Il conflitto, quarta guerra arabo-israeliana, ebbe inizio con l’attacco improvviso degli eserciti dell’Egitto e della Siria che colse di sorpresa la dirigenza politico-militare israeliana e mise in forte difficoltà le forze armate di Israele.  Le truppe egiziane, ben equipaggiate con missili sovietici anticarro e antiaereo, attraversarono con successo il canale di Suez e respinsero con intense perdite i primi, affrettati contrattacchi israeliani, mentre contemporaneamente le forze siriane penetravano con forze corazzate nel Golan.

Gli israeliani si trovarono in grande difficoltà e si temette un crollo soprattutto nel Golan; nella seconda parte della guerra, tuttavia, le unità corazzate israeliane riuscirono a passare alla controffensiva, respinsero i siriani e penetrarono in Egitto riattraversando a sorpresa il canale. L’intervento delle due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, riuscì a evitare un’escalation del conflitto e, dopo alcune fasi drammatiche che fecero temere un conflitto globale, impose un cessate il fuoco alle parti in lotta.

La guerra terminò quindi senza esiti risolutivi dal punto di vista militare ma segnò un importante successo politico e propagandistico per gli arabi, che si dimostrarono per la prima volta in grado di mettere in difficoltà militare Israele, che aveva sconfitto pesantemente i propri avversari nella precedente guerra dei sei giorni del 1967.  Nello stato ebraico l’andamento della guerra e soprattutto la sorpresa iniziale innescarono forti polemiche politiche che culminarono con le dimissioni del primo ministro Golda Meir, del ministro della difesa Mosche Dayan e del capo di stato maggiore David Elazar.

La guerra inoltre ebbe pesanti conseguenze nell’economia e nella politica di molti Paesi per la decisione dei paesi arabi associati all’OPEC (l’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) di sostenere l’azione di Egitto e Siria tramite robusti aumenti del prezzo del barile e un embargo nei confronti dei paesi maggiormente filoisraeliani, atto che diede il via alla crisi petrolifera che provocò, a partire dalla fine del 1973 e per tutti gli anni Settanta almeno, notevoli ripercussioni economiche e sociali in quasi tutto il mondo.

 

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