Risolve una prodezza di Gabigol: la Libertadores è del Flamengo

Una rete dell’ex interista decide la finale con l’Athletico Paranaense , in dieci dal 43′

“Predestinado”. Gabriel Barbosa è il re della Libertadores: il Flamengo torna sul tetto del Sudamerica e la firma ce la mette, ancora una volta, l’ex attaccante dell’Inter. Dopo la sconfitta dello scorso anno con il Palmeiras, il Mengao vince 1-0 contro l’Athletico Paranaense e conquista la terza Copa della sua storia.

NON SOLO GABIGOL

Per il terzo anno consecutivo, la finale di Libertadores mette a confronto due squadre brasiliane. Da una parte ci sono i rossoneri di Dorival Junior, che punta sull’esperienza di tante vecchie conoscenze del calcio europeo: sono titolari David Luiz, Filipe Luis, Gabigol e l’ex Fiorentina Pedro, mentre partono dalla panchina Everton, Diego (sì, quello della Juve), Pulgar e Vidal, che recupera in extremis. Dall’altra c’è il Furacao, guidato da Felipe Scolari, che dopo il successo in semifinale contro il Palmeiras sogna di alzare la prima Copa della sua storia. Ci era andato vicino nel 2005, trascinato da un baby-Fernandinho, che in estate è tornato a casa dopo 17 stagioni tra Shakhtar e City. I riflettori sono tutti per Vitor Roque, centravanti classe 2005, baby stella con una clausola da 300 milioni, già nel mirino delle grandi d’Europa.

LA FOLLIA DI HENRIQUE

All’Estadio Monumental, la casa degli ecuadoriani del Barcelona de Guayaquil, Flamengo e Athletico giocano da subito a carte scoperte. Il Mengao riparte in velocità puntando sui guizzi di Gabigol, De Arrascaeta e Pedro, il Furacao prova a dominare sfruttando la fisicità di Fernandinho e soci. Gli uomini di Scolari partono bene e, all’11’, sciupano una doppia occasione con Vitinho e Santana. Il Flamengo risponde con Rodinei, Gabigol tenta d’inventare allargandosi sulla fascia sinistra ma sbatte contro i rocciosi centrali avversari. Il ritmo è basso, le occasioni non fioccano, al contrario degli errori che sono numerosi da entrambe le parti. La svolta definitiva arriva al 43’: Pedro Henrique, difensore dell’Athletico, rimedia il secondo cartellino giallo con un tackle in ritardo sul neo-entrato Ayrton, terzino sinistro schierato al posto dell’infortunato Filipe Luis.

ANCORA GABI

Subito dopo l’espulsione, il Flamengo sale in cattedra e l’Athletico non si riprende più. L’arbitro concede cinque minuti di recupero nel primo tempo, al 49’ Gabigol raggiunge un cross di Everton Ribeiro sul secondo palo e supera Bento mettendoci il piede. L’ex Inter macina record: per la quarta volta va a segno in una finale di Copa Libertadores e sale a quota 29 reti nella competizione, diventando il brasiliano più prolifico insieme a Luizao. Il Flamengo esulta, l’Athletico Paranaense è impietrito: per ribaltarla con un uomo in meno servirebbe un’impresa. Dopo l’intervallo, Felipe Scolari prova a svoltarla inserendo giocatori freschi (quattro sostituzioni effettuate tra il 46’ e il 65’), mentre il Flamengo resta compatto ed effettua il primo cambio al 71’, mandando in campo Vidal. Il pallino del gioco rimane nelle mani del Mengao, Gabigol sfiora la doppietta e Pedro cerca ripetutamente, ma senza successo, di trovare la porta e chiudere la partita. Il Furacao resiste, ma non riesce a pareggiare i conti. Finisce 1-0, con l’ennesimo timbro decisivo del solito Gabigol.

 

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