Everton

Everton

Club History

L’Everton Football Club, meglio noto come Everton, è una società calcistica inglese di Liverpool. Attualmente milita nella Premier League, la massima serie inglese.

Fondato nel 1878, prima del Liverpool F.C. (che nascerà quattordici anni più tardi da una scissione interna), è la più antica società di calcio di Liverpool, dove hanno sede lo stadio Goodison Park e i campi d’allenamento: la squadra prende infatti il nome dall’omonimo quartiere al centro della città.

In campo europeo l’Everton ha vinto una Coppa delle Coppe nel 1985 ed è riuscita a farsi valere nella propria nazione. Infatti ha vinto ben 9 volte il campionato (l’ultima volta nella stagione 1986-1987), 9 volte anche laCharity Shield e 5 volte la prestigiosa FA Cup.

L’Everton è il club che vanta il maggior numero di partecipazioni (111) alle 115 edizioni complessive finora disputate del massimo campionato (Prima Divisione/Premier League) inglese, ed il terzo club inglese in quanto a punti guadagnati in Prima Divisione/Premier League in tutti gli anni dell’esistenza della Lega Calcistica Inglese. Il club si fregia anche del primato di essere l’unico a non esser mai stato retrocesso oltre il secondo livello della Lega stessa.

Storia

La fondazione del St Domingo’s[2] risale al 1878 dalla Chiesa metodista di St Domingo’s del distretto di Everton della città di Liverpool. Il club venne poi rinominato Everton Football Club circa un anno dopo.

L’Everton fu un fondatore della Football League nel 1888/89 e vinse il suo primo titolo di lega nella stagione 1890/91. La FA Cup fu conquistata nel 1906 ed una seconda vittoria in campionato risale al 1914/15. La pausa della Prima Guerra Mondiale interruppe tutto il calcio britannico proprio mentre l’Everton era campione in carica, avvenimento che riaccadde poi nella stagione del 1939 in occasione del secondo conflitto mondiale.[3]

Fino al 1927 nessun trofeo si aggiunse a quelli già conquistati, ma il periodo d’oro dei Toffeemen sarebbe di lì a poco cominciato. Nel 1925 il club acquistò Dixie Dean dal Tranmere Rovers che, nel 1927/28, siglò il record di goal in una stagione con un totale di 60 goal in 39 partite, un record che tutt’oggi è ancora imbattuto. Dean aiutò così l’Everton a conquistare la sua terza First Division.[4]

L’Everton retrocesse in Second Division due anni dopo a causa di un periodo di tumulti interni al club. Tuttavia, il club venne promosso l’anno successivo firmando il record di reti stagionale della serie cadetta inglese. Il ritorno nella massima serie fu in grande stile, e l’Everton arrivò al suo quarto titolo nell’anno successivo alla promozione, ovvero la stagione 1931/32, vinse la sua seconda FA Cup nel 1933 siglando un 3-0 in finale contro il Manchester City. L’era d’oro termina con la stagione 1938/39, quando l’Everton si aggiudicò la sua quinta First Division.[5]

La pausa forzata dei campionati a causa della Seconda Guerra Mondiale terminò ufficialmente nel 1946[6], la squadra era stata divisa e la rosa impallidiva di fronte a quella dell’epoca d’oro prima della guerra. L’Everton retrocesse per la seconda volta nel 1950/51 e non fece ritorno nella massima serie fino alla stagione 1952/53, quando terminò seconda la sua terza stagione in Second Division.[7]

La seconda era di successi per l’Everton comincia quando Harry Catterick divenne allenatore nel 1961. Nella stagione 1962/63, la seconda in cui il nuovo allenatore era in carica, l’Everton vinse il suo sesto trofeo nazionale a cui seguì nel 1966 l’FA Cup vinta in finale per 3-2 contro lo Sheffield Wednesday. Nel 1968 l’Everton raggiunse nuovamente la finale della coppa di lega inglese, ma venne sconfitta al Wembley dal West Bromwich Albion. Due anni dopo, durante la stagione 1969/70, l’Everton terminò nuovamente con la vittoria del campionato, a nove punti di distanza dal Leeds United, conquistando la sua settima First Division. Durante questi anni, l’Everton fu il primo club inglese a partecipare per cinque anni consecutivi nelle competizioni europee, dalla stagione 1961/62 a quella 1966/67.

