19 giugno del 1938. Stadio Olimpico Yves-du-Manoir di Colombes, Parigi. Ore 17.00
La Nazionale di Vittorio Pozzo, campione del Mondo in carica ed oro olimpico ai Giochi del 1936, affronta l’Ungheria per difendere il titolo iridato.
Gli Azzurri, completamente rinnovati dal ct piemontese rispetto alla Coppa Rimet di quattro anni prima, si presentano all’appuntamento con i favori del pronostico, se non altro per la netta vittoria sulla Francia padrone di casa, ai quarti di finale, e il successo in semifinale contro il Brasile.
Pozzo conferma l’undici titolare sceso in campo tre giorni prima contro i verdeoro e i fatti gli danno ragione. Dopo appena cinque minuti dal calcio d’inizio, l’Italia sblocca il risultato grazie a Gino Colaussi che sfrutta al meglio l’ottimo cross dalla destra di capitan Meazza.
La replica ungherese tuttavia non si fa attendere. Due minuti più tardi, infatti, Titkos raccoglie una corta respinta della difesa azzurra e trafigge Olivieri siglando la rete del pareggio.
La forza della corazzata di Pozzo è però quella di saper reagire con determinazione alle avversità. E così prima Piola al minuto 16 e poi ancora Colaussi al 35esimo, indirizzano una gara che conferma la straordinaria qualità di un attacco a dir poco fenomenale.
Nel secondo tempo, la Nazionale ungherese prova a riaprire il match con uno dei suoi uomini più attesi, Sarosi, ai tempi considerato uno dei tre migliori giocatori europei insieme a Meazza e Sindelar.
Ad otto minuti dal termine, ci pensa però ancora Silvio Piola a mettere il punto esclamativo sul trionfo azzurro, lasciando il segno con una doppietta che non fa altro che certificare la sua stratosferica vena realizzativa, riconosciuta da tutti ancora oggi.
Il 4-2 finale regala così all’Italia il secondo titolo iridato della sua storia. Un titolo che conferma ancora una volta lo strapotere azzurro nel calcio Mondiale.

Lascia un commento