Siena

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Club History

La Robur Siena S.p.A.,[1] meglio conosciuta come Robur Siena o più semplicemente Siena, è una società calcistica italiana con sede nella città di Siena.

Il sodalizio è nato nel 2014[2] sulle ceneri dell’Associazione Calcio Siena, già Società Sportiva Robur e Società Studio e Divertimento, il previgente club fondato nella città toscana nel 1904, del quale la Robur Siena ha ereditato la tradizione sportiva.[3][4] I colori ufficiali, sono bianco e nero mentre il soprannome della squadra è Robur. Disputa le partite casalinghe allo stadio Artemio Franchi di Siena, inaugurato nel 1923 e capace di 15.373 posti a sedere.

In oltre un secolo di storia il Siena, occupante il 48º posto nella classifica della tradizione sportiva delle squadre che hanno giocato in A e il 35º posto nella classifica perpetua dei punti,[5] ha disputato 9 edizioni della massima serie, 13 campionati di Serie B, 1 campionato misto postbellico, e 44 tornei di Serie C più 8 di Serie C2, iscrivendosi in totale a 75 annate professionistiche sulle 90 organizzate dalla FIGC dal 1926. Il miglior piazzamento in Serie A è il 13º posto della stagione 2007-2008 e arrivando in semifinale della Coppa Italia 2011-2012. Quattro sono i titoli nazionali conseguiti: 1 campionato di Serie B, 1 Supercoppa di Serie C e 2 Scudetti Dilettanti.[6]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalle origini agli anni 1930[modifica | modifica wikitesto]

L’anno zero del calcio senese è il 1904, quando alcuni affiliati alla Società Sportiva Mens Sana In Corpore Sano si scindono fondandone una nuova, la Società Studio e Divertimento. Adottata una casacca a scacchi fa il suo ingresso nel calcio, pratica sportiva a cui viene dedicato tutto l’interesse societario. Nel 1908 viene istituita la Società Sportiva Robur,[7] la quale gioca le sue prime partite di calcio nella Piazza d’Armi.

Il Siena dell’annata 1934-1935, vittorioso nelle fasi finali di Prima Divisione e promosso in Serie B.

Primo campionato dei bianconeri è quello di Promozione 1921-1922, il quale si conclude subito con una vittoria della compagine senese nel girone C toscano. La Robur vince anche il girone finale regionale, venendo quindi promossa in Seconda Divisione, il campionato cadetto dell’epoca. L’esordio non è tra i più felici: la squadra chiude al 6º e al terzultimo posto il girone F (composto da squadre toscane ed emiliane), venendo quindi costretta allo spareggio salvezza contro la vincitrice della Terza Divisione Toscana, la Pistoiese: all’andata la Robur si impone 4-0, ma al ritorno la Pistoiese vince per 4-1, e poiché non contava la differenza reti a parità di punti (2 a testa), è necessaria una partita di spareggio sul campo neutro di Livorno che finisce 1-1; nella ripetizione, sempre a Livorno, tuttavia, i bianconeri riescono a imporsi 1-0, conquistando una sofferta salvezza.[8] Nella stagione successiva, tuttavia, la Robur non riesce a salvarsi, chiudendo il torneo all’ultimo posto con quattro punti all’attivo, subendo due punti di penalizzazione per due rinunce[8] e retrocedendo in Terza Divisione Toscana, dove rimane per tre stagioni.

Solo nella stagione 1927-28 il Siena torna a disputare il campionato interregionale di Seconda Divisione, che però ormai non costituisce più il secondo livello del calcio italiano, bensì il terzo.[9] Al termine della stagione 1930-1931 viene ammesso d’ufficio in Prima Divisione Interregionale,[10] la Serie C dell’epoca, dove ottiene per due stagioni la salvezza.

Alla vigilia del campionato di Prima Divisione 1933-1934 la società cambia nome in Associazione Calcio Siena e nella stagione successiva i senesi giunsero fino allo spareggio per la Serie B: affrontando nella gara per la promozione, disputata sul campo neutro di Pistoia, la Reggiana superandola per 7-0 e guadagnando uno storico traguardo.[11] Tuttavia, l’anno seguente i bianconeri non riescono a reggere il confronto con le compagini del campionato cadetto, tornando in C.[12] La società decide di ricostruire però un organico competitivo per riconquistare al più presto la B: obiettivo concretizzatosi nella stagione 1937-1938, quando il Siena vince il campionato con 12 punti di vantaggio sul Ravenna.[13]

Gli anni precedenti alla seconda guerra mondiale sono positivi: nella stagione 1938-1939 il Siena vince il derby toscano con la Fiorentina e gioca un buon campionato, mancando la promozione in Serie A per un solo punto.[14]

Dagli anni 1940 agli anni 1990[modifica | modifica wikitesto]

Il Siena della stagione 1955-1956, campione italiano di IV Serie e promosso in Serie C.

