La battaglia di Bataan fu l’ultima e più sanguinosa fase della campagna delle Filippine del 1941-1942, all’inizio della guerra del Pacifico. La battaglia iniziò il 7 gennaio 1942 e si concluse il 9 aprile dello stesso anno con la completa vittoria dell’Esercito imperiale giapponese che costrinse alla resa tutte le truppe statunitensi e filippine che si erano asserragliate nella penisola di Bataan, nell’isola di Luzon, dopo gli sbarchi iniziali nipponici.

Il comandante in capo americano, generale Douglas MacArthur, dopo essere stato sorpreso dagli sbarchi iniziali giapponesi, ripiegò con le sue forze nella penisola di Bataan e riuscì a prolungare la resistenza per tre mesi. Le truppe giapponesi, al comando del generale Masaharu Homma, dovettero sferrare ripetuti attacchi per superare le successive linee difensive allestite dalle truppe americano-filippine che tuttavia si indebolirono progressivamente per le perdite, le malattie e le crescenti carenze di rifornimenti. Dopo aver ricevuto rinforzi, i reparti giapponesi sferrarono gli attacchi finali all’inizio del mese di aprile e il 9 aprile 1942 il generale Edward P. King, comandante delle truppe bloccate a Bataan, decise di cessare la resistenza e arrendersi con i 76.000 soldati ancora presenti, nonostante l’opposizione del generale Jonathan Wainwright che aveva sostituito dal 10 marzo 1942 il generale MacArthur al comando supremo delle Filippine.

La disfatta di Bataan ebbe importanza decisiva per l’esito finale dell’intera campagna delle Filippine del 1941-1942 e rappresentò una grande vittoria per il Giappone; entro un mese anche la fortezza di Corregidor cedette le armi e il generale Wainwright firmò la resa totale di tutte le truppe americano-filippine ancora in azione nell’intero arcipelago. La battaglia di Bataan, nonostante la tenace e prolungata resistenza, rappresentò la più pesante sconfitta e la resa in massa più grande dell’intera storia militare degli  Stati Uniti.

Subito dopo la resa, i soldati americani e filippini prigionieri furono costretti a compiere la cosiddetta marcia della morte di Bataan durante la quale molti morirono per le sofferenze e i maltrattamenti subiti dalle truppe giapponesi.

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