La rete di Bernardeschi e la contemporanea vittoria della Danimarca, 4-2 sulla Repubblica Ceca, consentono alla squadra di Di Biagio di entrare tra le prime quattro: martedì contro la Spagna…

CRACOVIA –  L’impossibile diventa possibile, se l’Italia si ricorda di fare l’Italia. L’Under 21 passa alle semifinali dell’Europeo, un’impresa incredibile che alla vigilia richiedeva due condizioni: una vittoria sull’imbattuta Germania e un clamoroso fiasco della Repubblica Ceca. Si sono verificate entrambe. Federico Bernardeschi ha deciso la partita di Cracovia, mentre la Danimarca è andata a vincere 4-2 a Tychy: era già eliminata, ha giocato per la gloria di una sera. Tredici anni fa, l’Italia di Trapattoni lasciò l’Europa in anticipo anche per colpa dei danesi e del loro maledetto 2-2 con la Svezia. Quasi un risarcimento. In semifinale gli azzurrini trovano la Spagna, martedì ancora a Cracovia, mentre la Germania, qualificata lo stesso come migliore seconda, affronterà l’Inghilterra a Tychy.
Dopo la burrasca degli ultimi giorni, Di Biagio è tornato alle origini, schierando una formazione simile a quella che ha steso la Danimarca al debutto, ma con una novità sostanziale: il sacrificio, o la bocciatura, di Petagna per far posto a Chiesa, con Bernardeschi spostato in mezzo al tridente in versione falso nueve. Stesso modulo, ma un’altra testa. L’Italia ha cominciato in modo prudente, pure troppo, dando l’impressione apparente di essere disposta a farsi schiacciare e prendendo dopo sei minuti il gol che il guardalinee Kovavic ha però giustamente annullato a Kempf (in posizione regolare, ma favorito dal movimento di Stark in offside). In realtà le cose migliori le hanno prodotte gli azzurrini, bravissimi a ripartire: un colpo di testa di Benassi (13′), un sinistro avvelenato di Pellegrini che ha imbarazzato Pollersbeck (20′), una punizione di Bernardeschi uscita di poco (26′). In quel momento, è arrivata da Tychy la notizia del primo vantaggio della Danimarca sulla Repubblica Ceca. Il gol italiano invece, maturato alla mezzora, è nato dalla caparbietà di Pellegrini, in tackle su Dahoud: palla a Chiesa che ha liberato Bernardeschi da solo in area, per lui è stato un gioco da ragazzi. Voleva più cattiveria, Di Biagio: quattro ammonizioni nel primo tempo (tutto l’attacco più Conti, squalificato insieme a Berardi per la semifinale) testimoniano la reazione dell’Italia.

Nella ripresa sono calati ritmo e foga, la Germania ha sfiorato il pari con Weiser (fuori, 13′), l’Italia il bis con Pellegrini (16′, destro dal limite deviato in angolo da Pollersbeck). L’1-0 avrebbe promosso la nazionale tedesca comunque da migliore seconda, dandole pure il vantaggio di evitare la Spagna in semifinale, indipendentemente dal risultato di Tychy. Da lì, comunque, arrivavano le notizie migliori per gli azzurrini: Chiesa e Berardi, sostituiti, chiedevano soltanto una cosa, “quanto stanno di là?”. Così, la piccola Italia si è ripresa tutto. E adesso sfida la Spagna, l’eterna nemica.

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