Juve al minimo, ma basta per i tre punti: Ramsey e Ronaldo rimontano il Verona

Bianconeri sotto per il gran gol di Veloso, poi il tiro (deviato) del gallese e un rigore di Ronaldo sistemano le cose per Sarri. Doppia clamorosa occasione per l’Hellas al 90’

Stavolta non c’è la beffa nel finale, anche perché ci pensa SuperGigi ad evitare il peggio. La Juventus batte il Verona 2-1 ma con i soliti brividi che ormai sono diventati quasi una consuetudine. Ma la fortuna (tre legni di cui uno nel finale) e Buffon, al debutto bis allo Stadium, evitano un altro pari.

VELOSO FAVOLOSO

Primo tempo che rischia di diventare un film degli orrori per la Juventus, che si ritrova in svantaggio dopo venti minuti. Tutto inizia nell’area bianconera, dove Cristiano Ronaldo reclama un calcio di rigore per un presunto fallo di Faraoni. L’arbitro però non è dello stesso parere e ne beneficia il Verona, che sul rovesciamento di fronte trova il penalty: entrata goffa di Demiral su Di Carmine, che si sistema sul dischetto. Buffon è spiazzato, ma il tiro del giocatore del Verona si stampa sul palo. Tutto finito? Macché. Lazovic colpisce la traversa, la palla torna tra i piedi dei gialloblù e Veloso chiude la questione con un gran tiro da fuori nell’angolino. La Juventus sembra frastornata dall’inaspettato svantaggio però riparte. Dei nuovi lanciati da Sarri (5 in totale) Dybala e Ramsey sono i migliori. L’argentino si muove tanto e bene su tutto il fronte dell’attacco e fa ammonire due giocatori del Verona, il gallese (che ancora non aveva mai giocato un minuto in campionato), schierato a destra a centrocampo, ha intelligenza tattica e visione di gioco. È lui a firmare l’1-1, complice una deviazione di Gunter: Cuadrado apre per Ronaldo, tocco di CR7 per il tiro da fuori del numero 8. Meno bene Bentancur in regia, sostituito a inizio ripresa da Pjanic.

CR7 DI RIGORE

Il rigore che chiedeva Ronaldo nel primo tempo l’arbitro lo concede all’inizio del secondo (3’) per fallo (nettissimo) di Gunter su Cuadrado. CR7 non fa il Di Carmine ma mira alto al centro della porta e trova il 2-1, andando poi a incitare i tifosi. Stadium per la prima volta senza striscioni dopo l’inchiesta “Last Banner” che ha decapitato la curva bianconera, e con gli steward nella Sud, ma fuori non ci sono stati disordini.

CI PENSA SUPERGIGI

Juric s’affida a Pessina per cercare di cambiare lo spartito e in effetti il Verona si fa molto più pericoloso e ha più occasioni dei bianconeri. Prima un tiro di Zaccagni che costringe Buffon a intervenire coi pugni, poi un brivido su calcio piazzato, il tallone d’Achille dei bianconeri: punizione per i gialloblù, Buffon respinge e sul tiro di Di Carmine è provvidenziale la ribattuta di schiena di Bonucci. Infine un altro tiro insidioso di Veloso (il migliore dei veneti insieme a Di Carmine), ma l’over 40 in porta (che raggiunge Maldini in vetta alla classifica degli italiani con più presenze nei club) è più reattivo di un ventenne. La Juve soffre ma stavolta la beffa non arriva, anche se la prova non è brillantissima. In difesa Bonucci ancora il migliore mentre Demiral è da rivedere, davanti tante giocate utili di Cuadrado e Dybala (che esce tra gli applausi). E poi Buffon, che nel finale si supera su gran botta di Lazovic e viene salvato dal palo sulla ribattuta di Veloso (ancora lui). Finisce 2-1 con l’espulsione di Kumbulla per fallo al limite dell’area su Matuidi. Juve non bella ma efficace.

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