22 Giugno 1986 – LA MANO DI DIOS, E IL GOL DEL SECOLO DI DIEGO
Maradona stronca gli inglesi. La Mano de Dios e il gol del Secolo
Il pomeriggio più storico di sempre. Perché Argentina-Inghilterra del 22 giugno 1986 verrà ricordata come una delle partite migliori del ventesimo secolo. Ma più per l’exploit di Diego Armando Maradona che non per la qualità effettiva della partita. Inutile ricordare che il partido do siglo è Italia-Germania 4-3 di Messico 1970, ma nello stesso paese, sedici anni dopo, arrivano due delle giocate più importanti della storia del calcio. Incredibilmente lo stadio è lo stesso, l’Azteca di Città del Messico, con 100 mila spettatori sugli spalti. E il Diez, Maradona, vuole riportare l’ordine delle cose dopo la battaglia delle Malvinas (o Falkland, che dir si voglia) che aveva alzato la tensione fra Argentina e Inghilterra, appunto.
Proprio con la domanda: “Avete perso qualcuno nelle Malvinas” si apre il discorso di Maradona. Fino al cinquantunesimo la partita si trascina su uno 0-0 senza grosse emozioni, fino a che un campanile alzato da un giocatore inglese sembra arrivare docile docile nelle mani di Shilton. Invece il pugno dell’ex napoletano anticipa il portiere avversario, siglando l’1-0. Sarebbe da annullare, ma l’arbitro Ali Bin Nasser e il suo guardalinee, Bogdan Dotchev, non si sono accorti di niente. “È stata la mano di Dio”, dirà in seguito il numero dieci argentino. Anche Messi, più di due decenni dopo, lo imitò in una rete all’Espanyol.
Basterebbe come pomeriggio, ma cinque minuti dopo accade qualcosa di ancora più incredibile. Prendendo palla nella propria metà campo, usando una piroetta – che renderà celebre Zidane un decennio e passa più tardi – e lanciandosi verso l’area di rigore avversaria. Gli avversari che vengono saltati come dei birilli, i primi due che lo braccano a metà campo, poi quello che cerca di anticiparlo sulla destra, saltato un altro, poi il portiere e, a porta vuota, il gol più semplice di sempre. Ignorati completamente tutti, è il momento in cui dalla Mano de Dios prende le sembianze intere, umane, di Maradona. Barrillete cosmico, dirà Victor Hugo Moralez nella sua telecronaca. Un momento straordinario, iconico, che è il preludio alla vittoria del Mondiale dell’Albiceleste.