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Il 30 aprile del 1982, alle nove del mattino Pio La Torre, insieme a Rosario Di Salvo, sta raggiungendo in auto, una Fiat 132, la sede del partito comunista di Palermo. In via Turba si affiancano alla macchina due moto di grossa cilindrata: alcuni uomini mascherati con il casco e armati di pistole e mitragliette sparano decine di colpi contro i due. La Torre muore all’istante mentre Di Salvo ha il tempo di estrarre la pistola e sparare alcuni colpi in un estremo tentativo di difesa.

Così la mafia ha ucciso Pio La Torre. Un omicidio che soltanto nel 2007 la Corte d’Appello d’Assise ha definito esser avvenuta per l’impegno antimafia del politico e sindacalista siciliano.

L’omicidio fu, inizialmente, rivendicato dai Gruppi proletari organizzati. Dopo nove anni di indagini, nel 1991, i giudici del tribunale di Palermo hanno chiuso l’istruttoria rinviando a giudizio nove boss mafiosi aderenti alla Cupola di Cosa Nostra. Nel 1992, un mafioso pentito, Leonardo Messina, ha rivelato che Pio La Torre fu ucciso su ordine di Totò Riina, capo dei corleonesi, a causa della sua proposta di legge riguardante i patrimoni dei mafiosi.

Nel 1972, infatti, Pio La Torre era entrato in Parlamento fra le fila del Partito Comunista Italiano, in cui aveva sempre militato. In veste di deputato aveva promosso la battaglia per far introdurre il reato di associazione mafiosa – Art 416 Bis C.P. la cosiddetta Legge Rognoni-La Torre – ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi.

Dopo l’esperienza a Roma, La Torre torna in Sicilia nel 1981 per assumere la carica di segretario regionale del partito. La sua maggiore battaglia è contro la costruzione della base missilistica a Comiso che, secondo La Torre, rappresentava una minaccia per la pace nel Mar Mediterraneo e per la stessa Sicilia; per questo raccoglie un milione di firme in calce ad una petizione al Governo.

Al funerale presero parte centomila persone tra cui Enrico Berlinguer, il quale fece un discorso.

Nel giorno delle primarie, i gazebo del Pd  dedicheranno un minuto di silenzio in sua memoria.

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