol in Serie A, trascinando la Juventus a un secondo posto in campionato e portandola anche alla finale di Coppa UEFA, dove però i bianconeri vennero sconfitti dal Borussia Dortmund.
Il suo trionfo fu il risultato di un mix perfetto di qualità individuale e capacità di rendere speciali le partite più difficili. La sua carriera, iniziata tra le fila del Vicenza e passata per Fiorentina e Juventus, esplose definitivamente con l’azzurro della Nazionale. Il pallone d’oro fu il coronamento di una carriera che, pur segnata da infortuni e difficoltà, rappresentava l’espressione più alta del calcio italiano.
Nella cerimonia che si tenne a Parigi, Baggio salì sul palco con il suo inconfondibile sorriso, visibilmente emozionato e consapevole di essere entrato nella storia del calcio mondiale. La sua vittoria fu un’ulteriore consacrazione di un talento che, per il gioco, aveva sacrificato ogni cosa. Un calciatore che, pur vivendo nel cuore della “battaglia” di un calcio moderno che iniziava a cambiare, continuava a incantare con la sua magia.
Quella serata del 28 dicembre 1993, Baggio si prese un posto nell’olimpo del calcio, diventando un simbolo di un’epoca d’oro del calcio italiano.