Russia, strage di bambini a scuola: 15 morti
Un uomo ha fatto fuoco in un istituto di Izhevsk, nell’Udmurtia. Ignote ancora le ragioni. Un testimone: aveva un simbolo nazista sulla maglietta
Un uomo armato con due pistole ha ucciso quindici persone, fra cui undici bambini, in una scuola nel sud della Russia. L’omicida, un uomo sulla trentina, si è ucciso al termine della strage. Un deputato locale lo ha identificato come Artem Kazantsev: si tratterebbe di un ex-studente nella scuola di Izhevsk in cui è avvenuto l’attacco, nel quale sono rimaste ferite altre 24 persone, tutti bambini tranne due.
Un video postato online da una rete russa mostra l’aggressore che giace morto al suolo indossando una maglietta con una svastica nazista e un passamontagna. La polizia russa sta indagando per capire dove vivesse e quale fosse il movente del suo gesto: follia, vendetta personale o terrorismo. I servizi di sicurezza russi indicano che sia probabile una matrice neonazista.
Le immagini girate all’interno della scuola Numero 88 mostrano adulti e bambini in preda al panico, sangue sul pavimento di una classe, il foro di un proiettile su una finestra e scolari che si nascondono sotto i banchi. Sette bambini e sei adulti hanno perso la vita nel massacro, tra cui due insegnanti e due guardie. La maggior parte degli scolari sono stati evacuati dalle forze dell’ordine fuori dall’edificio.
Le autorità della regione hanno dichiarato un periodo di quattro giorni di lutto. Dmitry Peskov, il portavoce di Vladimir Putin, ha trasmesso le “più sentite condoglianze” del presidente russo per l’attacco: Peskov lo ha descritto come “un atto terroristico compiuto da una persona che appartiene a un gruppo neo-fascista”. La scuola si trova nelle vicinanze di edifici governativi, nel centro di Izhvesk, una città di 650 mila abitanti nella Russia meridionale, a circa mille chilometri da Mosca.
Ci sono stati vari attacchi di questo tipo in Russia negli ultimi anni. Nell’aprile scorso un uomo ha ucciso due bambini e una maestra in un asilo nella regione di Ulyanovsk prima di suicidarsi. Nel maggio 2021 un giovane attentatore ha ucciso sette bambini e due adulti nella città di Kazan e nel settembre dello stesso anno uno studente armato con un fucile da caccia ha ucciso sei persone all’università di Perm nella regione degli Urali. E nel 2018 uno studente ha ucciso 20 persone, quasi tutti suoi coetanei, nella Crimea occupata dalle forze russe nel 2014.
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