MARADONA

Finisce al Tribunale di Cassino il processo che vede imputati Diego Armando Maradona e il suo avvocato, Angelo Pisani, per diffamazione ai danni di Equitalia. Lo ha deciso il giudice monocratico di Roma che ha accolto un’istanza di incompetenza territoriale avanzata dai difensori dei due imputati. L’ex Pibe de oro, in alcune interviste, aveva detto di essere “vittima di una persecuzione basata su documenti falsi e procedure irregolari” da parte dell’ente di riscossione.

Secondo il giudice della IV sezione monocratica, Francesca Giordano, il processo dev’essere trasferito per competenza a Cassino in quanto il giornale (“La Voce delle Voci”) su cui sono apparse le dichiarazioni viene stampato nella cittadina ciociara. Per l’accusa, Maradona tra “il maggio e il giugno 2012” ha reso “una serie di dichiarazioni in cui affermava di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili”.

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