Tuttavia i successi terminarono e l’Everton negli anni successivi si piazzò quattordicesima, poi quindicesima, poi diciassettesima e infine settima. Harry Catterick venne esonerato nel 1973, ma nessun suo successore riuscì a conquistare alcun trofeo da piazzare in bacheca durante gli anni settanta. Sotto la guida di Billy Bingham e di Gordon Lee, l’Everton conquistò due quarti posti ed una terza piazza, finché nel 1981 si cambiò definitivamente rotta.[8]

Everton FC logo 2014.png

La Coppa delle Coppe 1985
Rotterdam, De Kuip, 15 maggio 1985

EVERTON – Rapid Vienna 3-1

Marcatori: 55′ Gray, 72′ Steven, 83′ Krankl, 85′ Sheedy.

EVERTON: Southall, Mountfield, Stevens, Ratcliffe, Van Den Haume, Steven, Reid, Bracewell, Sheedy,Gray, Sharp.
Allenatore: Howard Kendall.

RAPID VIENNA: Konsel, Lainer, Weber, Brauneder,Kranjar; Panenka, Hristic, Willfurth, Pacult, Krankl; Garger.
Allenatore: Vlatko Markovic.

Arbitro: Italia Casarin.

Howard Kendall divenne allenatore dell’Everton e lo guidò attraverso uno dei suoi periodi più entusiasmanti e di successo della storia del club. In Gran Bretagna l’Everton vinse una FA Cup nel 1984 e due campionati nelle stagioni 1984/85 e 1986/87, inoltre sotto la guida di Kendall arrivò il primo, ed al momento unico, trofeo internazionale mai conquistato, la Coppa delle Coppe del 1985. Il successo europeo giunse battendo in ordineUniversity College Dublin, Inter Bratislava e Fortuna Sittard nelle prime fasi della competizione, poi sconfiggendo giganti tedeschi del Bayern Monaco in semifinale per 3-1, in un match votato come il più spettacolare mai visto nella storia al Goodison Park[9], e vincendo il trofeo con lo stesso risultato al De Kuip di Rotterdam contro gli austriaci del Rapid Vienna in finale.

Nel 1985 l’Everton andò molto vicino al treble, avendo vinto campionato e Coppa delle Coppe, ma sfortunatamente perse la finale di FA Cup contro il Manchester United. Nella stagione successiva l’Everton terminò seconda in campionato alle spalle dei cugini del Liverpool e perse nuovamente in finale la FA Cup sempre contro i rivali cittadini, ma riconquistò il titolo di campione d’Inghilterra nella stagione 1986/87.

Dopo il disastro dell’Heysel e la conseguente esclusione delle squadre inglesi dalle competizioni continentali, l’Everton perse le chance di competere nuovamente per altri trofei europei. Kendall si spostò in Spagna ad allenare l’Athletic Bilbao subito dopo aver conquistato l’ultimo campionato e venne succeduto dal suo assistente Colin Harvey, che nel 1989 portò l’Everton in finale di FA Cup, persa poi per 3-2 dopo i tempi supplementari contro il Liverpool.

Nel 1992 venne fondata la Premier League, di cui l’Everton fu membro fondatore, ma nei primi anni fu difficile trovare il giusto allenatore che potesse costruire una squadra competitiva. Howard Kendall tornò nel 1990 ma non riuscì a ripetere i suoi passati successi sulla panchina dei Toffeemen, il suo successore, Mike Walker, fu addirittura il peggior allenatore di sempre dell’Everton. Nel 1994 quando l’ex giocatore Joe Royle divenne allenatore, il club ricominciò a migliorare le sue prestazioni; la sua prima partita da allenatore vide una entusiasmante vittoria nel Merseyside Derby per 2-0 ai danni del Liverpool. Royle riuscì a far terminare gli anni bui, portando l’Everton alla sua quinta FA Cup della storia battendo il Manchester United in finale per 1-0.

