Il giocatore della Lazio per un tragico scherzo, morì simulando un tentativo di rapina. La sue spoglie riposano nella sua città natale…
Nerviano (Milano), 18 gennaio 2017 – Sono passati 40 anni dalla sua morte ma a Nerviano, nella sua città natale dove è nato nel 1948, se lo ricordano ancora in tanti. Luciano Re Cecconi, aveva mosso i suoi primi passi col pallone proprio nel polveroso dell’oratorio di Sant’Ilario Milanese, per poi passare nell’U.S.D. Aurora Cantalupo e alla pro Patria con la quale esordì il 14 aprile 1968, esordisce in Serie C. Poi la gavetta fino alla seria A con lo scudetto della Lazio.
Capelli biondi, un fisico e movenze inconfondibili, Re Cecconi la sera del 18 gennaio 1977 si trovava con due amici, nella gioielleria di Bruno Tabocchini, situata in Via Francesco Saverio Nitti 68, nella tranquilla e decentrata zona della Collina Fleming di Roma, per consegnare alcuni campioni di profumo. Il giocatore per scherzo, aveva simulato un tentativo di rapina e il gioielliere aveva reagito sparando. Il gioielliere Tabocchini fu poi arrestato e accusato di “eccesso colposo di legittima difesa”; processato solo 18 giorni dopo, venne assolto per “aver sparato per legittima difesa putativa”. Luciano morì a soli 28 anni, lasciando la moglie Cesarina, la figlia Francesca di pochi mesi ed il figlio Stefano di due anni. Le sue spoglie sono tumulate nel cimitero di Nerviano.