Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano, 24 febbraio 1934 – Hammamet, 19 gennaio 2000), è stato un politico italiano, Presidente del Consiglio dei ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987 e Segretario del Partito Socialista Italiano dal 1976 al 1993.
È stato uno degli uomini politici più rilevanti della cosiddetta Prima Repubblica: intraprese un’azione di rinnovamento del PSI e della sinistra italiana che lo portò a scontrarsi, anche duramente, con le resistenze al cambiamento da parte del Partito Comunista Italiano e all’interno del suo stesso partito.
È stato il primo socialista ad aver rivestito l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Craxi aveva una forte sintonia con leader della sinistra europea come Felipe Gonzalez e Mario Soares, e si impegnò fortemente per l’allargamento dell’Ue e l’affermazione del ruolo del “socialismo mediterraneo”.
Coinvolto in seguito nelle inchieste di Mani pulite condotte dai giudici di Milano, subì due condanne definitive per corruzione e finanziamento illecito al Partito Socialista Italiano, e morì mentre erano in corso altri quattro processi contro di lui.
Egli respinse fino all’ultimo l’accusa di corruzione, mentre ammise di essere a conoscenza del fatto che il PSI aveva accettato finanziamenti illeciti, lamentando che “per decenni” tutti i partiti si erano finanziati illegalmente senza mai essere “oggetto di denunce”, con atteggiamenti di “complicità”.
Il governo e il partito di Craxi vennero sostenuti anche da Silvio Berlusconi, con il quale il leader socialista aveva instaurato un rapporto personale.
Ancor oggi, a diversi anni dalla morte, la sua memoria suscita sentimenti controversi: di apprezzamento, come precursore della modernizzazione del Paese e della politica italiana, o di totale esecrazione a causa delle condanne riportate a seguito delle dette indagini di Tangentopoli e della sua decisione di abbandonare l’Italia, rifugiandosi ad Hammamet in Tunisia, dove morì mentre erano ancora in svolgimento i procedimenti giudiziari nei suoi confronti. Per i suoi detrattori, egli morì da criminale latitante; per i suoi estimatori egli fu vittima di una giustizia politicizzata, supportata dalla stampa e dai cosiddetti “poteri forti”, che lo costrinsero all'”esilio” fuori del suo Paese.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha deposto un mazzo di rose rosse sulla tomba di Bettino Craxi a Hammamet, dopo un momento di raccoglimento con la vedova Anna e i figli Stefania e Bobo. Il ministro si è poi fatto il segno della croce e ha firmato il libro delle visite.