La vittoria nella coppa di lega fu il passaporto per l’Everton che gli permise di partecipare nuovamente alla Coppa delle Coppe, la prima del post-Heysel. I progressi sotto la guida di Royle continuarono nella stagione 1995/96 che vide l’Everton riscalare la classifica della Premier League terminando ad un buon sesto posto. La successiva stagione, terminata nella quindicesima piazza, costrinse Royle ad essere rimpiazzato temporaneamente dal capitano Dave Watson prima del termine del campionato. Howard Kendall venne per la terza volta rinominato allenatore dell’Everton nel 1997, ma gli insuccessi tuttavia non cessarono, terminando diciassettesimi in campionato ed evitando la retrocessione grazie ad una superiore differenza reti rispetto al Bolton Wanderers. Nell’estate del 1998 l’ex allenatore dei Rangers Walter Smith successe a Kendall, allenando per tre stagioni e terminando sempre nella metà alta della classifica.

Smith nel marzo del 2002 venne esonerato successivamente all’eliminazione dalla FA Cup per mano del Middlesbrough e con l’Everton in pericolo di retrocessione nella serie cadetta. David Moyes fu incaricato a rimpiazzare Walter Smith ed a salvare la stagione dell’Everton che evitò così la retrocessione finendo in quindicesima posizione.[10][11] Nella stagione 2002/03 l’Everton terminò settima, la posizione più alta conseguita dal 1996. Nella stagione 2004/05 la quarta piazza finale consentì all’Everton la qualificazione ai preliminari di Champions League, esperienza che tuttavia durò poco e dopo aver fallito la qualificazione alla fase gironi venne eliminata anche dalla Coppa UEFA. Nelle stagioni successive, 2007/08 e 2008/09 l’Everton riuscì a qualificarsi per la Coppa UEFA[12] e nel 2009 arrivò anche in finale di FA Cup.

Moyes infranse il record per il più alto prezzo del cartellino mai pagato nella storia della società ben quattro volte, acquistando James Beattie per 6 milioni di sterline nel gennaio 2005, Andy Johnson per 8,6 milioni nell’estate 2006, Yakubu Aiyegbeni per 11 milioni[13] in quella del 2007 e infine acquistando il centrocampista belgaMarouane Fellaini nel settembre del 2008 alla cifra record di 15 milioni di sterline.[14] Fu sotto la guida di David Moyes inoltre che Wayne Rooney lasciò la sua squadra d’origine, vendendo il giovane talento di Liverpool al Manchester United per un ulteriore cifra record di 27 milioni di sterline.[15]

Il 9 maggio 2013 l’Everton conferma che al termine della stagione 2012/13, l’allenatore David Moyes lascerà il club per approdare al Manchester United come successore di Sir Alex Ferguson[16]. Il coach scozzese dei Toffees lascia la panchina dopo 11 anni, avendo collezionato un totale di 218 vittorie su 518 match disputati, ma salutando il Merseyside senza alcun trofeo vinto. Nella Premier League 2012-2013 il club arriva 6º in classifica ma resta fuori dalle coppe europee come i rivali del Liverpool, arrivato 7º, poiché Wigan e Swansea hanno vinto contemporaneamente FA Cup e Capital One Cup. Insieme all’addio di Moyes, l’Everton saluta anche il suo capitano Phil Neville, che a termine della stagione si ritira dal calcio giocato dopo 18 anni di carriera[17].

Il 5 giugno 2013, la dirigenza dei Toffees ufficializza l’ingaggio di Roberto Martinez per la panchina. Lo spagnolo, ex allenatore del Wigan Athletic, è il quattordicesimo coach permanente della storia dell’Everton, e firma un contratto che lo legherà alla squadra per 4 anni[18].

La stagione 2014/15 segna il ritorno dell’Everton nelle competizioni europee dopo quattro anni, in seguito al quinto posto guadagnato nella stagione 2013/14.

