Ora è ufficiale: George Weah è il nuovo presidente della Liberia
L’ex calciatore del Milan, unico africano ad aver vinto il Pallone d’Oro, si aggiudica le elezioni al ballottaggio: dai consigli della nonna al lavoretto da centralinista, fino a quell’incredibile galoppata che mandò in estasi San Siro. E’ lui «l’uomo del cambiamento»
Che George Weah fosse un personaggio difficile da fermare, in molti lo sapevano già. Aveva fatto «coming out» lui stesso, in un assolato pomeriggio di settembre del 1996, quando percorse il prato di San Siro da una parte all’altra con la palla al piede in poco più di 13 secondi: coast to coast saltando tutti gli avversari, ovviamente, e alla fine depositando la palla in rete. Una magia entrata di diritto nella storia del calcio, ma oggi l’ex bomber del Milan fuori dal campo è riuscito a segnare «un gol» ancora più bello: è stato eletto nuovo presidente della Liberia.
George Weah, l’uomo cresciuto nelle baraccopoli che si fece presidente.
In politica sin dal 2002, anno in cui appese le scarpette al chiodo, «King George» si era già candidato alle elezioni presidenziali del 2005 – le prime in Liberia dopo la sanguinosa guerra civile – ma perse al ballottaggio contro l’economista Ellen Johnson Sirleaf, la «Lady di Ferro», Premio Nobel per la pace rimasta in carica per due mandati. Dodici anni dopo, il ballottaggio stavolta sorride a Weah che – reduce dal 38,4% di voti ottenuti al primo turno – conquista 12 contee su 15 e batte quindi nettamente il rivale, l’ex vicepresidente Joseph Boakai.
Proprio l’uscente Sirleaf aveva definito l’ex calciatore «l’uomo del cambiamento». Lei, prima donna eletta come capo di Stato in Africa, e lui, unico africano della storia ad aver vinto il Pallone d’Oro: qualcosa li unisce, anche se il passato di Weah è abbastanza singolare. Nasce 51 anni fa in una baraccopoli nella periferia di Monrovia, la capitale, e cresce sotto gli occhi della nonna paterna insieme ai suoi tredici fratelli. Studia e lavora come centralinista alla Liberia Telecommunications, ma il calcio prende presto il sopravvento.