Gli anni di successi sono spezzati dalla guerra: in questo periodo la FIGC decide la divisione in tre gironi (nord e sud) della Serie B, ma, avendo deciso che dalla stagione 1948-1949 il campionato cadetto sarebbe tornato al girone unico, annuncia che solo le prime sette di ognuno dei tre gironi di quella precedente sarebbero rimaste in Serie B l’anno successivo. Il Siena giunge ottavo, a 2 punti dal Pescara, e torna in Serie C.[15] Dopo due anni destino analogo: avendo la FIGC deciso che la Serie C a partire dalla stagione 1952-1953 sarebbe stata anch’essa a girone unico, il quarto posto nel girone non bastò alla Robur per conquistare la salvezza automatica; i toscani dovettero affrontare gli spareggi salvezza con le quarte degli altri tre gironi: i bianconeri concludono al quarto posto e conoscono così la prima retrocessione in IV Serie.[16] Il ritorno in categoria superiore non è dei più agevoli: nella stagione 1954-1955 il Siena vince il proprio girone ed è ammesso alle finali promozione, dove perde lo spareggio contro il Colleferro, mancando così la promozione in Serie C.[17]

Un Siena in crisi societaria passa sotto il controllo del presidente Danilo Nannini, ex giocatore della Robur. Nel 1955-1956 il Siena vince lo spareggio con l’Empoli e risale in Serie C; nella stessa stagione vince anche il titolo di Campione d’Italia di IV Serie.[18] Nella stagione 1958-1959 i bianconeri conducono il campionato per quasi tutta la stagione, ma verso la fine viene raggiunto dall’OZO Mantova. Le due squadre, giunte a pari punti, si affrontano in uno spareggio a Genova, ma la vittoria è dei lombardi.[19]

Uscito di scena Nannini, il Siena retrocede in Serie D e sfiora il fallimento. Il club viene salvato solo dall’intervento dell’ex medico sportivo Vittorio Beneforti, che nella stagione 1974-1975 guida i bianconeri al ritorno in Serie C.[20] I problemi economici però continuano e allora il Siena Club Fedelissimi lancia l’idea di una trasformazione della società in una società per azioni, ma il tutto si risolve con un nulla di fatto. Nel 1978 avviene la divisione della terza serie in Serie C1 e Serie C2: solo le prime dodici di ogni girone rimarranno in C1; il Siena giunge 13º, a 2 soli punti dalla salvezza, e deve retrocedere in C2. Torna intanto presidente Danilo Nannini, che rilancia l’idea dell’azionariato popolare. Il 27 marzo 1980 l’A.C. Siena diventa finalmente una società per azioni. Sotto la presidenza di Nannini i senesi riconquistano la C1 nel campionato 1981-1982.[21]

Eugenio Pazzaglia, attaccante degli anni 1970, è stato tra i maggiori protagonisti della storia calcistica senese.

A metà degli anni 1980 Nannini lascia definitivamente la presidenza e la squadra viene rilevata da un imprenditore romano, l’avvocato Max Paganini. Sotto la sua guida la Robur raggiunge una certa stabilità e, dopo due retrocessioni e altrettante promozioni in Serie C1 e C2, gioca dieci campionati consecutivi nella terza serie, fino alla fine degli anni 1990.[22] Nel campionato 1992-1993 riesce a salvarsi solo grazie a un ripescaggio conseguente una lunga serie di fallimenti.[23]

La seconda metà del decennio porta notevoli cambi societari, che gettano le basi della promozione in Serie A. Nel 1997 la società passa a Claudio Corradini, che guida i bianconeri a una difficile salvezza ai play-out. Nel 1999 vi è nuovo cambio societario: stavolta un nutrito gruppo di imprenditori, Pastorello, Ponte, Salvietti, Pianigiani, Mangiavacchi e Verdiani, affida la compagine ad Antonio Sala. Il Siena, guidato dalle colonne Gil Voria, Michele Mignani e Stefano Argilli, vince il girone A della Serie C1 e dopo 55 anni torna in Serie B.

Anni 2000[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la prima stagione tra i cadetti, nel campionato 2001-2002 il Siena, le cui azioni sono state nel frattempo rilevate da Paolo De Luca, viene affidato in un primo tempo a Giuseppe Papadopulo; la zona retrocessione porta al suo esonero. Il cambio di allenatore non sortisce alcun effetto e Papadopulo torna in panchina. Il tecnico pisano conquista la salvezza, battendo nella gara decisiva la Sampdoria.[24]

Nella stagione 2002-2003 viene confermato in panchina Papadopulo e la Robur può annoverare giocatori come il portiere Giuseppe Taglialatela e il suo sostituto Marco Fortin, i difensori Michele Mignani e Davide Mandelli, un centrocampo con Luca CavalloVincenzo Riccio e l’allora sconosciuto brasiliano Rodrigo Taddei, un attacco in cui svettano Simone TiribocchiPinga e il giovane Raffaele Rubino. Il Siena consegue una lunga serie di risultati utili consecutivi, diventando capolista dopo poche giornate. A fine stagione i bianconeri vincono il campionato di Serie B con 68 punti all’attivo e conquistano la prima storica promozione in Serie A.[25] Per effetto del caso Catania i punti furono ridotti da 68 a 67, cosicché il Siena terminò il torneo a pari merito con la Sampdoria; tuttavia il titolo di campione cadetto era già stato assegnato ai bianconeri, per cui la vittoria del campionato non fu condivisa con il club genovese.

Il centrocampista Andrea Ardito ha siglato, il 31 agosto 2003, il primo gol della Robur in Serie A.

