Il delitto di via Carlo Poma è la definizione, di tipo giornalistico, riferita all’assassino di Simonetta Cesaroni, commesso nel pomeriggio di martedì 7 agosto 1990 in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma n. 2 a Roma; il caso non è stato mai risolto nonostante oltre vent’anni di indagini. Nel corso degli anni furono svolte varie inchieste e ipotizzate varie piste investigative, con diverse persone accusate del delitto tra il 1990 e il 2011. Dapprima Pietrino Vanacore, portiere dello stabile dove avvenne l’omicidio, poi Salvatore Volponi, il datore di lavoro della vittima, poi Federico Valle, il cui padre aveva uno studio nello stabile, e infine Raniero Busco, fidanzato della vittima; vennero tutte scagionate dalle accuse. Il caso attirò un grande interesse dell’opinione pubblica e ad esso sono stati dedicati libri, numerose trasmissione televisive di approfondimento e nel 2011 un lungometraggio televisivo.

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