Colori e simboli

Colori

Durante la prima decade della sua storia, l’Everton ha indossato diversi colori. La squadra originariamente giocava vestita di bianco poi si presentarono le divise a strisce bianco-blu. La confusione al riguardo venne placata e fu deciso che la divisa sarebbe stata nera, sia per risparmiare sul piano economico e sia per darsi un tono più professionale. Il risultato, comunque, non risultò gradito, fu così inserita una banda diagonale di colore arancione.[19]

Mikel Arteta, centrocampista dal 2005 al 2011, indossa il Royal Blue

Quando la squadra si trasferì al Goodison Park nel 1892, giocò inizialmente con una maglietta color salmone con pantaloncini blu, prima di cambiare definitivamente optando per il blu come colore della divisa e nero per i pantaloncini. Il famoso Royal Blue che accompagnerà i Toffee Man fu introdotto per la prima volta nella stagione 1901-1902. Il club giocò in divisa azzurra nel 1906, ma i fans protestarono e richieserò a gran voce il ritorno al tradizionale royal blue. Occasionalmente l’Everton ha giocato con colorazioni più chiare del royal blue come nelle stagioni 1930/31 e 1997/98, risultando tuttavia una decisione impopolare tra i tifosi che hanno ormai proclamato il Royal Blu un marchio di fabbrica per l’Everton.[20]

Tradizionalmente la divisa da trasferta dell’Everton fu di color ambra con pantaloncini che potevano variare tra il Royal Blue o lo stesso ambra. Tuttavia recentemente sono stati preferiti colori come nero, bianco, grigio e giallo, più sobri, eleganti ed al passo con i tempi rispetto all’inusuale maglietta ambra.[21]

Simboli ufficiali

Lo stemma

Alla fine della stagione 1937/38, l’amministratore delegato Theo Kelly, che poi diventerà presidente della società, cercò di disegnare una cravatta con i colori dell’Everton. La scelta della pigmentazione ricadde sul blu, ma Kelly voleva anche inserire uno stemma di rappresentanza. Ci lavorò sopra per circa quattro mesi, prima di decidere di riprodurre la Prince Rupert’s Tower, una torre che domina nel cuore del quartiere Everton di Liverpool.

La Torre, che ben presto diventò simbolo degli evertonians, sullo stemma è accompagnata da due corone d’alloro, a ricordare la The College of Arms di Londra; Kelly scelse le corone d’alloro poiché storicamente simboli di vittoria. Lo stemma fu accompagnato dal motto, “Nil Satis Nisi Optimum”, che in latino significa “Niente è sufficiente, se non il meglio”.

Logo utilizzato dal 2000 al 2013.

Logo utilizzato 2013 al 2014.

Il club nei primi anni raramente incorporò lo stemma sulle divise da gioco. La scritta “EFC” fu adottata dal 1922 fino al 1930, nel 1973 fu riadottata. Lo stemma disegnato da Kelly fu utilizzato per la prima volta nel 1980 e da allora rimase per sempre a decorare le magliette dell’Everton, passando sotto più di una rivisitazione.

Al termine della stagione 2012/13 la società decise di modificare nuovamente il logo, adottandone uno realizzato con la collaborazione della Nike, sponsor tecnico proprio da questa stagione. Il nuovo simbolo creò non poche lamentele negli ambienti blues, che mobilitò una petizione on-line che collezionò più di 25 mila firme in favore del ritorno al logo precedente. La società tuttavia rispose con un comunicato ufficiale sul sito internet della squadra, affermando che il nuovo logo si sarebbe mantenuto per la stagione a venire, per poi poter in futuro essere ridisegnato con la collaborazione di tutto il popolo Toffees[22].

Il soprannome

Il soprannome più riconosciuto per l’Everton dai suoi tifosi è “The Toffees” o anche “The Toffeemen”, che venne dato dopo l’arrivo del team al Goodison. Esistono diverse versioni del perché questo soprannome venne adottato, la più conosciuta è quella che il nome fosse stato ispirato da un negozio di dolciumi vicino allo stadio il “Mother Noblett’s Toffee Shop” che restava aperto anche durante i giorni delle partite. Altre versioni attribuiscono l’utilizzo di questo soprannome ad una tradizione: prima delle partite la “Toffee Lady” distribuiva alla folla sugli spalti, toffee gratis, tipico di Liverpool, percorrendo tutto il perimetro del campo. La parola “Toffee” era inoltre spesso utilizzata anche per riferirsi agli immigrati irlandesi, che tra il XIX ed il XX secolo erano ormai diventati una minoranza importante aLiverpool e che come tradizione vuole si schierarono dalla parte calcistica dell’Everton.[23]

