18 Giugno 1972 a Bruxelles la Germania vince il suo primo titolo EUROPEO

18 Giugno 1972 a Bruxelles la Germania vince il suo primo titolo EUROPEO

Germania Ovest – URSS 3-0

Il centravanti segna una doppietta nel netto successo di una delle migliori squadre ad avere partecipato al Campionato Europeo.

Alla vigilia l’URSS probabilmente temeva il peggio. Gerd Müller era stato l’autore di tutti i gol nella vittoria tedesca per 4-1 sull’Unione Sovietica il mese precedente, e ora tre quarti del pubblico era tedesco. Probabilmente anche sul campo le proporzioni sono apparse di questo tipo alla nazionale sovietica: c’è stata una fase in cui i tedeschi hanno effettuato 30 passaggi consecutivi senza che i giocatori dell’URSS siano riusciti mai a toccare il pallone. E’ stata la partita migliore del torneo perché talmente a senso unico da segnare la sconfitta del vecchio “catenaccio” ad opera dei primi fermenti di “calcio totale”: un capolavoro tedesco.

Tutti i migliori giocatori hanno partecipato all’azione del primo gol, con Beckenbauer che sale palla al piede dalla difesa, Günter Netzer che calcia al volo con naturalezza colpendo la traversa e l’onnipresente Müller che si avventa sulla respinta prodigiosa di Evgeni Rudakov e insacca. Più di un giornale inglese si era chiesto se Müller avrebbe avuto sufficiente sostegno contro una difesa così arcigna, ma evidentemente non ci avevano capito molto.

Müller preferiva essere lasciato da solo, senza compagni a invadere il suo spazio. Con gli altri giocatori che portavano fuori i difensori (due ali e Uli Hoeness che partiva da centrocampo), Müller era libero di imperversare da solo in area di rigore: ha segnato 68 reti in 62 gare internazionali, un totale e una media stupefacenti in un’epoca caratterizzata da un tale spirito difensivistico.

Müller firma un altro gol nella ripresa, il terzo della Germania, quando Georg Schwarzenbeck, in una delle sue rare apparizioni nell’area avversaria, tenta un uno-due con il centravanti: Müller riceve il pallone e va a segno senza problemi. Vantaggio più che meritato da parte della squadra di Helmut Schöni. Vi sarebbero potuti essere più gol, se Netzer non si fosse lasciato prendere dalla smania di portare troppo la palla nel corso del primo tempo, e se Hoeness non avesse colpito un palo quando le squadre erano ancora ferme sullo 0-0.

Da annotare un’impetuosa discesa di Murtaz Khurtsilava, che colpisce la traversa e costringe Sepp Maier a un tuffo prodigioso; in quel momento Wimmer, il gregario che svolgeva un prezioso lavoro oscuro per Netzer, aveva già segnato un meritato gol su passaggio di Heynckes. La sfera era entrata solo grazie a uno dei rari errori del portiere Rudakov: l’erede di Lev Jascin, con tanto di maglia nera, viene beffato da un rasoterra che è tra le poche cose non irresistibili della prestazione della Germania Ovest a Bruxelles.

Gerd Müller, attaccante Germania: “Avevamo un’ottima squadra all’epoca. Tutto ha funzionato bene, dalla squadra all’allenatore. Siamo stati fortunati, abbiamo vinto e, onestamente, non temevamo la Russia in finale. Li avevamo già battuti e conoscevamo le loro tattiche. Abbiamo giocato bene. Io ho segnato un paio di gol e la finale è stata la partita migliore di tutte”.

Bruxelles, 18 giugno 1972, Stadio Heysel (43 066 spettatori) – Germania Ovest- Unione Sovietica 3-0
Marcatori: Müller 25’; Wimmer, 52’; Müller, 58′.

Arbitro: Ferdinand Marschall (Austria).

GERMANIA. Maier; Beckenbauer (capitano), Breitner, Schwarzenbeck; Netzer, Wimmer, Hoeness; Kremers, Müller, Heynckes.

In panchina: Kleff, Bonhof, Bella, Grabowski, Löhr.

Allenatore: Helmut Schön

URSS. Rudakov; Dzodzuashvili, Troshkin, Kaplichni, Istomin; Khurtsilava (capitano), Kolotov, Baidachny (Kozinkevich 66′), Konkov; Banishevskiy (Dolmatov 46′), Onischenko.

In panchina: Pilguy, Matvienko, Muntyan.

Allenatore: Aleksandr Ponomarev.

 

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