Il 31 agosto 2003 il Siena gioca la sua prima partita nella massima serie italiana: l’avversario è il Perugia di Serse Cosmi e, nel capoluogo umbro, la contesa termina 2-2. Il primo goal della storia del Siena in Serie A viene segnato dopo 19 minuti dal centrocampista Andrea Ardito. Quattordici giorni dopo arriva la prima sconfitta in campionato a opera dell’Inter di Héctor Cúper. Il 21 settembre, terza giornata di campionato, la Robur ottiene la prima vittoria in campionato: nel derby toscano contro l’Empoli vince con un perentorio 4-0. La stagione termina con i bianconeri tredicesimi, con 2 punti di vantaggio sulla zona retrocessione.[25]

Nel campionato 2004-2005 il Siena si salva per un solo punto, grazie alla vittoria all’ultima giornata per 2-1 sull’Atalanta già retrocessa, con un gol a pochi minuti dal termine di Stefano Argilli, mentre in quella successiva la Robur ottiene la matematica salvezza con due giornate di anticipo.[25]

Nel girone di andata del campionato 2006-2007 il Siena, guidato da Mario Beretta, ottiene buoni risultati (calando però nel finale), trascinata dal cannoniere del Liechtenstein Mario Frick, ex-Ternana. In questa stagione il Siena si salva all’ultima giornata con una vittoria con la Lazio, già matematicamente sicura del terzo posto, per 2-1.[26] Nella stagione successiva la nuova dirigenza affida la panchina ad Andrea Mandorlini. La squadra stenta e, dopo la sconfitta con il Livorno al 12º turno, l’allenatore viene esonerato e richiamato Mario Beretta. Il 4 maggio 2008, con la vittoria per 1-0 contro la Juventus, la Robur conquista la salvezza con due turni di anticipo, assicurandosi così il diritto a disputare il massimo campionato per la sesta volta consecutiva. Nel turno, per la formazione toscana arriva un altro importante risultato, i bianconeri riescono a bloccare sul 2-2 l’Inter rimandando così la festa scudetto dei nerazzurri che proprio l’anno prima avevano vinto il tricolore a Siena. Il 18 maggio 2008 dopo la partita pareggiata con il Palermo la società annuncia che il nuovo allenatore sarebbe stato Marco Giampaolo, il quale ottiene una nuova salvezza, la sesta consecutiva.[26]

Dopo un’altra salvezza,[26] viene esonerato Giampaolo: il suo posto viene preso da Alberto Malesani, il quale esordisce con una sconfitta con il Bari, una vittoria con il Catania per 3-2 e una terza sconfitta, contro l’Inter, per 4-3. Intanto, durante la stagione cambiano gli assetti societari bianconeri: il 15 gennaio 2010 il pacchetto azionario del club viene rilevato dall’imprenditore edile romano Massimo Mezzaroma.[27] Il 2 maggio 2010 la squadra retrocede aritmeticamente in Serie B per la prima volta dopo sette anni in massima serie, dopo la sconfitta interna per 1-2 contro il Palermo.[27]

Anni 2010[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Conte raggiunge la promozione in Serie A, dopo il secondo posto conquistato nella stagione 2010-2011.

Dopo ciò viene ingaggiato come allenatore Antonio Conte.[28] La squadra conduce un buon campionato e il 7 maggio 2011, dopo il pareggio casalingo per 2-2 contro il Torino, ottiene la promozione in Serie A con tre giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato.

Per la stagione successiva viene ingaggiato come nuovo allenatore Giuseppe Sannino, proveniente dal Varese. Il campionato di Serie A del 2011-2012, l’anno del ritorno in Serie A, fu la stagione d’oro per la società bianconera: si piazzarono al 14º posto nel campionato, con Mattia Destro e Emanuele Calaiò che formarono una coppia attacco smagliante, collezionando insieme 23 gol––l’unica squadra ad avere 2 giocatori nella top 15 della classifica marcatori, e arrivarono fino alla semifinale della Coppa Italia 2011-2012[29] dove persero contro il Napoli––dopo aver vinto la gara d’andata 2-1. La stagione comincia un po’ traballante con 2 punti nelle prime tre giornate di campionato grazie ai pareggi sui campi di Catania e Roma. La prima vittoria arriva alla 5ª giornata quando i bianconeri si impongono per 3-0 sul Lecce. La salvezza giunge matematicamente il 2 maggio 2012 grazie al pareggio per 1-1 all’Olimpico contro la Lazio; al termine della stagione i bianconeri giungono al 14º posto eguagliando il precedente record di 44 punti. A fine stagione l’allenatore Giuseppe Sannino e il Direttore sportivo Giorgio Perinetti, lasciano il Siena destinazione Palermo.

Per la stagione 2012-2013 il nuovo allenatore è stato inizialmente il perugino Serse Cosmi, reduce dall’esperienza al Lecce, neo-retrocesso in Serie B. Dopo un pareggio in rimonta per 2-2 contro l’Udinese, il 24 settembre il Siena vince fuori casa contro l’Inter per 2-0 battendo un record: la squadra milanese, reduce da sei vittorie consecutive nei confronti del club bianconero, nella sua storia non aveva mai perso contro i toscani concedendo loro solo 4 punti (tutti pareggi) nei 16 precedenti.[30][31] Il 16 dicembre 2012 il Siena, dopo la pesante sconfitta con la Fiorentina per 4-1, esonera Cosmi, sostituendolo con Beppe Iachini. Il ritorno in serie B arriva sancito dal pareggio del Genoa a Marassi contro l’Inter e che condanna il Siena al ritorno in cadetteria ancor prima del match dei toscani in casa del Napoli.[32]

La stagione 2013-2014 vede il Siena fallire il ritorno diretto in Serie A nonché l’accesso alla zona play-off, anche a causa di una penalizzazione in classifica di 8 punti irrogata per il mancato pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps di alcuni suoi tesserati (senza la penalizzazione avrebbe ottenuto alla fine il 3º posto). Il 15 luglio 2014 l’Associazione Calcio Siena, non avendo provveduto a onorare gli stipendi arretrati e gli adempimenti fiscali, né a ripianare il monte debiti, né al deposito della fidejussione necessaria, non si iscrive al campionato di serie B 2014-2015[33]. Il 18 luglio successivo la FIGC revoca l’affiliazione alla società[34], per poi disporre, in data 22 luglio, lo svincolo dei giocatori tesserati[35]; l’indomani l’assemblea dei soci delibera la messa in liquidazione dell’A.C. Siena, con presentazione della domanda di concordato fallimentare[36].