Inno

L’inno dell’Everton è Johnny Todd, un brano della tradizione musicale di Liverpool codificato alla fine dell’Ottocento; la canzone è stata ripresa da Fritz Spiegl e arrangiata come sigla del celebre programma televisivo Z Cars, ed è su questa melodia che viene cantato dai tifosi.[24][25]

I was born with royal blue blood
I was chosen I did not choose
So I go to goodison and
Sing my heart out for the blues
We’er the team of the people
Our name is known in every land
The dream began with St Domingo
Then came true with Everton
My hearts full of pride and passion
For this team that we adore
And with all my family with me
We’ll support you evermore
On and on we march to glory
The royal blue shirts are worn with pride
And with an unrivaled history
We’er the pride of Merseyside
And If You Know Your History
It’s a grand old team to play for,
It’s a grand old team to support,
And if yer know your history,
It’s enough to make your heart go wooooooow
We don’t care what the red shite say,
what the fuck do we care?
Cos we only know that there’s gonna be a show,
And the Everton boys will be there…

Strutture

Stadio

Lo stadio dell’Everton è il Goodison Park, questo inaugurato nel lontano 1892[26], ha una classificazione UEFA a quattro stelle su cinque massime. Il Goodison, chiamato anche “The Grant Old Lady” dai tifosi, ospita le partite dei Toffees dalla fondazione del club. Il Goodison Park ha ospitato cinque partite del Mondiale del ’66 giocato in Inghilterra, tra cui: i match del Gruppo 3 della nazionale brasiliana, il quarto di finale tra Portogallo e Corea del Nord e la semifinale tra Germania Ovest e USSR.

L’interno del Goodison Park.

Ma il Goodison Park presto verrà sostituito dal nuovo stadio, che dovrebbe aprire nel 2010, situato a Kirkby, una cittadina fuori Liverpool. Il Nuovo Goodison dovrà contenere 50.000 spettatori per un costo di £130.000.000; il progetto del nuovo stadio è stato direttamente approvato dai tifosi, sono infatti stati chiamati gli abbonati della stagione 2007-08, quelli degli ultimi tre anni, i soci adulti del club e gli azionisti. Kenwright, che detiene circa 10.000 azioni, aveva un voto, come tutti gli altri. Il 24 agosto l’esito dell’urna (telematica): di circa il 70% dei votanti, il 59.27% ha risposto sì al trasferimento; tuttavia non sono mancate le proteste, che bocciavano lo spostamento dello stadio fuori città.

Statistiche d’affluenza

Everton FC logo 2014.png

Top 5 Spettatori

Centro di allenamento

Il campo di allenamento dell’Everton è stato dal 1946 fino al recente 2007 il Bellefield localizzato nella zona a ovest di Liverpool, nel 1966 in occasione dei Mondiali in Inghilterra, ospitò gli allenamenti della Nazionale Brasiliana. Il 9 ottobre 2007 il Bellefield dovette far posto alla più moderna Finch Farm, rinominata dai tifosi “School of Science” (Scuola della Scienza). Acquistata per 2 milioni di sterline, Finch Farm si colloca ad Halewood, nella periferia sud di Liverpool, nelle immediate vicinanze del John Lennon Airport; il nuovo campo d’allenamento è uno dei più tecnologici ed avanzati complessi sportivi in tutta Europa, comprendente dieci campi regolamentari e molte altre strutture di moderna concezione. Il Finch Farm è sede di allenamento oltre che per la prima squadra, anche per il settore giovanile.

Società

Organigramma societario

Presidente

  • Bill KenwrightEletto dall’ottobre 1989; Chairman giugno 2004–presente

Vice Presidente

  • Jon Woods – Eletto dal marzo 2000

Dirigenti:

  • Robert Earl – Eletto dal luglio 2007
  • Sir Philip Carter CBEPresidente nell’agosto 1978–1991, nel novembre 1998–giugno 2004. Rieletto dirigente dall’agosto 2008

Direttore dell’Esecutivo

  • Robert Elstone – Dal gennaio 2009 dopo aver ricoperto il ruolo di C.E.O.

Presidente Onorario

  • Sir Philip Carter CBE – 2004–presente

Vice Presidente Onorario