Partite indimenticabili: 13 Dicembre 1998, Messina – Catania 0-0

Partite indimenticabili: 13 Dicembre 1998, Messina – Catania 0-0

“Servono magliette”: il Messina-Catania giocato con le maglie dei tifosi

Il 1998 non è solo l’anno dei Mondiali francesi: è anche e soprattutto una strana convergenza di influenze culturali e artistiche che di lì a poco avrebbero chiuso degnamente il millennio, portando con sé parte dell’epicità che l’ultima parte del secolo, specialmente nel calcio, aveva consegnato all’uomo. Chissà se alla radio, nei 93 chilometri che separano Catania e Messina, suonava Fatboy Slim: la certezza, comunque, è che in auto, stretti, ma contenti, i tifosi avevano con sé due fondamentali. La sciarpa e la maglia.

Il Celeste di Messina è un luogo di culto, più che uno stadio ‘sudato’, ormai. Nonostante sia attualmente la casa dell’FC Messina, che oltre ad utilizzarlo come campo d’allenamento sta provando in tutti i modi a renderlo impianto principale per le gare ufficiali, l’ultima partita disputata nel rione Gazzi risale al 2014 (con protagonista il Città di Messina, divenuto proprio FC Messina, nel 2019). Per i tifosi giallorossi, in generale, rimarrà per sempre il teatro dell’ultima promozione in Serie A dei peloritani, conquistata nel 2004 e giocata, poi, al San Filippo. Per quelli del Catania, invece, il luogo unico di una domenica e di una storia indimenticabili.

In effetti, l’ultimo decennio dello scorso secolo non è stato un periodo semplicissimo per il club rossazzurro. Nel ’93 il Calcio Catania 1946 ha rischiato seriamente di scomparire, sfiorando la perdita della storica matricola 11700 e iniziando una vera e propria traversata nel deserto conclusa solo nel 2006 (con la promozione in A), ma che alla fine degli anni Novanta ha trovato comunque un punto di svolta. La storia, in un certo senso, ha deciso come spesso accade di farsi bizzarra: saranno stati i 93, numero non casuale, chilometri di distanza, sarà che quella parte di Sicilia non ce la faceva proprio più ad aspettare, ma il 13 dicembre del ’98 non ci ha messo troppo tempo per dire la sua, calcisticamente e spiritualmente.

Il Messina Peloro e il Calcio Catanianella stagione 1998/99, erano senza alcun dubbio due tra le migliori formazioni del Girone C di Serie C2, oltre ad essere rivali come poche altre squadre in Italia. Background perfetto per l’epica. Alla vigilia della quattordicesima giornata i rossazzurri guidano il campionato con 23 punti: la classifica dei giallorossi ne conta 21. Una buona fetta di promozione, anche se a dicembre, passa dal Celeste: guarda in faccia Messina e Catania. Un derby è sempre un derby: se vale la vetta, poi…

Oltre a essere quel luogo di culto di cui si parlava prima (a ragion veduta, visti i risultati del Messina in B nel 2003/04, e non solo), il Celeste è anche uno stadio molto particolare: senza pista d’atletica, con le tribune molto vicine e, soprattutto, fitte, nonostante i quasi 12mila posti a sedere (alla fine degli anni Novanta, qualcosina in meno). Un tempio a cielo aperto che, pieno, diventa una bolgia. Spenta la radio e scesi dalla macchina, i tifosi del Catania riempirono presto il settore a loro dedicato: circa 5mila anime con bandiere e maglie rossazzurre, spezzate da voci incontrollate. “Forse non si gioca”.

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