Rinascita della Robur Siena[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 luglio 2014 l’imprenditore italo-svizzero Antonio Ponte (che già era stato azionista del Siena dal 1999 al 2001) firma l’atto notarile di costituzione della Robur Siena Società Sportiva Dilettantistica, che eredita la tradizione sportiva della fallita A.C. Siena[3] e si iscrive alla Serie D[4] (dove il Siena mancava da 44 anni). Come allenatore viene scelto Massimo Morgia, proveniente dalla Pistoiese; il capitano della squadra, Simone Vergassola, decide di continuare a giocare per il nuovo sodalizio[37]. La nuova squadra disputa un campionato di vertice, riuscendo a issarsi in testa alla classifica del girone E; il 9 maggio 2015, grazie alla vittoria esterna per 0-2 sulla Massese, la Robur Siena conquista la promozione in Lega Pro[38]. L’annata viene infine coronata dalla conquista dello scudetto Serie D, grazie alla vittoria nella finale disputata il 30 maggio allo Stadio Helvia Recina di Macerata, con la Robur che s’impone per 7-5 ai tiri di rigore contro l’Akragas[39].

A stagione conclusa, il 16 giugno 2015, l’allenatore Massimo Morgia e il suo staff concludono il loro rapporto contrattuale con il Siena[40]; il 1º luglio viene annunciato l’accordo con Gianluca Atzori[41]. La stagione 2015-2016 è caratterizzata dalla vittoria a Pisa per 2-1[42], successo esterna che nel derby toscano mancava da 57 anni, e dal raggiungimento della semifinale di Coppa Italia Lega Pro[43]. In seguito alle dimissioni di Atzori[44], nel febbraio 2016 Guido Carboni assume la conduzione tecnica della squadra[45]. Nel campionato di Lega Pro il Siena chiude sesto.

Il 30 agosto 2016 Ponte cede la società ad Anna Durio, primo presidente donna della storia del Siena[46]. Il giorno successivo viene nominato Giovanni Colella come nuovo allenatore, assieme al nuovo direttore sportivo Giovanni Dolci. La nuova stagione inizia con qualche difficoltà e si conclude con il dodicesimo posto in Lega Pro.

Nella stagione 2017-2018 il Siena di Michele Mignani è tra le pretendenti per la promozione in Serie B. Concluso il campionato al secondo posto, accede ai play-off, dove elimina la Reggiana ai quarti di finale e il Catania ai tiri di rigore in semifinale, approdando così in finale dello Stadio Adriatico di Pescara contro il Cosenza, ma perde per 3-1.[47] Nel frattempo, ad aprile 2018, la Robur diventa una società per azioni, assumendo la denominazione “Robur Siena S.p.A.”.[48]

Più negativa è la stagione 2018-2019, chiusa dal Siena di Mignani al sesto posto nel girone A della Serie C e con l’eliminazione al primo turno dei play-off, a causa della sconfitta casalinga contro il Novara (0-1).

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria della Società Sportiva Robur Siena
  • 1904 – Fondazione della Società Studio e Divertimento.
  • 1904-1908 – La società partecipa solo a tornei amichevoli a carattere locale.
  • 1908 – Il sodalizio cambia denominazione in Società Sportiva Robur.
  • 1908-1921 – Attività a carattere locale.
  • 1921-1922 – 1º nel girone C della Promozione Toscana. 1º nel girone finale. Promosso in Seconda Divisione e affiliato alla Lega Nord dal Compromesso Colombo.
  • 1922-1923 – 6º nel girone F della Seconda Divisione Nord. Salvo dopo aver vinto la sfida contro la Pistoiese primatista della Terza Divisione.
  • 1923-1924 – 8º nel girone F della Seconda Divisione Nord. Retrocesso in Terza Divisione.
  • 1924-1925 – 3º nel girone A della Terza Divisione Toscana.
  • 1925-1926 – 5º nel girone A della Terza Divisione Toscana. 1º nel girone salvezza.
  • 1926-1927 – 1º nel girone B della Terza Divisione Toscana. 2º nel girone F delle finali del Nord. Ammesso in Seconda Divisione per allargamento dei quadri.
  • 1927-1928 – 8º nel girone C della Seconda Divisione Nord.
  • 1928-1929 – 7º nel girone G della Seconda Divisione Nord.
  • 1929-1930 – 4º nel girone F della Seconda Divisione Nord. Ammesso nella nuova Seconda Divisione declassata a livello regionale.

  • 1930-1931 – 3º nel girone A della Seconda Divisione Toscana. Ammesso in Prima Divisione per allargamento dei quadri.
  • 1931-1932 – 9º nel girone E della Prima Divisione.
  • 1932-1933 – 6º nel girone F della Prima Divisione.
  • 1933 – La società cambia denominazione in Associazione Calcio Siena.
  • 1933-1934 – 5º nel girone F della Prima Divisione.
  • 1934-1935 – 1º nel girone F della Prima Divisione. 1º nel girone finale A dopo aver vinto lo spareggio contro la ReggianaPromosso in Serie B.
  • 1935-1936 – 16º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
  • 1936-1937 – 4º nel girone D della Serie C.
Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.
  • 1937-1938 – 1º nel girone D della Serie C. Promosso in Serie B.
Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
  • 1943-1945 – Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-1946 – 10º nella Serie mista A-B Centro-Sud.
  • 1946-1947 – 5º nel girone B della Serie B.
  • 1947-1948 – 8º nel girone C della Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1948-1949 – 17º nel girone C della Serie C.
  • 1949-1950 – 3º nel girone C della Serie C.

