Real Madrid, riecco Ancelotti: “Questa è casa mia, ripetiamo le imprese del passato”

Il tecnico italiano si presenta per la sua seconda avventura sulla panchina dei Blancos: “Ci metterò tutte le mie energie. Mbappé? Coi giocatori di qualità si vince, a CR7 voglio bene…”

Carlo Ancelotti torna ad allenare il Real Madrid sei anni dopo il termine della sua prima esperienza sulla panchina dei Blancos: “Voglio ringraziare il presidente e tutta la dirigenza che mi hanno voluto qui – ha detto durante la conferenza stampa di presentazione -. Sono molto felice di tornare, questa è casa mia e metterò tutte le mie energie per provare a ripetere ciò che abbiamo fatto insieme in passato. Ho grandi ricordi dei due anni trascorsi qui, non solo per i titoli, ma anche per i rapporti che si sono creati. So cosa significa allenare il Real Madrid, lo faccio con grande entusiasmo e tenterò di farlo al meglio delle mie possibilità”.

Carletto non si è sbilanciato troppo sulle questioni di mercato: “Cercheremo di competere con la miglior rosa possibile, ma devo ancora parlare col club. È una rosa importante, con un mix di gioventù e di esperienza, però è molto ampia e dovremo ridurla un po’. Il futuro di Sergio Ramos? Come ho detto ne parlerò con la società, ancora non lo abbiamo fatto. So che sta discutendo del suo rinnovo, ma non conosco i dettagli. Sicuramente è un giocatore molto importante per questa squadra”.

Anche su Mbappé l’ex tecnico dell’Everton non si è esposto troppo, ma ha lasciato trasparire un certo interesse: “I giocatori di qualità ti danno sempre più possibilità di trionfare, ma la prima cosa è sempre il collettivo. In ogni caso è chiaro che le grandi individualità sono importanti”. Ha preferito svicolare anche sulle voci riguardanti un possibile ritorno di Cristiano Ronaldo: “Ho un grande rapporto con lui, gli voglio bene… Ma non è corretto parlarne dal momento che è sotto contratto con la Juventus”. Difficile anche che si concretizzi l’ipotesi Lozano: “Ho grande affetto nei suoi confronti, ma non so dire se andrebbe bene per il Real Madrid”.

Nel frattempo si concentra sui giocatori a disposizione: “Benzema deve fare 50 gol, non 30. Anche Vinicius deve segnare di più. Mi aspetto molto da lui e da Rodrygo, devo innanzitutto cercare più gol da parte loro, non un attaccante che segni per tutti. Hazard è un top player, ha avuto problemi e non ha potuto esprimersi al massimo del suo potenziale, ma è motivato e questo può essere l’anno giusto perché lo faccia”.

Più delicata la questione riguardante Gareth Bale, di rientro dal Tottenham: “Non ha giocato molto in Premier quest’anno, ma quando lo ha fatto con continuità ha segnato parecchio. Se lo vuole può essere molto importante per noi la prossima stagione”.

Pochi dubbi sulla tipologia di gioco che intende proporre: “La storia del Real è una storia di calcio offensivo, spettacolare e intenso. Il calcio è un po’ cambiato da quando ho lasciato sei anni fa, ma l’idea di fondo è sempre la stessa: deve essere un calcio offensivo e spettacolare”.

Poi una battuta su se stesso: “Non sono lo stesso Ancelotti di sei anni fa. Ho sei anni di esperienze in più, buone e meno buone, ma quelle meno buone aiutano a crescere”.

Non potevano mancare parole per chi ha raccolto la sua eredità (dopo la sfortunata parentesi Benitez) per poi riconsegnargliela: “Zizou è un mio amico e sicuramente parleremo nei prossimi giorni. Ha vinto tre Champions di fila, ha fatto un percorso fantastico e dobbiamo ringraziarlo per questo. Ciò che ha fatto è stato incredibile”.

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