Nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo..

Il sindaco di Roma Virginia Raggi risulta indagata nell’inchiesta relativa alla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale del Comune poi arrestato. La nomina successivamente è stata revocata. Sull’episodio la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo coordinato dall’aggiunto Paolo Ielo.  Raggi – a quanto si apprende – è indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico relativamente alla nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, alla direzione del Dipartimento Turismo. La sindaca  verrà sentita il prossimo 30 gennaio. In base a quanto si apprende da fonti giudiziarie l’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta dopo Natale sulla base della relazione dell’Anac sulla nomina di Renato Marra inviata in Procura il 21 dicembre.

Secondo la Procura, Raggi,  avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio e non avrebbe impedito a Raffaele Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello Renato. La sindaca, secondo l’accusa, dunque è indagata per falso in quanto avrebbe detto al responsabile anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi, che per la nomina avrebbe agito in autonomia.

Anche Raffaele Marra risulta indagato in concorso per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nomina del fratello. Tra le carte dell’inchiesta anche alcune chat tra i fratelli Marra e la conversazione tratta da Telegram in cui la Raggi si lamenta con Raffaele Marra di non aver saputo dell’aumento di stipendio del fratello Renato. Le chat erano presenti nell’indagine che ha portato il 16 dicembre all’arresto di Marra per corruzione.

“Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma – scrive su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi – nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”.

Il sindaco di Roma Virginia Raggi risulta indagata nell’inchiesta relativa alla nomina a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex capo del personale del Comune poi arrestato. La nomina successivamente è stata revocata. Sull’episodio la Procura di Roma aveva aperto un fascicolo coordinato dall’aggiunto Paolo Ielo.  Raggi – a quanto si apprende – è indagata per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico relativamente alla nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, alla direzione del Dipartimento Turismo. La sindaca  verrà sentita il prossimo 30 gennaio. In base a quanto si apprende da fonti giudiziarie l’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta dopo Natale sulla base della relazione dell’Anac sulla nomina di Renato Marra inviata in Procura il 21 dicembre.

Secondo la Procura, Raggi,  avrebbe detto il falso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio e non avrebbe impedito a Raffaele Marra di partecipare alle procedure di nomina del fratello Renato. La sindaca, secondo l’accusa, dunque è indagata per falso in quanto avrebbe detto al responsabile anticorruzione del Comune, Mariarosa Turchi, che per la nomina avrebbe agito in autonomia.

Anche Raffaele Marra risulta indagato in concorso per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulla nomina del fratello. Tra le carte dell’inchiesta anche alcune chat tra i fratelli Marra e la conversazione tratta da Telegram in cui la Raggi si lamenta con Raffaele Marra di non aver saputo dell’aumento di stipendio del fratello Renato. Le chat erano presenti nell’indagine che ha portato il 16 dicembre all’arresto di Marra per corruzione.

“Oggi mi è giunto un invito a comparire dalla Procura di Roma – scrive su Fb la sindaca di Roma Virginia Raggi – nell’ambito della vicenda relativa alla nomina di Renato Marra a direttore del dipartimento Turismo che, come è noto, è già stata revocata. Ho informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle”.

 

“Ho avvisato i consiglieri di maggioranza e i membri della giunta e, nella massima trasparenza che contraddistingue l’operato del M5S, ora avviso tutti i cittadini. Sono molto serena, ho completa fiducia nella magistratura, come sempre. Siamo pronti a dare ogni chiarimento”, ha scritto Raggi su Facebook.

Beppe Grillo ha mostrato serenità subito dopo aver saputo dalla sindaca di Roma Virginia Raggi dell’indagine a suo carico. Lo racconta chi lo ha sentito. Anche la stessa Raggi si mostra e si dice tranquilla: le carte firmate per la nomina di Renato Marra sarebbero giunte sulla sua scrivania dopo aver seguito l’iter previsto dalla legge, con l’incartamento che sarebbe stato visto dagli uffici del Campidoglio. Secondo fonti M5S, inoltre, Renato Marra non avrebbe ottenuto vantaggi dalla nomina a capo della direzione turismo che la stessa sindaca ha voluto revocare dopo i rilievi dell’Anac: Renato Marra non avrebbe percepito un aumento di stipendio. Forte di queste e altre spiegazioni la sindaca si appresta a chiarire la sua posizione ai magistrati.

Di Battista, Raggi ammesso errore, vediamo che succede  – “Lei ha ammesso un errore, quello di essersi fidata di una persona sbagliata, il Comune non è facile, quello che noi chiediamo dall’inizio è del tempo. Ha sbagliato probabilmente a mettere una firma, vediamo che succederà, ma è pure vero che questa nomina è stata revocata”. Lo afferma il deputato M5S Alessandro Di Battista a ‘diMartedì’, su La 7 parlando dell’invita a comparire per la sindaca Virginia Raggi in merito alla questione della nomina del fratello di Raffaele Marra.

Oggi – ha scritto Matteo Renzi su Facebook – il Sindaco di Roma ha ricevuto un avviso di garanzia. La nostra Costituzione prevede che tutti i cittadini siano innocenti fino a sentenza passata in giudicato. E questo vale per tutti, a qualunque partito appartengano. Invito dunque tutto il Pd a rispettare la presunzione di innocenza e non rincorrere le polemiche. Non cerchiamo scorciatoie giudiziarie, non cediamo all’odio per l’avversario, non attacchiamo Virginia Raggi oggi”.

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