  • 1950-1951 – 2º nel girone C della Serie C.
  • 1951-1952 – 4º nel girone C della Serie C. 4º nel girone salvezza. Retrocesso in IV Serie.
  • 1952-1953 – 10º nel girone F della IV Serie.
  • 1953-1954 – 11º nel girone E della IV Serie.
  • 1954-1955 – 1º nel girone E della IV Serie. Perde la finale del Centro Italia.
  • 1955-1956 – 1º nel girone E della IV Serie. Vince la finale del Centro Italia. Promosso in Serie C.
Scudetto.svg Campione d’Italia di IV Serie (1º titolo).
Fase a gironi di Coppa Italia.
  • 1958-1959 – 2º nel girone A della Serie C dopo aver perso lo spareggio.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 1959-1960 – 4º nel girone B della Serie C.

  • 1960-1961 – 4º nel girone B della Serie C.
  • 1961-1962 – 9º nel girone B della Serie C.
  • 1962-1963 – 10º nel girone B della Serie C.
  • 1963-1964 – 8º nel girone B della Serie C.
  • 1964-1965 – 5º nel girone B della Serie C.
  • 1965-1966 – 6º nel girone B della Serie C.
  • 1966-1967 – 14º nel girone B della Serie C.
  • 1967-1968 – 6º nel girone B della Serie C.
  • 1968-1969 – 4º nel girone B della Serie C.
  • 1969-1970 – 18º nel girone B della Serie C. Retrocesso in Serie D.

  • 1970-1971 – 9º nel girone E della Serie D.
  • 1971-1972 – 4º nel girone E della Serie D.
  • 1972-1973 – 2º nel girone E della Serie D.
  • 1973-1974 – 3º nel girone E della Serie D.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1974-1975 – 2º nel girone E della Serie D.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1975-1976 – 1º nel girone E della Serie D. Promosso in Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1976-1977 – 8º nel girone B della Serie C.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1978-1979 – 11º nel girone A della Serie C2.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1979-1980 – 5º nel girone A della Serie C2.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.

  • 1980-1981 – 4º nel girone C della Serie C2.
 ? di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1981-1982 – 1º nel girone C della Serie C2. Promosso in Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1982-1983 – 13º nel girone B della Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1983-1984 – 16º nel girone B della Serie C1. Retrocesso in Serie C2.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1984-1985 – 1º nel girone A della Serie C2. Promosso in Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1985-1986 – 4º nel girone B della Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1986-1987 – 17º nel girone B della Serie C1. Retrocesso in Serie C2.
Primo turno di Coppa Italia.
 ? di Coppa Italia Serie C.
  • 1987-1988 – 7º nel girone A della Serie C2.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1988-1989 – 3º nel girone A della Serie C2.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1989-1990 – 1º nel girone A della Serie C2. Promosso in Serie C1.
 ? di Coppa Italia Serie C.

  • 1990-1991 – 6º nel girone B della Serie C1.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1991-1992 – 13º nel girone A della Serie C1.
Finalista di Coppa Italia Serie C.
  • 1992-1993 – 16º nel girone A della Serie C1. Retrocesso e successivamente ripescato.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1993-1994 – 12º nel girone B della Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1994-1995 – 9º nel girone B della Serie C1.
Secondo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1995-1996 – 8º nel girone B della Serie C1.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1996-1997 – 9º nel girone A della Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
  • 1997-1998 – 8º nel girone A della Serie C1.
Fase eliminatoria a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 1998-1999 – 15º nel girone A della Serie C1. Salvo dopo aver vinto i play-out.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
  • 1999-2000 – 1º nel girone A della Serie C1. Promosso in Serie B.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Vince la Supercoppa di Serie C (1º titolo).

Fase a gironi di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 2002-2003 – 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Quarto turno di Coppa Italia.
  • 2009-2010 – 19º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
Quarto turno di Coppa Italia.

  • 2010-2011 – 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
Terzo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
  • 2012-2013 – 19º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia.
  • 2014 – L’Associazione Calcio Siena non si iscrive al campionato, subisce la revoca dell’affiliazione alla FIGC e viene dichiarata fallita per dissesto finanziario.[34][36] Nel frattempo, viene fondata la nuova società Robur Siena Società Sportiva Dilettantistica, ammessa in sovrannumero in Serie D in quanto erede della tradizione sportiva del precedente sodalizio.
  • 2014-2015 – 1º nel girone E della Serie D. Promosso in Lega Pro.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie D.
Scudetto.svg Campione d’Italia di Serie D (2º titolo).
  • 2015 – La società cambia denominazione in Robur Siena S.r.l..
  • 2015-2016 – 6º nel girone B della Lega Pro.
Semifinalista di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
  • 2018 – La società cambia denominazione in Robur Siena S.p.A.
  • 2018-2019 – 6º nel girone A della Serie C. Perde il primo turno dei play-off.
Secondo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Colori[modifica | modifica wikitesto]

La SS Robur del 1928-1929, con la maglia a quarti bianconeri in uso tra gli anni 1920 e 1930, e poi ripresa negli anni 2010 dalla nuova Robur Siena.

I colori tradizionali della squadra calcistica senese sono il bianco e il nero, i quali derivano da quelli originari dell’antica Società Studio e Divertimento. La progenitrice a sua volta aveva dettato la combinazione cromatica in omaggio allo stemma, alla bandiera e ai colori cittadini, una balzana bianconera che simboleggia il fumo nero e bianco scaturito dalla pira augurale che i leggendari fondatori della città, Senio e Ascanio, figli di Remo, avrebbero acceso per ringraziare gli dei dopo la fondazione di Siena. Un’altra leggenda riporta che la balzana derivi dai colori dei cavalli, uno bianco e uno nero, che i due fratelli usarono nella fuga dallo zio Romolo che li voleva uccidere e con i quali giunsero nella città toscana.

