Mattarella ricorda Pertini: «Politica credibile se individua bene comune»

 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Stella San Giovanni (Savona) per commemorare il centoventesimo anniversario della nascita di Sandro Pertini. Mattarella, accompagnato dal governatore della Liguria Giovanni Toti, dall’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo, dal sindaco della cittadina ligure Marina Lombardi e dal prefetto di Savona Giorgio Manari deporrà un cuscino di fuori sulla tomba dell’ex presidentescomparso nel 1990 e visiterà la sua casa natale, ora museo, da poco restaurato dalla Regione Liguria.

“Tutti gli italiani lo ricordano con grande affetto e riconoscenza”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella di Sandro Pertini lasciando la casa museo. Mattarella ha osservato con interesse le molte foto che illustrano l’intensa vita dell’ ex presidente Sandro Pertini  ed è rimasto colpito in modo particolare dal letto dove l’ex capo dello stato si è spento. Lo ha raccontato Elisabetta Favetta, presidente dell’associazione ‘Sandro Pertini’ dopo aver mostrato la casa museo a Mattarella, accompagnato dal governatore Giovanni Toti, dall’assessore regionale alla Cultura Ilaria Cavo e dal sindaco di Stella Marina Lombardi. “Il presidente ha guardato volentieri anche le foto della prigionia a Regina Coeli ed è rimasto impressionato guardando il letto dove Pertini si è spento a Roma. Gli ho raccontato che Pertini lo aveva fatto fare a Genova, è un letto da marinaio, ma gli ricordava la prigionia”, ha detto Favetta. “Pertini – ha aggiunto Favetta – diceva che anche le cose peggiori non bisogna dimenticarle perché aiutano a vincerle”.

Durante la commemorazione di Sandro Pertini, a Savona, alla fortezza del Priamar, Mattarella ha detto: “Saper individuare il bene comune e le occasioni di unità conferisce alla politica credibilità e più alta dignità, è questo il grande insegnamento di Pertini”. “Sandro Pertini ha mostrato l’unità del Paese come un valore irrinunciabile, ma al tempo stesso come un obiettivo continuamente da perseguire, con coerenza, con ascolto, con capacità innovative, con la credibilità che viene solo da una solida e riconoscibile etica civile. Tenere unito il Paese vuol dire favorirne lo sviluppo equilibrato e la coesione sociale. A partire dal lavoro”. Il presidente ha aggiunto: “Tutti oggi riconoscono che Pertini fu un argine. Che la sua storia di esule, di operaio, di combattente antifascista, di capo partigiano, di dirigente socialista, di irriducibile difensore della Costituzione e dei traguardi di libertà raggiunti, gli consentì di opporsi con efficacia alla propaganda delirante e alla strategia di morte dei gruppi terroristi. Pronunciato da lui, aveva forza il messaggio ‘La Repubblica va difesa, costi quel costi’. Tenere unito il Paese vuol dire favorirne lo sviluppo equilibrato e la coesione sociale. A partire dal lavoro. Dall’opportunità di lavoro per tutti: questo Pertini non si stancava di ripetere”

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