La maglia ha subito vari cambiamenti nel disegno, mantenendo intatti solo i colori: la prima divisa era come quella dell’antica società, con disegno a scacchi grandi. Nel tempo il Siena ha poi a lungo adottato uno stile più affine alle casacche calcistiche, con strisce verticali comuni a molte altre squadre italiane come JuventusAscoli e Udinese.[49]

Con l’approdo del Siena in Serie A la divisa ha visto stravolgimenti continui: da semplici strisce verticali bianconere a una maglia bipartita con bizzarre sfumature, fino al ritorno celebrativo della vecchia, storica, scaccatura;[49] quest’ultima, a seguito del fallimento all’AC Siena e la creazione della nuova Robur Siena, è tornata a essere la divisa casalinga del club toscano che inoltre, a seconda dell’occasione, veste pantaloncini e calzettoni bianchi o neri senza una determinata preferenza. Le uniformi da trasferta dei senesi sono variate molto nel tempo, sia nella foggia che nei colori, vedendo comunque una netta predominanza di tinte come il rosso e il nero.

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

L’emblema storico del calcio senese è la lupa che allatta i gemelli Senio e Ascanio, mutuata dalla simbologia tradizionale della città toscana.

Lo stemma societario adottato dall’AC Siena (più volte rimaneggiato e ammodernato, da ultimo nel 2010) era costituito un ancile palato bianco-nero, con la denominazione del club inscritta in una fascia bianca a mezza altezza, sovrastante il summenzionato disegno della lupa con i gemelli, la dicitura Robur e l’anno di fondazione.[50]

La nuova Robur Siena ha adottato due diversi stemmi societari: uno transitorio, usato nella prima parte del campionato 2014-2015, e uno definitivo, realizzato dal grafico Marco Cheli; entrambi hanno mantenuto il simbolo della lupa, così come la forma ovale dello scudo, abbandonando tuttavia la palatura verticale in favore di un motivo a scacchi bianconeri, e dando al contempo maggior rilievo alla storica denominazione Robur.[51]

Inno[modifica | modifica wikitesto]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Artemio Franchi (Siena).

L’Artemio Franchi di Siena.

All’inizio degli anni venti la Robur giocava le sue prime partite sul campo di Piazza d’Armi;[52] il 7 gennaio 1923 con la partita Siena – CS Firenze 2-0 avviene l’inaugurazione del campetto di San Prospero, più adatto alle esigenze dell’epoca, tuttavia la squadra successivamente tornò a giocare in Piazza d’Armi fino al termine degli anni trenta.[52]

L’Artemio Franchi è l’impianto che ospita gli incontri casalinghi dei senesi.[53] Fu costruito nel 1923, inaugurato l’8 dicembre 1938 in un’amichevole contro l’Empoli;[53] l’impianto fu intitolato a Rino Daus, squadrista fascista ucciso nel giugno del 1921.[53] La struttura iniziale presentava solamente la tribuna centrale coperta, a cui nel 1955 fu aggiunta la tribuna scoperta. Successivamente fu denominato Del Rastrello per poi essere intitolato nel 1987, su richiesta della società, ad Artemio Franchi; dal 2007 al 2013 venne aggiunta un’altra denominazione, Montepaschi Arena, a seguito della sponsorizzazione da parte dell’omonima banca senese che deteneva all’epoca anche quote azionarie del club stesso.[53] La capienza è stata portata da 10 560 agli attuali 17 373 posti.[53]

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

La società si allena presso i campi dell’Acquacalda, centro sportivo nell’omonima località dell’hinterland senese.[54]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dirigenti della Robur Siena

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Dal sito web della società.[55]

Staff dell’area amministrativa
  • Italia Anna Durio – Presidente
  • Italia Federico Trani – Vicepresidente
  • Italia Francesco Sguazzi – Direttore generale
  • Italia Davide Vaira – Direttore area tecnica
  • Italia Giovanni Dolci – Direttore sportivo
  • Italia Alessio Butini – Segretario generale
  • Italia Tommaso Salomoni – Responsabile ufficio stampa
  • Italia Vincenzo Federico – Responsabile marketing
  • Italia Alexander Borghesi – Addetto marketing
  • Italia Ivan Sarra – Team Manager
  • Italia Alessandra Pasquini – Segreteria
  • Italia Serena Saletti – Amministrazione
  • Italia Stefano Argilli – Responsabile settore giovanile
  • Italia Roberto Pierangioli – Responsabile tecnico settore giovanile
  • Italia Fulvio Muzzi – Responsabile impianti
  • Italia Luigi Burzi – Coordinatore sicurezza
  • Italia Alberto Pazzaglia – Responsabile sicurezza
  • non conosciuta Nermi Hodza – Responsabile magazzino
  • non conosciuta Daniel Santisteban – Magazziniere
  • Italia Tomas Meigno – Responsabile campo da gioco
  • non conosciuta Pierre Alain Teguosoupgui – Responsabile campo da gioco
  • Italia Fabrizio Ernetti – Addetto all’arbitro
  • Italia Mario Brandini – Addetto all’arbitro
  • Italia Leonardo Gagliardi – Supporter Liaison Officer
  • Italia Fabio Di Pietro – Fotografo ufficiale

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Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Siena.

Cronologia degli sponsor tecnici
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1981-2000 …
  • 2000-2001 Romagest
  • 2001-2002 Monte dei Paschi di Siena
  • 2002-2003 Montepaschi Vita
  • 2003-2013 Monte dei Paschi di Siena
  • 2013-2014 non presente
  • 2014-2015 Inizialmente non presente – dal mese di ottobre Insieme InSiena (sulle maglie appare semplicemente la dicitura Siena)
  • 2015-2016 non presente
  • 2016-oggi Piccini

Impegno nel sociale[modifica | modifica wikitesto]

Il Siena è stato attivo nel campo sociale e umanitario. È stata presente all’edizione 2011 de La Fabbrica del Sorriso, iniziativa di raccolta fondi a supporto di progetti di solidarietà in Italia e nel mondo a favore dei bambini bisognosi di aiuto, partecipando ai quattro progetti sostenuti (Fondazione Banco alimentare onlus, Istituto Oikos onlus, Project for people onlus e Vis: Volontariato internazionale per lo sviluppo).[56] Inoltre, grazie alla sua iniziativa AC Siena per la Maremma, ha aiutato la popolazione di Albinia, colpita dalle alluvioni di novembre 2012, donando materiali tecnici e parte dei ricavati della partita di Serie A Siena-Pescara alle squadre di calcio dei paesi colpiti.[57] Altra somma di denaro è stata invece donata a Agape onlus che si occuperà dell’assistenza alle famiglie rimaste ancora fuori dalle proprie abitazioni.[57] Verranno messe all’asta maglie della squadra bianconera autografate dai calciatori (utilizzate durante la partita precedentemente citata), il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza.[57]

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Il settore giovanile del Siena, al momento del fallimento (2014), era formato da 3 squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera,[58] Allievi Nazionali[59] e Giovanissimi Nazionali[60]), 2 a livello regionale (Giovanissimi Regionali[61] e Giovanissimi Regionali B[62]) e a livello provinciale (Esordienti[63] e Pulcini[64]).

La Robur Siena mantiene tre squadre giovanili, Juniores Nazionali e Allievi Provinciali A e B,[65] nonché una scuola calcio gestita dalla società U.S. Marciano di Marciano della Chiana.[66]

Sezione femminile[modifica | modifica wikitesto]

La società, il 14 luglio 2019, ha deciso di costituire la propria sezione femminile partendo dal campionato di Eccellenza 2019-2020.[67]

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori della Robur Siena e Categoria:Presidenti della Robur Siena

Di seguito l’elenco degli allenatori e dei presidenti.[68]

Allenatori
Presidenti
  • 1904-1934 …
  • 1934-1936 Italia Aldo Sampoli
  • 1936-1940 Italia Raniero Ricci
  • 1940-1943 Italia Arcangelo Magi
  • 1945-1946 Italia Corsino Corsini
  • 1946-1951 Italia Renato Buccianti
  • 1951-1956 Italia Agostino Battignani
  • 1956-1966 Italia Danilo Nannini
  • 1966-1967 Italia Renato Luchini
  • 1967-1969 Italia Bixio Gianfaldoni
  • 1969-1970 Italia Danilo Nannini[69]
  • 1970-1978 Italia Vittorio Beneforti
  • 1978-1979 Italia Corrado Vanni
  • 1979-1981 Italia Danilo Nannini
  • 1981-1983 Italia Ennio Regoli
  • 1983-1986 Italia Danilo Nannini
  • 1986-1998 Italia Max Paganini
  • 1998-1999 Italia Giancarlo Castagni
  • 1999-2001 Italia Leo Salvietti
  • 2001-2006 Italia Paolo De Luca
  • 2006-2010 Italia Giovanni Lombardi Stronati
  • 2010-2014 Italia Massimo Mezzaroma
  • 2014-2016 Italia Antonio Ponte
  • 2016-oggi Italia Anna Durio

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori della Robur Siena

Numeri ritirati[modifica | modifica wikitesto]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

2002-2003
2000
1955-1956
2014-2015

Competizioni interregionali[modifica | modifica wikitesto]

1934-1935 (girone finale B)
1937-1938 (girone D)
1999-2000 (girone A)

Altri piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Secondo posto: 2010-2011
Secondo posto: 1958-1959 (girone A)2017-2018 (girone A)
Terzo posto: 1988-1989 (girone A)
Secondo posto: 1972-1973 (girone E)1974-1975 (girone E)
Terzo posto: 1973-1974 (girone E)
Semifinalista: 2011-2012
Finalista: 1991-1992
Semifinalista: 1998-19992015-2016

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche e record della Società Sportiva Robur Siena.

Partecipazione ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Serie A 9 2003-2004 2012-2013 9
Seconda Divisione 2 1922-1923 1923-1924 16
Serie A-B 1 1945-1946
Serie B 13 1935-1936 2013-2014
Seconda Divisione 1 1927-1928 45
Prima Divisione 4 1931-1932 1934-1935
Serie C 24 1936-1937 2018-2019
Serie C1 14 1982-1983 1999-2000
Lega Pro 2 2015-2016 2016-2017
Terza Divisione 1 1926-1927 23
Seconda Divisione 3 1928-1929 1930-1931
IV Serie 4 1952-1953 1955-1956
Serie D 7 1970-1971 2014-2015
Serie C2 8 1978-1979 1989-1990

In 92 stagioni sportive disputate a partire dall’esordio a livello nazionale nella Lega Nord il 12 novembre 1922, compresi 2 campionati di Seconda Divisione e 1 Campionato Misto Bassitalia disputato in qualità di società di Serie B, 1 campionato di terzo livello del Direttorio Divisioni Inferiori Nord (C) e 2 di quarto livello (D), e 8 campionati di Serie C2. Sono escluse le annate dal 1924 al 1926, nelle quali il Siena partecipò ai massimi tornei del Comitato Regionale Toscano, cui afferiva anche antecedentemente il 1922.

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Il Siena esordì in Promozione nella stagione 1921-1922. Quella attuale (2017-18) è pertanto la sua 95ª stagione sportiva; nelle 94 precedenti, ha partecipato a 9 campionati di Serie A, 16 di Serie B o equivalenti storici, e 52 di Serie C o categorie equiparabili. Dall’introduzione della prima legislazione professionistica in Italia nel 1926, la squadra è stata relegata fra i dilettanti per 15 volte.[6] Dalla promozione nel massimo campionato italiano (2003-2004), il Siena ha ottenuto come migliore posizione il 13º posto (2007-2008),[71] e come peggiore il 19° (2009-2010), che ha portato la retrocessione del club in Serie B.[72]

Le vittorie con maggior numero di reti di scarto furono nella stagione 2003-2004 (Siena-Empoli 4-0 e Siena-Modena 4-0) e in quella 2011-2012 (Siena-Lazio 4-0);[73][74] la peggior sconfitta in trasferta, anch’essa nella stagione 2003-2004, fu Roma-Siena 6-0.[73] La partita con più reti è stata giocata nella stagione 2004-2005 in trasferta contro il Livorno (il risultato finale fu 6-3 per i bianconeri).[75]

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito i primatisti di presenze e reti.[76][77]

Record di presenze

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione 2014-2015 la tifoseria della Robur stabilisce l’allora record di abbonamenti per la Serie D[78] (successivamente superato dal Parma nella stagione 2015-2016).

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Toscana.

La tifoserie senese è gemellata con le tifoserie di Udinese e Pistoiese.[79][80] Quello con i friulani in particolare, lega le due tifoserie e le due società. Un’amicizia lega il gruppo Vecchi Ultras con quello bolognese Beata Gioventù, per la comune rivalità con la Fiorentina. Altro rapporto di amicizia lega la tifoseria toscana con quella del Como.[80]

La principale rivalità è quella con la tifoseria della Fiorentina.[79][80] La partita con la viola è infatti chiamata “derby guelfi-ghibellini”, dovuta alle due storiche battaglie tra le città; la Battaglia di Montaperti del 1260 (esaltata dai ghibellini senesi) e quella di Colle di Val d’Elsa del 1269 (esaltata dai guelfi fiorentini allora alleati dei colligiani), anche se è doveroso ricordare che Siena e Firenze durante il Medioevo erano entrambe divise internamente tra guelfi e ghibellini.

Con il Livorno esiste una rivalità sentita fin dagli anni 1950.[79][80]

I precedenti di Siena-Roma sono tutt’altro che amichevoli, due volte partita sospesa per lancio di fumogeni da parte dei tifosi romanisti, alcuni feriti da arma da taglio e in qualche occasione, nella Curva Sud di Roma, sono comparsi striscioni minatori contro i tifosi del Siena. Il 13 settembre 2009 i sostenitori senesi, in un Siena-Roma finito 1 a 2, intonarono cori da stadio offensivi nei confronti del suocero di Daniele De Rossi, Massimo Pisnoli, ucciso l’anno precedente, e dello stesso giocatore; a questo episodio non corrisposero comunque atti di violenza.[81] Gli attriti tra la tifoseria e il giocatore nacquero nel novembre del 2004, quando il calciatore romano causò un grave infortunio ad Andrea Ardito, allora giocatore senese.

Con la tifoseria empolese esiste, da sempre, forte antipatia da entrambe le parti. Molti gli episodi di violenza che hanno portato ad arresti e denunce dopo gli scontri tra le due tifoserie.[79][80] Con il Perugia invece, esiste una forte rivalità per entrambe le parti come testimoniano i numerosi episodi di scontri tra le due tifoserie, in quello che viene definito quasi un derby. Le due tifoserie hanno avuto modo di confrontarsi anche in Serie A nel 2003-2004.[79][80]

Importanti rivalità regionali esistono con le tifoserie di Arezzo e Grosseto. La prima è una rivalità storica che ha radici nel Medioevo. Siena, nel 1269 fu sconfitta dai guelfi colligiani e fiorentini nella battaglia di Colle di Val d’Elsa. Questa sconfitta la portò ad abbandonare lo schieramento ghibellino, diventando guelfa e scatenando le ire degli aretini ghibellini, che chiamarono “traditori” i senesi. Un anno dopo aver subito una dolorosa e sanguinosa sconfitta dai ghibellini Aretini il 26 giugno 1288 a Pieve al Toppo, l’11 giugno 1289, nella famosa battaglia di Campaldino, Siena guelfa, alleata di Firenze, sconfisse Arezzo ghibellina. Arezzo che si rifece con tutto lo schieramento Ghibellino, guidato da Uguccione della Faggiola il 29 agosto 1315, sconfiggendo i Guelfi fiorentini e Senesi nella battaglia di Montecatini.[79][80] La seconda si è sviluppata in continuità con la rivalità storica tra la città del Palio e il capoluogo maremmano, già esistente in epoca medievale essendo Grosseto sottomessa a Siena sino alla caduta della Repubblica senese.[80] Altre rivalità degne di nota esistono con le tifoserie di Salernitana,[79][80] Nocerina,[80] Cosenza,[80] Crotone,[80] Carrarese,[80] Lucchese,[80] Frosinone,[80] Montevarchi,[80] Palermo,[80] Prato,[80] Reggina,[80] Sambenedettese[80] e SPAL.[80]